domenica 16 marzo 2003

Restare sintonizzati

Le tesi e le argomentazioni di Barbara Spinelli nel suo editoriale su La Stampa di oggi

hanno fatto scattare in me un campanello d'allarme. Mentre si ripetono da ogni parte i giudizi sul

progressivo indebolimento e anche sulla fine dell'Onu, Spinelli ridimensiona le previsioni negative

sulla tenuta dell'unità e dell'autorità politica dell'Onu, anche davanti a un'azione unilaterale degli

USA, con un'analisi precisa e lungimirante della crisi attuale. La sua valutazione dei fatti è

incoraggiante e apre una prospettiva importante per la pace. Soprattutto aiuta a non subire

passivamente la propaganda sull'indebolimento dell'ONU. Consiglio la lettura del testo, di cui


riporto qualche stralcio.


Non è la rovina dell'Onu di Barbara Spinelli

TROPPO presto, forse, si è annunciata in questi giorni la rovina delle Nazioni Unite in caso

di guerra unilaterale dell’America contro l’Iraq. In realtà, gli ultimi sette mesi hanno avuto

l’Onu come protagonista, accanto agli Stati Uniti e a paesi provvisti di diritto di veto come

la Francia. E l’organizzazione delle 189 nazioni associate è destinata a mantenere questo ruolo

di primo piano, quali che siano gli esiti delle dispute attorno al conflitto del Golfo. Non è quello

che i consiglieri di Bush avevano desiderato, in principio, ma la veemenza stessa della loro ostilità

ha finito col produrre questo risultato inatteso, e per essi poco gradito: la riscoperta e

la rivalutazione dell’Onu, come unica istanza dove gli Stati tentano e discutono una

soluzione negoziata delle dispute. [...]

[...] Non essendo sovrannazionale, l’Onu è solo, nei suoi uomini e momenti migliori, un

precursore di quello che potrebbe essere un potere autentico, fondato sul diritto ma anche

sulla capacità di coercizione. Da questo punto di vista l’Unione europea è più avanzata e nuova,

perché alcune sue politiche già sono in mano a comuni organi federali. [...]








[...] L’America fa male quello che dovrebbero fare l’Onu o l’Unione europea, in nome della democrazia globale,

della limitazione delle sovranità e della legittimità. Per il momento esse hanno le regole e la legalità, dalla

propria parte. Ma né le regole né la legalità possono sostituirsi alla coercizione, e divenire fini a se stesse.

Finché non avranno fecondato il diritto e la legalità con la forza, l’Onu come l’Europa dovranno fare i conti

con un Gulliver americano ansioso di liberarsi, ogni volta, dei lacci che l’avviluppano.




2 commenti:

  1. E' tutto il giorno che voglio lasciarti dei msg..ma non si aprono i commenti...ora ti do la buonanotte..LUC

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  2. Mi piace Barbara Spinelli e mi piace questo articolo, che condivido in pieno. Mai come in questo momento l'Onu ha un ruolo importante e le attese di Bush lo testimoniano. Torna ancora a trovarmi. Buonanotte. Percival

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