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venerdì 20 marzo 2015

Equinozio di Primavera
 Capodanno in Persia - Noruz [Nuovo Giorno] 1394




Il Nuovo Giorno era celebrato dalle grandi culture dell'antica Mesopotamia: Sumeri, Babilonesi, Persiani, Accadi. 

La festa risale a circa tremila anni fa, al tempo dello Zoroastrismo, l'antica religione persiana prima della dominazione araba e dell'avvento dell'islamismo. 

Principi, credenze e suggestioni della cosmologia zoroastriana hanno conservato vitalità e profondità nel sentire delle persone, tanto che i fondamentalisti islamici non sono riusciti nel tentativo di sradicarli dalla loro anima.

I documenti archeologici più antichi ci sono arrivati dagli Achemenidi che 2500 anni fa crearono il più garnde impero della regione e costruirono il magnifico complesso di Persepolis, che i persiani chiamano "Takht-e-Jamshid (Trono di Jamshid).

La festa comincia l'ultimo mercoledì dell'anno che sta per finire: Chahar shanbe suri, cioè il  "Mercoledì-surì, in cui si preparano file di piccoli fuochi distanziati tra loro in modo da poterci saltare su ripetendo una formula propiziatoria.








Per la festa in tutte le case si prepara la tavola delle "sette S" (haftsin). Una tavola su cui devono esserci sette cose il cui nome comincia con "S".


 
Sabzeh (verzura di grano o lenticchie o orzo), simbolo di rinascita, purezza, opulenza e buona fortuna. 
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Sonbol, giacinto, con il suo intenso profumo annuncia la primavera che arriva 
Sib (mela), simboleggi bellezza, salute, fragranza
     
Sekkeh (monete), fortuna e prosperità  


   
Serkeh (aceto), età e pazienza 
      
Somaq, semi rossoviolaceo, l'intenso colore del Sole sorgente     
Senjed (giuggiolo), rappresenta l'amore 
 

Sir (aglio), evoca la medicina contro il male
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Pesci dorati in acqua pura e chiara rappresentano la vita.
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Lo specchio, che incorpora e riflette la luce, evoca la creazione nel primo giorno di primavera e simboleggia la vita. Forse ricorda anche la Dea della Luce, Mitra o Mehr. 
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Dedicato a "dolcetta" per augurarle buon anno.

 
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Per la festa in tutte le case si prepara la tavola delle "sette S": haftsin . Una tavola su cui devono esserci sette cose il cui nome comincia con "S".
Haft Seen, otherwise known as Haft Sīn (Persian: هفت‌سین‎) or the seven S's is a traditional table setting of Nowruz, the traditional Persian new year. The haft seen table includes seven items all starting with the letter sīn (س) in the Persian alphabet. The Haft Seen items are:
  1. Sabzeh (سبزه) - wheat, barley, mung bean or lentil sprouts growing in a dish - symbolizing rebirth
  2. Samanu (سمنو) - sweet pudding made from wheat germ - symbolizing affluence
  3. Senjed (سنجد) - dried oleaster Wild Olive fruit - symbolizing love
  4. Seer (سیر) - garlic - symbolizing medicine
  5. Seeb (سیب) - apple - symbolizing beauty and health
  6. Somāq (سماق) - sumac fruit - symbolizing (the color of) sunrise
  7. Serkeh (سرکه) - vinegar - symbolizing old-age and patience
WIKIPEDIA - continua




Sabzeh (verzura di grano o lenticchie o orzo), simbolo di rinascita, purezza, opulenza e buona fortuna. 
   
Sonbol (giacinto), con il suo intenso profumo annuncia la primavera che arriva 
Sib (mela), simboleggi bellezza, salute, fragranza
     
Sekkeh (monete), fortuna e prosperità  


   
Serkeh (aceto), età e pazienza 
      
Somaq, semi rossoviolaceo, l'intenso colore del Sole sorgente

     





Senjed (giuggiolo), rappresenta l'amore 
 

Sir (aglio), evoca la medicina contro il male
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...

File:Goldfish tmek.jpg

...
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Pesci dorati in acqua pura e chiara rappresentano la vita.
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Lo specchio, che incorpora e riflette la luce, evoca la creazione nel primo giorno di primavera e simboleggia la vita. Forse ricorda anche la Dea della Luce, Mitra o Mehr. 
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Dedicato a "dolcetta" e al "vecchio della montagna" per augurare loro buon anno 1394.

sabato 21 marzo 2009

NORUZ 1388



Nuovo Giorno 2009




Al mondo musulmano dico che cerchiamo una nuova via d’uscita basata sul reciproco rispetto. A quanti soffocano il dissenso, dico che stanno dalla parte sbagliata della storia, ma che tenderemo loro la mano se si dimostreranno disposti ad aprire il pugno.


Barack Obama, 20 gennaio 2009 


dalla prima pagina dell'Unità, 21 marzo 2009


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IL MESSAGGIO DI OBAMA ALL'IRAN


"Oggi voglio fare avere i miei migliori auguri a tutti coloro i quali celebrano il Nowruz in tutto il mondo. Questa festa è insieme un antico rituale e un momento di rinnovamento, ed io spero che voi possiate godere di questo momento particolare dell'anno con i vostri amici e familiari.

In particolare vorrei parlare direttamente al popolo e ai leader della Repubblica islamica dell'Iran. Nowruz è solo una parte della vostra grande e celebrate cultura. Durante molti secoli la vostra arte, la musica, la letteratura e l'innovazione hanno creato un mondo migliore e più bello. Qui negli Stati Uniti la nostra comunità è stata favorita dal contributo degli Iraniano-Americani: sappiamo che voi siete una grande civiltà, e i vostri risultati hanno guadagnato il rispetto degli Stati Uniti e del mondo.

Per quasi tre decenni le relazioni fra i nostri due paesi sono state tese, ma durante questa festa ci viene ricordato del comune destino che ci tiene legati insieme. Voi celebrerete il vostro Nuovo Anno nello stesso modo in cui noi americani ricordiamo le nostre feste, radunandosi in famiglia e con gli amici, scambiandosi doni e racconti, guardando al futuro con un rinnovato senso di speranza.


Queste celebrazioni custodiscono la promessa di un nuovo giorno, di nuove opportunità per i nostri figli, di sicurezza per le nostre famiglie, progresso per le nostre comunità e pace tra le nazioni. Sono speranze condivise, sono sogni comuni. Per questo in questa stagioni di nuovi inizi vorrei parlare chiaramente ai leader iraniani. Tra di noi esistono serie divergenze che si sono accresciute col tempo. La mia amministrazione si è impegnata a una diplomazia che risponda a tutte le questioni aperte tra di noi, per costruire legami costruttivi fra gli Stati Uniti, l'Iran e la comunità internazionale. Questo processo non andrà avanti fra minacce. Noi vogliamo invece un impegno che sia onesto e fondato sul rispetto reciproco.

Voi avete una scelta. Gli Stati Uniti vogliono che la Repubblica islamica dell'Iran assuma il suo giusto posto nella comunità delle nazioni. Voi avete quel diritto - ma questo comporta anche delle responsabilità, quel posto non può essere conquistato attraverso l'uso delle armi o del terrorismo, ma piuttosto con azioni pacifiche che dimostrino la vera grandezza del popolo e della civiltà iraniana. La misura di questa grandezza non è quella di distruggere, è la vostra consolidata capacità di costruire e di creare.

Per questo in occasione del Nuovo Anno, voglio che voi, il popolo e i leader dell'Iran, possiate guardare al futuro che noi vogliamo. E' un futuro di scambi rinnovati fra i nostri popoli, con maggiori opportunità di partnership e commercio. E' un futuro in cui le vecchie divisioni sono superate, in cui voi, I vostri vicini e in generale il mondo possiate vivere con maggiore sicurezza, in pace.

Io so che tutto questo non sarà raggiunto facilmente, ci sono coloro i quali insistono che le nostre relazioni continuino ad essere segnate dalle nostre differenze. Ma ricordiamoci delle parole che il poeta Saadi pronunciò tanti anni fa: "I figli di Adamo sono membri uno dell'altro, essendo stati creati in un'unica essenza".

Con l'arrivo di una nuova stagione ci viene ricordata la preziosa umanità che noi tutti condividiamo. E noi ancora una volta invochiamo questo spirito mentre facciamo la promessa di un nuovo inizio. Grazie e Eid-e- Shoma Mobarak (auguri per la vostra festa; alla lettera: "che la vostra festa sia benedetta" )".
[ La Repubblica, 20 marzo 2009 ]






Qualcosa di bello e di grande da scrivere in una pagina di diario. Qualcosa di fresco e inedito. C'è un politico che mantiene le promesse e che dà forza alle speranze che qualche mese fa non si osava nemmeno concepire. Possa avere successo anche solo un po'.


Commento del 22 marzo 2009


Lo scandaglio di Barack di VITTORIO EMANUELE PARSI [ La Stampa ]


martedì 20 marzo 2007

                                                                                              Noruz 1386



                                                            


 


Equinozio di Primavera - 21 marzo ore 1:08


Noruz [Nuovo Giorno] - Capodanno Zoroastriano in Iran


1 farvardin 1386 ore 3:37 minuti e 26 secondi ora iraniana



Auguri! Auguri al popolo persiano e


auguri a tutte le amiche e a tutti gli amici in tutto il mondo.


 








Per sapere di più sul Noruz: QUI

                                                                                              Noruz 1386



                                                            


 


Equinozio di Primavera - 21 marzo ore 1:08


Noruz [Nuovo Giorno] - Capodanno Zoroastriano in Iran


1 farvardin 1386 ore 3:37 minuti e 26 secondi ora iraniana



Auguri! Auguri al popolo persiano e


auguri a tutte le amiche e a tutti gli amici in tutto il mondo.


 








Per sapere di più sul Noruz: QUI

sabato 27 dicembre 2003





DA OMAR KHAYYAM


POESIA PER I PERSIANI DI BAM




Questa gran volta del cielo sotto la quale stupiti viviamo


è come una lanterna, magica d'illusione:


il Lume dentro n'è il Sole, la lanterna è il Mondo;


e noi come forme fuggenti, sbigottiti, passiamo.


*



Questi che ora son vecchi, e questi giovani ancora,


ognuno ansioso s'affanna correndo alla Mèta;


ma a questo antichissimo mondo, alfine, nessuno rimane.


Andarono. Andremo. Altri verranno. Ed andranno.






O cuore, fa' conto di avere tutte le cose del mondo,


fa' conto che tutto ti sia giardino delizioso di verde,


e tu su quell'erba verde fa conto di esser rugiada


gocciata colà nella notte, e al sorger dell'alba svanita.







Gli Iraniani amano la Poesia e la Musica, le Rose e l'Amore,


ma sono soprattutto un Popolo di Poeti.

martedì 25 marzo 2003


da wikipedia - Image from Jami's Rose Garden. This 16 th century manuscript is kept at The Arthur Sackler Gallery, in Washington, USA. It is kept under the name "Rosary of the Pious", and is located at folio 146b and 147a. The guy sitting in the center of the image is supposedly the mystic-poet Sa'di.




 



Le Essenze sono ognuna un vetro distinto



attraverso il quale è passato il Sole della Luce dell’Essere.



Ogni frammento colorato scintilla al Sole:



mille colori, ma la Luce è una sola.



 



Jami (XV secolo)





 



Noi sacrifichiamo all’immortale, splendente Sole



dai veloci cavalli. Quando la luce del Sole diventa



più calda, quando lo splendore del Sole diventa



più caldo, allora sorgono i celesti Yazata, a centinaia



e a migliaia: raccolgono la sua Gloria, si fanno tramite



della sua Gloria, versano la sua Gloria sulla Terra fatta



da Ahura, per accrescere le creature di santità, per



accrescere l’immortale, splendente Sole dai veloci cavalli.



 
AVESTA