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venerdì 15 luglio 2011


Un confronto tra

CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA
e
LEGGE BAGNASCO-BINETTI-CALABRO'-BERTONE-QUAGLIARIELLO-RATZINGER-...






2278 L'interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'« accanimento terapeutico ». Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente. 




2279 Anche se la morte è considerata imminente, le cure che d'ordinario sono dovute ad una persona ammalata non possono essere legittimamente interrotte. L'uso di analgesici per alleviare le sofferenze del moribondo, anche con il rischio di abbreviare i suoi giorni, può essere moralmente conforme alla dignità umana, se la morte non è voluta né come fine né come mezzo, ma è soltanto prevista e tollerata come inevitabile. Le cure palliative costituiscono una forma privilegiata della carità disinteressata. A questo titolo devono essere incoraggiate. 

mercoledì 21 aprile 2010


BERLUSCONISMO - LEGHISMO - VATICANISMO

Se nemmeno la "legge divina"...
relativismo amoral-immorale


I felici prelati e il loro divorziato protetto, più cristiano di ogni altro cristiano, come si sa



Eucarestia: Berlusconi e don Verzè al funerale di Craxi.   Eucarestia: berlusconi funerali vianello aprile 2010

Da non perdere le sante verità del Fisichella Rino ( QUI  ) e le altre verità diversamente vere ( QUI )
 



Non appartengo alla Chiesa cattolica da molto tempo, ma la vicenda m'indigna per una questione di giustizia. Il rispetto delle leggi è alla base dell'uguaglianza dei cittadini come dei seguaci di qualsiasi religione. Nella vicenda del divorziato più uguale degli altri e della sua gerarchia ecclesiatica di appartenenza c'è una grossa questione che m'indigna ancor di più: la continua ingerenza della gerarchia suddetta nella gestione della mia Nazione, ingerenza ammantata di moralismo religioso spesso evidentemente ipocrita e opportuinistico. Come anche nell'alleanza con il celta Bossi e la sua congrega or ora verniciata di cattolicesimo furbesco ai limiti del sacrilegio.
 



benedetto XVI e umberto il celta: baciamano con sorrisi



 






 



"Cardinal Martini, vorrei porle una questione piuttosto delicata. Un noto scrittore cattolico, Vittorio Messori, ha scritto recentemente che la Chiesa istituzionale, cioè il Vaticano con la sua Segreteria di Stato i suoi Nunzi sparsi in tutto il mondo, le sue strutture di Curia, non può sanzionare i vizi privati dei potenti. Il suo compito è stipulare accordi, Concordati, affrontare problemi concreti da potere a potere.
Fece accordi con Hitler, con Mussolini, con Pinochet, con Franco, con Craxi. Se li avesse pubblicamente giudicati sui loro comportamenti, sulla loro moralità, non avrebbe potuto operare politicamente come è suo compito.
Il problema semmai - secondo Messori - riguarda il confessore, ammesso che qualcuno di quei potenti si confessi. Comunque il tema della salvezza riguarda il clero pastorale, i parroci e i vescovi con cura di anime. Lei è d´accordo con questa distinzione tra istituzioni vaticane e clero con funzioni pastorali?


«In verità non sono molto d´accordo, la distinzione che fa Messori ci richiama ad una fase in cui esisteva ancora il potere temporale e il Papa era anzitutto un sovrano; ma quel potere grazie a Dio è finito e non può essere restaurato. E´ una fortuna che sia finito. Certo esiste una struttura diplomatica della Santa Sede, ma composta pur sempre di sacerdoti il cui fine ultimo è quello di testimoniare la predicazione evangelica ed il suo contenuto profetico. Aggiungo che la struttura diplomatica, secondo me, è fin troppo ridondante e impegna fin troppo le energie della Chiesa. Non è stato sempre così. Nella storia della Chiesa per molti e molti secoli questa struttura non è neppure esistita e potrebbe in futuro essere fortemente ridotta se non addirittura smantellata. Il compito della Chiesa è di testimoniare la parola di Dio, il Verbo Incarnato, il mondo dei giusti che verrà. Tutto il resto è secondario»." (da Il cardinale Martini: “Un Concilio sul divorzio” di Eugenio Scalfari, La Repubblica, 18 giugno 2009)




 

domenica 4 aprile 2010

 


PASQUA DI RESURREZIONE

In memoria di mons. Romero

"se mi uccideranno risorgerò nella mia gente"



.Caravaggio, Martirio di San Matteo,1600-1601. Roma, San Luigi dei Francesi, cappella Contarelli
Caravaggio, Martirio di San Matteo

 



La morte di Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador. La violenza del Potere, la gloria del coraggio e della giustizia. Ricordare attraverso un’opera di Caravaggio e le parole di un grande critico d’arte. Mariasole Garacci

 





YouTube - Mons. Romero: 23 marzo 1980 - 23 marzo 2010 

*

 



  La scelta di Karol Józef Wojtyła
 



Quando il Papa fece piangere mons. Romero.



A 25 anni dal martirio del profeta salvadoregno, il ricordo dei suoi difficili rapporti con Roma



32777. SAN SALVADOR-ADISTA. Roma, marzo 1979: dopo lunga attesa, mons. Oscar Arnulfo Romero viene ricevuto dal papa. Del colloquio che si svolse allora ha lasciato una impressionante testimonianza, nel suo bellissimo libro "Piezas para un retrato", la scrittrice María López Vigil, a cui Romero stesso riferì l'esito dell'incontro, "quasi piangendo", l'11 maggio 1979 a Madrid. Il colloquio era cominciato male, per l'insofferenza del papa di fronte alla voluminosa documentazione che l'arcivescovo gli aveva portato sul suo tormentato e insanguinato Paese e, ancor peggio, per la mancanza di compassione mostrata dal pontefice davanti alla foto di uno dei suoi sacerdoti massacrato poco prima dai militari, Octavio Ortiz. Ed era proseguito, secondo María López Vigil, in maniera martellante, su un'unica nota: "Lei, signor arcivescovo, deve sforzarsi di avere una relazione migliore con il governo del suo Paese"; "Un'armonia tra lei e il governo salvadoregno è quanto di più cristiano ci sia in questi momenti di crisi"; "Se lei superasse le proprie divergenze con il governo, potrebbe lavorare cristianamente per la pace". "Tanto insistette il Papa - riferisce l'autrice - che l'arcivescovo decise di smettere di ascoltare e chiese di essere ascoltato. Parlò timidamente, ma deciso: 'Ma, Santo Padre, Cristo nel Vangelo ci dice di non essere venuto a portare la pace, ma la spada'. Il Papa fissò Romero negli occhi: 'Non esageri, signor arcivescovo!'".
 



Romero sarebbe stato assassinato di lì a un anno, il 24 marzo del 1980. 25 anni dopo, le celebrazioni per l'anniversario del suo martirio sono state accompagnate, e inevitabilmente oscurate, dall'agonia e dalla morte del pontefice, che si è spento proprio nella giornata culminante delle celebrazioni, il 2 aprile, quando a San Salvador si svolgeva, in piazza, una grande messa presieduta dal cardinale honduregno Oscar Rodríguez Maradiaga, oggi indicato tra i papabili più accreditati, con successiva processione e veglia in cattedrale. Il tutto a conclusione di una ricca Settimana teologica in memoria dell'arcivescovo, organizzata dal 28 marzo all'1 aprile dal Centro Monsignor Romero dell'Università Centroamericana dei gesuiti (Uca), durante la quale mons. Samuel Ruiz ha letto la vibrante, appassionata "Lettera aperta al fratello Romero" scritta da mons. Pedro Casaldáliga (già autore del famosissimo componimento poetico "San Romero d'America"). "Avevi ragione tu - scrive il vescovo dal Mato Grosso -, e questo anche vogliamo celebrare, con giubilo pasquale. Sei resuscitato nel tuo popolo, che non permetterà che l'impero e le oligarchie continuino a sottometterlo, né si lascerà condurre dai rivoluzionari pentiti o dagli ecclesiastici spiritualizzati. E resusciti in questo Popolo di milioni di sognatori e sognatrici che crediamo che un altro mondo è possibile e che è possibile un'altra Chiesa. Perché, così come va oggi, fratello Romero, non va né il mondo, né la Chiesa"; perché "quelle rivoluzioni utopiche - belle e sventate come un'adolescenza della Storia - sono state tradite dagli uni, disprezzate olimpicamente dagli altri", e "rimpiante ancora dai molti e le molte che stiamo lì con te, pastore dell''accompagnamento', compagno di pianto e di sangue dei poveri della Terra".



Adista n° 27 del 16 aprile 2005

venerdì 2 aprile 2010


Esiti elettorali e proposte di lotta

 सत्याग्रह


 



Una lettera di Marco Pannella. Ricca e composita. La condivido in tutto. Sono particolarmente importanti i link agli approfondimenti che ristabiliscono la verità su molte cose. Una per tutte: la vicinanza di Emma Bonino, e dei radicali, agli sbandierati valori definiti cattolici.

Ciao...

avevo premesso questa estate a più riprese che ritenevo che l'inverno che si avvicinava sarebbe stato sicuramente il più duro dei 50 anni di lotte che abbiamo percorso.

Siamo stati sul punto di vincere in Lazio e in Piemonte, si è vinto in Puglia. Questo è un dato che occorre tenere presente. Questa forza ci sarà se ne siamo consapevoli anche domani, e abbiamo il problema di proseguirla, perché è stata la forza che stava per tradursi in un successo per lo schieramento meno antidemocratico del nostro paese.

Questo è stato possibile grazie alla rottura con la politica infausta di Veltroni, Franceschini e D’Alema e con una maturazione di autonomia da parte di Bersani. Infatti in Puglia le cose sono andate bene perché è finita la situazione dalemiana. Al segretario del Pd va riconosciuto anche il merito di essersi assunto la responsabilità di una scelta difficile come quella della Campania, che può essere fioriera di una alternativa politica. Per il resto Bersani ha scelto di valorizzare l’alleanza politica con i radicali in Piemonte e in Lazio e di combattere con noi questa battaglia.

Nel valutare gli esiti elettorali, dobbiamo tenere presente che per far fuori la Bonino si sono mossi uno Stato, la città del Vaticano, e il presidente del Consiglio ufficialmente. Il presidente del Consiglio, che facendo strame di diritto, come al solito, ha fatto un'azione davvero inaudita per constrastare la candidatura di Emma, ha occupato da solo mediamente il 50% degli spazi dei telegiornali di Rai e Mediaset. Quando mai è accaduta una cosa del genere?

Siamo arrivati a pochissimo dalla vittoria, considerando anche di dover scontare l'eredità Marrazzo e quella del Pd romano.

Quindi complimenti e auguri a Renata Polverini. Complimenti perché ha lottato, ci ha sperato, ci ha creduto. Auguri perché dobbiamo renderci conto che alla presidenza della Regione ci sarà una persona oggettivamente debole rispetto alle forze vere che hanno consentito di battere in queste condizioni Emma.

La nostra è stata una sconfitta elettorale, ma non politica. Il patrimonio c'è, tanto che deve iniziare oggi un dibattito tanto difficile, quanto necessario sulle sorti dei democratici in Italia, dell'area democratica, quindi anche del Partito democratico.

http://www.boninopannella.it/sostienici


La linea Bersani è fondamentale, ma va valorizzata, spiegata politicamente. Occorre chiedere che il dibattito si apra. Se solo ci sarà questa discussione, io personalmente tornerò a chiedere la tessera del Pd.

Vogliamo giudicare Berlusconi che sceglie di proporre come ministro degli esteri di mezzo miliardo di europei Massimo D'Alema, il comunista? E che subita questa sconfitta a livello europeo, subito nomina lo stesso D'Alema presidente della Commissione di vigilanza sui servizi segreti, che tutti noi sappiamo costituiscono una struttura di riserva della politica estera di un paese? Possibile che di questo non si discuta nel Partito democratico?

La Peste italiana
sarà tra poco il dossier ufficiale giuridico con cui coinvolgeremo la giustizia europea, quella internazionale e ogni altra. Magari anche quella di altri Stati europei, con quella seria trovata della richiesta di asilo politico in un altro paese europeo. Questo può consentirci seriamente di far giudicare la realtà costituzionale e giuridica italiana, alla luce degli accordi costituitivi dell'Unione europea negli altri 26 stati.

Tutti sappiamo che dove c'è strage di democrazia c'è strage di popoli. Questo la gente lo comincia a capire in Italia, se si pensa che in questi sessant'anni siamo riusciti ad arrivare a una situazione di disastro e di dissesto idrogeologico per il quale il 58% del territorio nazionale è in serio pericolo costante. Lo vediamo e lo leggiamo sempre più costantemente, e cominciamo probabilmente a renderci conto di quanti muoiono davvero per tumore e altre malattie in altre zone precise del nostro territorio. Si tratta già probabilmente di molte migliaia di persone.

E' grazie alla nostra forza militante che abbiamo un dossier con un insieme di iniziative giudiziarie in corso. Conosco centinaia di compagni avvocati, giuristi democratici che potrebbero essere davvero una forza temibile nell'oggi. Avete visto per le nostre due o tre iniziative sul piano delle liste quello che è successo, sono venute fuori 25 anni di illegalità. Hanno avuto un effetto dirompente.

Dobbiamo cominciare a parlare, all'interno del patto di consultazione che abbiamo con il Pd, dell'organizzazione militante di una forza nonviolenta di massa. Fintanto che la lotta non diventa nonviolenta non solo per i radicali, noi andiamo a sbattere dinanzi al degrado che sta distruggendo il nostro paese a tutti i livelli.

Abbiamo un bisogno estremo dei versamenti e delle iscrizioni. Perché potremo magari ancora andare avanti nell'attuale situazione, ma non possiamo continuare a sfidare il destino ritenendo davvero che mille, duemila, tremila persone per sessant'anni, riescono a salvare il loro paese da sole.

Puoi farlo subito, tramite internet, seguendo il link qui sotto:

http://www.boninopannella.it/sostienici


Ho voluto condividere con te queste mie valutazioni sull'esito elettorale. Spero che vorrai continuare a sostenerci nelle proposte di lotta per l'alternativa democratica che credo saremo all'altezza di continuare a proporre e incardinare.

Grazie per l'attenzione,Firma Marco



 

venerdì 26 marzo 2010


INFORMAZIONE ITALIANA
 



Non ho voglia di riprendere dai nostri mezzi d'informazione la lunga e oscura storia della pedofilia fra i preti cattolici. Mi turba l'attenzione così intensa oggi sulle responsabilità di Benedetto XVI, prima e dopo l'elezione al papato. Mi stupisce anche l'imprecisione di molti racconti e commenti che raramente rimandano ai documenti perché il fruitore possa farsi un'idea delle vicende e del loro contesto stotico.
Da blogger navigante avevo trovato una notizia dirompente. Il San Diego Union-Tribune -Aug 16 7:05 PM parlava dell'immunità dovuta a un capo di Stato per Bendetto XVI imputato negli Stati Uniti: Lawyers for pope seek immunity in Texas sex abuse lawsuit naming Ratzinger as defendant . 
Composi un post il 17 agosto 2005, senza dover tradurre l'articolo, perché le vicende le trovai descritte in bell'ordine qui e qui . Subito dopo mi dedicai alla ricerca dei documenti e trovai quanto segue:

1962.   L'istruzione Crimen sollicitationis (latino crimine di "provocazione" o "adescamento") fu inviata dal Sant'Uffizio «a tutti i patriarchi, arcivescovi, vescovi e altri ordinari del luogo, anche di rito orientale». Il documento, redatto dal cardinal Alfredo Ottaviani e approvato da papa Giovanni XXIII, stabiliva la procedura da seguire secondo il diritto canonico nelle cause di sollicitatio ad turpia, cioè quando un chierico (presbitero o vescovo) veniva accusato di usare il sacramento della confessione per fare avances sessuali ai/alle penitenti
Il documento impone un vincolo assoluto di segretezza sia per le cause trattate che per il documento stesso, sia durante il procedimento che successivamente alla decisione ed esecuzione della sentenza (§11):« Nello svolgere questi processi si deve avere maggior cura e attenzione che si svolgano con la massima riservatezza e, una volta giunti a sentenza e poste in esecuzione le decisioni del tribunale, su di essi si mantenga perpetuo riserbo. Perciò tutti coloro che a vario titolo entrano a far parte del tribunale o che per il compito che svolgono siano ammessi a venire a conoscenza dei fatti sono strettamente tenuti al più stretto segreto (il cosiddetto "segreto del Sant'Uffizio"), su ogni cosa appresa e con chiunque, pena la scomunica latae sententiae, per il fatto stesso di aver violato il segreto (senza cioè bisogno di una qualche dichiarazione); tale scomunica è riservata unicamente al sommo pontefice, escludendo dunque anche la Penitenzieria Apostolica. [ossia: tale scomunica può essere ritirata solamente dal papa, NdT] »

Il giuramento di silenzio perpetuo su ogni cosa avvenuta durante le fasi del processo è obbligatorio per tutti gli intervenuti nel procedimento canonico: gli imputati ma anche le vittime dei crimini contestati e gli eventuali testimoni (§13). Per i membri del tribunale il testo del giuramento è fissato nella Formula A



« Prometto, mi obbligo e giuro che manterrò inviolabilmente il segreto su ogni e qualsiasi notizia, di cui io sia messo al corrente nell'esercizio del mio incarico, escluse solo quelle legittimamente pubblicate al termine e durante il procedimento »


( in Wikipedia: QUI )


 


1983.   In seguito alla promulgazione dei nuovi  Codice di diritto canonico (1983) e Codice  dei canoni delle Chiese orientali (1990), l'istruzione Crimen sollecitationis è stata parzialmente riveduta . ( QUI )

2001.  L'istruzione Crimen sollicitationis venne menzionata nel 2001 nella lettera De delictis gravioribus,[2] ... , firmata dall'allora Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, cardinale Joseph Ratzinger, e dall'allora segretario della Congregazione, cardinale Tarcisio Bertone, e rivolta «ai vescovi di tutta la Chiesa cattolica e agli altri ordinari e gerarchi interessati». Nella lettera si legge testualmente:

« Quasi nel medesimo tempo la Congregazione per la dottrina della fede con una Commissione costituita a tale scopo si applicava a un diligente studio dei canoni sui delitti, sia del Codice di diritto canonico sia del Codice dei canoni delle Chiese orientali, per determinare «i delitti più gravi sia contro la morale sia nella celebrazione dei sacramenti», per perfezionare anche le norme processuali speciali nel procedere «a dichiarare o a infliggere le sanzioni canoniche», poiché l'istruzione Crimen sollicitationis finora in vigore, edita dalla Suprema sacra Congregazione del Sant'Uffizio il 16 marzo 1962, doveva essere riveduta dopo la promulgazione dei nuovi codici canonici »

e si ribadisce che "le cause di questo tipo sono soggette al segreto pontificio." QUI: De-Delictis-Gravioribus | anonimo italiano .

"Huiusmodi causae secreto pontificio subiectae sunt."   in      EPISTULA a Congregatione pro Doctrina Fidei missa ad totius Catholicae Ecclesiae Episcopos aliosque Ordinarios et Hierarchas interesse habentes:
DE
DELICTIS GRAVIORIBUS eidem Congregationi pro Doctrina Fidei reservatis

 2010 . Lettera pastorale ai cattolici d'Irlanda. "Oltre a mettere pienamente in atto le norme del diritto canonico nellaffrontare i casi di abuso dei ragazzi, continuate (voi vescovi) a cooperare con le autorità civili nellambito di loro competenza." in Lettera pastorale ai Cattolici d'Irlanda, 19 marzo 2010, Benedetto XVI .

*

  
E' stata così superata la segretezza pontificia? A me sembra che non sia stato scritto con sufficiente chiarezza che il "segreto pontificio" viene così abolito, ma non importa, forse non ho letto bene io. Comunque un passo avanti è stato fatto. 

           
    


giovedì 13 agosto 2009

VATICANISMO


La verità "assoluta" delle gerarchie vaticane e lo spartiacque tra onestà e disonestà intellettuale


UNA SENTENZA CHE DISCRIMINA I DOCENTI DI RELIGIONE (Osservatore Romano, 13 agosto 2009)


Cominciamo dai documenti per capire la storia dei docenti di Religione Cattolica e per stabilire come e quanto siano discriminati oggi, dopo la sentenza del TAR del Lazio. Gli articoli sull'argomento si sprecano, oggi, e servizi interi vengono dedicati dal servizio pubblico alla vicenda, oggi. Prendo atto che le voci delle gerarchie vaticane, flebili o addirittura silenti sull'immoralità dei fatti riguardanti il nostro primo ministro, si sono fatte fortissime, oggi. Il silenzio di Minzolini è finalmente infranto, oggi. Bene. Ma è davvero possibile capire dove sta la verità grazie a questo rinnovato vigore dell'informazione? L'Osservatore Romano parla di discriminazione dei docenti di religione. Ha ragione. Una discriminazione pesante...tutta a favore dei docenti di Religione.  Cominciamo dai documenti, appunto.


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  • Il reclutamento dei docenti di religione cattolica 





Legislatura 14º - Relazione N. 1877-A


Art. 3. (Nomina dei docenti di religione cattolica, loro trattamento e stato giuridico)



    1. I posti di insegnamento di religione cattolica sono determinati dai provveditori agli studi per cattedre in organico sul numero delle classi funzionanti in ogni scuola.


    2. I docenti di religione cattolica vengono nominati in ruolo in base al numero 5), lettera a), del Protocollo addizionale all’Accordo tra la Repubblica italiana e la Santa Sede di revisione del Concordato Lateranense dell’11 febbraio 1929 tra la Repubblica italiana e la Santa Sede, ratificato ai sensi della legge 25 marzo 1985, n. 121, dal provveditore agli studi, d’intesa con l’Ordinario diocesano che ha rilasciato l’idoneità, per cattedre in organico di cui al comma 1.
    3. Ogni docente immesso in ruolo gode, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1974, n. 417, del trattamento economico e dello stato giuridico spettante al personale docente di ruolo nello stesso tipo di scuola per il quale ha ottenuto l’inquadramento.
    4. Fermi restando i casi di decadenza dall’impiego richiamati dall’articolo 111 del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 417 del 1974, decade dall’impiego anche chi abbia perso l’idoneità a seguito di revoca da parte dell’Ordinario diocesano che l’ha riconosciuta. (
Legislatura 14º - Relazione N. 1877-A )


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PROTOCOLLO ADDIZIONALE


Al momento della firma dell'Accordo che apporta modificazioni al Concordato lateranense la Santa Sede e la Repubblica italiana, desiderose di assicurare con opportune precisazioni la migliore applicazione dei Fatti lateranensi e delle convenute modificazioni, e di evitare ogni difficoltà di interpretazione, dichiarano di comune intesa: ...



5. In relazione all'articolo 9


a) L'insegnamento della religione cattolica nelle scuole indicate al n. 2 è impartito - in conformità alla dottrina della Chiesa e nel rispetto della libertà di coscienza degli alunni - da insegnanti che siano riconosciuti idonei dall'autorità ecclesiastica, nominati, d'intesa con essa, dall'autorità scolastica.
Nelle scuole materne ed elementari detto insegnamento può essere impartito dall'insegnante di classe, riconosciuto idoneo dall'autorità ecclesiastica, che sia disposto a svolgerlo.


b) Con successiva intesa tra le competenti autorità scolastiche e la Conferenza Episcopale Italiana verranno determinati:


1) i programmi dell'insegnamento della religione cattolica per i diversi ordini e gradi delle scuole pubbliche;
2) le modalità di organizzazione di tale insegnamento, anche in relazione alla collocazione nel quadro degli orari delle lezioni;
3) i criteri per la scelta dei libri di testo;
4) i profili della qualificazione professionale degli insegnanti.



 ( Ministero Dell'Interno - Legislazione Piena e intera esecuzione è data all'accordo con protocollo addizionale di cui ... La Repubblica italiana e la Santa Sede riaffermano che lo Stato e la ... )




  • L'immissione in ruolo dei docenti di religione cattolica



ADUC - Di' la tua - La Pulce nell'orecchio - IL RUOLO AGLI INSEGNANTI DI RELIGIONE: OVVERO LE CONTRADDIZIONI DI UNA MANAGER... 15 Dicembre 2001


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TAR LAZIO: ILLEGITTIMI I CREDITI SCOLASTICI PER L’ORA DI RELIGIONE


Rassegna stampa sull'argomento su italialaica.it


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PRIMA LETTERA APERTA AL CARDINALE ANGELO BAGNASCO, PRESIDENTE DELLA CEI. Di Paolo Farinella, prete. Genova 31 maggio 2009

SECONDA LETTERA APERTA AL CARDINALE ANGELO BAGNASCO, PRESIDENTE DELLA CEI
Berlusconi, Cei «te absolvit a peccatis tuis in nomine Ru486». Di Paolo Farinella, prete. 7 agosto 2009



Guelfi e Ghibellini di EUGENIO SCALFARI - La Repubblica, 15 agosto 2009

sabato 25 luglio 2009

VERITA' IPOCRISIA MENZOGNE


nella vita politica italiana al tempo del berlusconismo (4)


GB.Tiepolo-La Verità svelata dal Tempo - S. B. Berlusconi_La Verità coperta dall'IpocrisiaG.B.Tiepolo_La Verità svelata dal tempo - S. Berlusconi_I Pudori dell'anziano Timorato di Dio di fronte alla Nuda Veritas


Si sfregia così un'opera d'arte anche se in copia? Si danno esempi così agli aspiranti vandali?



L'AMMISSIONE


"Cerimonia per l'inaugurazione della Brebemi_22 luglio 2009_da: Il Sole 24ore


«Io non sono un santo, lo avete capito, speriamo lo capiscano anche quelli di Repubblica».


Dopo tutte le smentite, le confusioni, le menzogne acclarate, è arrivata l'ammissione tombale e immodificabile con le solite giravolte: "Io non sono un santo" 


Bene. Poi c'è il silenzio, vale a dire la mancata smentita della posizione D'Addario, contrastata con petetica inavvedutezza dall'avvocato Ghedini. Il grido riguarda la violazione della privacy, non la veridicità dei fatti, prima dati per non accaduti o mistificati e montati ad arte. Poiché il grido: "Non è vero niente, ciò che vedete con i vostri occhi e udite con le vostre orecchie non esiste" , tutto il famigerato "gossip" deve intendersi come sottoscritto pubblicamente, suppongo. Di conseguenza, prima o poi dovrebbe arrivare per la stessa bocca la dichiarazione che più interessa a cittadini e cittadine:


 "Io non sono uno che dice la verità." 


Tanto perché i suoi elettori (35% utime europee) sappiano chi è il lider per cui votano spasimando e adorando, a sentir lui. Stabilire un punto di partenza veritiero è poco, ma ci si può aspettare che il "non santo" e "non veritiero" prosegua di buona lena verso posizioni di maggiore moralità.


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LE EMISSIONI DELLE GERARCHIE CATTOLICHE


Le contorsioni del relativismo moral-amorale: prudenza e delicatezze quando il "peccatore" o il "non santo" è uno come Berlusconi.


"...Per rattoppare lo sbrego che queste vicende hanno aperto con la Chiesa, Gianni Letta si sta muovendo riservatamente e con cautela. L’incontro di Berlusconi con il cardinal Ruini - che nei momenti più scabrosi non ha smesso di offrire i propri suggerimenti - è il primo passo verso il tentativo di riavvicinamento con l’altra sponda del Tevere, e con quel mondo cattolico che alle elezioni Europee ha dato un chiaro segno di distacco dal Cavaliere. Fosse però l’unico problema. ..." [ Il premier, Ruini e la coalizione da mettere in riga di F. Verderami, Corriere Sera, 25 luglio 2009  ]


*


"Forse avrete notato che ieri nella prima pagina di Avvenire non c’era alcun cenno alle ultime spiegazioni avanzate da Silvio Berlusconi. Quelle per intendersi sul «non sono un santo» o «nelle mie dimore passano anche i leader politici del mondo». Ne riferivamo, com’è ovvio, all’interno del giornale, in sede di cronaca, e la notizia era pure presente sul nostro sito; ma «in vetrina» abbiamo preferito sorvolare. Un modo per esprimere disagio rispetto al coinvolgimento di termini di qualche delicatezza per la sensibilità dei nostri lettori. E un modo per prendere le distanze pure dal seguito di una vicenda che non solo non ci convince (com’è ovvio), ma che – per quanto ci è dato di capire – continua a piacere poco o punto a larga parte del Paese reale. Le «rivelazioni»non sappiamo quanto autentiche –, che si succedono, a disposizione di chi ha la curiosità di continuare a leggerle o ad ascoltarle, non aggiungono (probabilmente) nulla a uno scenario che già era apparso nella sua potenziale desolazione. Nel constatarlo non ci muove alcun moralismo, ma il desiderio forte e irrinunciabile che i nostri politici siamo sempre all’altezza del loro ruolo. Chiarezza per ora non è venuta, ed è un fatto evidentemente non apprezzabile, ma non è questo francamente quel che oggi ci preoccupa di più. Non ci piace che determinati comportamenti siano messi a confronto con un consenso – emergente dai sondaggi – che di per sé è qualcosa di inafferrabile, quasi che da questi possa venire l’avallo a scelte poco consone; così come non ci piace che sull’intera vertenza gravi il sospetto di una strumentalità mediatica, inevitabile forse ma non liberante, circa il punto di vista da cui si muovono le accuse. C’è davvero per la classe politica, ancor prima della decenza, un a priori etico che va salvaguardato sempre e in ogni caso? E che va fatto valere nelle situazioni ordinarie come in quelle straordinarie? Ecco, solo se una simile consapevolezza dovesse ad un certo punto emergere dal dibattito, si potrà allora dire che questa tornata ha paradossalmente avuto una sua, per quanto amara, utilità. Diversamente il Paese, che si è scoperto vieppiù attonito, potrebbe sentirsi anche leggermente raggirato." Dino Boffo, Avvenire, Lettere, 24 luglio 2009.


Non conosco la prosa di Boffo, ma in questa ardua risposta non brilla per chiarezza e scorrevolezza. Poiché le gerarchie sanno parlare con forza e anche violenza, se vogliono, queste prese di posizione sono così imbarazzate da diventare imbarazzanti per dei maestri di verità e leggi morali "assolute". E ci sono volute proteste e ribellioni dei cattolici indignati per ottenere siffatta breve contorta lettera-editoriale del direttore di Avvenire, Dino Boffo.

domenica 21 giugno 2009

Citizen Berlusconi



55 min - 30 mar 2006 - Documentario della trasmissione americana "Wide Angle". Sottotitoli in italiano.
video.google.com/videoplay?docid=-7507586179468920585

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Citizen Berlusconi (il presidente e la stampa) è un documentario del 2003, diretto da Andrea Cairola e Susan Gray.


Questo documento è stato trasmesso per la prima volta il 21 agosto 2003 nel corso del programma Wide Angle di Thirteen/Wnet New York, la maggior emittente della TV pubblica americana PBS.


Come si nasconde una notizia


Come si nasconde una notizia : i TG italiani


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Ne ha fatta di strada il cittadino Berlusconi dal lontano 2003. Oggi ha il lodo Alfano e, fra poco, grandi limitazioni per le indagini della magistratura con la legge contro le intercettazioni e la libertà di stampa, legge non ancora approvata, ma non ci sono dubbi. Lui dice che il popolo italiano è tutto con lui, anzi no, il 72% (come da sondaggio su approvazione B.)?  anzi no, il 35% (voti ricevuti dal PdL alle europee intese come referendum per B.).


Come fa il 72% a essere uguale al 100% e come fa il 35%  del 61% (votanti europee) a essere uguale al 72%?


Corrono veloci questi giorni e ancor più veloci le vicende che andiamo scoprendo. Non tutti, però. I fruitori del TG1 e altri TG del genere come unico mezzo di informazione non hanno ancora scoperto niente. Beati loro e la loro innocenza. Lo dico con ironia bonaria nei loro confronti ma con rabbia nei confronti del neodirettore  del TG1 Minzolini. L'informazione ricavata dalla stampa a dalle rete mi ha dato un'idea precisa del lavoro di quest'ultimo e del diritto che si è arrogato di decidere che cosa i cittadini devono o non sapere, nonostante paghino la tassa denominata "canone". Io difendo le persone che non sanno nemmeno di essere defraudate del loro diritto a un'informazione completa. 


Per l'uomo Berlusconi provo compassione, penso che stia soffrendo, anche se il suo modo di reagire mi sembra sconveniente: silenzi, battute fuori luogo, aggressività incontrollata. Per la sua politica, le sue incoerenze, il suo essere di cattivo esempio e, in una parola, per la sua ybris provo avversione. La storia del cittadino Berlusconi, dal primo decreto Mammì in era caxiana (1984) a oggi, si è sviluppata soprattutto in spregio alla giustizia e a vari principi costituzionali. Ma mi sono sempre presenti le responsabilità di tutti coloro che hanno reso possibile la vicenda politica berlusconiana, le responsabilità di ogni elettrice ed elettore, le responsabiltà di uomini e donne di potere, le responsabilità di rappresentanti del popolo che si sono messi al suo servizio.


Furio Colombo parla dell'ultimo Parlamento italiano riferendosi alle votazioni sul decreto per l'Abruzzo. Ho seguito con crescente infelicità la discussione (?) alla Camera, emendamento dopo emendamento, bocciatura dopo bocciatura, così, inesorabilmente, come fosse un dovere indiscutibile, anche quando si travva di proposte minime e di assoluta ragionevolezza. Non c'era da aspettare il responso della votazione: gli emendamenti dell'opposizione dovevano essere bocciati, tutti (o quasi, non so, non sono stata attenta al 100%). Colombo riferisce con precisione lo svolgimento di quest'ultima (in ordine cronologico) vicenda parlamentare. Eppure nulla può sostituire l'esperienza diretta, sia pure per radio.



"La vergogna era questa: la legge in discussione era per “Gli interventi urgenti in Abruzzo” e mancava di tutto. Mancava di soldi, di progetti, di idee, aveva saltato interi settori di attività essenziale (le scuole) e interi blocchi di cittadini, i cosiddetti proprietari di “seconde case” che non saranno ricostruite benché siano al secondo e al quarto piano dell’edificio la cui ricostruzione è teoricamente prevista. Non fissava date e non garantiva scadenze.


Tutta l’opposizione (Pd, Italia dei valori, Udc) si è impegnata, emendamento dopo emendamento, a riempire le inaccettabili omissioni, le inspiegabili incompetenze, a correggere l’ovvia e offensiva inutilità della legge. Lo spettacolo triste, durato per tre giorni, è stato il silenzio disciplinato della maggioranza di governo, uomini e donne solitamente vivi e aggressivi ridotti a una assemblea ottusa che non ascolta, non vede, non decide. Ha già deciso il governo. E così, come se questo fosse l’ultimo Parlamento, come se nessuno di questi parlamentari avesse un dopo in cui rendere conto e un elettorato che vorrà sapere, ogni emendamento dell’opposizione, per quanto utile e necessario è stato respinto, anche se diceva che non c’è più università, che è urgente ricostruire la Casa dello studente, che l’ospedale va rimesso in grado di funzionare, che dopo un simile terremoto è assurdo e impossibile distinguere fra prime e seconde case, che i soldi non bastano per cominciare, che occorrono date certe della ricostruzione, fasi realistiche, dati veri, sia per buona organizzazione sia per dare speranza. Lo spettacolo di ciò che è accaduto dentro Montecitorio, mentre fuori una folla di cittadini normali e per bene, ècostretta a gridare la sua indignazione, era anche più desolante. Una parte sorda, cieca e muta del Parlamento taceva, evitava ogni confronto, si auto-proibiva qualunque discussione, respingeva in silenzio anche le proposte ispirate a esperienza, mitezza, buon senso. Il governo dello spettacolo aveva già fatto la sua tournée all’Aquila. Sta preparando, a carico dei disperati cittadini dell’Aquila il nuovo mega-spettacolo del G8. I parlamentari del partito di governo sono stati declassati a loggione. Tacciano, ignorino, lascino lavorare chi sa fare spettacolo. L’ultimo Parlamento ha abbassato la testa in segno di umile assenso. Per fortuna non tanti nell’opposizione pensano ancora che sia estremista dire «no». In tanti si rendono conto, finalmente, che «no» è l’unica risposta possibile."



Eugenio Scalfari, invece, parla della Suburra, appunto, ma non ha sottolineato abbastanza il ruolo dei comprimari, dei sostenitori, dei collaboratori, tutti volenterosi e tetragoni nel sottomettersi ed eseguire le volontà del capo, fino al ridicolo che segna il punto massimo di certe tragedie politiche. Cita la difesa messa in atto da Deborah Bergamini, la dirigente licenziata dalla RAI, poco leale ma anche poco informate dei fatti storici a cui con comica prosopopea si appoggia (Il Cavaliere, moderno Catilina e le persecuzioni dei riformatori. Pubblicato il 18 giugno 2009 - Corriere della Sera. Autore: Bergamini Deborah).


Un esempio la  Deborah Bergamini , quella che fa dire a ragione: " La vendetta di Deborah Bergamini che dalla Rai è finita in parlamento: è suo l'emendamento che prevede il carcere per i giornalisti che rivelino intercettazioni telefoniche da distruggere." QUI . Ed  è solo una tra tanti, molti, troppi.


*


martedì 16 giugno 2009

INTERCETTAZIONI di ECCLESIASTICI o RELIGIOSI del CULTO CATTOLICO


Istruzioni per l'uso


* ? *


«2. Quando l'azione penale è esercitata nei confronti di un ecclesiastico o di un


 


Pag. 27




religioso del culto cattolico, l'informazione è inviata all'autorità ecclesiastica di cui ai commi 2-ter e 2-quater»;

          c) dopo il comma 2 sono inseriti i seguenti:


      «2-bis. Il pubblico ministero invia l'informazione anche quando taluno dei soggetti indicati nei commi 1 e 2 è stato arrestato o fermato, ovvero quando è stata applicata nei suoi confronti la misura della custodia cautelare; nei casi in cui risulta indagato un ecclesiastico o un religioso del culto cattolico invia, altresì, l'informazione quando è stata applicata nei suoi confronti ogni altra misura cautelare personale, nonché quando procede all'invio dell'informazione di garanzia di cui all'articolo 369 del codice.
      2-ter. Quando risulta indagato o imputato un vescovo diocesano, prelato territoriale, coadiutore, ausiliare, titolare o emerito, o un ordinario di luogo equiparato a un vescovo diocesano, abate di un'abbazia territoriale o sacerdote che, durante la vacanza della sede, svolge l'ufficio di amministratore della diocesi, il pubblico ministero invia l'informazione al cardinale Segretario di Stato.
      2-quater. Quando risulta indagato o imputato un sacerdote secolare o appartenente a un istituto di vita consacrata o a una società di vita apostolica, il pubblico ministero invia l'informazione all'ordinario diocesano nella cui circoscrizione territoriale ha sede la procura della Repubblica competente»; [ Progetto di legge: 1415 (Fase iter Camera: 1^ lettura) pagg. 26-27 ]


* ??? *


... così, spulciando il celeberrimo urgentissimo vitale DDL 1415 "Norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali. Modifica della disciplina in materia di astensione del giudice e degli atti di indagine. Integrazione della disciplina sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche" , testè approvato dalla Camera dei Deputati, ho trovato questa chicca ... non capisco e non mi capacito ... urge spiegazione


che cos'è?  


un lodo Alfano per le gerarchie cattoliche? altri culti e diversamente credenti astenersi? sempre in nome dell'Art. 3 della Costituzione Italiana?


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Aggiornamento pomeridiano.


Masso57 mi ha cortesemente indicato l'editoriale che poteva farmi capire questa vicenda di ulteriore non uguaglianza. Eccolo:


Intercettazioni telefoniche


Caro dottor Letta, no grazie


F C E I - Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, 18 giugno 2008


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Aggiornamento del 18 giugno 2009


Gli ultimi accadimenti stanno rendendo sempre più chiara l'urgenza della legge sulle intercettazioni...abbandono l'argomento, limitandomi a qualche link: