domenica 4 aprile 2010

 


PASQUA DI RESURREZIONE

In memoria di mons. Romero

"se mi uccideranno risorgerò nella mia gente"



.Caravaggio, Martirio di San Matteo,1600-1601. Roma, San Luigi dei Francesi, cappella Contarelli
Caravaggio, Martirio di San Matteo

 



La morte di Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador. La violenza del Potere, la gloria del coraggio e della giustizia. Ricordare attraverso un’opera di Caravaggio e le parole di un grande critico d’arte. Mariasole Garacci

 





YouTube - Mons. Romero: 23 marzo 1980 - 23 marzo 2010 

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  La scelta di Karol Józef Wojtyła
 



Quando il Papa fece piangere mons. Romero.



A 25 anni dal martirio del profeta salvadoregno, il ricordo dei suoi difficili rapporti con Roma



32777. SAN SALVADOR-ADISTA. Roma, marzo 1979: dopo lunga attesa, mons. Oscar Arnulfo Romero viene ricevuto dal papa. Del colloquio che si svolse allora ha lasciato una impressionante testimonianza, nel suo bellissimo libro "Piezas para un retrato", la scrittrice María López Vigil, a cui Romero stesso riferì l'esito dell'incontro, "quasi piangendo", l'11 maggio 1979 a Madrid. Il colloquio era cominciato male, per l'insofferenza del papa di fronte alla voluminosa documentazione che l'arcivescovo gli aveva portato sul suo tormentato e insanguinato Paese e, ancor peggio, per la mancanza di compassione mostrata dal pontefice davanti alla foto di uno dei suoi sacerdoti massacrato poco prima dai militari, Octavio Ortiz. Ed era proseguito, secondo María López Vigil, in maniera martellante, su un'unica nota: "Lei, signor arcivescovo, deve sforzarsi di avere una relazione migliore con il governo del suo Paese"; "Un'armonia tra lei e il governo salvadoregno è quanto di più cristiano ci sia in questi momenti di crisi"; "Se lei superasse le proprie divergenze con il governo, potrebbe lavorare cristianamente per la pace". "Tanto insistette il Papa - riferisce l'autrice - che l'arcivescovo decise di smettere di ascoltare e chiese di essere ascoltato. Parlò timidamente, ma deciso: 'Ma, Santo Padre, Cristo nel Vangelo ci dice di non essere venuto a portare la pace, ma la spada'. Il Papa fissò Romero negli occhi: 'Non esageri, signor arcivescovo!'".
 



Romero sarebbe stato assassinato di lì a un anno, il 24 marzo del 1980. 25 anni dopo, le celebrazioni per l'anniversario del suo martirio sono state accompagnate, e inevitabilmente oscurate, dall'agonia e dalla morte del pontefice, che si è spento proprio nella giornata culminante delle celebrazioni, il 2 aprile, quando a San Salvador si svolgeva, in piazza, una grande messa presieduta dal cardinale honduregno Oscar Rodríguez Maradiaga, oggi indicato tra i papabili più accreditati, con successiva processione e veglia in cattedrale. Il tutto a conclusione di una ricca Settimana teologica in memoria dell'arcivescovo, organizzata dal 28 marzo all'1 aprile dal Centro Monsignor Romero dell'Università Centroamericana dei gesuiti (Uca), durante la quale mons. Samuel Ruiz ha letto la vibrante, appassionata "Lettera aperta al fratello Romero" scritta da mons. Pedro Casaldáliga (già autore del famosissimo componimento poetico "San Romero d'America"). "Avevi ragione tu - scrive il vescovo dal Mato Grosso -, e questo anche vogliamo celebrare, con giubilo pasquale. Sei resuscitato nel tuo popolo, che non permetterà che l'impero e le oligarchie continuino a sottometterlo, né si lascerà condurre dai rivoluzionari pentiti o dagli ecclesiastici spiritualizzati. E resusciti in questo Popolo di milioni di sognatori e sognatrici che crediamo che un altro mondo è possibile e che è possibile un'altra Chiesa. Perché, così come va oggi, fratello Romero, non va né il mondo, né la Chiesa"; perché "quelle rivoluzioni utopiche - belle e sventate come un'adolescenza della Storia - sono state tradite dagli uni, disprezzate olimpicamente dagli altri", e "rimpiante ancora dai molti e le molte che stiamo lì con te, pastore dell''accompagnamento', compagno di pianto e di sangue dei poveri della Terra".



Adista n° 27 del 16 aprile 2005

1 commento:

  1. Un Uomo che seppe fino alla fine essere coerente e testimone.La mia ammirazione per lui è stata indefettibile.Per me Romero resiste al tempo come quei fari, come una presenza inossidabile alla ruggine cui soccombono i fasi miti.Grazie per averlo ricordato qui

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