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martedì 28 aprile 2015

gridare NO

Giuseppe Civati
...tuttavia non basta non votarla la miserabile fiducia posta dalla scarmigliata...
*bisogna dire NO, gridare NO, anche un solo NO. Un NO non per lei, caro Giuseppe Civati, un NO non per quel partito nazionalrenzista nato ormai dalle ceneri di un partito democratico, ma un NO per le cittadine e i cittadini che sono ancora fedeli alla Costituzione Italiana e sono ancora mèmori, nella mente e nel sentimento, di quello sforzo immane che fu la Resistenza, senza la quale non avremmo potuto guardare a testa alta negli occhi gli alleati liberatori e gli aguzzini nazifascisti
*non esca dall'aula, Civati , non si astenga, non borbotti a bassa voce, ma gridi con cortesia e determinazione il suo NO, lei che può farlo, mentre le persone come me misurano la propria irrilevanza, attonite, guardando ciò che va accadendo nell'aula della Camera dei Deputati, oggi, 28 aprile del 2015.

sabato 25 aprile 2015

da Ferdinando Imposimato

Il manto di una falsa democrazia.
Nell'anniversario della Liberazione rivive un passato glorioso, quello della Resistenza di migliaia di giovani, che hanno sacrificato la loro vita contro il nazifascismo, creando le basi della Repubblica e della Costituzione democratica, scrivendo pagine di eroismo e di amore per la Patria per il riscatto del popolo italiano. Ma i valori di libertà e giustizia sociale sono stati traditi. La reazione, che qualcuno illudendosi credeva stroncata il 25 aprile 1945, ha rialzato la testa, e guida il Paese sotto il manto di una falsa democrazia. Gravi problemi urgono e si aggravano : riguardano la dignità del lavoro vilipesa, la scuola pubblica umiliata, le diseguaglianze tra un piccolo ceto di privilegiati e una grande massa di cittadini in stato di bisogno . Ciò che delude più di tutto è l'assenza dei giovani dalla vita sociale e politica, la loro indifferenza, la mancanza di ideali, il precoce scetticismo. Un'impressionante moltitudine lontana da ogni umana passione, da ogni ideale , da ogni speranza. Ed è responsabilità del potere e della opposizione non avere saputo creare un ambiente ove la speranza fosse possibile. I Governi che si sono succeduti sono stati indifferenti ai diritti materiali e morali di milioni di lavoratori e giovani. La libertà è in pericolo per leggi che stravolgono l'equilibrio dei poteri . La legge elettorale esclude libertà di scelta dei candidati , la concentrazione del potere nelle mani di un uomo solo, la distruzione della scuola pubblica, la corruzione dilagante, media asserviti a oligarchie dominanti sono segnali gravi del declino della democrazia.
C'è un solo modo per onorare la Liberazione. Pensiamo al presente e al domani che ci sta di fronte con le sue preoccupanti incognite. E rilanciamo insieme una nuova Resistenza per attuare l'eguaglianza dei diritti sociali a favore del popolo. Lavoratori, insegnanti , studenti, donne e disoccupati devono unirsi per contrastare le forze della conservazione e del privilegio e creare, con la lotta democratica, una nuova classe dirigente perché la Repubblica , lungi dall'essere vuoto simulacro a tutela di potenti gruppi di potere, diventi strumento di libertà eguaglianza e giustizia sociale. Noi crediamo sia possibile e ci batteremo perché questo avvenga.

lunedì 25 aprile 2011

    


 RESISTENZA E 25 Aprile 2011
 RESISTENZA E LIBERAZIONE DELL' ITALIA

DAL NAZI-FASCISMO

Risorgere 
 

«Era giunta l’ora di resistere; era giunta l’ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini». Piero Calamandrei
 
 Piero Calamandrei


  


Dal Risorgimento alla Resistenza, dalla Liberazione a Oggi
una storia lunga 150 anni


Celebriamo la memoria del nostro percorso nazionale e i valori della civiltà, della democrazia, della giustizia, della libertà che sono stati affermati con uno sforzo immane.  

Valori che sono stati conquistati con l'impegno nella lotta per liberarsi da due dittature mostruose.

Lotta sostenuta dalla volontà di  ricostruire la nostra patria schiacciata da orribili macerie morali e materiali. "La lotta partigiana in Italia fu caratterizzata dall’ impegno unitario di tutto il fronte delle opposizioni che il fascismo con la violenza e la persecuzione aveva tentato di stroncare con ogni mezzo. Cattolici, comunisti, liberali, socialisti, azionisti, monarchici, anarchici, trovarono intesa ideale e organizzativa sotto il comune obiettivo della democrazia e della libertà. È in quella scelta che si trovano le radici dell’Italia repubblicana. È grazie a quella scelta, infatti, che venne a costituirsi il Comitato di Liberazione nazionale che dopo la cacciata dei nazisti e del fascisti fu la culla per il primo parlamento democratico e la fucina feconda della nostra Costituzione. " ( ANPI )

Fede nella pace e nella solidarietà di uno Stato repubblicano basato su 12 Principi Fondamentali, garanzia di una democrazia liberale abitata da cittadini eguali davanti alla legge, con l'obiettivo del "pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese." ." (Art. 3)