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martedì 1 maggio 2012

Dall'empatia alla solidarietà


 






"L' empatia può, meglio di qualsiasi altra cosa, essere adatta a gettare un ponte tra egoismo e altruismo, dato che ha la carattestica di trasformare le sfortune di un'altra persona in un sentimento di dolore proprio."

Ma il passo successivo è la solidarietà. Scrive De Waal: "Anche se è facile suscitare l'empatia, la solidarietà è un processo differente, che risponde a comandi piuttosto diversi. E' tutto tranne che automatica. Cionondimeno, è comune sia negli uomini sia negli animali."   





1. Ghiaccio [ by Z. Levay_http://heritage.stsci.edu/2007/41/supplemental.html ]
2. Martin Hoffman, Is altruism part of human nature, 1981, p. 133 (dal testo di Frans De Waal, L'età dell'empatia, Garzanti, 1911, p.117
3. Frans De Waal, L'età dell'empatia, Garzanti, 2011, p. 123-124

domenica 29 aprile 2012

"Empatia"


"Empatia" è il greco empàtheia




Roerich_Compassione_1936_da Wikimedia Commons


 en e pathos
"passione, affezione dentro"

Tutto sta in quel "dentro".


E' la capacità di mettersi nei panni dell'altro.

E' l'interesse per i sentimenti, le emozioni, i bisogni dell'altro. 

E' un processo di identificazione con l'altro che porta alla comprensione del suo stato affettivo.


"L'avidità ha fatto il suo tempo.
Ora è il momento dell'empatia." 


Sono le prime due frasi de "L'età dell'empatia", un bel libro di dell'etologo Frans De Waal pubblicato nel 2009 e tradotto per noi dalla Garzanti nel 2011. Ora siamo nel 2012, in Europa, anzi, in Italia.

venerdì 27 aprile 2012

EMPATIA
quando manca o non appare
dedicato all'attuale governo di docenti e/o esperti

E' necessario non esserne privi. Ne sono provvisti anche gli animali non umani. Dovrebbe far parte del bagaglio di chi fa l'insegnante. Per questo mi colpiscono questi docenti che forse sono ricchi di empatia, ma non ne dimostrano nemmeno un filo. Nemmeno quando devono comunicare decisioni gravi o "rozze", di quelle che incidono sulla vita delle persone.Detesto l'imperturbabilità "british", per parlare come loro, quando ha il torto di "sembrare" (sembrare o essere?) indifferenza e lontananza dal destino degli esseri umani, soprattutto se non appartenenti alla loro risrettissima cerchia di "non-sfigati".

PS. Dalla Cina il premier Mario Monti si assume la responsabilità di aumenti fiscali "rozzi", ma per gli italiani sarebbe stato molto più grave finire come la Grecia. Non servono nuove norme anti-evasione, mi attendo buoni risultati». (Avvenire, 31 marzo 2012)
PS. 2 Come accoglierebbe soluzioni "rozze" dai suoi studenti, il professore? Astenersi giustificazioni assurde come la fretta, l'emergenza, il babau Grecia. 

lunedì 29 agosto 2011


Empatia

inluiarsi, intuarsi, inmiarsi, inleiarsi:

i verbi di Dante Alighieri nel Paradiso

*

 



     «  Dio vede tutto, e tuo veder s'inluia »              
diss'io, «    beato spirto, sì che nulla
voglia di sè a te può esser fuia.                  75

Dunque la voce tua, che 'l ciel trastulla          
sempre col canto di quei fuochi pii 
che di sei ali facen la coculla,                     78

perché non satisface a' miei disii?        
Già non attendere' io tua domanda,
s'io m'intuassi come tu t'inmii. »   

Dante Alghieri, Commedia, Paradiso, vv. 73-81

 



*



«Tu se' sì presso a l'ultima salute»,
      cominciò Beatrice, «che tu dei
 aver le luci tue chiare e acute;                             126 
 e però, prima che tu più t'inlei,
      rimira in giù, e vedi quanto mondo
 sotto li piedi già esser ti fei;                                  129
sì che 'l tuo cor, quantunque può, giocondo
      s'appresenti a la turba trïunfante
che lieta vien per questo etera tondo».                   132

Dante Alighieri, Paradiso, vv. 124-132   

 



*
 




  • inleiarsi // inluiarsi - v. rifl. disus (m'inleio, t'inlei // m'inluio, t'inlui).  Entrare in lei (lui). Immedesimarsi in lei (lui). Verbo coniato da Dante. ( dal DIR )


  • inluiarsi - identificarsi spiritualmente con qualcuno già nominato - sec. XIV - ( dal DISC )


  • intuarsi - v. rifl. ( m'intuo ) lett. - Entrare nel tuo pensiero, identificarsi spiritualmente con te - sec XIV ( dal DISC )




       
 
 

 





 

giovedì 7 aprile 2011


Il sentimento dell'altro

empatia



 

Sentire il sentimento dell'altro, sentire il sentire dell'altro.
 



La compassione buddhista non si limita al "sentire con" nella sofferenza, ma abbraccia tutto il sentire degli esseri senzienti.
La
compassione nella visione buddhista è un'attitudine della mente e dello spirito, è uno dei modi di vivere, uno degli "atteggiamenti del cuore" che creano la possibilità di "coltivare stati sublimi dell'essere":

 




  1. Affettuosa gentilezza e cordialità (metta)


  2. Compassione ed empatia


  3. Gioia ed esultanza


  4. Equanimità e pace della mente"


"Compassione" significa "sopportare insieme la sofferenza (amorevolmente)". E' parola che nell'etimologia ha "cum" e "pati", che è "sopportare, soffrire".
I significati delle parole, tuttavia, nelle lingue vive non sono immobili e, infatti, per "compassione" si sta affermando l'accezione buddhista che ne apre il senso a tutta una costellazione di emozioni, affetti, cognizioni della mente umana.


"Empatia" è invece la parola che comunica chiaramente la tendenza a mettersi nei panni dell'altro per poterne sentire i sentimenti e le emozioni nel nostro profondo. L'etimologia di "empatia"  evidenzia perfettamente il significato della parola: è il greco empàtheia "passione, affezione"
L' empatia è un processo di identificazione con l'altro,  un processo non facile che crea una forma di partecipazione e di comprensione dello stato affettivo dell'altro.


*


Cit.: Lama Surya Das, Gli Otto Gradini, Mondadori, 2000, p. 270


Il lamento dell'altro

rete neurale



"Sentire il lamento dell'altro".  
Anche quando è lontano, debole, impercettibile. 

 
 6 aprile 2011_L'aquila due anni dopo il terremoto 6 aprile 2011_Tragedia nel Canale di Sicilia
L'Aquila      6 aprile 2011      Lampedusa

 

Un dolore  senza nome
di Claudio Magris
 

lunedì 16 giugno 2008




Ritorno a casa dal mare Jonio di Puglia. Felicità di fine primavera su un mare di perla orlato di nuvole rosa. Ricomincio. Un salto nella caligine del quotidiano politico e sociale della "nuova" Italia berlusconiana. Non riesco a sdilinquirmi come il Ratzinger vaticano o la Marcegaglia confindustriale o certi capi sindacali o il guerrafondaio Bush. E non riesco nemmeno a essere un po' tranquilla, anzi un'angoscia grande e profonda mi tiene cuore e mente.



sabato 1 febbraio 2003


Affinità, empatia, attrazione


Jan Brueghel il vecchio_Paradiso Terrestre_1606_Louvre  

 




 



Indispensabili per intrecciare relazioni d'amicizia. Eppure, per avvicinarci alla comprensione delle persone e dei loro pensieri tradotti in discorsi, dobbiamo saper attraversare o neutralizzare i filtri delle nostre esperienze. E questo richiede tempo, energie, desiderio di farlo. Io sono molto interessata alle cose spirituali, anche se non escludo la prospettiva materialistica della nostra condizione umana in generale e della nostra società in particolare. Sono anche profondamente interessata allo scambio di pensieri, sentimenti, emozioni, intuizioni. Riguardo alla nozione di "virtù", mi piacerebbe discutere sul suo significato e condividere le mie idee con chi avesse voglia di farlo. Mi pare che la parola "virtù" tenda a scomparire dal linguaggio corrente, ma mi piace molto perché mi sembra che possa signficare i valori morali messi in atto, nei limiti del possibile, senza strafare e senza fondamentalismi. Con la parola "virtù" non intendo riferirmi a qualcosa di assoluto, ma a una forza che può agire e interagire positivamente.