AHIMSA. Parola sanscrita che ho imparato da Gandhi. Vuol dire "innocenza" e "non violenza","impegno a non nuocere ad alcun essere vivente". AHIMSA. I miei obiettivi sono la ricerca, la conoscenza, la comunicazione e la condivisione di emozioni, idee, informazioni con altre "persone che cercano". L'altro mio blog è CONVIVIUM, il posto del banchetto.
martedì 1 maggio 2012
Dall'empatia alla solidarietà
domenica 29 aprile 2012
Roerich_Compassione_1936_da Wikimedia Commons
en e pathos
"passione, affezione dentro"
Tutto sta in quel "dentro".
E' la capacità di mettersi nei panni dell'altro.
E' l'interesse per i sentimenti, le emozioni, i bisogni dell'altro.
E' un processo di identificazione con l'altro che porta alla comprensione del suo stato affettivo.
Sono le prime due frasi de "L'età dell'empatia", un bel libro di dell'etologo Frans De Waal pubblicato nel 2009 e tradotto per noi dalla Garzanti nel 2011. Ora siamo nel 2012, in Europa, anzi, in Italia.
venerdì 27 aprile 2012
lunedì 29 agosto 2011
Empatia
inluiarsi, intuarsi, inmiarsi, inleiarsi:
i verbi di Dante Alighieri nel Paradiso
*
« Dio vede tutto, e tuo veder s'inluia »
diss'io, « beato spirto, sì che nulla
voglia di sè a te può esser fuia. 75
Dunque la voce tua, che 'l ciel trastulla
sempre col canto di quei fuochi pii
che di sei ali facen la coculla, 78
perché non satisface a' miei disii?
Già non attendere' io tua domanda,
s'io m'intuassi come tu t'inmii. »
Dante Alghieri, Commedia, Paradiso, vv. 73-81
*
«Tu se' sì presso a l'ultima salute»,
cominciò Beatrice, «che tu dei
aver le luci tue chiare e acute; 126
e però, prima che tu più t'inlei,
rimira in giù, e vedi quanto mondo
sotto li piedi già esser ti fei; 129
sì che 'l tuo cor, quantunque può, giocondo
s'appresenti a la turba trïunfante
che lieta vien per questo etera tondo». 132
Dante Alighieri, Paradiso, vv. 124-132
*
inleiarsi // inluiarsi - v. rifl. disus (m'inleio, t'inlei // m'inluio, t'inlui). Entrare in lei (lui). Immedesimarsi in lei (lui). Verbo coniato da Dante. ( dal DIR )
inluiarsi - identificarsi spiritualmente con qualcuno già nominato - sec. XIV - ( dal DISC )
intuarsi - v. rifl. ( m'intuo ) lett. - Entrare nel tuo pensiero, identificarsi spiritualmente con te - sec XIV ( dal DISC )
giovedì 7 aprile 2011
Il sentimento dell'altro
empatia
Sentire il sentimento dell'altro, sentire il sentire dell'altro.
La compassione buddhista non si limita al "sentire con" nella sofferenza, ma abbraccia tutto il sentire degli esseri senzienti.
La compassione nella visione buddhista è un'attitudine della mente e dello spirito, è uno dei modi di vivere, uno degli "atteggiamenti del cuore" che creano la possibilità di "coltivare stati sublimi dell'essere":
Affettuosa gentilezza e cordialità (metta)
Compassione ed empatia
Gioia ed esultanza
Equanimità e pace della mente"
"Compassione" significa "sopportare insieme la sofferenza (amorevolmente)". E' parola che nell'etimologia ha "cum" e "pati", che è "sopportare, soffrire".
I significati delle parole, tuttavia, nelle lingue vive non sono immobili e, infatti, per "compassione" si sta affermando l'accezione buddhista che ne apre il senso a tutta una costellazione di emozioni, affetti, cognizioni della mente umana.
"Empatia" è invece la parola che comunica chiaramente la tendenza a mettersi nei panni dell'altro per poterne sentire i sentimenti e le emozioni nel nostro profondo. L'etimologia di "empatia" evidenzia perfettamente il significato della parola: è il greco empàtheia "passione, affezione"
L' empatia è un processo di identificazione con l'altro, un processo non facile che crea una forma di partecipazione e di comprensione dello stato affettivo dell'altro.
*
Cit.: Lama Surya Das, Gli Otto Gradini, Mondadori, 2000, p. 270
Il lamento dell'altro
"Sentire il lamento dell'altro".
Anche quando è lontano, debole, impercettibile.
L'Aquila 6 aprile 2011 Lampedusa
Un dolore senza nome
di Claudio Magris
lunedì 16 giugno 2008
Ritorno a casa dal mare Jonio di Puglia. Felicità di fine primavera su un mare di perla orlato di nuvole rosa. Ricomincio. Un salto nella caligine del quotidiano politico e sociale della "nuova" Italia berlusconiana. Non riesco a sdilinquirmi come il Ratzinger vaticano o la Marcegaglia confindustriale o certi capi sindacali o il guerrafondaio Bush. E non riesco nemmeno a essere un po' tranquilla, anzi un'angoscia grande e profonda mi tiene cuore e mente.
sabato 1 febbraio 2003
Affinità, empatia, attrazione
Indispensabili per intrecciare relazioni d'amicizia. Eppure, per avvicinarci alla comprensione delle persone e dei loro pensieri tradotti in discorsi, dobbiamo saper attraversare o neutralizzare i filtri delle nostre esperienze. E questo richiede tempo, energie, desiderio di farlo. Io sono molto interessata alle cose spirituali, anche se non escludo la prospettiva materialistica della nostra condizione umana in generale e della nostra società in particolare. Sono anche profondamente interessata allo scambio di pensieri, sentimenti, emozioni, intuizioni. Riguardo alla nozione di "virtù", mi piacerebbe discutere sul suo significato e condividere le mie idee con chi avesse voglia di farlo. Mi pare che la parola "virtù" tenda a scomparire dal linguaggio corrente, ma mi piace molto perché mi sembra che possa signficare i valori morali messi in atto, nei limiti del possibile, senza strafare e senza fondamentalismi. Con la parola "virtù" non intendo riferirmi a qualcosa di assoluto, ma a una forza che può agire e interagire positivamente.