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sabato 1 marzo 2008

BAMBINI A GAZA





Quattro bimbi uccisi dall'aviazione israeliana mentre giocavano a pallone. Trenta palestinesi morti in 48 ore di attacchi. I razzi qassam di Hamas raggiungono Ashqelon. Il premier Olmert s'allinea a Barak, soltanto il ministro Shitrit contrario: l'invasione della Striscia sembra inevitabile. [ Il Manifesto, 29 febbraio 2008 <QUI> ]

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...Almeno 49 palestinesi, tra cui anche donne e bambini, sono rimasti uccisi oggi nel corso di una vasta operazione israeliana nel nord della Striscia. I gruppi armati palestinesi hanno a loro volta lanciato oltre 50 razzi sulle città israeliane nei pressi del confine. Morti stamattina anche due soldati israeliani. ...


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Il punto di vista di Peace man (palestinese di Gaza Strip) e di Hope man (israeliano di Sderot) nel loro blog

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  • Saturday, March 1, 2008





What we have feared most is happening



For 4 days there has been ongoing escalation. Israel has continued to bomb from the air as rockets continued falling on Sderot and on Ashkelon. ... We need a quick cease fire to first stop the blood shed, then calm down for a few days from the situation, then think again of new ways to solve the situation. A cease fire will happen eventually. It always does. Why not now before even more pain and more hatred are created?

We need a cease fire now!










Since the killing of an Israeli in Sederot, Israel began shelling Gaza.
The total number of Palestinians killed was 17, including six children, and one baby seven months old. ... continua
qui - Peace man




  • Wednesday, February 27, 2008




Endless senssless circle of blood



This morning 5 Palestinians were killed by an Israeli air strike.
Associated Press wrote: "An Israeli aircraft blew up a minivan carrying Hamas gunmen in southern Gaza on Wednesday, killing five militants including two key commanders involved rocket attacks on Israel, the militant group said."... continua
qui - Hope man


Aggiornamento in tarda serata



Bambini Palestinesi ad Amman. 1 marzo 2008. (Reuters)


Altre fotografie, molte altre, si trovano qui: Mideast Conflict Penso che sia giusto guardare per sapere e per condividere. Ci sono orrori immani, e tuttavia bisogna attaccarsi a esperienze altre, come questa dei blogger che intrecciano amicizia su sponde opposte e nemiche, lungo i confini dell'odio e della follia.


Israele e il diritto alla critica

Zvi Schuldiner



Negli ultimi giorni il Sapir College dove lavoro e sono capo di dipartimento si ritrova sotto una pioggia di missili, che hanno anche provocato la morte di uno dei nostri studenti e mettono in pericolo le nostre vite. Noi ci troviamo subito fuori Sderot e come molti in questa regione soffriamo le conseguenze della folle politica di Hamas a Gaza.
La politica criminale e sbagliata di Hamas rientra in uno scenario di cui la maggior responsabilità ricade sul mio paese - Israele - e sul mio governo, con una politica non meno - anzi più - criminale e sbagliata che provoca decine di morti e immense distruzioni a Gaza. Con l'aiuto degli Stati uniti, la politica di strangolamento di Hamas continua, e palestinesi e israeliani pagano prezzi durissimi.
Qualche settimana fa una delegazione del parlamento europeo guidata da Luisa Morgantini ha visitato la regione. Luisa mi ha chiamato, mi ha detto che sarebbe andata a Gaza e che sarebbe stata interessata anche a una visita a Sderot. Allora l'ho invitata ufficialmente al nostro college e lei ha accettato l'invito.
Perché mi sembrava così importante invitare una delegazione dell'euro-parlamento guidata da Luisa Morgantini? Per la stessa ragione per cui il 64% degli israeliani pensa che si debba negoziare con Hamas.
Sia Hamas, sia la leadership israeliana - con il pieno appoggio dell'America - ci stanno portando su una strada senza uscita, colma di sangue e dolore. Ogni voce che possa aprire nuovi orizzonti deve essere la benvenuta.
Io sono altrettanto israeliano di molti altri e deploro la politica del mio governo. Insieme a tanti altri israeliani dopo la guerra del '67, mi oppongo all'occupazione di territori palestinesi e credo che i nostri leader ci stiano portando al disastro. Questo non fa di noi degli anti-semiti né ci porta a negare l'esistenza di Israele.
I miei primi incontri con Luisa, quando era nella Fiom, furono durante la prima intifada. L'Arci - con Tom Benetollo -, Chiara Ingrao e Luisa Morgantini della Fiom mi aiutarono a instaurare il dialogo con Peace Now e nell'89 furono il fondamento di «Time for Peace». Time for Peace aprì a Peace Now le porte del dialogo con i palestinesi ed ebbe una grande importanza nella ricerca di strade per la pace.
Il tentativo di screditare Peace Now o noi che siamo su posizioni più radicali, sono una costante. Siamo traditori, per qualcuno siamo ebrei che odiano se stessi.
La manipolazione demagogica dell'Olocausto, la storia, l'anti-semitismo e il resto non possono farci dimenticare che il diritto alla critica a qualsiasi governo - italiano o israeliano - è elemento fondamentale non solo di un'ideologia di sinistra ma anche delle conquiste dello stato liberale negli ultimi 200 anni.
Ho incontrato Luisa in un'infinità di manifestazioni pacifiste a Gerusalemme o in altri luoghi d'Israele, e la sua presenza era una prova ulteriore di solidarietà con il pacifismo israeliano. Luisa - vice-presidente dell'europarlamento - è arrivata al nostro college per ascoltare la voce, per tre ore, di chi come noi si trova sotto l'attacco dei missili. Gli abitanti di Sderot e di un kibbutz della zona hanno spiegato bene che noi non vogliamo essere né vittime né eroi. E' Luisa che ha reso possibile ascoltare queste voci. Gli europarlamentari hanno ascoltato le nostre voci grazie alla sua disponibilità e le nostre voci hanno parlato chiaro: l'alternativa non è più fuoco ma più negoziati, è una politica europea più attiva per il dialogo.
I tentativi di far tacere Morgantini e altri critici della politica israeliana non sono altro che un modo sbagliato di servire una propaganda israeliana che ci porta a una via senza uscita. Luisa, come tanti israeliani, non critica «lo stato di Israele» ma la politica sbagliata dei suoi governi. Una politica non solo disastrosa per i palestinesi ma enormemente dannosa anche per gli israeliani. E sarebbe assai consigliabile che gli ebrei italiani, che si preoccupano per il nostro futuro in Israele, cominciassero ad aprire gli occhi e le menti per immaginare un'altra strada e un altro futuro.
zvi schuldiner [Il Manifesto, 1 marzo 2008]

martedì 20 novembre 2007

CONVENZIONE SUI DIRITTI DELL'INFANZIA

Convenzione sui diritti dell'infanzia approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, ratificata dall'Italia con legge del 27 maggio 1991 n.176.


"Secondo la definizione della Convenzione sono "bambini" (il termine inglese "children", in realtà, andrebbe tradotto in "bambini e adolescenti") gli individui di età inferiore ai 18 anni (art. 1), il cui interesse deve essere tenuto in primaria considerazione in ogni circostanza (art. 3).
 
Tutela il diritto alla vita (art. 6), nonché il diritto alla salute e alla possibilità di beneficiare del servizio sanitario (art. 24), il diritto di esprimere la propria opinione (art. 12) e ad essere informati (art. 13).
 
I bambini hanno diritto al nome, tramite la registrazione all'anagrafe subito dopo la nascita, nonché alla nazionalità (art.7), hanno il diritto di avere un'istruzione (art. 28 e 29), quello di giocare (art. 31) e quello di essere tutelati da tutte le forme di sfruttamento e di abuso (art. 34)." [ dal sito: UNICEF  ]

martedì 12 giugno 2007

BAMBINE E BAMBINI


5° Giornata Mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minolrile_2007


WORLD DAY AGAINST CHILD LABOUR


12 Giugno 2007


   


Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile


Fonte: ILO _ International Labour Organization


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Ogni giorno del nostro calendario è dedicato a un tema di interesse planetario, ma oggi il fuoco è sullo sfruttamento dei bambini e delle bambine, uno dei drammi più grandi tra quelli di cui ancora le nostre società devono vergognarsi, tutte, nessuna esclusa. E rientra nello sfruttamento minorile un problema ancora più grave e vergognoso che molti blogger stanno denunciando con indignazione sacrosanta in questi giorni la blogosfera: la pedofilia. Nella rete ho trovato questo documento:


Dichiarazione del Presidente dell'UNICEF Italia in merito alla cosiddetta "Giornata dell'orgoglio pedofilo"



«Nel mondo sono oltre 73 milioni ogni anno, secondo le stime riportate nell'ultimo rapporto ONU sulla violenza sui bambini, i minori costretti a subire violenze sessuali. E qualunque gesto o attività sessuale che coinvolga bambini ha conseguenze gravissime sui piccoli: chi può definirsi 'orgoglioso' di questa violenza?»


«La notizia che circola in questi giorni di una cosiddetta 'Giornata dell'orgoglio pedofilo' ci obbliga a ricordare le priorità nella lotta a queste forme di violenza, che comprendono il traffico di bambini, la loro prostituzione, la pornografia rappresentante bambini, e anche le forme di violenza 'privata' consumate spesso all'interno delle mura domestiche. Il bambino che diviene oggetto del desiderio sessuale di un adulto viene trasformato in cosa e abusato con conseguenze a lungo termine, quasi sempre difficilissime da sanare.»

«Per proteggere i bambini occorre usare tutti gli strumenti a disposizione, dal diritto internazionale alle leggi degli Stati, come in Italia la legge 269 poi modificata dalla legge 38 del 2006, dalla vigile consapevolezza dell'opinione pubblica al monitoraggio dei siti (che in Italia la Polizia delle comunicazioni conduce con grande efficacia).»

«E' di particolare importanza l'attenzione alle nuove forme di comunicazione usate dai bambini e ragazzi: è noto infatti che il problema più grave, il rischio maggiore di adescamento dei minori, si annida nelle chat e in altre forme innovative di comunicazione, più che nei siti veri e propri, più facili da bloccare.»

«L'UNICEF Italia appoggia le iniziative intraprese a livello dell'Unione Europea e del Governo Italiano, in totale sintonia con quanto avviato dal Ministero dell'Interno per far fronte al problema.»

«Al di là dei necessari e urgenti interventi repressivi, per stroncare alla radice il fenomeno occorre lavorare tutti - istituzioni, società civile, media e famiglie - per diffondere una cultura del rispetto dell'infanzia e dei suoi diritti, senza la quale i bambini continueranno a rischiare di essere utilizzati come oggetti da adulti impuniti.» 
Fonte: Unicef 


E ancora Antonio Sclavi sul medesimo argomento. Tanto per non lasciare dubbi sul fatto che la pedofilia è un crimine riconosciuto come tale a livello internazionale.


Dichiarazione del Presidente dell'UNICEF Italia, Antonio Sclavi



Roma, 9 maggio 2007 - «L'UNICEF Italia plaude alla vasta operazione internazionale denominata "Max", di contrasto della pedofilia su internet, condotta dalla Polizia postale e delle comunicazioni di Catania, in collaborazione con il Servizio centrale Polizia postale e delle comunicazioni di Roma, l'Interpol e la Polizia tedesca.

L'operazione costituisce un altro passo avanti nella lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e conferma l'efficacia delle nuove disposizioni di legge per i reati di pedopornografia, che prevedono sanzioni penali più incisive per i reati di pedofilia commessi a mezzo internet (Legge n° 38 del 6 febbraio 2006, in modifica della precedente legge n°269/98 ).
 
Appare necessario andare avanti su questa strada, affinché sia bloccata ogni forma di violenza e sfruttamento contro i bambini.

Per quanto riguarda la protezione dei bambini, l'UNICEF Italia collabora da anni con la Polizia di Stato in attività di informazione, formazione e prevenzione dei crimini contro i minori e, per quanto concerne l'uso consapevole di internet, svolge attività di formazione per ragazzi, anche con la collaborazione della Polizia postale e delle comunicazioni.»


Fonte: UNICEF 



sabato 27 dicembre 2003





DA OMAR KHAYYAM


POESIA PER I PERSIANI DI BAM




Questa gran volta del cielo sotto la quale stupiti viviamo


è come una lanterna, magica d'illusione:


il Lume dentro n'è il Sole, la lanterna è il Mondo;


e noi come forme fuggenti, sbigottiti, passiamo.


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Questi che ora son vecchi, e questi giovani ancora,


ognuno ansioso s'affanna correndo alla Mèta;


ma a questo antichissimo mondo, alfine, nessuno rimane.


Andarono. Andremo. Altri verranno. Ed andranno.






O cuore, fa' conto di avere tutte le cose del mondo,


fa' conto che tutto ti sia giardino delizioso di verde,


e tu su quell'erba verde fa conto di esser rugiada


gocciata colà nella notte, e al sorger dell'alba svanita.







Gli Iraniani amano la Poesia e la Musica, le Rose e l'Amore,


ma sono soprattutto un Popolo di Poeti.