domenica 21 giugno 2009

Citizen Berlusconi



55 min - 30 mar 2006 - Documentario della trasmissione americana "Wide Angle". Sottotitoli in italiano.
video.google.com/videoplay?docid=-7507586179468920585

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Citizen Berlusconi (il presidente e la stampa) è un documentario del 2003, diretto da Andrea Cairola e Susan Gray.


Questo documento è stato trasmesso per la prima volta il 21 agosto 2003 nel corso del programma Wide Angle di Thirteen/Wnet New York, la maggior emittente della TV pubblica americana PBS.


Come si nasconde una notizia


Come si nasconde una notizia : i TG italiani


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Ne ha fatta di strada il cittadino Berlusconi dal lontano 2003. Oggi ha il lodo Alfano e, fra poco, grandi limitazioni per le indagini della magistratura con la legge contro le intercettazioni e la libertà di stampa, legge non ancora approvata, ma non ci sono dubbi. Lui dice che il popolo italiano è tutto con lui, anzi no, il 72% (come da sondaggio su approvazione B.)?  anzi no, il 35% (voti ricevuti dal PdL alle europee intese come referendum per B.).


Come fa il 72% a essere uguale al 100% e come fa il 35%  del 61% (votanti europee) a essere uguale al 72%?


Corrono veloci questi giorni e ancor più veloci le vicende che andiamo scoprendo. Non tutti, però. I fruitori del TG1 e altri TG del genere come unico mezzo di informazione non hanno ancora scoperto niente. Beati loro e la loro innocenza. Lo dico con ironia bonaria nei loro confronti ma con rabbia nei confronti del neodirettore  del TG1 Minzolini. L'informazione ricavata dalla stampa a dalle rete mi ha dato un'idea precisa del lavoro di quest'ultimo e del diritto che si è arrogato di decidere che cosa i cittadini devono o non sapere, nonostante paghino la tassa denominata "canone". Io difendo le persone che non sanno nemmeno di essere defraudate del loro diritto a un'informazione completa. 


Per l'uomo Berlusconi provo compassione, penso che stia soffrendo, anche se il suo modo di reagire mi sembra sconveniente: silenzi, battute fuori luogo, aggressività incontrollata. Per la sua politica, le sue incoerenze, il suo essere di cattivo esempio e, in una parola, per la sua ybris provo avversione. La storia del cittadino Berlusconi, dal primo decreto Mammì in era caxiana (1984) a oggi, si è sviluppata soprattutto in spregio alla giustizia e a vari principi costituzionali. Ma mi sono sempre presenti le responsabilità di tutti coloro che hanno reso possibile la vicenda politica berlusconiana, le responsabilità di ogni elettrice ed elettore, le responsabiltà di uomini e donne di potere, le responsabilità di rappresentanti del popolo che si sono messi al suo servizio.


Furio Colombo parla dell'ultimo Parlamento italiano riferendosi alle votazioni sul decreto per l'Abruzzo. Ho seguito con crescente infelicità la discussione (?) alla Camera, emendamento dopo emendamento, bocciatura dopo bocciatura, così, inesorabilmente, come fosse un dovere indiscutibile, anche quando si travva di proposte minime e di assoluta ragionevolezza. Non c'era da aspettare il responso della votazione: gli emendamenti dell'opposizione dovevano essere bocciati, tutti (o quasi, non so, non sono stata attenta al 100%). Colombo riferisce con precisione lo svolgimento di quest'ultima (in ordine cronologico) vicenda parlamentare. Eppure nulla può sostituire l'esperienza diretta, sia pure per radio.



"La vergogna era questa: la legge in discussione era per “Gli interventi urgenti in Abruzzo” e mancava di tutto. Mancava di soldi, di progetti, di idee, aveva saltato interi settori di attività essenziale (le scuole) e interi blocchi di cittadini, i cosiddetti proprietari di “seconde case” che non saranno ricostruite benché siano al secondo e al quarto piano dell’edificio la cui ricostruzione è teoricamente prevista. Non fissava date e non garantiva scadenze.


Tutta l’opposizione (Pd, Italia dei valori, Udc) si è impegnata, emendamento dopo emendamento, a riempire le inaccettabili omissioni, le inspiegabili incompetenze, a correggere l’ovvia e offensiva inutilità della legge. Lo spettacolo triste, durato per tre giorni, è stato il silenzio disciplinato della maggioranza di governo, uomini e donne solitamente vivi e aggressivi ridotti a una assemblea ottusa che non ascolta, non vede, non decide. Ha già deciso il governo. E così, come se questo fosse l’ultimo Parlamento, come se nessuno di questi parlamentari avesse un dopo in cui rendere conto e un elettorato che vorrà sapere, ogni emendamento dell’opposizione, per quanto utile e necessario è stato respinto, anche se diceva che non c’è più università, che è urgente ricostruire la Casa dello studente, che l’ospedale va rimesso in grado di funzionare, che dopo un simile terremoto è assurdo e impossibile distinguere fra prime e seconde case, che i soldi non bastano per cominciare, che occorrono date certe della ricostruzione, fasi realistiche, dati veri, sia per buona organizzazione sia per dare speranza. Lo spettacolo di ciò che è accaduto dentro Montecitorio, mentre fuori una folla di cittadini normali e per bene, ècostretta a gridare la sua indignazione, era anche più desolante. Una parte sorda, cieca e muta del Parlamento taceva, evitava ogni confronto, si auto-proibiva qualunque discussione, respingeva in silenzio anche le proposte ispirate a esperienza, mitezza, buon senso. Il governo dello spettacolo aveva già fatto la sua tournée all’Aquila. Sta preparando, a carico dei disperati cittadini dell’Aquila il nuovo mega-spettacolo del G8. I parlamentari del partito di governo sono stati declassati a loggione. Tacciano, ignorino, lascino lavorare chi sa fare spettacolo. L’ultimo Parlamento ha abbassato la testa in segno di umile assenso. Per fortuna non tanti nell’opposizione pensano ancora che sia estremista dire «no». In tanti si rendono conto, finalmente, che «no» è l’unica risposta possibile."



Eugenio Scalfari, invece, parla della Suburra, appunto, ma non ha sottolineato abbastanza il ruolo dei comprimari, dei sostenitori, dei collaboratori, tutti volenterosi e tetragoni nel sottomettersi ed eseguire le volontà del capo, fino al ridicolo che segna il punto massimo di certe tragedie politiche. Cita la difesa messa in atto da Deborah Bergamini, la dirigente licenziata dalla RAI, poco leale ma anche poco informate dei fatti storici a cui con comica prosopopea si appoggia (Il Cavaliere, moderno Catilina e le persecuzioni dei riformatori. Pubblicato il 18 giugno 2009 - Corriere della Sera. Autore: Bergamini Deborah).


Un esempio la  Deborah Bergamini , quella che fa dire a ragione: " La vendetta di Deborah Bergamini che dalla Rai è finita in parlamento: è suo l'emendamento che prevede il carcere per i giornalisti che rivelino intercettazioni telefoniche da distruggere." QUI . Ed  è solo una tra tanti, molti, troppi.


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1 commento:

  1. "Silvio Berlusconi "accerchiato dalle veline" (El Pais), messo sotto pressione da rivelazioni che minacciano il suo "controllo del potere" (The Guardian), mentre il Daily Telegraph titola "Il fango minaccia di rovesciare Silvio Berlusconi".
    E' ancora alta l'attenzione della stampa straniera sulla vicenda delle feste del presidente del Consiglio che negli ultimi giorni ha dominato la scena politica italiana. Secondo il giornale di sinistra spagnolo che ha pubblicato le foto degli ospiti di Berlusconi a Villa Certosa, "la vecchia storia d'amore fra Silvio Berlusconi e gli italiani naviga verso un finale imprevedibile".
    "El Pais" afferma che la speranza dei sostenitori del premier è "che il governo arrivi incolume al grande appuntamento politico dell'anno, il G-8 allargato a 20 che si celebrerà all'Aquila.
    E sostiene che il rischio più grave per l'esecutivo è che cominci "ad apparire la parola coca" in collegamento alle feste del capo del governo.
    Ma anche il giornale di centrodestra spagnolo "El Mundo", in un suo articolo da Roma afferma che "molti pensano che lo scandalo erotico-festaiolo di cui (il premier) è protagonista da varie settimane, e che continua a a crescere, potrebbe provocare la caduta finale di chi finora sembrava politicamente immortale". L'attenzione resta alta anche in Gran Bretagna: il conservatore Times riporta di nuovo le dichiarazioni di Patrizia D'Addario, ma è soprattutto il "Daily Telegraph", altra testata conservatrice a larga diffusione, a soffermarsi sul caso.
    Il Telegraph sostiene che c'è paura per "nuove rivelazioni in vista del summit del G8 del mese prossimo", e intervista James Walston, un professore di scienze politiche all' American University of Rome , che predice uno "stillicidio di rivelazioni" e afferma che "questo non gli darà (a Berlusconi, ndr) un'aria molto da statista quando tratterà con Obama e Merkel".
    Inoltre, secondo l'analista, Berlusconi a questo punto non avrebbe "alcuna chanche di diventare presidente" della Repubblica, mentre "restare premier per cinque anni richiederà un lavoro molto duro".
    Il Guardian , altro giornale inglese ma stavolta di sinistra, si interroga a sua volta sul rischio di una "caduta" del premier a causa dello scandalo delle "starlet".
    E intervista sempre Walston, che afferma che "il governo di sicuro non crollerà nel prossimo futuro, ma lui (Berlusconi) è certamente più debole"."

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