Guernica
Parole di Pablo Picasso a Colin Powell,
dall'altra parte della tombaAriel Dorfman
March 16, 2003
Sì, addirittura qui, qui più che in qualsiasi altro posto
più di prima
noi sappiamo e vediamo ciò che accade
che cosa stai facendo?
al mondo che vi abbiamo lasciato
Che cos’altro c’è da fare col nostro tempo?
Sì, io ero lì, Colin Powell,
per vederti
in piedi di fronte al mio Guernica
una copia, questo è vero,
ma la mia visione, comunque
di ciò che è caduto
su uomini e su donne
e su bambini e su bambini
più di ogni altra cosa su quel bambino
in Guernica in quel giorno nel 1937
dal cielo
Certamente Guernica non era lì.
Loro l’hanno coperta, la nostra Guernica
coperta così che tu potessi parlare.
Lì nel palazzo delle Nazioni Unite a
New York.
Così che tu potessi parlare dell’Iraq.
Così che Guernica non avrebbe potuto infastidirti
Perché avrebbe dovuto infastidirti
disturbarti?
Perché non hai chiesto loro di rimuovere
la copertura?
rivelare
il dipinto?
Perché non hai puntato il dito verso il cavallo
che gridò e morì
che morì e morì ancora e ancora
la donna col bambino, per sempre
morto
nelle sue braccia
il bambino che si rifugia adesso e qui
in quell’oscurità
il bambino che guarda insieme a me
mentre tu, Colin Powell
parli
e parli
e parli ancora
Perché non hai detto, Colin Powell,
che questo orrore fu fatto da quel tiranno.
Perché non hai detto
che questo è già stato fatto e disfatto in Iraq.
Perché non hai detto questo e ciò che questo
uomo vuole fare con
il mondo.
Perché non hai voluto usare Guernica
per dimostrare
ciò che volevi provare?
Eri spaventato dalla madre?
Eri spaventato dall’immagine della
madre
spaventato dall’immagine che veniva
fuori dal dipinto
fuori dall’urlante immagine della
madre
sono quelli che tu bombarderai
da lontano
sono quelli che stai per uccidere
il bambino
no no no
lui è colui che li ucciderà loro
da lontano con le bombe
e noi lontani dai tuoi occhi
e sempre vicini alla morte
noi imprigionati nella morte
Eri spaventato del fatto che
quel cavallo
avrebbe mostrato al mondo il futuro
che sta arrivando
tremila missili cruise nella
prima ora
cadendo su Baghdad
diecimila Guernica
cadendo su Baghdad
dal cielo
nella prima ora
Eri spaventato dalla mia arte
che continua ad accusare
più di 65 anni
più tardi
la storia continua a raccontare
la mia immagine rimane pericolosa
questo dipinto leggero
come l’occhio di qualcuno morto
il mio occhio che ti vede, benché morto
sta attento, attento
attento all’occhio del bambino
nell’oscurità
tu ti dovrai unire a noi
col bambino e me
col cavallo e la madre
qui dall’altra parte
ti unirai a noi allora allora
in un viaggio che tutti faremo
tutti noi
Colin
Colin Powell
e’ per questo che tu avevi
paura di me?
tu devi unirti a noi
e poi un’eternità
guardando
guardando
niente di più che guardando
insieme a noi
e con la morte lontana
non solo dell’Iraq
non solo quei morti
è per quello, tanta paura
di quell’occhio nell’oscurità?
sedendo
i tuoi stessi occhi aperti a
forza
che devono vedere
il mondo che tu hai lasciato
con nient’altro da fare
col nostro tempo
Condannati a guardare ancora
e ancora
dietro di noi
finché non ci saranno più
Guerniche
finché coloro che vivono non capiranno
e solo allora, Colin Powell
solo allora
un mondo senza Guerniche
e allora
solo allora, sì
sì, allora, sì
tu e io
noi possiamo riposare
tu e io
tu e io e il bambino che è morto
Sono stata a Guernica e ho visto ciò che è rimasto: quell'albero è ancora lì a parlarci dell'orrore della guerra.
RispondiEliminaBella. Chi è Ariel?
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