venerdì 26 marzo 2004


  Palermo - Sciopero generale - 26 Marzo 2004



Manifesti a Roma (foto: LA REPUBBLICA)



Tommaso Fulfaro - Articolo 21


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"Non ci si può piegare alle azioni di piazza", è stata la secca risposta del premier. (a proposito deel decreto salva-calcio)


"Se viene una richiesta dal mondo dello sport noi certo non chiuderemo le porte - ha continuato - Qualora ci dovesse essere una richiesta ragionevole non ci rifiuteremo di esaminarla". "Noi non abbiamo trovato la soluzione possibile - ha ribadito il presidente del Consiglio - c'era una speranza che è andata delusa".


      PENSIONI: ''Volete sapere come rispondo? C'e' una risposta anticipata, perche' noi l'abbiamo gia' fatta la riforma delle pensioni ed e' all'attezione del Parlamento, dove contiamo di approvarla al piu' presto'', ha assicurato il premier. E aggiunge: ''Il Consiglio dei ministri aveva dato incarico al ministro Maroni di invitare subito le parti sociali dopo lo sciopero. Percio', penso che Maroni fara' questo invito, se puo' gia' oggi o nei prossimi giorni''.


IRAQ:


Silvio Berlusconi rivela di aver programmato una visita in Iraq per il 31 dicembre scorso. Ma il suo blitz e' stato annullato su suggerimento dei vertici delle forze militari italiane. In ogni caso, spiega il premier ''non avrei fatto un viaggio per pura scena''. ''Avevo anche progettato di fare un giro in Afghanistan e poi a Baghdad, a Nassiriya e in Kosovo -rivela il Cavaliere- ma alla fine ritengo piu' utile restare a lavorare a tutte le grandi cose che stiamo facendo e mandando avanti, piuttosto che fare un giro puramente di scena e di rappresentazione che e' il contrario di quello che noi vogliamo''.

''I soldati italiani -precisa poi- hanno scelto la carriera militare con quello che contiene di avventura, compresi anche eventuali rischi legati ad operazioni di peace keeping o di peace and forcing. I nostri uomini sono assolutamente contenti di quel che fanno. Son contenti di essere utili in paesi dove danno una mano alla popolazione e alla ricostruzione civile e democratica. Sono contenti, ripeto, di essere li'. Quindi, non voglio piu' sentire espressioni, come quelle che vengono dalla sinistra del tipo 'guarda quei poveri ragazzi'''.

Sul ruolo delle forze militari alleate sul territorio iracheno, il premier precisa: ''Le truppe che sono in Iraq, comprese quelle nostre, non si possono certo definire truppe di occupazione ma di liberazione e pacificatrici''. ''Anzi -aggiunge- noi subiamo anche un peso economico per avere tanti militari in giro nel mondo, ma questa nostra presenza con un cosi' alto numero di soldati, ci da' anche un peso politico rilevante''.

Berlusconi precisa inoltre che il governo italiano non ritirera' le sue truppe in Iraq. ''Nessuno ritirera' le sue truppe in Iraq -assicura il Cavaliere- nemmeno la Spagna ha detto che le ritirera'. Tutti chiedono un maggior coinvolgimento dell'Onu e mi sembre che questo coinvolgimento ci sia gia'. Se poi, potesse ampliarsi sarebbe una cosa buona''. L'importante, aggiunge, ''e' che questo processo di democratizzazione possa veramente avanzare in modo che il 30 giugno la sovranita' passi al governo iracheno provvisorio. Cosi' si potranno fare le elezioni all'inizio dell'anno prossimo''. ADNKRONOS

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