martedì 9 marzo 2004

Associazione Italia Tibet


  


Tibet libero


15 anni a sostegno del Tibet


10 marzo 2004
Presidio a Milano davanti al
Consolato Cinese


Il 10 Marzo ricorre l'anniversario della rivolta anticinese di Lhasa del 1959 e la Comunità Tibetana in Italia si è fatta promotrice di un presidio del Consolato Cinese di Milano.


MARZO 1959 – MARZO 2004


Continua la resistenza dei tibetani!


In occasione del 45° anniversario dell’insurrezione di Lhasa, la Comunità Tibetana in Italia organizza un presidio davanti al Consolato della Repubblica Popolare Cinese, Via Benaco 4, Milano.


Con questa manifestazione pacifica, la Comunità Tibetana intende:




  • ricordare l’insurrezione popolare del 10 marzo 1959




  • chiedere la prosecuzione del dialogo, senza alcuna precondizione, tra Pechino e i rappresentanti del Dalai Lama




  • chiedere ai rappresentanti della Repubblica Popolare Cinese il rispetto dei diritti umani e dell’identità storica e culturale del popolo tibetano




  • chiedere la liberazione dei prigionieri politici, a partire da Tenzin Delek Rinpoche e dal Panchen Lama.




Per dire “basta” alle intimidazioni, agli arresti arbitrari e ai processi farsa e per ricordare il diritto del popolo tibetano alla propria libertà e al rispetto della propria cultura e tradizione, la Comunità Tibetana invita tutti coloro che in Italia sono a fianco del popolo tibetano e ne condividono le legittime richieste ad aderire alla manifestazione.


 


Parteciperà al presidio la signora


Dolma Gyari


vicepresidente del Parlamento Tibetano in Esilio




I CONFLITTI DIMENTICATI



PARTI IN CONFLITTO


TIBET - Invaso nel 1950 .......CINA - Paese invasore e


- occupato ancora oggi .........- ancora oggi occupante


- genocidio in atto ..................- genocidio dei Tibetani in atto


- resistenza non violenta ........- violazione dei Diritti Umani







1950-OGGI: Governo cinese contro comunità tibetana. Nel 1950 l’esercito di Pechino occupò il Tibet violando la legge internazionale. Il 10 marzo del ’59 il risentimento dei tibetani diede vita a una rivolta nazionale non violenta. Il Dalai Lama, capo politico e spirituale del Tibet che aveva cercato una convivenza pacifica con i cinesi, fu costretto all’ esilio in India. Qui costituì un governo tibetano su principi democratici.


 


VITTIME


Oltre 1 milione di tibetani morti a causa dell’occupazione. Tra il marzo e l’ottobre del ’59, anno della rivolta tibetana, l’esercito di Liberazione Popolare uccise più di 87mila civili.

RISORSE CONTESE


Patrimonio forestale e risorse minerarie. La Cina ha depredato il Tibet delle sue enormi ricchezze naturali, attuando una massiccia deforestazione e scaricando rifiuti nucleari nel suo territorio. Inoltre, in mezzo secolo di conflitto è stato distrutto il 90 per cento del patrimonio artistico e architettonico tibetano.


SITUAZIONE ATTUALE


Le persecuzioni cinesi contro i tibetani non si interrompono e continua la resistenza non violenta dei tibetani. Proseguono:




  • la pratica di sterilizzazione



  • gli aborti forzati a danno delle donne tibetane



  • le carcerazioni e



  • le condanne a morte degli oppositori al regime,



  • la discriminazione della popolazione autoctona in tutti i settori della vita sociale (scolastico, religioso, lavorativo).



  • il genocidio per "sommersione" (il numero dei Cinesi trasferiti aumenta in continuazione - definizione da Amnest



Attualmente sono di stanza nella regione 50mila soldati della Repubblica Popolare.


 Il Dalai Lama vive in esilio a Dharamsala,


villaggio indiano sulle montagne himalayane.


I rifugiati tibetani in India sono almeno 135mila.


da Peace Reporter



 


 


 


 


 


 


CONTINUA APPELLO URGENTE
Campagna per salvare la vita di
Tenzin Delek Rimpoche




Il 2 dicembre 2002 sono stati condannati a morte Tenzin Deleg Rinpoche (al secolo: Ngawang Tashi e Lobsang Dhondup, entrambi accusati di essere coinvolti nell'esplosione di una bomba avvenuta il 3 Aprile 2002 nella piazza principale di Chengdu, capoluogo della provincia del Sichuan.






  • Appello Urgente (gennaio 2004)




  • Tenzin Delek Rimpoche potrebbe essere ucciso fra poche settimane nel caso in cui i due anni di sospensione della sentenza fossero calcolati a partire dal momento dell’arresto.





 

8 commenti:

  1. http://battelloebbro.splinder.it/

    magari lo sai già, ma in questo blog vi è l'annuncio di una manifestazione della comunità tibetana il 10 marzo davanti il consolato della repubblica (mai parola fu peggio usata) cinese

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  2. Un mio piccolo contributo, carissima Harmonia...per queste dolenti e urgenti battaglie civili..

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  3. Un mio piccolo contributo, carissima Harmonia...per queste dolenti e urgenti battaglie civili..

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  4. Un mio piccolo contributo, carissima Harmonia...per queste dolenti e urgenti battaglie civili..

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  5. concordo con le tue battaglie, ma ce ne sono altre molto più piccole anche vicino a noi...sarebbe una buona cosa guardare prima a quelle [RESTA IL FATTO CHE CONCORDO]

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  6. Hai ragione per quel che riguarda le battaglie e la dedizione agli altri. Molte volte sembra che non vediamo i problemi vicini, ma non è sempre così. Quello dei conflitti, in generale, e dei conflitti dimenticati, in particolare, credo che sia un problema vicino a ogni essere umano, perché non è una questione di distanza da noi. Vedi, mentre siamo qui a conversare, i Tibetani continuano ad essere soppressi con vari metodi. Il rimprovero che viene mosso ai contemporanei di Hitler è proprio di non aver sentito l'antisemitismo come un problema vicino. Questo, però, come giustamente dici tu, non deve farci dimenticare le realtà e le difficoltà che ci circondano nel nostro mondo. Ti ringrazio per l'attenzione e ti auguro una dolce notte.

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  7. grazie per il bellissimo fiore e per le informazioni che mi trasmetti:-)))

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  8. buonanotte nel ricordo di un popolo meraviglioso...ciao

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