giovedì 4 marzo 2004


I CONFLITTI (QUASI?) DIMENTICATI



Nepal, la guerra a un passo dal cielo





Conflitto civile, povertà, repressione di tutte le libertà uccidono ogni giorno


decine di persone nel piccolo regno indù, in cima all’Himalaya.














 








La situazione oggi è tale che "Il Commissario ONU per


i Diritti Umani è preoccupato per le violazioni in Nepal ...


"L'attuazione dell'accordo aiuterebbe a proteggere i civili e a costruire rapporti di fiducia tra le parti in conflitto."


UN Radio Broadcasts at 17:30 GMT Monday to Friday 6 Febbraio 2004


Nepal - Numeri sparsi nei titoli dei giornali locali. Vittime di una guerra dimenticata. In Nepal, dal 1996 a oggi, sono state uccise più di 8mila persone. Altre centinaia sono scomparse in seguito a retate e arresti sommari dell’esercito governativo: studenti, avvocati, giornalisti, contadini, insegnanti. Altre ancora sono state deportate dalla guerriglia in campi di lavoro e di rieducazione : bambini, giovani, tantissime donne.
Lo scontro è tra le forze militari del re Gyanendra e i guerriglieri del Partito Comunista nepalese di orientamento maoista (Ncp).


Dalla fine del cessate il fuoco lo scorso agosto, i titoli dei giornali locali annunciano quotidianamente decine di morti. Follia e crudeltà caratterizzano le azioni di entrambe le parti in lotta. La monarchia assoluta di Gyanendra ha stremato il Paese, uno dei più poveri al mondo, e alimentato le rivolte della guerriglia. D'altra parte i maoisti, guidati dal "compagno Prachanda" detto anche "il Terribile", usano le ragioni della violenza contro le forze di regime e la popolazione (lotta armata, saccheggi, ricatti, rapimenti) per rovesciare il re e ottenere terre da coltivare e infrastrutture. Le trattative tra ribelli e governo, iniziate nel 2002, sono fallite quest'anno: l'Ncp pretendeva la riforma della Costituzione, ovvero la fine della monarchia.


Nel Paese si muore di fame e di sete. Nelle zone rurali non c’è acqua potabile, mentre istruzione e cure mediche sono a pagamento e quindi inaccessibili. Inevitabilmente molti contadini (l’agricoltura è l’unica fonte di sostentamento per i nepalesi), tutti poveri e analfabeti, si ritrovano ad appoggiare la “guerra del popolo” dei maoisti e finiscono detenuti nei luoghi di addestramento per futuri guerriglieri.
Chi sta con i maoisti, secondo il giudizio spesso arbitrario del governo, rischia la prigione e le torture dell’esercito, della polizia e dei gruppi paramilitari. Chi non cede ai ricatti e alle “ragioni armate” dell’Ncp, può cadere nella spirale di vendetta e punizione dei combattenti ribelli.



Dal 2001 le forze di sicurezza governative hanno fatto sparire 65 persone e ne hanno uccise molte altre, tra lavoratori e studenti, nelle campagne di repressione contro la guerriglia. Gli attacchi maoisti contro i civili colpiscono soprattutto gli esponenti politici, ma non risparmiano i nepalesi che non possono aiutarli nei rifornimenti o non vogliono combattere. Anche l’ascesa al potere di Gyanendra è stata segnata da un ennesimo massacro. Il re è succeduto nel giugno 2001 al fratello Birendra, misteriosamente ucciso insieme a nove famigliari. Tra le vittime, c'era anche il principe ereditario, accusato post- mortem di essere l'esecutore della strage. (Francesca Lancini)


Scheda





PARTI IN CONFLITTO


1996-OGGI: guerriglieri del Partito Comunista nepalese di orientamento maoista (Ncp), sostenuto dai gruppi guerriglieri maoisti dell'India nord-orientale, contro governo appoggiato dall'India e dagli Stati Uniti.


VITTIME: oltre 8 mila morti.


FORNITURE ARMAMENTI: il governo riceve armi da India, Stati Uniti e Gran Bretagna. Dopo l’11 settembre 2001, la coalizione anglo-americana ha aumentato gli aiuti militari in milioni di euro in nome della “guerra mondiale al terrorismo”. I guerriglieri fabbricano le proprie armi e le sottraggono alle caserme attaccate. Alcuni ribelli sarebbero stati addestrati da altri movimenti armati che si definiscono maoisti, come i naxaliti in India e i seguaci di Sendero Luminoso in Perù. Si dice che ricevano armi anche dai separatisti kashmiri e dalla Cina.


SITUAZIONE ATTUALE: il Nepal è nel caos: re Gyanendra, salito al potere nel giugno 2001, dopo lo sterminio della famiglia reale (di cui potrebbe essere il mandante) nell’ottobre 2002 ha sospeso governo e parlamento e ha intensificato l'offensiva militare contro i guerriglieri. Il cessate il fuoco, firmato lo scorso gennaio, è stato interrotto il 27 agosto 2003 e l’Ncp controlla circa i due terzi del Paese. Continuano le repressioni governative dei ribelli e di coloro che sono sospettati di appoggiarli e gli attacchi dei maoisti contro i politici. L’Ncp recluta i combattenti tra gli abitanti poveri e analfabeti delle zone rurali e li addestra in campi di lavoro e detenzione. da: http://www.peacereporter.net/


 NEPAL - Rapporto Annuale 2003 - Amnesty International


Sullo sfondo di una crisi politica crescente si inserisce un notevole aumento dellincidenza di uccisioni illegali, “sparizioni”, torture, arresti arbitrari e detenzioni da parte delle forze dell'ordine e di uccisioni deliberate, presa di ostaggi e torture da parte dei maoisti. Gli abusi sono stati perpetrati nel contesto della guerra del popolo, dichiarata dal Partito comunista del Nepal (Cpn) (maoista) nel 1996, e della dichiarazione dello stato di emergenza e del dispiegamento dell'esercito alla fine del 2001.

Contesto
Linstabilità politica a livello nazionale e locale ha contribuito ad una crescita vertiginosa della crisi dei diritti umani. A maggio il primo ministro Sher Bahadur Deuba ha sciolto il parlamento ed indetto elezioni anticipate per novembre. A luglio il governo ha sciolto le amministrazioni locali regolarmente elette, sostituendole con nomine stabilite dal governo. Ad ottobre re Gyanendra Bir Bikram Shah Dev ha licenziato Sher Bahadur Deuba e ha assunto il potere esecutivo. Il re ha nominato un governo ad interim composto da personalità a lui fedeli e ha posticipato le elezioni parlamentari in data da definirsi. Il resto dell'anno ha visto una fase di stallo nei rapporti tra il re e i principali partiti politici.

Nella prima parte dell'anno si è ulteriormente intensificato il combattimento nel contesto della guerra del popolo, con gravi perdite da parte di esercito e polizia. I maoisti hanno controllato numerosi distretti nella regione centro-settentrionale, dove il proprio governo del popolo ha governato parallelamente allamministrazione statale del distretto locale. Organi di questo tipo hanno continuato a funzionare nei quartieri e nei villaggi di molti altri distretti. Il tribunale del popolo maoista è sembrato essere meno attivo in alcune aree.

Stato di emergenza e Legge sulle attività terroristiche e distruttive
A febbraio è stato prorogato, con il consenso di tutti i partiti, lo stato di emergenza dichiarato nel novembre 2001. Il governo tuttavia non ha ricevuto il supporto necessario per poterlo estendere fino a maggio. Dopo lo scioglimento del parlamento a maggio, il re ha imposto ancora lo stato demergenza per tre mesi su consiglio del governo provvisorio. Ad agosto lo stato di emergenza non è stato rinnovato. Lo stato demergenza comprendeva la sospensione di alcuni diritti fondamentali, inclusi il diritto al risarcimento costituzionale (tranne lhabeas corpus), il diritto di riunione, la libertà di pensiero ed espressione, e il diritto a non subire la carcerazione preventiva in assenza di prove sufficienti.

Ad aprile il parlamento ha approvato la Legge sul controllo e la repressione delle attività terroristiche e distruttive (Tada) in sostituzione del provvedimento con lo stesso nome promulgato nel 2001. La legge dovrebbe rimanere in vigore per due anni. La Tada ha ridotto parte del potere garantito alle forze dell'ordine dal provvedimento precedente, ma ha introdotto la detenzione preventiva fino a 90 giorni. In base alla Tada, qualunque persona arrestata dovrebbe essere giudicata da tribunali speciali. Tuttavia, si sono verificati ritardi nellistituzione di questi tribunali e in diverse regioni, alla fine dell'anno, questi non erano ancora stati istituiti.

Esecuzioni extragiudiziali
Le forze di sicurezza hanno continuato ad eseguire uccisioni illegali. Secondo alcune dati ufficiali, dal novembre 2001, degli oltre 4.000 maoisti uccisi, circa la metà potrebbero essere stati vittime di uccisioni illegali. Tra questi, anche civili sospettati di offrire rifugio, cibo o assistenza economica ai maoisti e membri del Cpn (maoista), uccisi in circostanze in cui sarebbe stato sufficiente larresto o quando erano già stati fatti prigionieri.

*A febbraio trentacinque operai che lavoravano alla costruzione dell'aeroporto di Suntharali, nel distretto di Kalikot, sono stati trascinati via dalle loro case o capanne e uccisi deliberatamente da una pattuglia dell'esercito. I soldati stavano dando la caccia a membri del Partito maoista sospettati di essere coinvolti nellattacco a Mangalsen del 17 febbraio, nel distretto di Achham, in cui erano stati uccisi 56 soldati.

“Sparizioni”
Sono continuate “sparizioni” di persone dopo larresto da parte delle forze dell'ordine; dalla fine del 2001 sono “scomparse” più di 65 persone. Le “sparizioni” si sono rese più frequenti dopo lintroduzione della Tada, che permette la detenzione in incommunicado delle persone per lunghi periodi di tempo in campi dell'esercito segreti ed illegali.

*È stato riferito che il 17 giugno, a Kathmandu, la polizia ha arrestato cinque studenti e studentesse Bipin Bhandari, Dil Bahadur, Ramhari Rupakheti, Shusila Thapa e Nita Gautam tutti sospettati dalle autorità di essere presunti membri dellUnione (rivoluzionaria) studentesca per lindipendenza nazionale del Nepal. Gli agenti hanno negato di essere a conoscenza degli arresti e, alla fine dell'anno, non era ancora noto il luogo in cui si trovavano gli studenti.

*Il 29 luglio Bishnu Pukar Shrestha, un ex insegnante di scuola superiore e attivista per i diritti umani, è “scomparso” dopo essere stato arrestato da agenti in borghese nella sua abitazione a Thapatali, Kathmandu. Allinizio dell'anno il suo nome e le sue foto erano state incluse in una lista di leader maoisti ricercati mostrata durante una trasmissione televisiva dell'esercito. Durante la trasmissione veniva offerto un premio in denaro a chiunque avesse fornito informazioni utili al loro arresto vivi o morti. Bishnu Pukar Shrestha, che ha sempre negato la propria appartenenza al Cpn (maoista), è stato rilasciato il 16 dicembre. Secondo quanto riferito, era stato tenuto bendato per cinque mesi sotto la custodia dell'esercito.

Torture e decessi in custodia
Sono state riferite, con frequenza quasi giornaliera, notizie di torture da parte dell'esercito, della polizia paramilitare (la cosiddetta Forza di polizia armata - Apf) e della polizia. LApf, istituita nel 2001, è stata sempre più spesso citata nelle accuse di tortura man mano che è diventata più attiva durante l'anno. L'esercito ha sistematicamente tenuto le persone bendate e ammanettate per giorni, settimane e anche mesi. Tra i metodi di tortura impiegati figurano stupri, scosse elettriche, belana, (metodo che consiste nel far rotolare un bastone pesante sulle cosce del prigioniero in modo da danneggiare il muscolo), colpi con aste di ferro ricoperte di plastica ed esecuzioni simulate.

*Il 10 settembre alcuni membri dellApf hanno violentato Sita Chaudhary ed ucciso suo marito durante una perquisizione nel villaggio di Patariya, nel distretto di Kailali. Anche una sua vicina, Sri Krishna Devi, di 20 anni ed incinta, sarebbe stata stuprata.

*Il 20 maggio Krishna Sen, un importante giornalista filomaoista, è stato arrestato e torturato al circolo della polizia Mahendra a Kathmandu. In giugno è giunta la notizia della sua morte durante la detenzione. Le autorità hanno negato il suo arresto e non hanno restituito il corpo alla famiglia.

Arresti e detenzioni arbitrarie
Migliaia di persone sono state arbitrariamente arrestate e imprigionate. Tra queste figurano avvocati, studenti, giornalisti, insegnanti, agricoltori e altre persone sospettate di essere membri o simpatizzanti del Cpn (maoista). Secondo le stime ufficiali rilasciate in agosto, dallimposizione dello stato di emergenza nel novembre 2001, 9.900 maoisti sono stati arrestati, di questi 1.722 sono ancora in prigione. I comitati di coordinamento distrettuale decidevano chi doveva essere arrestato, detenuto o rilasciato in base alle informazioni fornite dai principali partiti politici. LUfficio distrettuale centrale ha emesso ordini di cattura in bianco ad uso delle forze dell'ordine. L'esercito ha negato di trattenere detenuti, ma sono state evidenziate prove schiaccianti di persone tenute per lungo tempo in incommunicado nelle caserme dell'esercito. Ai prigionieri è stata quasi sempre negata qualsiasi assistenza legale. Coloro che erano stati arrestati in base alla Tada raramente sono stati poi giudicati da un tribunale.

Impunità
Le vittime di violazioni dei diritti umani non sono riuscite ad ottenere un risarcimento e i provvedimenti ufficiali si sono rivelati spesso inefficaci. La magistratura è stata spesso scavalcata e non è riuscita ad imporre la propria autorità nell'applicazione della legge. Lhabeas corpus è rimasto una soluzione inefficace in relazione alle “sparizioni” e per coloro che erano stati arrestati in base alla Tada. La Corte Suprema ha continuato a rinviare la propria decisione in merito a 12 richieste di habeas corpus sottoposte dalla fine del 2001. La polizia e la magistratura hanno ostacolato la denuncia o la richiesta di perizie mediche da parte delle vittime necessarie per ottenere un risarcimento in base alla Legge per il risarcimento delle vittime di tortura. Uno degli agenti implicati nella morte di Krishna Sen è stato nominato poliziotto dell'anno.

Abusi sessuali sui rifugiati
Sono stati riferiti abusi sessuali su donne e bambini in campi di rifugiati bhutanesi in Nepal. un'indagine dellAlto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha rivelato 18 casi di abuso sessuale e di sfruttamento nei campi da parte di operatori umanitari; una delle vittime era una bambina di 7 anni.


Abusi da parte dei maoisti
I maoisti hanno sferrato attacchi a membri dei principali partiti politici durante la corsa alle elezioni di novembre. I membri del partito del Congresso del Nepal (NC) sono stati spesso bersaglio di uccisioni deliberate ed illegali, inoltre cè stato un aumento degli attacchi a membri del Partito comunista del Nepal (Unione marxista-leninista). I maoisti hanno anche torturato i prigionieri, preso ostaggi e richiesto riscatti per il rilascio, e hanno reclutato bambini nei ranghi. Essi si sono inoltre resi responsabili di esecuzioni sommarie di membri delle forze dell'ordine catturati durante gli attacchi, in particolare alle stazioni di polizia.

*Il 3 settembre tre membri del NC sono stati uccisi da 40 o 50 maoisti nei villaggi di Ramshikhar Jala e Pahalmanpur nel distretto di Kailali. Jagat Bahadur Shaha, presidente del comitato NC del villaggio, Ram Prasad Subedi e Shobhakar Sharma, entrambi del villaggio Pahalmanpur, sono stati decapitati.

* Il 1° giugno Nawaraj Sharma, direttore del settimanale Karnali Sandesh, è stato rapito dalla sua casa nel distretto di Kalikot. Il suo corpo mutilato è stato ritrovato il 13 agosto.

Commissione nazionale per i diritti umani
A giugno la Commissione nazionale per i diritti umani (Nhrc) ha inviato squadre investigative in 35 distretti per verificare le notizie di violazioni dei diritti umani. In ottobre i rapporti delle indagini sono stati sottoposti alle autorità e ai leader del CPn (maoista). La Nhrc ha inoltre espresso raccomandazioni al fine di prevenire le uccisioni illegali, le “sparizioni”, gli arresti e le detenzioni arbitrarie. A fine anno non aveva ancora ottenuto risposta.

Rapporti e missioni di AI
Nepal: A spiralling human rights crisis (AI Index: ASA 31/016/2002)
Nepal: A deepening human rights crisis (AI Index: ASA 31/072/2002)

A settembre alcuni delegati di AI hanno visitato il Paese, inclusa la regione centrale e quella estremo-occidentale. La delegazione ha inoltre incontrato capi dell'esercito, agenti della polizia e dellApf.


2 commenti:

  1. Bellissimo il tuo blog, veramente eccezionale. Tornerò spesso, anzi ti linko.

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  2. è deprimente,... pensa quante pagine di quotidiani sono dedicate alla kermesse sanremese e neanche un rigo a quanto tu quotidianamente vai denunciando, ...un caro saluto

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