Un libro di Tom Benettollo
Un articolo di Tom Benetollo prima dell'arrivo di Bush a Roma
Manifestare: diritto e doveri
Bush è in arrivo. È una grande occasione per discutere di Iraq, certo. Ma anche per parlare dell'America di oggi, della sua politica di potenza - e delle possibili alternative. Per questo siamo tanto impegnati a gettare ponti con quella parte degli Usa che si batte per la pace, il diritto internazionale, la democrazia. Si preparano centinaia di iniziative, dibattiti, manifestazioni.
Ormai sta dilagando una aspra critica al bushismo tra gli stessi americani.
Non è vero che Michael Moore sia un personaggio anomalo, e che vinca premi per questo. No. C'è un vento di cambiamento negli Stati Uniti, che investe fasce larghe dell'opinione pubblica. È un vento che arriva dagli incomprimibili polmoni dei movimenti per la pace Usa. Essi sono una minoranza, è vero, ma rappresentano il lievito del possibile pane buono dell'America. Con l'orecchio rivolto all'Iraq, queste parole possono suonare astratte e politiciste. Ma se è vero che le forze di pace nel mondo hanno un ruolo nel cercare di imprimere una svolta, allora va detto che quel campo di pace non sarà tale, e non sarà mai vincente, senza uno stretto rapporto con i pacifisti americani.
Perciò è importante sentire, in questi giorni, gli incoraggiamenti che vengono da oltreoceano.
Bush è in Italia a onorare i caduti di Anzio? Ma quei soldati, fratelli di quelli della Normandia e di Stalingrado e dei partigiani, davvero non hanno nessun filo di connessione al bushismo. Perché erano espressione di una alleanza antifascista del tutto coerente - al di là delle differenze di sistema - che aveva come obiettivo, abbattendo il nazifascismo, la costruzione di un mondo nuovo. Un mondo libero dalla guerra, fondato su Leggi internazionali che trovassero casa in un organismo internazionale - sarà l'Onu. Un mondo in cui svolgessero un ruolo primario i diritti umani (saranno sanciti nella Dichiarazione universale del 1948). Un mondo in cui l'equità e il progresso fossero esigibili da tutti.
Cosa rappresenta Bush, di tutto questo? Nulla. Ciò che vediamo è la guerra preventiva, la violazione dei diritti umani, l'egoismo sociale globalizzato dalla ricerca del massimo profitto eretto a totem.
Perciò il movimento per la pace, in piena coerenza con l'iniziativa svolta in questi anni, ha scelto di levare la sua protesta. Una protesta civile e pacifica: il popolo dell'Articolo 11 che non si rassegna.
Quella del 4 giugno, a Roma, è una giornata impegnativa. Si è creato un clima molto pesante. Lo dico con nettezza: le forze politiche, sociali, di movimento che partecipano all'iniziativa del 4 giugno possono dire che quel clima lo stanno subendo. E fanno bene a rispondere in nome dei diritti democratici.
Bisogna rimettere le cose con i piedi per terra. Intanto ribadendo che manifestare è un diritto costituzionale. E aggiungendo che il diritto alla sicurezza ce l'ha anche chi manifesta. Allora la domanda è: quali informazioni possiede il Ministro Pisanu per dare un così forte allarme, come ha fatto nei giorni scorsi? Il Ministro ha la responsabilità massima nel garantire la sicurezza alla collettività. Aggiun
Giustamente, un gruppo di parlamentari è impegnato in un lavoro di raccordo con le autorità preposte. Il prefetto Achille Serra è stato protagonista, nella garanzia democratica dell'ordine pubblico, di un altro evento - quello che ha dato vita alla straordinaria esperienza del Forum Sociale Europeo - su cui si era esercitata una pressione enorme. Quella via va percorsa ancora.
A chi reclama dal movimento sempre nuove dichiarazioni di volontà di manifestare pacificamente, la risposta, scritta e formale, è già stata data da “Fermiamo La Guerra”. La nostra sarà una risposta di civiltà, pacifica e opposta alla barbarie della guerra. È una chiara espressione di cultura della responsabilità. E a proposito di responsabilità, sia chiaro che ciascuno si assume la propria: per le parole e le azioni di cui appunto è responsabile. [...]
Teniamo duro, passiamo con integrità e coerenza la sfida del 4 giugno. Guardiamo anche alle elezioni del 13 giugno, per fare delle nostre città delle città di pace, e per spingere l'Unione Europea ad esserlo altrettanto sulla scala più ampia. Abbiamo davvero molta strada da fare.
Tom Benettollo, presidente nazionale Arci, grande ispiratore del movimento pacifista, è morto il 20 Giugno 2004, a soli 53 anni. Durante un dibattito a Roma.
L'Unità, 1 Giugno 2004 - http://www.unita.it/index.asp??SEZIONE_COD=&TOPIC_ID=35489
passerò dalla mia libreria sull'isola per leggerlo, dolcenotte:-)
RispondiEliminaHarmonia proprio tu mi facesti conoscere Benettollo, poco tempo fa. Ordinerò il libro se non è già arrivato nell'unica libreria della mia città (e sì che Brindisi fa quasi centomila abitanti). Ti abbraccio con affetto. Alain
RispondiEliminaCiao Harmonia...buona domenica. Un abbraccio. Alain
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