martedì 9 dicembre 2003

Libertà di Informazi...

Libertà di Informazione in RAI







Lucia Annunziata:


hanno fatto il deserto e la chiamano informazione televisiva
di red

 «Mi sorprende vedere come si stia profilando in questi giorni la questione Bonolis, e come mai Bonolis, che non mi sembra sia uomo di sinistra nè che abbia ambizioni di fare politica, sia al centro di un dibattito che si politicizza. Dobbiamo arrivare alla conclusione che la questione Bonolis sia la cartina di tornasole dello stato dell'informazione Rai. C'è una tale desertificazione della capacità Rai di fare informazione, che perfino la poca acqua di un cactus sembra una cascata».
La presidente Rai, Lucia Annunziata, ha usato questa metafora per commentare, durante l'audizione in commissione di Vigilanza, le polemiche seguite al dibattito sulla procreazione assistita andato in onda nell'ultima puntata di «Domenica In».


«Sull'argomento c'è stata solo una puntata di Vespa, ma anche Vespa è sterilizzato e non importa quante ore farà: è perfetto, non fa più nè bene, né male, ma l'informazione deve fare male, come la satira».


Secondo la presidente dell’azienda di viale Mazzini, insomma, sulla procreazione assistita «non abbiamo ancora esaurito la discussione, anzi su questa questione non l'abbiamo neanche iniziata. Perchè allora la destra dice che c'è un problema di sbilanciamento?».


Ma secondo Annunziata, non è stato sempre così: «Quando io ero a 'Linea 3' andavamo in onda contemporaneamente io, Gad Lerner e Bruno Vespa, magari nello stesso orario, anche con Santoro. Allora c'era la regola aurea secondo cui si deve fare largo all'informazione. Oggi è rimasto solo Bruno Vespa che ha delle iniezioni di testosterone che gli vengono dal fatto che ha il deserto intorno».


La Annunziata indica anche un colpevole della attuale situazione dell'informazione in Rai: Flavio Cattaneo.


«La chiusura di Raiot, come il mancato reintegro di Santoro o la mancata concessione di adeguati spazi ai sindacati, non è nè un caso nè il frutto di una serie di coincidenze. Al contrario si tratta di un ineludibile segno della non volontà dell'attuale gestione del Direttore Generale di garantire il pluralismo nelle sue diverse forme editoriali», ha detto la presidente Rai dopo la riunione della commissione di vigilanza.


E c’è poi il caso Raiot. In commissione di vigilanza, la presidente della Rai non ha parla troppo del programma di Sabina Guzzanti. La presidente ha ribadito che, a suo avviso, la decisione «spetta al direttore generale con l'ufficio legale e il direttore di rete», aggiungendo che la vicenda «non tornerà al voto del Cda»: «Non metterò più ai voti nessuna delibera su questa cosa -ha detto Annunziata- neanche se me lo chiedessero dei consiglieri. E se si arrivasse ad un scontro minoranza contro maggioranza, non esiterò ad aprire una vertenza legale sulle competenze del consiglio». Perchè «non è una questione secondaria in un'azienda chi decide le cose e come si decidono: non si tornerà in consiglio, altrimenti dobbiamo accettare l'idea che il consiglio si occupi di gestione».


L'UNITA' - 9 Dicembre 2003






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