lunedì 29 dicembre 2003

Financial Times; Dec 29, 2003 - Martin Mulligan and Wolfgang Munchau


Parmalat affair has plenty of blame to go round (L'affare Parmalat ha ancora molte responsabilità da tirar fuori)


 Il FINANCIAL TIMES a proposito del caso PARMALAT:


«Gli italiani pagheranno gli errori di Berlusconi»

La legge sul falso in bilancio, il ritorno della corruzione. Il caso Parmalat è il frutto di una debolezza del sistema di controllo dell'economia in Italia e il responsabile di questa debolezza ha un nome e un cognome: Silvio Berlusconi. Lo afferma il Financial Times, in un'editoriale che dice: «Guardiamo ai fatti». Gli investitori fino ad oggi non lo hanno fatto. E ora chi ne paga le conseguenze: «I contribuenti italiani e la comunità internazionale».



Gli investitori adesso possono anche mostrare stupore. Ma bastava guardare al passato per cogliere certi segnali, e non affidarsi solo alle stime delle agenzie di rating. «Le aziende di Berlusconi sono state coinvolte in accuse di frodi in bilancio; e arrivato al governo lo stesso Berlusconi ha fatto leggi per proteggere il mercato da pubblici ministeri troppo zelanti. Lo scorso anno la legge sul falso in bilancio è stata molto allentata – spiega Munchau – La massima pena è stata abbassata a tre anni di carcere. Il numero delle esenzioni è stato accresciuto».


Ora il crack della società di Calisto Tanzi dimostra come quella legge fosse fuori dal tempo. E nell’economia italiana si apre un buco impressionante: «Si stima che dai conti dell’azienda manchino circa 10 miliardi di euro. È circa lo 0,8% del Pil Italiano. Come percentuale sul Pil degli Stati Uniti, il buco di Enron al confronto era una manciata di noccioline».


E così anche il mito di Berlusconi presidente – imprenditore è sfatato: «Il più grande errore commesso dagli investitori è stato di farsi cullare dall’idea che Berlusconi sarebbe stato un bene per l’ecomonia solo perché era stato un buon business man». Al contrario: le sue scelte di governo hanno drasticamente ridotto la credibilità del sistema Italia. Come esempio Munchau cita le stime di un’organizzazione no profit, Trasparency International, sui livelli di corruzione nell’Unione Europea: l’Italia è il secondo paese più corrotto, subito dopo la Grecia.


«Proprio come l’incapacità di Berlusconi nella gestione della presidenza dell’Unione Europea ha provocato una crisi di fiducia reciproca quando i leader si sono incontrati per accordarsi sulla nuova costituzione, allo stesso modo – afferma Munchau – le sue scelte hanno contribuito a introdurre in Italia un clima in cui gli scandali finanziari sono più, invece che meno, probabili».


E ora chi ne paga le conseguenze? Gli italiani per primi: «C’è un prezzo da pagare per il cattivo governo e la cattiva amministrazione, e i contribuenti italiani e la comunità internazionale dovranno pagarlo». Berlusconi, invece, quando comincerà a pagare la sua parte?


Da L'UNITA', 29 Dicembre 2003 - di RED


E l'OBSERVER da parte sua scrive:

 


Il suo controllo dei mezzi di comunicazione soffoca ogni possibilità di dibattito e critica.


Il risultato: cattivo governo,


                     niente pluralismo


                     e Parmalat».



«Come primo ministro, incarico ottenuto grazie al supporto dei propri media, Berlusconi è in grado di mettere in pratica quanto predicato attraverso i suoi giornali e le sue televisioni.

1 commento:

  1. condivisione a 360 gradi
    Grazie per le preziose informazioni,e le belle immagini.
    Buona giornata

    RispondiElimina