CIMITERI
Philippe Daverio, a cui le Muse hanno donato l'arte di amare e far amare l'arte e la storia e l'antropologia e molto altro, nella puntata televisiva di 'Passepartout' ha parlato di CIMITERI.
... "un'indagine sui cimiteri come luoghi di arte, storia e cultura, istruendo una sorta di esplorazione antropologica che passa in rassegna trasversalmente tradizioni e mondi culturali lontani nel tempo e nello spazio, dall'Italia agli Stati Uniti, passando per la Turchia, non dimenticando il mondo antico degli Egiziani, dei Greci, dei Romani, ed analizzando anche le caratteristiche specifiche delle tradizioni sepolcrali ebraiche ed acattoliche.
Da questo vasto campo di osservazione è emersa un'interessante tesi in cui si può constatare che le differenze createsi nelle varie pratiche di sepoltura non sono una semplice e diretta conseguenza delle diversità dei credi religiosi ma tendono invece a riferirsi al carattere stanziale o nomade dei popoli interessati. Profondamente stanziale è per esempio la civiltà italiana. Si prenda per esempio il Cimitero Monumentale di Milano.
Questo cimitero può infatti ben rappresentare un'intera società e la sua morale imprenditoriale, raccontandone anche il gusto e la storia, tra XIX e XX secolo. Una storia fatta di cognomi e di famiglie famose, un campionario di ogni tipo di architetture, neoclassiche, eclettiche, liberty, persino sperimentali.
Allo stesso modo il Cimitero di Staglieno a Genova, un capolavoro di architetture, che si manifesta come luogo simbolico delle memorie e delle glorie della città. Questi cimiteri assomigliano non poco nelle dimensioni e nei concetto architettonici alle antiche tombe romane, che a loro volta derivano da modelli greci ed etruschi.
Philippe Daverio a corredo di questa tesi propone alcuni mirabili esempi,
la tomba di Marcus Vergilius Eurysaces a Roma,
la Biblioteca di Celso ad Efeso in Turchia,
le tombe rupestri di Norchia dove l'esaltazione e il ricordo dei defunti si esplicitano attraverso le possenti dimensioni architettoniche dei rispettivi luoghi di sepoltura. Un discorso che coerentemente scorre in parallelo con il gusto per la decorazione.
A tal proposito presso il Museo di Vulci è esposto attualmente un capolavoro assoluto,
la Tomba François,un ciclo di decorazione parietale che rivela quanto la nostra civiltà discenda da quegli antichi progenitori etruschi, dove si riscontra una capacità espressiva degna della migliore pittura manierista ed una maestria del segno grafico che sembra appartenere alla mano di un pittore del Rinascimento.
Negli Stati Uniti si percepisce invece una visione molto diversa: esempi tipici di questo modo di intendere la sepoltura sono senza dubbio due cimiteri che hanno attratto particolarmente la curiosità delle telecamere di "Passepartout", uno, bellissimo, in Virginia e quello militare di Arlington. Entrambi sono concepiti che con le tombe semplicemente poste in terra, immerse totalmente nella natura, fra i prati verdi. Una pratica che sembra avere molti punti di contatto con la tradizione sepolcrale degli antichi popoli nomadi del nord Europa da cui tutto sommato gli americani discendono.
Un discorso che può essere valido anche per altri popoli e altre culture, come gli ebrei o gli arabi. Queste popolazioni quando vivevano in una dimensione di nomadismo tendevano ad abbandonare i loro defunti lungo il cammino, per poi inventarsi dei propri cimiteri appena raggiunta una situazione più stanziale. Sia gli ebrei quanto i mussulmani tendono comunque a non curare nel tempo le tombe, aspettandone il lento decadimento (cimitero ebraico di Venezia e cimitero di Istanbul).
Luogo significativo che sembra riassumere tutto il discorso è invece il Cimitero Acattolico di Roma. Romantico e decadente, questo cimitero sembra avere molte caratteristiche similari ai nostri, con un dato particolare, che consiste nel fatto che la maggior parte dei morti sono stranieri e come tali nessuno curerebbe le loro tombe se non la pietas della città eterna. Ma nella sua parte più antica si svolge il confronto più sorprendente: nella placida distesa d'erba giacciono infatti le tombe di grandi intellettuali in gran parte provenienti dai popoli del nord, quelli di derivazione nomade; accanto si erge invece maestosa e monumentale la Piramide Cestia, architettonica e celebrativa.
Segni minimi accanto alla piramide massima per una considerazione finale: i cristiani d'America continuano a produrre cimiteri nel verde perché hanno ereditato e riscoperto la narrazione e il romanzo per ricordare il loro passato; quelli di Roma hanno invece inventato il Mosè di Michelangelo."
Il testo: http://www.raitre.rai.it/R3_popup_articolofoglia/0,6844,53^2867,00.html . Le immagini 'prese' qua e là nella rete, complice 'google'. L'ultima da: http://www.progettomose.it/ita/home.html
come sempre è una piacevolissima sorpresa ripassare a leggerti!!!
RispondiEliminaun salutone da claudio
come sempre è una piacevolissima sorpresa ripassare a leggerti!!!
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come sempre è una piacevolissima sorpresa ripassare a leggerti!!!
RispondiEliminaun salutone da claudio
accidenti..che post..strabiliante..mi inchino e ti abbraccio..
RispondiEliminaGrazie dei complimenti, ma vanno tutti a Daverio e ai fotografi. Bacio. h
RispondiEliminaho apprezzato il percorso di Daverio, contro corrente. E apprezzo ora la possibilità di riguardarmelo.
RispondiEliminaGrazie Harmonia.
Pensieri buoni a te e per te :)
ho apprezzato il percorso di Daverio, contro corrente. E apprezzo ora la possibilità di riguardarmelo.
RispondiEliminaGrazie Harmonia.
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ho apprezzato il percorso di Daverio, contro corrente. E apprezzo ora la possibilità di riguardarmelo.
RispondiEliminaGrazie Harmonia.
Pensieri buoni a te e per te :)
Bravissima..un post che merita di essere letto..sono contenta di essere passata proprio stasera..ciao..notte^^
RispondiEliminabello anche il cimitero storico di Messina.
RispondiEliminaUn percorso davvero interessante, grazie per averlo riproposto! :)
RispondiElimina. . . sono stata x la prima volta nei giorni scorsi a fare una giratina al monumentale . . . ci sono enormi alberi .. ... le zone che mi provocavano emozioni erano quelle dove si "vedevano" le tracce del tempo ....
RispondiEliminagrazie x le indicazioni ed il post ... ciao !
. . . sono stata x la prima volta nei giorni scorsi a fare una giratina al monumentale . . . ci sono enormi alberi .. ... le zone che mi provocavano emozioni erano quelle dove si "vedevano" le tracce del tempo ....
RispondiEliminagrazie x le indicazioni ed il post ... ciao !
Ma le foto chi le ha fatte?
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