MEMORIA DEL GENOCIDIO IN RWANDA
Flora Mukampore says she lay unconscious for weeks under dead bodies until some children found her. Here, she stands in between two of her dead sister's children. Seventeen members of her family were killed in the genocide.
Marie contracted Aids from her rapists and is now in the final stages of the disease. She is worried about her two sons and doesn't know what will become of them. She now wishes she had not survived the massacres. I cried as I listened to her story.
BBC News
PARTI IN CONFLITTO
1990-1994: guerriglieri tutsi del Fronte Patriottico del Ruanda (Fpr) contro governo della maggioranza hutu
1994-OGGI: guerriglieri hutu Interahamwe ed ex soldati del governo hutu (tutti basati nella R.D.Congo e da essa appoggiati) contro governo della minoranza tutsi (Fpr) del presidente Paul Kagame
1998-OGGI: nella R.D.Congo esercito ruandese (a sostegno dei ribelli congolesi tutsi dell'Rcd) contro esercito congolese (e milizie etniche sue alleate)
VITTIME
Quasi un milione di morti nel massacro di tutsi (e hutu moderati) compito nel 1994 dalle milizie governative hutu (Interahamwe); 200 mila morti nella guerra civile dopo il 1994
FORNITURE ARMAMENTI
Il governo riceve armi da Stati Uniti, Gran Bretagna, Russia, Bielorussia, Israele, Sudafrica, Cina, Romania e Slovacchia; i ribelli hutu da R.D.Congo, Zimbabwe e dai trafficanti d'armi est-europei
SITUAZIONE ATTUALE
Ultimamente si registrano pochissimi scontri armati tra guerriglia hutu ed esercito in territorio ruandese, poiché le operazioni anti-Interahamwe delle forze armate di Kigali si svolgono prevalentemente in territorio congolese. Alta la tensione con l'Uganda a causa degli scontri (sempre nella R.D.Congo) tra fazioni ribelli e milizie etniche sostenute dal Ruanda contro altre appoggiate dall'Uganda (vedi scheda R.D.Congo) Tra ottobre e novembre si è riaperto ad Arusha il processo contro i responsabili del genocidio del 1994. Tra loro sono sotto accusa alcuni ex ministri ed il personale degli organi di informazione che hanno fomentato la propaganda anti-tutsi, tra cui la famigerata Radio Milles Collines.
PeaceReporter
in memoria della viltà e dell'ipocrisia dell'Occidente
RispondiEliminaPrima o poi avremo il più completo e aggiornato Museo degli Orrori dell'universo. Poi dice che non teniamo ai Beni Culturali...
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Beh, se non altro i media (non tutti) ne stanno parlando. Cattiva coscienza? Ti abbraccio. Alain.
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