LO AVRAI
CAMERATA KESSELRING
IL MONUMENTO CHE PRETENDI DA NOI ITALIANI
MA CON CHE PIETRA SI COSTRUIRÀ
A DECIDERLO TOCCA A NOI
NON COI SASSI AFFUMICATI
DEI BORGHI INERMI STRAZIATI DAL TUO
STERMINIO
NON COLLA TERRA DEI CIMITERI
DOVE I NOSTRI COMPAGNI GIOVINETTI
RIPOSANO IN SERENITÀ
NON COLLA NEVE INVIOLATA DELLE MONTAGNE
CHE PER DUE INVERNI TI SFIDARONO
NON COLLA PRIMAVERA DI QUESTE VALLI
CHE TI VIDE FUGGIRE
MA SOLTANTO COL SILENZIO DEI TORTURATI
PIÚ DURO D'OGNI MACIGNO
SOLTANTO CON LA ROCCIA DI QUESTO PATTO
GIURATO FRA UOMINI LIBERI
CHE VOLONTARI S'ADUNARONO
PER DIGNITÀ NON PER ODIO
DECISI A RISCATTARE
LA VERGOGNA E IL TERRORE DEL MONDO
SU QUESTE STRADE SE VORRAI TORNARE
AI NOSTRI POSTI CI TROVERAI
MORTI E VIVI COLLO STESSO IMPEGNO
POPOLO SERRATO INTORNO AL MONUMENTO
CHE SI CHIAMA
ORA E SEMPRE
RESISTENZA
Piero Calamandrei
Sant'Anna di Stazzema, Parco Nazionale della Pace
pace ........ libertà ........ giustizia
«Fare politica vuol dire combattere su un piano di
rigore morale, di volontario sacrificio,
guardando al domani senza guerre.
Questa è l’ultima guerra.
Via i fascisti e i tedeschi,
non potranno esserci più guerre».
Nuto Revelli, 24 marzo 1944
ROMA - Dal discorso del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi
"Ve lo ripeto con l'affetto che vi porto: abbiate fiducia, abbiate entusiasmo".
Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, senza nascondere la commozione, celebra la festa della Liberazione, nel cortile d'onore del Quirinale, trasmettendo ai giovani di oggi il testimone a nome dei giovani del 1945, protagonisti del 25 aprile di 59 anni fa.
"Che lo spirito della giornata della Liberazione riscaldi i vostri cuori - dice il capo dello Stato - illumini le vostre menti; che il tricolore dell'Italia libera e unita in una Europea libera e anch'essa unita sia sempre simbolo del vostro essere cittadini".
Lo spirito del 25 aprile 1945, della libertà e dell'unità riconquistate dal popolo italiano, dice ancora Ciampi, deve aiutare gli anziani ma soprattutto i giovani "a risolvere insieme i problemi dell'oggi, a costruire insieme il vostro futuro".
Ciampi sottolinea che l'anniversario della Liberazione è un modo per riflettere sul passato, "ma anche sul presente e sull'avvenire" dell'Italia. "E' stato detto - sottolinea infatti - i popoli che non hanno memoria del loro passato, non sono padroni del loro futuro".
La celebrazione di oggi, afferma il Presidente della Repubblica, "non è solo cosa nostra, di noi che vivemmo in prima persona gli entusiasmi e i dolori di quelle giornate. E' celebrazione che scandirà per sempre la vita della nostra Repubblica. E' festa anche dei giovani d'oggi. A voi giovani noi anziani ci rivolgiamo".
"Questa non è - aggiunge Ciampi - una festa di reduci. Siamo qui come testimoni delle giornate che segnarono per il popolo italiano, per i popoli d'Europa la riconquista e la riscoperta della libertà: la libertà che rimane ancora oggi il bene supremo, consacrato dalla Costituzione repubblicana, della nostra nazione; la libertà che dà un senso alla vostra vita, che vi consente di sperare nel vostro avvenire; la libertà in cui oggi tutti ci riconosciamo e che tutti ci unisce". (LA REPUBBLICA)
Doverosa nota civile:
Abbiamo un Primo Ministro, Silvio Berlusconi,
che non ha mai partecipato alle manifestazioni del 25 Aprile.
La stampa informa che quest'anno è a Macherio
in compagnia del signor Apicella. Eppure questa
partecipazione dovrebbe far parte dei suoi compiti.
Peraltro il Primo Ministro è spesso assente da Palazzo Chigi:
ne ha la facoltà?
Pateticamente, il coordinatore Bondi, evidentemente non
informato, dice che
"finché non è risolta la questione degli ostaggi italiani in Iraq, il
dottore è concentrato solo su questo, non lascia Palazzo Chigi".
Seconda nota civile, molto più dolorosa:
Il Primo Ministro Berlusconi governa appoggiato da una
maggioranza parlamentare che, nell'ambito di
una legge per istituire il reato di tortura,
ha votato un emendamento che di fatto
ammette la facoltà di tortura,
anche se per una sola volta (bontà loro che sono buoni).
La poesia di calamandrei è una di quelle che amo di più.. Via i tedeschi e via i fascisti, non potranno esserci più guerre. Sembrerebbe una previsione errata, ma il nazismo è un qualcosa di più di un fenomeno storico. E' una condizione dello spirito. L'irruzione del male assoluto nella Storia. Finchè questo avverrà, dovremo essere sempre pronti a combatterlo
RispondiEliminaUna poesia che mi fa ancora emozionare. Sono abbastanza vecchio per ricordarmi le vergogne del nazifascismo, e abbastanza giovane da gridare
RispondiEliminaORA E SEMPRE
RESISTENZA.