Ricordare Valery Melis
Giovane e forte, Valery Melis è morto come i guerrieri della luce che lottano contro il male.
Il male, che aveva attaccato il suo corpo sotto forma di linfoma di Hodgkin, Valery l'ha combattuto valorosamente.
Ma Valery e molti giovani come lui sono vittime di un altro male più grande e oscuro e tragico. C'è qualcosa che può essere più drammatico di una malattia mortale? Sì, c'è: è la non ineluttabilità della malattia.
Valery si sarebbe ammalato se non fosse stato mandato in missione nei Balcani, insieme ad altri giovani forti come lui? La storia dell'uranio impoverito è molto più di una fantasia popolare. L'indifferenza e l'arroganza dei nostri rappresentanti in seno allo Stato è evidente nelle loro parole e nei loro comportamenti.
Valery è stato il ventiquattresimo giovane stroncato dalla "sindrome dei Balcani", altri 246 militari sono stati attaccati dalla stessa sindrome misteriosa. Quanto misteriosa e fino a quando misteriosa?
L'ombra dell'uranio impoverito
sulla morte del caporale Valery
Nessuna risposta agli appelli degli amici e alle interrogazioni parlamentari su una vicenda che rimane oscura
A sinistra il caporale Valery Melis |
CAGLIARI - E' stato tutto inutile. Le lettere al Presidente della Repubblica, l'interrogazione parlamentare di un deputato dello Sdi, il tentativo di consegnare una petizione al ministro della Difesa perché qualcuno di occupasse di lui. E infine il tam tam degli amici su Internet. Valery Melis, 27 anni, caporale dell'esercito italiano, ridotto su un lettino da un male che uccide, il linfoma di Hodgkin, è morto ieri sera tardi nell'ospedale Santissima Trinità di Cagliari.
Il forte sospetto è che la sua malattia sia stata conseguente all'inalazione di polveri radioattive, si parla di uranio impoverito. Melis, aveva partecipato alle missioni di pace in Bosnia e Macedonia. Tornato a casa si era ammalato.
Era stato sottoposto a Milano al trapianto delle cellule staminali donate dalla sorella, ma il 23 gennaio le sue condizioni si sono aggravate costringendolo al ricovero in ospedale, in rianimazione.
Ma l'accusa che pesa sui vertici militari è quella di averlo abbandonato a se stesso, di non averlo aiutato a combattere la malattia, a far fronte alle spese per le cure. "Nessun militare è mai venuto a trovarmi", raccontava Valery dopo la scoperta della malattia, diagnosticatagli nel 1999, al rientro dall'ultima missione di quattro mesi in Macedonia. "Nessuno che mi dicesse: stai tranquillo ti stiamo vicini". Il suo caso era stato denunciato anche da un amico, il tenente Cristiano Pireddu, con lettere a quotidiani e tv. Pireddu era stato sospeso dal servizio.
Sul suo caso il deputato di Forza Italia Piergiorgio Massidda aveva presentato un'interrogazione al presidente del Consiglio e ai ministri alla Difesa e alla Salute. "Sembrerebbe che Valery Melis sia stato completamente dimenticato dalle istituzioni", scrive il parlamentare sardo, "e lasciato solo a combattere contro la terribile malattia, senza adeguati contributi economici da parte dello Stato. Ancora oggi al militare non sarebbe stata riconosciuta la causa di servizio. Addirittura gli sarebbe stato inizialmente sospeso lo stipendio, mentre i rimborsi per le cure mediche sarebbero stati assolutamente inadeguati". Ancora ieri Enrico Buemi (Sdi), aveva rivolto un'interrogazione al ministro della Difesa. "I militari ammalati dopo la missione in Kosovo hanno il diritto di ricevere aiuto dallo stato. E tutti i cittadini italiani hanno, inoltre, il diritto di avere le necessarie informazioni su quanto successo nell'ex Jugoslavia.
Perché si stanno ammalando i militari? Quali armi sono stati utilizzate nei Balcani?"
Per domani sera alle 20 in piazza Yenne a Cagliari i suoi amici avevano già organizzato una fiaccolata per contestare chi lo ha dimenticato. Nei giorni scorsi, una manifestazione analoga era stata "sedata" con l'intervento della polizia.
LA REPUBBLICA - 5 febbraio 2004
Manteniamo accesa l'attenzione su questa vicenda, diventiamo sentinelle senza sonno e stanchezza. Onestamente non so come si possa pretendere che il Governo e i responsabili militari dicano la verità, già la verità!, e, se non la sanno, la cerchino con scrupolo, non come è stato fatto sinora.
Addio, Valery, generoso guerriero della luce! h
Scusami l'OT..ma ho uan cosa da farti leggere, carissima..so che ti farà esultare ( lo spero almeno..). Vai a quest'Url: al Tg 1 stanno dando fuoco alle polveri! http://nuvolasenzainverno.splinder.it/ e più in dettaglio
RispondiEliminahttp://diana.blog.excite.it/permalink/81410
mi chiedo se arriveranno mai le risposte per tutte quelle morti per l'uranio.... e anche se arriveranno, credo saranno inutile e tardive... un bacione e grazie di essere passata!
RispondiEliminaTerni e Melis. Tristi e esempi entrambi di come siamo governati. Tra lifting e verifiche, le persone perdono i posti di lavoro e un giovane innocente muore. Un bacio, Harmonia. Grazie delle tue belle parole. Percival
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