venerdì 20 febbraio 2004

PERCHE'? L'emittent...

PERCHE'?


L'emittente trasmetterà in chiaro fino al 30 aprile 2004
Raitre potrà continuare a raccogliere risorse pubblicitarie
Camera, sì definitivo



al decreto salva Retequattro



L'opposizione chiede il voto segreto, Casini lo nega


Perché lei, presidente della Camera, lei,


onorevole Pierferdinando Casini, perchè ha negato il voto segreto?


Motivi legali? Motivi procedurali? Motivi politici? Motivi di interesse


del primo ministro Silvio Berlusconi?


Come faccio a ottenere una risposta da lei?


Sandro Bondi, sentito con le mie orecchie a Ottoemezzo di Ferrara,


ha detto apertamente che non votare la Gasparri ledeva gli


interessi della famiglia Berlusconi.


Che cosa devo pensare, non di Berlusconi,


ma di lei, onorevole Casini, professionista


della politica, secondo la vulgata berlusconiana?


Se lo ricorda questo, onorevole Casini?









ROGATORIE INTERNAZIONALI


Il presidente della Camera Pierferdinando Casini Tratto da L'Espresso del 18-10-2001

Un accorato editoriale, dal titolo "Italia non aiutare Bin Laden", terminava parlando della legge sulle rogatorie, con queste parole: "I presidenti italiani raramente rifiutano di firmare le leggi approvate dal Parlamento. Ma questa legge dovrebbe costituire una lampante eccezione e il Presidente non dovrebbe esitare a rigettarla". Chi così ha scritto non è né "il Manifesto", né "Liberazione", bensì il conservatore "Los Angeles Times" del 5 ottobre, proprio mentre la legge veniva regolarmente promulgata. Le dure parole contro la legge da parte di uno dei maggiori giuristi americani, il giudice Guido Calabresi, del responsabile della giustizia federale svizzera Ruth Metzler, del presidente della Commissione giustizia di Strasburgo Graham Watson, oltre che dei vari giudici italiani che si sono espressi nello stesso senso, danno l'esatta fotografia del provinciale isolamento nel quale si è infilato il nostro Paese.


E questo lo ricorda, Presidente?









SUCCESSIONI


Il figlio del premier: Piersilvio Berlusconi E' stata la prima riforma voluta dal governo Berlusconi. Lo aveva promesso e l'ha fatto. Già alla fine di giugno, meno di due mesi dopo il suo insediamento la tassa sulle successioni è stata eliminata. Silvio Berlusconi si era battuto per l'azzeramento di questo 'balzello' dichiarando che "Praticamente non togliamo nulla allo Stato, finora costretto a lunghi contenziosi per farsi dare il denaro dai contribuenti, e contiamo nel ritorno di una forte somma di denaro dall'estero".
Una pioggia di critiche si era a suo tempo riversata sul premier perché, accusava il centro-sinistra, con l'abolizione di quella tassa si agevolavano solamente le famiglie benestanti (tra cui la sua) e le mancate entrate sarebbero ricadute sulla fascia di popolazione più povera. Per questo motivo molti hanno critiato questo decreto legge. Perché, dicevano gli avversari politici, Berlusconi avrebbe pensato prima ai suoi figli (che sicuramente avrebbero pagato un sacco di tasse con la normativa vigente) e poi al resto degli italiani.

Ma come è cambiata la legge?
L'abolizione della tassa è scattata per le successioni aperte al momento dell'entrata in vigore della legge, cioè dalla pubblicazione sulla "Gazzetta ufficiale". Prima esisteva una franchigia fino a 350 milioni di lire e le tasse erano state già notevolmente ridotte dal precedente governo. Anche per le donazioni è caduto il precedente regime: saranno assoggettate alla normale tassazione solo se non riguarderanno figli, coniugi o altri parenti fino al quarto grado. Chi riceve l'atto di liberalità non potrà rivendere il bene per cinque anni. "Sarebbe stato ingiustificabile che chi ha cento milioni di Bot non paga e chi ha un capannone da un miliardo sì", aveva commentato il ministro Tremonti.


E questo ancora, onorevole Casini?


Tratto da Repubblica del 02-08-2001

"Falso in bilancio, via libera della Camera
È stata una battaglia, ma alla fine ha prevalso la dura legge dei numeri. I numeri della maggioranza che è riuscita al termina di una seduta fiume a far approvare la legge delega di riforma del diritto societario, quella - per intendersi - che riduce le sanzioni penali per chi commette il reato di falso in bilancio e che penalizza le cooperative "non mutualistiche", private in un colpo di una serie di agevolazioni fiscali.
Il braccio di ferro sul falso in bilancio, alla Camera, è durato fino a tarda serata. Poi, però, la discussione ha passato la mano al voto. E qui il centrodestra ha avuto buon gioco dell'opposizione: 302 sì contro 194 no e due astenuti.
A nulla sono valse le parole dei leader dell'Ulivo, a nulla è valso il tormentone letto ossessivamente per protesta dai deputati del centrosinistra (che ricordava come il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi trarrà benificio dalla riforma, ottenendo la prescrizione in numerosi processi in cui è imputato). Il famigerato articolo 11 della riforma alla fine è passato. Domani la Camera approverà l'intero testo della legge. Poi la parola passerà al Senato".


E la Legge Cirami?


Cirami, il sì alla Camera
tra liti e scontri
Via al maxiemendamento presentato ieri dalla maggioranza


ROMA - La legge Cirami sul legittimo sospetto è stata approvata dalla Camera con 307 voti a favore e 253 contrari. In precedenza l'aula tra scontri procedurali, modifiche dell'ultimo minuto, e qualche franco tiratore, ha dato il via al maxiemendamento (ormai definito il "salva-Previti") presentato ieri sera dalla maggioranza: 306 favorevoli e 262 contrari. La legge adesso dovrà tornare al Senato essendo stata modificata rispetto al testo uscito da Palazzo Madama. Subito dopo il voto è scoppiato uno scontro tra Ignazio La Russa e i centristi della maggioranza ai quali si sono uniti quelli dell'opposizione. Motivo del contendere: le dichiarazioni del capogruppo di An sulla Democrazia Cristiana nel periodo di Tangentopoli. Dichiarazioni che hanno fatto parlare l'Udc di esigenza di un chiarimento interno alla maggioranza.


E il lodo Schifani, lo ricorda, signor presidente della Camera?


L'aula di Montecitorio ha approvato la norma che sospende
i processi per le cinque più alte cariche dello Stato
Sì definitivo della Camera
il lodo blocca-processi è legge
Il provvedimento riguarda premier e Presidente della Repubblica
ma anche i presidenti di Camera e Senato e quello della Consulta


ROMA - La norma blocca-processi è legge. Il cosiddetto "lodo Maccanico" (da lui ormai sconfessato), il provvedimento che sospende i processi per cinque alte cariche istituzionali (Presidente della Repubblica, premier, presidenti di Camera e Senato, presidente della Corte Costituzionale), è stato approvato in via definitiva dalla Camera con 302 voti a favore, 17 contrari e 13 astenuti. I 'sì' sono quelli della maggioranza di centrodestra. La gran parte dei deputati dell'Ulivo e Rifondazione Comunista (non lo Sdi e l'Udeur che si sono astenuti) non hanno partecipato al voto finale in segno di protesta.


.... e così via.


Ma oggi, perché lei, presidente della Camera,


oggi ha negato il voto segreto?


Lo sa, onorevole Casini, che cosa prova un cittadino/a nel sentire


menzogne ogni giorno, più volte al giorno? Mi riferisco a Rete4, che


occupa, contro la legge, da anni frequenze assegnate a Europa 7. E


continuerà a farlo. Per lei è legale questo? Certo lei sa che nella


sentenza riguardante Rete 4 non si parlava di RAI 3, perché la


sentenza riguardava l'illecito di RETE 4 rispetto all'uso delle


frequenze assegnate ad altri.


Crede che siamo stupidi noi cittadini/e?


Perché mi rivolgo a lei?


Oh bella, perché lei ha la responsabilità della presidenza


della Camera e perché oggi ha negato il voto segreto.


Inoltre mi rivolgo a lei, perché ho sentito la sua risposta all'accusa


di Berlusconi contro i politici professionisti che rubano. Non so


niente della sua situazione patrimoniale, forse lei è povero e non


si è sentito colpito personalmente. Tuttavia doveva rispondere e


prendere posizione, se non altro per un minimo di rispetto verso


noi cittadini/e. Berlusconi ha detto "I politici di professione",


non "alcuni" o "certi" (sentito più volte con le mie orecchie).


"I" è articolo determinativo e in questa accezione significa


"tutti i politici di professione". Tutti, capisce?



E io che faccio adesso? Se prendo per buone le parole di Berlusconi,


con chi devo prendermela?


Da chi devo farmi ridare i soldi che mi sono stati rubati?






































3 commenti:

  1. Come è caduta in basso la democrazia, se il parlamento invece di decidere, annuisce... Non c'è rimasta che l'indignazione

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  2. L'Onorevole Casini promuove la prostituzione della Democrazia? La paura di un voto libero perchè segreto ( non si può dare coraggio a chi non ce n'ha...) ha sconsigliato il voto segreto, che avrebbe probabilmente affossato questo infame Governo? Non sono bastate nemmeno le accuse di ladrocinio a muovere un soprassalto di dignità nei parlamentari della maggioranza. Che deve fare il Cavaliere, sputargli in faccia?

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