Il "pauroso gigante" Cinese
contro la libertà dei Tibetani
Beijing, Giovedì 5 Febbraio 2004 - Tre monaci Tibetani sono stati condannati a 12 anni di prigione per aver dipinto una bandiera Tibetana e per il possesso di fotografie del Dalai Lama, il leader spirituale in esilio. I tre monaci vengono dal monastero di Khangmar nella contea di Kakhog -- o Hongyuan county in Cinese -- nella prefettura di Ngaba nel Sud-Est della provincia Cinese di Sichuan, che confina con il Tibet.
Un rapporto, commissionato dal Consiglio del Tibet in Australia, la Campagna Tibet Libero e la Campagna Internazionale per il Tibet hanno identificato i monaci come Choedar Dargye, Gedun Thogphel and Jampa Choephel. Altri due monaci Khangmar, Migyur Gyatso and Jamyang Oezer, sono in attesa di sentenza. Jamyang Oezer, da quanto viene riferito, è malato e ricoverato in ospedale. [...]
La Cina accusa continuamente il Dalai Lama di essere un "separatista" e si oppone ai suoi incontri con gli altri leaders del mondo. [Asia AFP]
Nota di harmonia:
Il nostro Leader Maximo, il Cavalier Berlusconi, rifiutò di incontrare il Dalai Lama l'ottobre scorso, a Roma. Credo che l'abbia fatto per amore di noi Italiani e Italiane. Hai visto mai che la Cina si arrabbia e ci fa mancare qualche soldo? Molti Italiani e Italiane hanno avuto il coraggio di sacrificare anche la vita in nome di ideali di libertà e di giustizia. Ma, attenzione, il denaro no, a quello non si può proprio rinunciare, nemmeno per le cause migliori. E, se Bush invita, si può anche andare in guerra, illegalmente persino, ma gli affari e i soldi non si toccano.
A proposito del nostro Capo, in cui è sceso e alberga qualcosa di divino (mi rifiuto di ripetere alla lettera le parole blasfeme di Baget Bozzo), un'amica blogger ha pubblicato un raccontino di Camilleri sul suddetto SublimeImmortaleIneffabile. Vale la pena di leggerlo: (http://alchimie.splinder.it). E' divertente e muove al riso, ma lascia una scia di amarezza e un senso di mortificazione in chi è affetto da "sindrome democratico-libertaria".
vedo.....I cinesi, ne parlavo ieri con una mia allieva, sono un popolo pericoloso in tutti i sensi....Io li vivo come una piaga divina, al pari delle cavallette..... Dove passano lasciano solo devastazione e terra riarsa...anche quando vengono da noi...
RispondiEliminaDel Berlusca non me ne importa proprio nulla.
RispondiEliminaSu Guernica prossimamente scriverò un post.
Mia dolce e Harmonia, donna onesta e leale come poche, ( mi verrebbe da usare versi di Dante o degli stilnovisti per te..),leggo qui notizie a me ignote.. Mi spiace che il riso sia stato amaro..ma la satira e la scrittura sono pur sempre armi per controbattere l'avversario...(secondo me..)
RispondiEliminaCiao Harmonia. Stando alla situazione cinese sembra queasi che in Italia non ci si possa lamentare. ...tranne per il fatto che la libertà di espressione e il rispetto del pensiero altrui stanno svanendo, a partire dai vertici,... ma qua sembra non accorgesene quasi nessuno. ::sob:: angelica
RispondiEliminaCredo che denunciare queste infamie e farle conoscere sia fondamentale. Riprendiamo e diffondiamo la notizia e l'opposizione a questa violenza, tra l'altro gratuita-di sicuro non sono i Tibetani e il Dalai Lama a minacciare la Cina...
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