mercoledì 19 maggio 2004

INDIA



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Mercoledì 19 Maggio, 8:05 AM


`Power in itself has never attracted me'




NEW DELHI, MAY 18. Il testo che Sonia Gandhi ha indirizzato al Congress Parliamentary Party meeting dove ha annunciato la sua decisione di non accettare la nomina a Primo Ministro.


" Amici,

"Durante questi sei anni passati in cui sono stata in politica, una cosa è stata chiara per me. E questa cosa è, come ho spesso dichiarato, che il posto di Primo Ministro non è il mio obiettivo.

"Sono sempre stata sicura che, se mai mi fossi trovata nella posizione in cui sono oggi, avrei seguito la mia voce interiore. voice. Oggi, quella voce mi dice che devo umilmente non accettare questo posto.

"Voi mi avete eletta vostra leader all'unanimità, e, nel fare questo, avete riposto la vostra fiducia in me. E' questa fiducia che mi ha indotta a riconsiderare la mia decisione. Ancora, io devo tener fede ai principi che mi hanno guidata da sempre.

"Il potere in sé non mi ha mai attratta, né la posizione è mai stata il mio scopo.

"Il mio scopo è sempre stato difendere le basi secolari della nostra nazione e the poor of our country — the creed sacred to Indiraji and Rajivji.

"Noi abbiamo mosso un significativo passo avanti verso questo obiettivo. Abbiamo fatto una battaglia coronata da successo. Ma non abbiamo vinto la guerra. E' un lungo e arduo combattimento, e lo continueremo con piena determinazione.

"Ma vi chiedo di capire la forza della mia convinzione. Vi chiedo di accettare la mia decisione e di accettare che è irrevocabile.

"La nostra responsabilità preminente in questo periodo critico è provvedere all'India con un governo secolare che sia forte e stabile.

"Amici, voi mi avete dato il vostro generoso appoggio; voi avete combattuto contro all odds con me. Come una di voi e come presidente del Congress party, io mi impegno a lavorare con voi e per il Paese. La mia risoluzione sarà di fatto più ferma che mai, lottare per i nostri principi, per la nostra visione, e per i nosri ideali.


da Hindu Daily News


Gandhi said in a statement Wednesday to party workers:



"Non sto andando da nessuna parte. Rimarrò ancora per molto in politica.


Continuerò come presidente del Congress party in


parlamento per tutto il tempo che mi vorrete."


"Ma vi chiedo di comprendere la profondità del mio sentimento quando dico che


non posso ritornare sulla mia decisione (di non essere primo ministro)".



"Io vi esorto a sostenere il primo ministro del Congress. E vi chiedo di dare tutto


il vostro supporto al nuovo gabinetto. Noi dobbiamo andare avanti con la seria


impresa di porre riparo al danno fatto dal precedente governo e di lavorare per


creare l'India dei nostri sogni." [AFP]


L'editoriale del Times of India


Power of Sacrifice


Whichever way you looked at Election-2004, it belonged to only one person: Sonia Gandhi. The Congress president fought the most daunting odds to give her party the kind of victory no one ever imagined. The Congress came back from behind to emerge with the highest vote share and the largest number of seats. But more remarkably, she won the unanimous support of over 300 legislators, among them men who had earlier opposed her on grounds of her foreign origin. Sonia had a mandate way beyond anything the outgoing government enjoyed in its five years in office. By all canons of democracy — and decency — she ought to have been sworn in as India ’s next prime minister. That things have turned out differently is an adverse comment, not on the democratic credentials of this wonderful country and the large masses of its people, but on the behaviour of a handful of men and women who, through sheer political blackmail, have sought to reverse the electoral mandate. It is a sad day for India . And yet, even if regretfully, we must accept her decision. By stepping aside to make way for another candidate, Sonia has emulated a tradition of renunciation that, ironically, has long been held to be the pinnacle of Indian civilisational thought. ...


La reazione di Arundhaty Roy, scrittrice in lotta per le libertà degli Indiani


"L'accusano di essere straniera, ma loro hanno venduto il paese"


"Il popolo ha votato contro la politica della Banca mondiale e dei potentati


economici internazionali, ma proprio la Borsa sta per decidere le sorti del nostro


paese. E' davvero triste ...".


7 commenti:

  1. Grande donna. Merita ammirazione. Un bacio, Harmonia. Grazie delle tue parole e delle tua presenza. Percival

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  2. ciao harmonia! ha colpito anche me questa notizia...si, lei è una grande donna ma non dimentichiamo che pur essendo amata dal popolo rimane un'italiana (..cristiana...) e forse s'è voluta sottrarre ad eventuali mire da parte del partito dell'opposizione...in ogni caso con questa mossa il suo carisma aumenterà....ti ho linkato. buona serata. :* BO:

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  3. Dal mio punto di vista che rinuncia al peso della responsabilità, lasciandosi intimidire dalle pressioni di chi predica l'Odio e l'intolleranza, merita pietà, non rispetto.
    Sonia Gandhi, colei che fece il gran riifiuto. Non ti curar di lor, ma guarda e passa

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  4. Non ho fatto altro che scrivere quello che senza dubbio pensano tutti quelli che ti leggono...e che ti meriti. E lo confermo :) .

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  5. Il gesto di Sonia è realismo politico. Antepone il bene dell'India al suo personale potere senza rinunciare all'impegno politico con i rischi che in India comporta. Questa è grandezza d'animo. Non è cristiana, è di religione indù. Ma non è indiana di nascita e dunque " straniera". Lunga vita e buon lavoro a una grande donna.

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  6. Reputo la scelta di Sonia, difficile e meditata. Penso che abbia messo da parte le personali ambizioni per il bene di un Paese che, pur non avendole dato i natali, ama profondamente.
    E questo è atto di umiltà, peculiarità ammirevole in politica.
    Dunque, il mio rispetto per questa donna, indiana a tutti gli effetti.
    Un caro abbraccio, Harmonia.

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