giovedì 20 maggio 2004




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Distruzione senza senso


Le nostre peggiori paure si sono realizzate. Ieri almeno otto civili, per la maggior


parte ragazzi di scuola, sono stati uccisi e molti sono stati feriti quando un tank


shell è esploso nel mezzo di una dimostrazione di centinaia di Palestinesi a Rafah.


Le foto diffuse nel mondo erano difficili da guardare. Questo è un tragico


incidente che le Forze della Difesa di Israele chiaramente non si aspettavano che


accadesse, ma quando un esercito fa la guerra in una regione popolata, questo è il


risultato. Questo disastro segue da vicino le scene sconvolgenti da Rafah negli


ultimi giorni della distruzione di case, di muri bucati dai proiettili, e di


centinaia di famiglie che piangevano in piedi o su carri trainati da asini.



E' doloroso vedere i morti e i feriti di ieri, straziante vedere i bambini piccoli che


portano fardelli sulle loro spalle. E' uno spettacolo penoso la vista di vecchi e di


donne che ammassano i loro beni e piangono north out per la paura di degli spari


e dei bulldozers. Loro non sanno se saranno in grado di tornare e se le loro misere


case - l' 80 % delle case nei campi dei rifugiati non hanno tetti di cemento e sono


coperti da lamiere o di amianto - saranno ancora là. [...]


Dall'inizio dell'intifada, 1,309 strutture sono state distrutte e 11,000 persone


sono rimaste senza casa.

Tutta questa distruzione non ha portato a una diminuzione degli
incidenti e


delle vittime né la catena di scontri sanguinosi. [...]


Questi atti avranno soltanto l'effetto di rafforzare il muro di odio tra i due


popoli. Le persone le cui case sono state demolite e i cui campi sono stati


devastati dai tanks, e i parenti di coloro che sono stati uccisi e feriti nella


dimostrazione di ieri, possono ora unirsi alle insorgenti file di ostilità.


Il danno all'immagine di Israel nel mondo è immanso, e Israel dopotutto dipende


dall'opinione pubblica internazionale, e particolarmente da quella degli Americani.


The IDF ha sempre inculcato nei suoi soldati la convinzione che le persone


innocenti non devono essere danneggiate, che non possono esserci uccusioni o


distruzioni, eccetto i casi in cui è immediatamente necessario difendere delle vite,


e che a un ordine evidentemente illegale non si dovrebbe obbedire. I comandanti


dell'esercito hanno capito che, senza una base morale per le loro azioni, persino


l'esercito meglio armato non può vincere. Questi valori morali, in ogni caso, sono


stati gravemente erosi nei lunghi anni di occupazione e, con l'azione a Rafah,


hanno subito un altro colpo, così che la nostra forza nazionale è stata indebolita.

Non tutto è permesso nel nome della sicurezza. L'operazione militare a Rafah è


malfatta dal punto di vista operativo e i suoi risultati sono distruttivi. Se si sono


realizzati alcuni risultati utili alla sicurezza, questi saranno superati dalla seria


offesa inflitta alla città di Rafah e ai suoi abitanti - e anche a the IDF.


da Haaretz, Gerusalemme 20 Maggio 2004


http://www.haaretz.com/hasen/objects/misc/BackHome.jhtml



20.05.2004
L'Onu condanna Israele per Rafah: «Violate le leggi internazionali»
di red.

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha adottato una risoluzione di condanna nei confronti di Israele per la demolizione delle case palestinesi a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. La risoluzione è stata approvata con 14 voti favorevoli a cui va aggiunta l’astensione degli Stati Uniti.





 


da L' UNITA', 20 Maggio 2004



 


Interessanti come sempre, gli articoli dell'Haaretz. Anche se personalmente avrei qualcosa da ridire, soprattutto sul fatto che "le Forze della Difesa di Israele chiaramente non si aspettavano che accadesse [la strage di Rafah - nota mia]". Infatti tali atti di "terrorismo di stato" si hanno da almeno trentacinque anni di occupazione illegale dei territori palestinesi, violando (fra l'altro) la Quarta Convenzione di Ginevra - vorrei ricordare che la questione delle Convenzioni di Ginevra è molto importante: sono state elaborate dopo la seconda guerra mondiale per impedire il ripetersi delle pratiche naziste, come il trasferimento del popolo conquistatore nei territori occupati o qualsiasi azione volta a colpire le popolazioni civili. La responsabilità della sorveglianza sul rispetto delle convenzioni venne affidata al Cicr (Comitato Internazionale della Croce Rossa), secondo il quale i programmi di insediamento israeliani violano la Quarta Convenzione. Questa posizione è appoggiata da numerose risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e dall'Assemblea Generale dell'Onu. Gli Usa non hanno mai preso posizione pubblica su questa violazione enorme - e così anche per la strage di Rafah, condannata dall'Onu con l'astensione degli Stati Uniti -, lasciando solo Israele a dichiararsi esentato dal rispetto delle Convenzioni. Il Cicr ha ricordato che la Covenzioni stabliscono che è responsabilità delle Alte parti contraenti (Washington quindi compresa) rispettarle e assicurare il loro rispetto in ogni circostanza. Ne consegue che Usa stanno violando i propri obblighi da Convenzioni. Non solo non applicano tali Convenzioni, ma agiscono attivamente per violarle (ad es. le operazioni isarelo-americane che violano leggi internazionali) -.

Un errore? Senza contare i morti di ieri, 350 persone sono state uccise nella sola Rafah (150mila abitanti) negli ultimi tre anni e mezzo. 85 degli uccisi erano bambini e ragazzi sotto i 18 anni; 27 erano donne; almeno 200 erano civili.


commento di http://fotolog.splinder.it/












1 commento:

  1. I tuoi post sono sempre preziosi...Un abbraccio ed una buona serata

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