venerdì 7 maggio 2004

BLOGGERS FAVOREVOLI ALL' ASILO POLITICO


PER LE DONNE CHE RITORNANDO IN PATRIA


RISCHIEREBBERO L'INFIBULAZONE PER SE STESSE


O PER LE PROPRIE BAMBINE.


Questo post è la risposta a un appello che ho trovato fra i commenti e a cui ho dato immediatamente la mia piena adesione. Riporto l'appello e l'URL, nella speranza che altre persone vogliano esprimere le loro opinioni.


"Ti prego di lasciare un commento sul mio blog per la nuova legge-testo riguardante la mutilazione genitale femminile, le donne che vogliono rifugiarsi nel nostro paese per scampare a questa pratica non avranno lo status di RIFUGIATE, questo è un appello rivolto a chi crede nella parità dei diritti e alla dignità dell'uomo!!! Grazie mille"


SPelliccia (http://infibulazione.splinder.it)


In Italia è stata votata una legge che vieta con pene durissime, dai 6 ai 12 anni di carcere, chi pratica l’infibulazione - anche quella cosiddetta "soft" o puntura di spillo, una pratica alternativa proprio per evitare l'amputazione rituale irreversibile.


La pratica, quindi, viene considerata un vero e proprio reato di notevole gravità e non ci si nasconde dietro il "superiore" relativismo culturale.


MA ...








 Le donne che vogliono fuggire dal loro paese per sottrarre se stesse o le proprie figlie all’infibulazione non avranno diritto di asilo in Italia. L’ha deciso martedì la maggioranza di centrodestra alla Camera votando un emendamento che sopprime l’articolo 5 della proposta di legge contro la mutilazione dei genitali femminili.


I voti a favore della legge sono stati 225, 176 quelli contrari e 6 astenuti. Il testo - che era unificato all’origine e poi trasformato dal centrodestra - adesso torna al Senato. Alle fine della discussione in aula gli articoli soppressi erano nove, «un testo praticamente snaturato» ha detto Barbara Pollastrini dei Ds.


E' un evidente controsenso. Come si può rifiutare soccorso a chi certamente subirà una tortura che porterà a una mutilazione? Stiamo parlando della clitoridectomia e della infibulazione, pratiche cruente e devastanti ormai ben note.



LA TORTURA DELL' INFIBULAZIONE


Il calvario delle Bambine che vengono torturate


non può essere giustificato da un relativismo culturale in cui


ipocrisia, indifferenza, snobismo e "senso di superiorità" si mescolano cinicamente.



"..Subii la mutilazione quando avevo 10 anni. Mia nonna mi disse che mi portavano al fiume per una cerimonia particolare e che dopo avrei ricevuto molto cibo da mangiare. Ero una bambina innocente e fui condotta, come una pecora, al massacro.
Entrate nella boscaglia fui condotta in una casupola buia, e spogliata. Fui bendata e denudata completamente. Due donne mi trascinarono nel luogo dell'operazione. Fui costretta a sdraiarmi sulla schiena da quattro donne robuste, due mi afferrarono saldamente ciascuna gamba. Un'altra si sedette sul mio petto per impedire che la parte superiore del mio corpo si muovesse. Mi ficcarono a forza un pezzo di stoffa in bocca per impedirmi di urlare. Poi fui rasata.
Quando l'operazione iniziò, cominciai a lottare. Il dolore era terribile ed insopportabile. Mentre mi divincolavo fui mutilata malamente e persi molto sangue. Tutte quelle che prendevano parte all'operazione erano mezze ubriache. Altre danzavano e cantavano [...].Fui mutilata con un temperino spuntato."
Hannah Koroma


La mutilazione causa intenso dolore, provoca shock ed emorragie post-operatorie che possono portare a morte le bambine. Vi possono essere inoltre danni permanenti agli organi vicini, ascessi e tumori benigni ai nervi che innervavano la clitoride. L'uso di strumenti non sterilizzati, di spine di acacia e di crini provoca infezioni, e può essere veicolo di trasmissione di HIV.

Nel caso dell'infibulazione le complicanze sono più gravi. Infatti, a lungo andare la ritenzione di urina sviluppa infezioni che possono interessare sia il tratto urinario e i reni che la vagina. Il ristagno del flusso mestruale può provocare infezioni a carico all'apparato riproduttivo che possono portare alla sterilità. Quando le ragazze diverranno adulte il loro primo rapporto sessuale è molto doloroso e spesso si rende necessario praticare un taglio alle grandi labbra prima del rapporto sessuale. E così pure prima del parto, altrimenti il bambino non potrebbe uscire. Dopo il parto le donne sono spesso infibulate di nuovo. L'allargamento e il restringimento dell'apertura vaginale ad ogni parto crea aderenze dolorose e cicatrici estese a tutta l'area genitale.

Gli effetti psicologici delle mutilazioni sono più difficili da studiare di quelli fisici. Tutte le testimonianze raccolte parlano di ansia, terrore, senso di umiliazione e di tradimento, che possono avere effetti a lungo termine. Alcuni esperti suggeriscono che lo shock e il trauma della operazione possono contribuire a rendere le donne "più calme" e "docili", qualità molte apprezzate nelle società che praticano le mutilazioni genitali.

I motivi che portano a praticare le mutilazioni sessuali possono suddividersi in cinque gruppi principali.

Identità culturale: in alcune società, la mutilazione stabilisce chi fa parte del gruppo sociale e la sua pratica viene mantenuta per salvaguardare l'identità culturale del gruppo.

Identità sessuale: la mutilazione viene ritenuta necessaria perché una ragazza diventi una donna completa. La rimozione della clitoride e delle piccole labbra - "parte maschile" del corpo della donna - sono indispensabili per esaltare la femminilità, spesso sinonimo di docilità ed obbedienza.

Controllo della sessualità: in molte società vi è la convinzione che le mutilazioni riducano il desiderio della donna per il sesso, riducendo quindi il rischio di rapporti sessuali al di fuori del matrimonio. Non si ritiene possibile che una donna non mutilata si mantenga fedele per propria scelta. Nella pratica, le mutilazioni sessuali riducono la sensibilità, ma non il desiderio, che dipende dalla psiche.

Credenze sull'igiene, estetica e salute: le ragioni igieniche portano a ritenere che i genitali femminili esterni siano "sporchi". In alcune culture si pensa che i genitali possano continuare a crescere fino ad arrivare a "pendere" tra le gambe, se la clitoride non viene recisa. Alcuni gruppi credono che il contatto della clitoride con il pene di un uomo ne causerebbe la morte; altri che se la clitoride toccasse la testa del neonato, durante il parto, esso morirebbe.

Religione: la pratica delle mutilazioni genitali femminili è antecedente all'Islam e la maggior parte dei mussulmani non la usano. Tuttavia nel corso dei secoli questa consuetudine ha acquisito una dimensione religiosa e le popolazioni di fede islamica che la applicano adducano come motivo la religione. Il Corano non parla delle mutilazioni, esistono solo alcuni hadith (detti attribuiti al Profeta) che ne fanno cenno. In un di essi si racconta che Maometto vedendo praticare una escissione abbia detto alla donna che la praticava: "Quando incidi non esagerare, così facendo il suo viso sarà splendente e il marito sarà estasiato". A conti fatti le mutilazione genitali vengono praticate anche da cattolici, protestanti, animisti, copti e falasha (ebrei etiopi) nei vari paesi interessati.


A partire dagli anni '90 le mutilazioni genitali femminili vennero riconosciute dalla comunità internazionale come una grave violazione dei diritti delle donne e delle bambine. Nella Dichiarazione sulla violenza contro le donne del 1993, le MGF vennero dichiarate una forma di violenza nei confronti della donna e nel 1994 la collaborazione tra le agenzie dell'ONU e le ONG portò al varo di un Piano di azione per eliminare le pratiche tradizionali pregiudizievoli per la salute della donna e delle bambine. Questa intenzione venne poi riaffermata con la Conferenza di Pechino nel 1995. Nel settembre 1997 lo IAC tenne un convegno per giuristi nella sede dell'Organizzazione per l'Unità Africana (OUA) ad Addis Abeba che elaborò la Carta di Addis Abeba, un documento che chiede a tutti i governi africani di adoperarsi per eradicare (o drasticamente ridurre) le mutilazioni genitali femminili entro il 2005.


nel mondo


tratto dalla "Scheda a cura del Coordinamento Donne e del Coordinamento Minori di Amnesty International."


continua parte dell'articolo pubblicato da L' UNITA'


... La motivazione della soppressione dell’articolo 5, all’inizio, era stata spacciata come mancanza di copertura economica. Strada facendo, invece, sono venuti fuori anche «motivi politici di merito».


In realtà il voto di martedì è figlio della stessa maggioranza che non ritiene la tortura un reato se non è ripetuta più volte, che è stata seriamente tentata di usare i cannoni contro gli immigrati e che ha votato una legge sulla fecondazione assistita fortemente penalizzante per le donne e la loro salute. ...


...


Lo scontro in realtà non è questione di ieri: già giovedì i due poli si sono fronteggiati. Ad An, poi, questa legge quando ancora era in discussione alla Commissione Affari sociali e Giustizia della Camera, non andava per niente giù: Giulio Conti ripeteva che nel testo non si spiegava neanche cosa fossero le mutilazioni sessuali. (Sono ben ignoranti questi tapin-h)


È il pallino fisso della precisione a caratterizzare questa maggioranza: anche sulla tortura è andata così. Bisognava specificare, spiegare bene, cosa doveva intendersi per tortura. Alla fine hanno chiarito che non una ma almeno due, tre o quattro volte deve essere inflitta su una persona, altrimenti che tortura è?


L’Italia è il paese al primo posto in Europa per presenza di donne immigrate infibulate: sono circa 40mila, mentre sono 5mila le bambine che la rischiano.


La legge firmata centrodestra prevede programmi di sensibilizzazione e informazione, la parola d’ordine è prevenzione. Ma che ognuno resti a casa propria, per cortesia.


   Stefania Prestigiacomo, ministro per le Pari Opportunità, di cui ricordo un'unica prestazione degna di nota: quella di valletta al decennale di 'forza Italia', in realtà ricordo un grande sbattere di lunghi capelli tinti di biondo.


Ne parlerò ancora, perché c'è un'altra forma di tormento inflitta a esseri umani in cui la signora ha qualche responsabilità: la legge per la fecondazione assistita (in senso lato).










DICHIARAZIONE DI EMMA BONINO SUL DDL SULLE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI:


“UNA SCELTA IRRESPONSABILE, IPOCRITA”

Roma, 5 maggio 2004

- “Trovo che la decisione della Camera dei deputati, Lega Nord in testa, di escludere la possibilità di chiedere lo status di rifugiate nel nostro Paese per tutte quelle donne che rientrando nel Paese d’orgine rischiano di subire una mutilazione genitale femminile o rischiano di vedere mutilata la propria figlia, sia una scelta irresponsabile e denota, a mio avviso, l’ipocrisia di una classe politica sempre pronta alle grandi affermazioni di principio, ma altrettanto pronta a rimangiarsele nel momento in cui si tratta di dargli forza di legge e quindi seguito operativo.
Forse si teme che ci si possa trovare davanti a un esodo in massa di donne arabe e africane, ma da questo punto di vista non si considera il fatto se che questo accadesse, e cioè se queste donne avessero il coraggio di presentarsi al consolato e avanzare la richiesta d’asilo, superando la paura di ritorsioni ed esclusioni da parte del proprio gruppo sociale, la battaglia sarebbe già vinta in loco con grande soddisfazione delle militanti anti-mutilazioni che da vent’anni si battono su questo fronte.
Noi radicali con la campagna “StopFgm” abbiamo sempre fermamente ritenuto che la concessione dello status di rifugiata fosse una tappa fondamentale nella lotta per l’eradicazione di queste pratiche - andava dunque affrontata nel contesto di questo Ddl e ribadito semmai nella futura legge sul diritto d’asilo - e che di per sé il divieto e l’inasprimento delle pene non sono sufficienti a garantire il risultato che tutti, a parole, auspicano ma che pochi, di tutta evidenza, sono disposti a perseguire con determinazione.
Mi auguro davvero che il Senato sappia essere più generoso dei colleghi deputati e sappia dare prova di maggior sensibilità civile.”













9 commenti:

  1. Grazie per la visita e per questo post, che mi ha dato l'opportunità di associarmi ad una giusta protesta. Ciao.

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  2. Grazie mille di quello che hai fatto e stai facendo. Un saluto silvia

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  3. vedo che il passaparola sta funzionando, molto bene. un saluto

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  4. complimenti per lo spazio che hai dedicato ad una sensibilizzazione molto importante, come tutte quelle che mirano a tutelare i diritti degli esseri umani.
    -spirite-

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  5. Una denuncia sacrosanta e l'adesione all'iniziativa. Il centrodestra ha modificato l'emendamento perchè ritengono la legge come proposta una possibile via di extracomunitari in Italia. In Italia sono gli...ideali leghisti a farla da padrone, col beneplacito del Cavaliere. A cui credo non gliene freghi niente di infibulazione...

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  6. Ottimo lavoro, Harmonia. Un bacio sulla guancia. Alain

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  7. Grazie per l'articolo. E' ora che queste barbarie vengano lette da più persone possibili.

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  8. Trovo questa iniziativa di fondamentale importanza perchè rende concreta la possibilità di denunciare pratiche ritenute legittime in quanto espressione della cultura di determinati popoli: tutto ciò che costituisce violenza non potrà mai essere giustificato in nome del relativismo culturale. La risposta dei politicanti italiani ( non meritano di essere definiti politici!) mi pare consequenziale con la legge Bossi-Fini e fa pendant con quella sulla procreazione assistita... Con l'affetto di sempre . Isarudra

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  9. E' sempre molto interessante frequentare il tuo blog. Ciao

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