SHOAH
LO STERMINIO
Le vittime
ebrei (stella di David gialla): 6 milioni
rom e sinti (triangolo marrone) - omosessuali (triangolo rosa) - "antisociali" [disabili fisici e mentali, vagabondi, prostitute e lesbiche] (triangolo nero) - testimoni di Geova (triangolo viola) - oppositori politici (triangolo rosso) - apolidi (triangolo blu): 5 milioni ... QUI
Genocidi del Novecento
Il 27 gennaio 1945, a mezzogiorno circa, la prima pattuglia alleata giunse al lager di Auschwitz. Se ci volgiamo a guardare il Novecento, vediamo un secolo caratterizzato dal ricorrere del crimine di massa che chiamiamo "genocidio": gli armeni in Turchia, le "liquidazioni" genocidarie sovietiche, gli ebrei in Europa, i cambogiani ad opera dei khmer rossi di Pol Pot, la pulizia etnica in Bosnia a opera dei serbi, il genocidio in Ruanda. Se guardiamo a oggi, a questo XXI secolo appena iniziato, vediamo che il pericolo persiste: che cosa sta accadendo in Darfur e in Kenia?
La shoah, evento unico
La singolarità della Shoah è assoluta ed estrema, perché "in essa si trovano riuniti tutti i momenti del processo genocidario, che invece in altri avvenimenti genocidari non sono presenti o comunque non tutti insieme: 1. misure di stigmatizzazione ideologica, 2. procedure di esclusione giuridica, 3. pratiche di lento annientamento con la ghettizzazione, 4. omicidi collettivi in aree ritenute strategiche, 5. e infine omicidio di massa in toto; per questo essa acquisisce facilmente la funzione di 'tipo ideale', che Max Weber definiva innanzitutto come un 'quadro concettuale in sé unitario'. Ciò spiega anche perché la Shoah è al centro della nostra visione generale del genocidio e comunque, racchiudendo in sé i tratti più caratteristici di un fenomeno, essa ci aiuta a capire le altre barbarie del secolo scorso." [ Bernard Bruneteau, Il secolo dei genocidi, il Mulino, pagg. 169/70 ]
Due domande
1. Come fu possibile il consenso totale e delirante al fascismo e al nazismo? E' doveroso che noi italiani ce lo chiediamo non diversamente dai tedeschi, perché in Italia furono approvate le "leggi razziali" nel 1938, con tanto di firma del re. Aquesto proposito ho letto un articolo di Furio Colombo: Italia contro Italia : "la Shoah è un delitto italiano. L’Italia nel 1938 ha approvato le più crudeli e totalitarie leggi razziali d’Europa, il Parlamento fascista italiano le ha approvate con esultanza. Il Re d’Italia - unico re d’Europa - le ha firmate e rese esecutive."
2. Che cosa si può fare perché queste storie di crimini infami non si ripetano?
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Oggi a Treviso in Piazza dei Signori contro il razzismo
"davanti al dilagante germe del razzismo che sta infettando il Veneto ... Marco Paolini, Mauro Covacich e la pattuglia di intellettuali delle tre venezie hanno sfidato il «razzismo istituzionale». Il razzismo che alcuni irriducibili leghisti, con alla testa il vice-sindaco «sceriffo» di Treviso Giancarlo Gentilini, stanno spargendo a piene mani, con l’obiettivo di erigere muri, escludere, forgiare una società piramidale con i «bianchi» in cima e tutti gli altri al margini, schiavi. «Se vivi qui - spiega Tiziano Scarpa - ti rendi conto dell’impresentabilità, dell’imbecillità di chi inneggia alle Ss».
L’idea è partita un mese fa quando alcuni esponenti leghisti hanno hanno passato il confine della decenza inneggiando ai nazisti, ai «dieci clandestini uccisi per uno di noi». [...] Per questo gli intellettuali del Nordest hanno deciso di uscire allo scoperto, di rompere il silenzio assordante che circonda il razzismo istituzionale. «Non siamo mai fuggiti di fronte al dilagare di questo germe - prosegue Tiziano Scarpa, mentre si avvicina al porticarto dove saranno letti brani contro il razzismo - nel Veneto vi è un formicolare di iniziative, ci muoviamo in rete, con i blog collettivi, non siamo stati latitanti. Si deve alla sensibilità di Mauro Covacich se abbiamo deciso di andare in piazza dei Signori. Quelle di alcuni amministratori non sono solo “sparate” sbruffonate, loro vogliono “rompere i coglioni” agli immigrati, far sapere che non saranno mai dei nostri, come noi. Vogliono infastidire, intimorire». Tocca a Mauro Covacich, l’ideatore dell’iniziativa. «Leggerò – ci dice - un breve brano tratto da Sillabario di Goffredo Parise, il racconto di intitola “altri” ed ha per protagonista un bambino che scopre l’esistenza dei suoi coetanei». Mauro appare «autenticamente felice. Se fossimo andati in un altro posto - spiega - avrei potuto dire che la nostra critica è scontata, è ovvio essere contro il razzismo, ma oggi usciamo dalla scontatezza. Treviso è un luogo simbolico, il razzismo viene dalle istituzioni, dall’alto. In un bar di periferia può capitare di sentire una battuta sulle Ss, ma qui, a dire queste cose, sono le istituzioni». [ L'Unità, 27 gennaio 2008. QUI ]
Buona domenica! L'immagine che hai postato con i simboli annessi basta già di per sè a rendere l'idea malvagia della "nettezza" che fu storica e che, purtroppo, emerge sempre quasi in ogni dove. Mi riferiscono alcuni miei allievi che fioriscono in Italia molte formazioni politiche di reminiscenza fascio-nazista, per cui la guardia deve essere tenuta altissima. Ognuno con il proprio impegno.
RispondiEliminaSpero solo che la memoria conservi l'esperienza, la storia non si ripeta e l'uomo possa progredire nella strada della vera civiltà.
RispondiEliminaRino, nel ricordo dei suoi avi.
Crimine UNICO, nella storia, la Shoah, per le modalità di progetto ed esecuzione, ma non il crimine MASSIMO dell'umanità, che resta il genocidio degli indios, né IL MALE ASSOLUTO, che l'assoluto è sempre da venire.
RispondiEliminaLorenz
insegnare ai nostri figli a non dimenticare mai la storia che li ha portati fin qui.
RispondiEliminagià in molti si chiedono come possano essere accaduti fatti così terribili e raccapriccianti contro il diritto umano in un paese che veniva considerato "normale" e tollerante. L'evidenza spiega che il connubio tra interessi di regime portò a tali infamie in tempi quantomeno brevi, senza possibilità di un adeguato intervento esterno. Noi di questo oggi sappiamo quasi tutto eppure non sempre ci è da monito; il tremendo timore che non si sia ancora fissata una rigida costrizione atta a reprimere movimenti di intolleranza per tutti i paesi, facenti parte o meno dell'Onu ci dovrebbe dare il senso di segnalare non solo il tentativo, ma anche il solo presagio, di qualsiasi discriminazione possa venir messa malauguratamente in essere.
RispondiEliminaHo molto apprezzato, al solito, la lucidità dell'articolo ieri di Furio Colombo, ed ammirato ancora una volta Carlo Lizzani, incrociato per caso in un cambio di canale televisivo ieri pomeriggio: ed al solito trovo in te motivi di grande conforto.
RispondiEliminaTpnO, amica carissima.
Care amiche e amici
RispondiEliminapurtroppo mi manca il tempo per rispondere a ognuno/a di voi come mi piacerebbe fare. Sono d'accordo con tutti i vostri interventi, che aggiungono argomenti e temi importanti alle infinite considerazioni che potremmo fare su un problema che appartiene all'intera specie umana. Sento, inoltre, il valore forte e profondo di questo incontro di menti e di pensieri rivolti a scrutare ogni possibilità di cancellazione delle tendenze più distruttive e infami che tante volte hanno agito nella storia umana e che continuano ad agire. Manteniamo alta l'attenzione e la tensione morale, come sentinelle della luce.