domenica 20 gennaio 2008

Il caso del fisico Maiani


Stop alla nomina di Maiani al Cnr




ROMA - Avrebbe dovuto essere ratificata ieri nella commissione Cultura del Senato. Ma la nomina del fisico Luciano Maiani (foto) alla presidenza del Cnr è stata sospesa: troppe le polemiche per la lettera sul Papa. Maiani, infatti, è stato uno dei 67 firmatari della lettera che ha definito «incongrua» la visita di Benedetto XVI alla Sapienza, facendo esplodere le proteste. «Sono stato io stesso a chiedere una pausa di riflessione», ha spiegato Giuseppe Valditara, senatore di An e segretario della commissione. E ha spiegato: «Ho pensato fosse importante questa pausa per rasserenare gli animi e consentire al professor Maiani di chiarire la sua posizione». Valditara ha precisato che: «La ratifica è stata rinviata a data da destinarsi. Non ha senso una nomina con il Parlamento spaccato a metà: non possiamo dimenticare, infatti, che la proposta della presidenza di Maiani era stata bipartisan». Al.Ar.


Arachi Alessandra  [ Il Corriere della Sera . 17 gennaio 2008 ]


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SULLA PROPOSTA DI NOMINA DEL PROFESSOR MAIANI A PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE   [ Senato della Repubblica, 16 gennaio 2008 ]



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Sapienza, Maiani fa autocritica: sconfitti tutti noi
 «È vero, ci hanno strumentalizzato»
[ Avvenire, 20 gennaio 2008 ]


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Il presidente del Cnr si corregge: benvenuto Centristi all' attacco


Alcuni docenti minacciano: via la togaIl professore: no alla lectio, bene se assiste. La sua nomina deve essere ratificata dal Parlamento L' Udc: non va confermato


[...] quella lettera dura contro il Papa proprio ieri è andata a sbattere contro uno dei suoi più illustri autori: Luciano Maiani, appunto, neo-nominato presidente del Cnr. Con un dettaglio: la sua nomina deve ancora essere ratificata dal Parlamento. Ed è qui che si è infilata la lingua tagliente di Luca Volontè, presidente dei deputati dell' Udc. In soldoni. «Non si può ratificare una simile nomina. Davanti a un docente che sottoscrive simili lettere». Puntuale, di lì a poco, la rettifica di Maiani. E poco dopo la precisazione del prorettore. Professor Maiani, ma perché oggi questa rettifica? «Ho specificato il mio pensiero». E perché lo ha fatto? C' entra nulla quel pesante attacco circa la sua nomina fresca fresca al Cnr? «Sono stato chiamato in ballo. E per forza ho dovuto spiegare la coerenza del mio pensiero». Coerenza? Davvero? Luciano Maiani non si scompone. Dice: «Quella lettera è stata scritta un mese e mezzo fa, quando si pensava che il Pontefice venisse all' ateneo per tenere una lectio magistralis. Ora così non è più. E non c' è nulla che osta alla visita del Papa. Anzi: se viene in qualità di Vescovo di Roma, come un' istituzione che presenzia l' inaugurazione dell' anno accademico, siamo felici. L' importante è che non ci sia nessuna ingerenza. Che il Papa non detti le linee sulla ricerca. Questo è il principio che affermo. E per difendere questo sono disposto anche a pagare prezzi personali».
Arachi Alessandra  [ Il Corriere della Sera - 15 gennaio 2008 ]


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Sapienza: una lettera di Giorgio Parisi, fisico teorico del dipartimento di fisica dell’Università “La Sapienza”, membro dell’accademia dei Lincei e di molte delle più prestigiose accademie del mondo, uno dei 67 firmatari dell’appello al rettore a proposito della visita del papa. Il documento può servire a chiarire alcuni punti stravolti dai media o semplicemente non detti in precedenza, e quindi non arrivati al grande pubblico. Molte reazioni negative sono state causate da una carenza di informazione. L’UAAR invita tutti i suoi navigatori a diffonderlo nella maniera più ampia possibile.


8 commenti:

  1. più che il comportamento del papa (o della cerchia dei fedeli), trovo vergognoso che il parlamento di uno stato che si definisce laico sia così prono, (o anche solo a 90°), ai dettami della religione, anche quando questi non sono posizioni "religiose" come la nomina di maiani.

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  2. Sono amareggiato da questo fascismo di ritorno, da questo vendersi non per delle idee, ma per delle convenienze: Qui non è in discussione il merito di Maiani, ma vengono criminalizzate le sue idee: riprendo le parole di una canzone vecchissimma (quindi attuale) di Lolli, quando diceva "non so dir se mi fai più rabbia, pena, schifo o malinconia". Con accento su quest'ultima: è triste pensare di vivere in un paese dove ha ragione solo chi sa gridare più forte. Con quale lezione per i nostri figli, è difficile a valutarsi, anche solo ad imaginarlo.

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  3. ciao, mi sento svuotata, sembra tutto così assurdo, io pensavo di aver votato la sinistra, ma forse ho sbagliato, non ci capisco più niente, solo che tutto questo mi mette un pò di paura, speriamo bene, di non ritrovarci all'improvviso nel medioevo, voglio sdrammatizzare, vi ricordate il film di Benigni e il grande Troisi? ecco appunto. un abbraccio penny

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  4. Secondo te non era peggio leggere di castronerie simili alle quali i giornali si prestavano come megafono?

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  5. Scandalizzati pure, ma sai il piccolo sollievo che traggo in questi giorni?
    Almeno ora si parla di cose serie sui media e non del Presidente francese e della Bruni. :o)

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  6. che tristezza..cmq forse ha ragione Marzia.....^^

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  7. @ ilvecchiodellamontagna

    Il problema italiano, infatti, non è la gerarchia cattolica, ma i politici, i parlamentari, i giornalisti, i professori, e così via, che si sottomettono al suo potere per godere di un po' di quel potere. Un immondo groviglio.

    @ lavinza

    Sono d'accordo con te, come ho già detto al vecchio della montagna. Non che le gerarchie vaticane non abbiano responsabilità, ma noi ai nostri rappresentanti dobbiamo guardare.

    @ Masso57

    Fascismo di ritorno, sì, quello che Umberto Eco chiama il "fascismo eterno". Piace ai potenti, con tonaca e no. A quelli in tonaca molto di più, pare.

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  8. @ penny46

    Credo che siamo in molti ad avvertire un senso di vuoto e di svuotamento insieme a moti di spavento.

    @ marzia

    Certo meglio parrlare di cose serie. Purtroppo, però, le nostre cose serie sono delle vere e proprie tragedie che investono l'assetto democratico del Paese, la società e la cultura.

    @ cicabu

    Tristezza e senso di squallore. Ma anche coscienza delle difficoltà e della necessità di non lasciarsi inogiare dai gorghi.

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