Licenziati per aver aiutato la trasmissione 'Report'.
Trenitalia punisce i più deboli
Giovedì 8 Gennaio 2004 @ 16:57:08 CET di articolo21 - di Redazione
E' giunta stamani la raccomandata con la lettera di licenziamento per il macchinista
di Savona, sottoposto ad indagine da Trenitalia con altri tre ferrovieri che collaborarono
con la troupe televisiva di 'Report', la trasmissione di Rai 3 che il 7 ottobre denunciò
la carenza di sicurezza delle ferrovie italiane. La missiva, datata 2 gennaio, arriva direttamente dalla sede centrale di Trenitalia e mette nero su bianco "licenziamento per giusta causa". I quattro sono accusati di aver violato le norme di sicurezza durante le riprese. ironia, somma ironia"
Gli altri ferrovieri licenziati sono un capotreno di Imperia che dipende dal
compartimento di Genova, un macchinista di Alessandria e un capotreno di Acqui,
entrambi del compartimento di Torino. Dei quattro licenziati, tre sono iscritti alla
Cgil e alla Cisl. "Un'azione del genere è davvero singolare - commenta il
segretario generale della Fit-Cisl Liguria e coordinatore dei ferrovieri,
Mario Pino - E' quanto mai strano che Trenitalia attacchi persone con
alta professionalità, molti anni di lavoro alle spalle e proprio sulla sicurezza,
mentre per ogni ferroviere la sicurezza dei passeggeri viene sempre al primo
posto". Per il caso del macchinista savonese le riprese furono fatte il 10 luglio e andarono
in onda martedì 7 ottobre alle 20,50. Il servizio 'Puntuale come un treno' era firmato da Giovanna
Corsetti e Sandro Tomà e raccoglieva testimonianze anonime e criptate di diversi lavoratori e
riprese fatte dalle locomotive.
"Il 16 ottobre l'azienda ha avvertito di aver dato mandato ai legali di studiare
eventuali passi volti alla tutela dell'immagine dell'azienda e la correttezza dell'informazione
- continua Pino - ma non si accennava alla sicurezza. Invece il primo dicembre è arrivata
la lettera in cui Trenitalia contestava il fatto che la sicurezza sarebbe stata messa
in pericolo", in quanto il macchinista avrebbe fatto rallentare il treno per permettere alle
telecamere di riprendere meglio un tratto poco sicuro. "Il macchinista a dicembre rispose
per scritto che si era limitato a condurre il treno, mentre il secondo di macchina faceva il suo
dovere - conclude Pino - Ora il licenziamento". Fit-Cisl e Filt-Cgil in giornata incontreranno,
insieme ai lavoratori licenziati, i rispettivi legali per mettere a punto la strategia difensiva.
Ci pensate? Un licenziamento oggi è una condanna quasi senza appello per
i licenziati e le loro famiglie. Possiamo sperare solo nella Giustizia del
Tribunale. .............E oggi, la notizia del treno di Belluno.
Treno parte senza macchinista
panico senza incidenti a Belluno
Si è messo in movimento "da solo" toccando i 120 km orari
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Il treno "fantasma" al termine della corsa |
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BELLUNO - Un treno passeggeri senza macchinista ha percorso in poco più di venti minuti circa 25 chilometri seminando il panico a Belluno, per fortuna senza causare incidenti. E' accaduto stamane poco dopo le 11 quando, per cause ancora in corso di accertamento, il treno composto da un locomotore e due vagoni, tutti completamente vuoti, favorito dalla discesa si è messo in movimento "da solo" dalla stazione di Calalzo (Belluno) percorrendo circa 25 chilometri verso Longarone, raggiungendo nel tratto di maggiore pendenza la velocità di 120 chilometri orari. [...] LA REPUBBLICA, 9 Gennaio 2004
Si aggiunga la causa intentata per 28 milioni di euro alla responsabile del programma-formidabile giornalista. Così, dopo i desparecidos Biagi, Santoro, Luttazzi, Guzzanti fatti fuori dal potere bulgaro del Cavaliere, Trenitalia, invece di vergognarsi dei treni che ha, mette la mordacchia alla critica. Che ..zz. di paese!
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