giovedì 1 gennaio 2004

Grazie Silvio, ma ni...

Grazie Silvio, ma niente regali l’anno prossimo



di GIUSEPPE FIORONI



E se per una volta lo assecondassimo? Se stasera insieme al Te Deum dei cristiani anche gli elettori potessero intonarne uno a chi li governa per quanto è stato fatto? Temo che sarebbe comunque imbarazzante istituire “la giornata del bilancio”, che nelle mani di questo governo ben presto diventerebbe “la giornata del falso in bilancio” ma d’altra parte il presidente del consiglio in persona non perde occasione di ricordarci che a lui, Unto del Signore più volte protagonista di azioni miracolose, noi tutti dovremmo essere grati. E‚ per questo che vorrei dargli soddisfazione almeno una volta.


A Te Silvi o, dunque, rendiamo grazie per questo anno di governo e per l’anno che lo ha preceduto.





  • Grazie per aver tolto la tassa di successione sui patrimoni plurimiliardari mentre 3 milioni di persone e 940mila famiglie italiane vivono in povertà, secondo i dati della commissione nazionale del ministero del welfare.




  • Grazie perché non hai voluto intascare le tasse pagate dai miliardari ma poi ne hai dovute chiedere di più a tutti noi.


  • Grazie perché, con infinita bontà, hai pensato ai nostri nonni ma, mentre promettevi dentiere in regalo che nessuno ha ancora visto,


  • Grazie perché non hai voluto intascare le tasse pagate dai miliardari ma poi ne hai dovute chiedere di più a tutti noi.


  • Grazie perché, con infinita bontà, hai pensato ai nostri nonni ma, mentre promettevi dentiere in regalo che nessuno ha ancora visto, hai tagliato i fondi per l’assistenza degli anziani non autosufficienti.




  • Grazie perché ami la famiglia, soprattutto la tua, e per questo ci hai donato la legge Gasparri che aiuterà Emilio Fede a non dover andare sul satellite mentre i continui rincari stanno mandando in orbita i nostri portafogli.


  • Grazie per i mille euro per il secondo figlio: grazie perché vanno a coprire si e no le spese di passeggino, biberon, girello e lettino. Peccato che, contemporaneamente, grazie ai tagli ai Comuni che hai fatto in Finanziaria, quel bambino dovrà pagarsi di tasca propria lo scuolabus, la mensa, la retta scolastica e tutti i servizi che prima gli erano garantiti.


  • Grazie per aver approvato la legge sul falso in bilancio e perché, mentre il presidente Bush in America dopo il caso Enron portava a 25 anni di reclusione la pena per questo reato, tu lo depenalizzavi.


  • Grazie per i condoni di ogni tipo: grazie perché chi le tasse le ha sempre pagate oggi ci fa pure la figura dello stupido.


  • Grazie per le politiche sul lavoro che intervengono ormai esclusivamente a garantire gli interessi e i profitti delle imprese.


  • Grazie per tutte le leggi sulla giustizia varate in fretta e furia per aiutare qualche amico che rischiava il carcere: grazie perché di quelle leggi hanno approfittato soprattutto mafiosi, pedofili e mascalzoni per ottenere la libertà.


  • Il pugno di ferro, invece, è stato riservato agli immigrati. Grazie per la legge Bossi-Fini che avrebbe dovuto mettere fine agli sbarchi dei clandestini e che invece ha trasformato anche i “regolari” in braccia lavoro senza dignità.

Grazie anche a nome di Doudou Jeng, operaio saldatore di 36 anni immigrato in regola, morto di leucemia mieloblastica pochi giorni fa perché nessuno ha permesso a suo fratello di poter venire in Italia a donargli il midollo.


 


Ecco, grazie di tutto.


 


Ma per l’anno prossimo, te ne prego, non regalarci più nulla.


 


dal quotidiano EUROPA, 31 Dicembre 2003


i colori sono una mia aggiunta per rendere più leggibile il testo - non fanno riferimento a tendenze politiche, ma possono essere stati suggeriti dai sentimenti che normalmente vi associamo - per esempio: il "rosso" non vuol dire "comunismo", ma "vergogna" o "rabbia", oppure serve solo a far risaltare alcune parti - per spiegarmi meglio, nel caso Berlusconi mi leggesse, la CROCE ROSSA ITALIANA non è comunista per via del colore rosso.


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