..... ritorno a ..... Il pesce elettrico
di Enrico Fovanna
Enrico ha viaggiato per il Kurdestan turco e lo ha guardato con gli occhi del viaggiatore. L'esperienza del viaggio apre nuovi angoli visuali. Enrico e i Kurdi si sono guardati veramente, si sono parlati anche senza dire molte parole, e l'incontro ha creato un autentico processo di conoscenza reciproca. Riporto uno dei brani del romanzo, peraltro ricco di enigmi e di suspense fino alla fine, che spinge a fermarsi e riflettere:
[...] Fin dal risveglio mi abitava un sentimento nuovo, una diversa attenzione al mondo, quasi ci fosse una prima crepa nel vetro. Mi fermai sui gradini a prendere fiato e a guardare il mare. Brillava ancora. Ripensavo alla mia vita trascorsa, […], ai mondi che si sfiorano e non si incontrano mai. Al grande bluff del villaggio globale. Da una parte la nostra morte lenta, di occidentali che sbadigliano in poltrona, o navigano nei cosmi virtuali in cerca di stimoli e compagnia. Dall’altra gli orrori di una guerra narcotizzata, nascosta al mondo, che brucia affetti, culture fatiche, idiomi. Bambini torturati, costretti a vedere i genitori in parlatorio senza poter usare l’unica lingua conosciuta, sorgenti chiuse con le colate di cemento, villaggi scientificamente isolati per l’azione omicida del ghiaccio in inverno. Stufe a cherosene che restano accese tutta la notte a tremila metri, fra le tende, e poi deportazioni di massa, elicotteri che getteranno altri agenti chimici sulle mandrie, napalm sulle capanne dei pastori, genieri pronti a mimetizzare le mine antiuomo fra i sassi, sulle mulattiere degli asini. Millenni di cultura, di umanità, di poesia contadina, sepolti. E dall’altra parte ancora, in risposta, bombe, attentati contro il potere, spesso contro persone innocenti. La vera guerra dei mondi: l’indifferenza. Il genocidio silenzioso di cui ognuno con la propria narcosi e le pantofole si fa complice. Il sentimento che ci salva: la vergogna. [...]
Ricordiamo anche gli altri popoli nelle stesse condizioni. Alcune più disperate, come quella dei Tibetani, ingoiati dalla Cina e ora esposti all'annientamento scientifico della loro cultura, bene prezioso di noi tutte e tutti, abitanti della Terra.
Carissima, non ocnoscevo questo romanzo e mi sono informata. E' la storia di un giornalista che scompare in Turchia dopo essere stato liberato da un carcere psichiatrico, dove era stato rinchiuso per la sua sospetta collaborazione con i ribelli curdi del Pkk. Tre colleghi dal giornale (due uomini e una donna) partono a cercarlo.Il giallo si srotola come un road-movie tra le strade e le coste della Turchia, fino a un finale a sorpresa. Cara Harmonia , ho letto che segue appendice saggistica, geo-storico-sociologica sul popolo curdo.
RispondiEliminaL'autore ha vinto il premio Stresa nel 1996 e il premio Festival Romanzo Esordiente, Salone del Libro di Torino 1997.
Carissima, non ocnoscevo questo romanzo e mi sono informata. E' la storia di un giornalista che scompare in Turchia dopo essere stato liberato da un carcere psichiatrico, dove era stato rinchiuso per la sua sospetta collaborazione con i ribelli curdi del Pkk. Tre colleghi dal giornale (due uomini e una donna) partono a cercarlo.Il giallo si srotola come un road-movie tra le strade e le coste della Turchia, fino a un finale a sorpresa. Cara Harmonia , ho letto che segue appendice saggistica, geo-storico-sociologica sul popolo curdo.
RispondiEliminaL'autore ha vinto il premio Stresa nel 1996 e il premio Festival Romanzo Esordiente, Salone del Libro di Torino 1997.
Carissima, non ocnoscevo questo romanzo e mi sono informata. E' la storia di un giornalista che scompare in Turchia dopo essere stato liberato da un carcere psichiatrico, dove era stato rinchiuso per la sua sospetta collaborazione con i ribelli curdi del Pkk. Tre colleghi dal giornale (due uomini e una donna) partono a cercarlo.Il giallo si srotola come un road-movie tra le strade e le coste della Turchia, fino a un finale a sorpresa. Cara Harmonia , ho letto che segue appendice saggistica, geo-storico-sociologica sul popolo curdo.
RispondiEliminaL'autore ha vinto il premio Stresa nel 1996 e il premio Festival Romanzo Esordiente, Salone del Libro di Torino 1997.
Ti ringrazio, Marzia per la fotografia e per la copertina del libro di Enrico Fovanna. L'ho letto poco tempo fa e ne sono rimasta davvero colpita. Ho cercato di non dare l'impressione di far pubblicità al romanzo, anche se non ci sarebbe niente di male, visto che i diritti vanno Emergency. Un abbraccio con amicizia. harmonia
RispondiEliminaEnrico è proprio bravo e il libro è un libro d'anima. Altro che Baricco ! ( che mi sta un pochino antipatico...ora dice anche sciocchezze sul Venerdì di Repubblica) Puah a questi santoncelli mediatici!
RispondiEliminaOM Mani Padme UM....reagisco così all'impotenza: prego e respiro con l'universo, Luc
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RispondiEliminaGrazie, cara, per il tuo affettuoso commento al mio racconto. Serenanotte da Gardenia.
RispondiEliminaE' notte e i pensieri si aggrovigliano come fili di matasse non trasformate in rotondi gomitoli: un filo azzurro mi conduce a te. Buonanotte Isa
RispondiEliminaciao
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