martedì 5 dicembre 2006


Unioni di fatto etero e omosessuali


Padova è la prima città italiana a riconoscerle all'Anagrafe 


Finalmente una buona grande notizia! L'ho sentita di sfuggita alla radio e poi l'ho ritrovata su Il Gazzettino di oggi. Evviva! Ecco l'articolo del Gazzettino.












A Padova anagrafe per le coppie di fatto
Per registrarsi basta un legame affettivo. È la prima volta che un’amministrazione prende posizione. Contraria la Cdl



Padova. Cinque ore di dibattito al vetriolo. Alla fine, la più contestata mozione dell'anno è passata. È quella che nel comune di Padova prevede l'istituzione dell'Anagrafe delle coppie di fatto. Il via libera in Consiglio comunale è arrivato a tarda sera con i ventisei voti favorevoli del centro sinistra. Contraria invece la Cdl, mentre non ha votato la rappresentante dei Verdi. La mozione prevede in pratica il riconoscimento anagrafico alle persone che convivono fuori dal matrimonio. Lo scontro è stato durissimo. Da una parte la maggioranza favorevole al testo, dall'altra quasi tutta l'opposizione. C'è stato anche un colpo di scena quando i consiglieri di An hanno abbandonato l'aula. La motivazione: «Quella discussa è una mozione che non dice nulla e non avrà alcun tipo di effetto e non darà nessun tipo di orientamento. Non stiamo in aula per perder tempo e risolvere quelli che sembrano i problemi interni di questa maggioranza. Per questo ce ne andiamo».


La mozione approvata ieri ha avuto un iter lunghissimo, ma non ha nulla a che fare con il vecchio Registro delle coppie di fatto. Il testo originario è stato infatti profondamente modificato ed ha perso per strada anche il nome, a causa di un pressing strettissimo fatto nei mesi scorsi dalla Margherita. Con buona pace di Alessandro Zan, il consigliere diessino e presidente dell'Arcigay veneta, che ha proposto il documento.


La prima richiesta di discussione, ovvero l'iscrizione della proposta all'Ufficio della Presidenza del consiglio, data il 18 luglio 2005. Allora era firmata da 18 rappresentanti del centrosinistra, ed era ben vista oltre che dai Ds anche dai Verdi, lo Sdi e Rifondazione, raccogliendo pure i consensi della lista "Padova per Padova" e dei due rappresentanti della civica di Zanesco, lo stesso professore e Antonella Fede. Anche a destra qualcuno di Forza Italia, a titolo personale, si era detto favorevole. Mentre la Lega e An si erano schierati decisamente per il no. In mezzo, la Margherita padovana che ha sempre frenato di fronte a questa prospettiva, affermando che prima si sarebbero dovuti tutelare i diritti di chi si è fatto una famiglia scegliendo la via responsabile del matrimonio.


Ieri sera, dopo un anno e mezzo di discussioni e di accesi dibattiti, quella mozione è finalmente arrivata in consiglio comunale. E per la prima volta le coppie di fatto hanno trovato visibilità anche agli occhi delle istituzioni padovane. Ma si parla di Anagrafe e non di Registro. Tuttavia, che il vincolo affettivo costituisca una famiglia, anche al di là del matrimonio, lo dice anche una legge italiana del 1954. Il regolamento attuativo di quella legge anzi fa di più, perché afferma che due persone legate da vincoli affettivi possono "esistere" per l'Anagrafe. Quindi il sindaco può "istruire", come si dice in gergo, l'Anagrafe in modo che quando queste due persone si presentano allo sportello possano avere un documento che le certifichi come famiglia. È su questo concetto, semplice ma al tempo stesso rivoluzionario, che il consiglio comunale ha avviato la discussione che ha posto Padova al primo posto in Italia sul riconoscimento delle coppie di fatto, anche omosessuali.


Il documento è importante perché non c'è ancora stata in Italia una presa di posizione ufficiale da parte di una giunta o di un consiglio sul riconoscimento delle coppie di fatto. E Padova, ancora una volta conferma il suo ruolo di "laboratorio politico" del Paese. Qualche settimana fa, la proposta del consigliere diessino Zan ha ricevuto il sì di tutto il centrosinistra (tranne i Verdi) i cui capigruppo hanno firmato la mozione. Che cosa prevede? Il punto fondamentale della mozione è la legge 1228 del 24 dicembre 1954 che all'articolo 4 dice: "Agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozioni, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora nello stesso comune". L'articolo 33 del regolamento d'esecuzione stabilisce che l'ufficiale di anagrafe deve rilasciare certificati anagrafici relativi allo stato di famiglia. Quindi la mozione impegna il sindaco e la Giunta comunale "ad istruire l'Ufficio anagrafe affinché rilasci ai componenti delle famiglie che ne facciano richiesta l'attestazione di famiglia anagrafica basata su vincoli di matrimonio o parentela o affinità o adozioni o tutela o vincoli affettivi". Non solo: sollecita il Parlamento affinché affronti il tema del "riconoscimento giuridico di diritti, doveri e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto".


Paolo Gabrielli -  Il Gazzettino, 5 dicembre 2006 - http://gazzettino.quinordest.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Main&Codice=3178602&Data=2006-12-5&Pagina=6


La sorpresa più grande l'ho avuta leggendo questo documento trovato in Google.


Per essere famiglia basta il "vincolo affettivo"

Domani approda in Consiglio comunale la mozione unanime sul riconoscimento. Padova sarà la prima città in Italia

Il vincolo affettivo costituisce una famiglia, anche al di là del matrimonio.
Lo dice una legge italiana, addirittura del 1954. E il regolamento attuativo di quella legge fa di più perché afferma che due persone legate da vincoli affettivi possono "esistere" per l'Anagrafe. Quindi il sindaco può "istruire", come si dice in gergo, l'Anagrafe in modo che quando queste due persone si presentano allo sportello possano avere un documento che le certifichi come famiglia.

E' su questo concetto, semplice ma al tempo stesso rivoluzionario, che domani il consiglio comunale discuterà e molto probabilmente approverà una mozione che sarà trasformata in delibera e che porrà Padova al primo posto in Italia sul riconoscimento delle coppie di fatto, anche omosessuali.

Dopo un anno e mezzo di discussioni la proposta del consigliere diessino Alessandro Zan che aveva avuto grossi distinguo soprattutto dalla Margherita, ora ha ricevuto il sì di tutto il centrosinistra (tranne i Verdi) i cui capigruppo hanno firmato la mozione. In pratica il Registro delle coppie di fatto è superato ma in nome di un meccanismo destinato a fare epoca prima, ovviamente, che la questione sia affrontata a livello nazionale con una legge che garantisca diritti e doveri anche a questo tipo di unione.

Il punto fondamentale della mozione è la legge 1228 del 24 dicembre 1954 che all'articolo 4 dice: "Agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozioni, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ad aventi dimora nello stesso comune". L'articolo 33 del regolamento d'esecuzione stabilisce che l'ufficiale di anagrafe deve rilasciare certificati anagrafici relativi allo stato di famiglia.

Quindi la mozione impegna il sindaco e la Giunta comunale "ad istruire l'Ufficio anagrafe affinché rilasci ai componenti delle famiglie anagrafiche che ne facciano richiesta l'attestazione di famiglia anagrafica basata su vincoli di matrimonio o parentela o affinità o adozioni o tutela o vincoli affettivi". Non solo: sollecita il Parlamento affinchè affronti il tema del
"riconoscimento giuridico di diritti, doveri e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto".


Fonte: http://www.gaynews.it/view.php?ID=71331


Caro diario, sono felicemente allibita. Ma come? La legge sul riconoscimento anagrafico delle coppie di fatto esiste già? E dal 1954? Mi gira la testa. Certo bisogna vedere quali diritti e doveri vengano riconosciuti per queste coppie (basta andare a leggersi la legge, ma non ho tempo ora), comunque si tratta di un passo avanti e di una misura per uscire dalla palude dei veti incrociati di marca cattolica sui PACS, che attribuiranno invece un riconoscimento giuridico. In ogni caso, almeno nei registri dell'Anagrafe, a Padova queste persone d'ora in poi esisteranno.  Nel 1954 non c'era la Democrazia Cristiana al governo? Erano cristiani più coerenti e/o rappresentanti del popolo con maggiore consapevolezza dei diritti civili e umani?


Brava Padova! Ora tocca agli altri comuni italiani. Seguiranno l'esempio virtuoso di Padova, semplicemente adeguandosi a una vecchia legge? E il Parlamento riuscirà a venir fuori dalle secche dei pregiudizi e degli integralismi e, in generale, degli opportunismi?


PS. L'articolo del Gazzettino l'ho copiato e incollato alle 18:32 di oggi.


LA REPUBBLICA ONLINE (indicazione di "ondafrangente") Ne parleranno i telegiornali nazionali?


Approvata nella notte la mozione per le unioni affettive
Non si tratta dei Pacs ma di una norma approvata nel '54


Padova dice sì alle coppie conviventi
Pollastrini: "Un atto di civiltà"


Bertinotti: "Prendiamo in considerazione l'iniziativa"
Fini: "Non condivido la mozione"


http://www.repubblica.it/interstitial/interstitial718204.html

16 commenti:

  1. Speriamo che Padova venga presa ad esempio anche da altre città...

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  2. non so far funzionare la chat o la comunicazione interna di splinder nemmeno io. Mi chiedo perchè i verdi non hanno votato a Padova. Io penso che su questa questione si dovrebbe ragionare al di fuori degli schemi prefissati o intrudurre semplicemente e riconoscere altri termini equivalenti alla famiglia.

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  3. Beh, amica mia, la decisione del Consiglio comunale di Padova è sorprendente, vista ( almeno credo, ma correggimi) l'inclinazione della città antonina ( passami la parola)
    :)

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  4. Per non dire del riconoscimento datato addirittura prima che io nascessi!!
    Sbalordisco.:o))
    p.s. com'è che nessuno ne ha mai parlato?

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  5. Corro a darti un bacione per festeggiare queste scoperte.:)

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  6. Che bel blog....

    ciao

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  7. Fà abbastanza impressione confrontare l'umanità e il buon senso di una legge del 1954 con le isterie ideologiche di oggi. Spaventano le parole e i simboli e si indurisce il cuore di fronte a sofferenze vere di gente vera. Ahimè. Speriamo che l'esempio serva...

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  8. Bel Blog, molto interessante!
    Per i diritti delle coppie di fatto sono contenta abbiano ottenuto i loro diritti, contraria invece alle coppie omosessuali!

    Un saluto
    cristina!

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  9. Hai ragione. Finalmente una buona grande notizia. Speriamo funga da esempio.

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  10. Due belle notizie a distanza di poche ore, la prima, quella di Padova che si è avvalsa di una legge del 1954, per le unioni di fatto; la seconda, di fatto, lo sfascio della Cdl, adesso non sono più uniti :-), baciotto*

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  11. da non credere! e non lo sapeva nessuno sino ad ora?

    presto una coppia omosessuale potrà andare all'anagrafe e chiedere quel che non è altro che una presa d'atto del vincolo affettivo;

    povero giovanardi, speriamo non gli prenda un coccolone.

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  12. Ripasso per dirti che la notizia è su Repubblica on line. Speriamo venga pubblicata anche nel cartaceo.

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  13. E' solo nominale o in sostanza contiene dei diritti sul piano giuridico? La visibilità è una cosa, già un passo,ma non basta se non supportata da diritti.
    Un plauso a Padova!

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  14. C'è una cosa che non mi va molto giù. La Repubblica, che ha pubblicato la notizia, titola "Padova, anche le coppie gay riconosciute dall'anagrafe". Il che è vero, ma è anche sensazionalistico. Se non altro perchè sono moltissime anche le coppie di fatto di eterosessuali che convivono ma non si sposano per vari motivi: perchè uno dei due è separato e non ancora divorziato, per scelta politica, per scelta personale, ecc.
    Mi sembra che la direzione del dibattito sia in qualche modo condizionata: si finisce a parlare dei gay e non di quanto ci sia bisogno, per TUTTI, di nuove regole e nuovi concetti, più "comprensivi", di famiglia.
    Insomma, le regole bisogna pensarle per tutti, e poi ciascuno ami chi vuole.

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  15. Anche a Roma ci si sta pensando. Il Campidoglio è pronto a seguire l'esempio di Padova...Qualcosa si muove :-)
    Ciao
    Rosalba

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