AHIMSA. Parola sanscrita che ho imparato da Gandhi. Vuol dire "innocenza" e "non violenza","impegno a non nuocere ad alcun essere vivente". AHIMSA. I miei obiettivi sono la ricerca, la conoscenza, la comunicazione e la condivisione di emozioni, idee, informazioni con altre "persone che cercano". L'altro mio blog è CONVIVIUM, il posto del banchetto.
domenica 5 settembre 2004
La Pietà
Beslan, 5 settembre 2004. Zarina Tetova dà l'ultimo saluto alla figlia Irina
Serviranno a qualcosa queste morti? Un soprassalto di pietà in qualche cuore di pietra, un impulso all'azione verso un mondo diverso. Come è diventato difficile sperare!
Serviranno a qualcosa queste morti? Un soprassalto di pietà in qualche cuore di pietra, un impulso all'azione verso un mondo diverso. Come è diventato difficile sperare!
Serviranno a qualcosa queste morti? Un soprassalto di pietà in qualche cuore di pietra, un impulso all'azione verso un mondo diverso. Come è diventato difficile sperare!
Serviranno a qualcosa queste morti? Un soprassalto di pietà in qualche cuore di pietra, un impulso all'azione verso un mondo diverso. Come è diventato difficile sperare!
Serviranno a qualcosa queste morti? Un soprassalto di pietà in qualche cuore di pietra, un impulso all'azione verso un mondo diverso. Come è diventato difficile sperare!
Ciao Harmonia. Non riesco a non pensarci, non riesco a togliermi dalla mente frammenti di immagini, di parole, di voci arrivate dalla tele, lette sui giornali, immortalate in icone della sofferenza. Non riesco a non pensare che è stata colpita una scuola di un quartiere povero, perchè nella zona ricca della città c'era la polizia privata (e ben retribuita), mentre lì c'erano solo delle persone ancora più deboli, passavano da questa scuola come primo mattone della speranza di un'esistenza migliore, tranciata senza appello, non solo per i morti, ma per tutti quelli che hanno avuto l'unico torto di essere sconfitti già in partenza. E noi con loro.
Capisco il dolore. Lo provo anche io. Ma purtroppo non riesco a dire "senza motivo". No. Purtroppo un perchè c'è. Ed è a questo che dovremmo pensare se non vogliamo che ricapiti
Capisco il dolore. Lo provo anche io. Ma purtroppo non riesco a dire "senza motivo". No. Purtroppo un perchè c'è. Ed è a questo che dovremmo pensare se non vogliamo che ricapiti
Capisco il dolore. Lo provo anche io. Ma purtroppo non riesco a dire "senza motivo". No. Purtroppo un perchè c'è. Ed è a questo che dovremmo pensare se non vogliamo che ricapiti
Capisco il dolore. Lo provo anche io. Ma purtroppo non riesco a dire "senza motivo". No. Purtroppo un perchè c'è. Ed è a questo che dovremmo pensare se non vogliamo che ricapiti
Capisco il dolore. Lo provo anche io. Ma purtroppo non riesco a dire "senza motivo". No. Purtroppo un perchè c'è. Ed è a questo che dovremmo pensare se non vogliamo che ricapiti
la morte e i bambini, insieme, sono un controsenso terribile che anche la mente, oltre che il cuore, si rifiuta di accettare..
RispondiEliminaServiranno a qualcosa queste morti?
RispondiEliminaUn soprassalto di pietà in qualche cuore di pietra, un impulso all'azione verso un mondo diverso. Come è diventato difficile sperare!
Serviranno a qualcosa queste morti?
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Serviranno a qualcosa queste morti?
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Serviranno a qualcosa queste morti?
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Serviranno a qualcosa queste morti?
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è davvero terribile, ma queste immagini non ce le dobbiamo dimenticare mai!
RispondiEliminaun salutone da claudio
è davvero terribile, ma queste immagini non ce le dobbiamo dimenticare mai!
RispondiEliminaun salutone da claudio
è davvero terribile, ma queste immagini non ce le dobbiamo dimenticare mai!
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è davvero terribile, ma queste immagini non ce le dobbiamo dimenticare mai!
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è davvero terribile, ma queste immagini non ce le dobbiamo dimenticare mai!
RispondiEliminaun salutone da claudio
struggente al massimo, corpicini teneri la cui fiamma vitale è stata sprezzantemente spenta.
RispondiEliminadomande. sono tante quelle che affollano la mia mente. non c'è nulla che possa dare una spiegazione a quanto sta succedendo. ciao harmonia
RispondiEliminaCiao Harmonia. Non riesco a non pensarci, non riesco a togliermi dalla mente frammenti di immagini, di parole, di voci arrivate dalla tele, lette sui giornali, immortalate in icone della sofferenza. Non riesco a non pensare che è stata colpita una scuola di un quartiere povero, perchè nella zona ricca della città c'era la polizia privata (e ben retribuita), mentre lì c'erano solo delle persone ancora più deboli, passavano da questa scuola come primo mattone della speranza di un'esistenza migliore, tranciata senza appello, non solo per i morti, ma per tutti quelli che hanno avuto l'unico torto di essere sconfitti già in partenza. E noi con loro.
RispondiEliminaCapisco il dolore. Lo provo anche io.
RispondiEliminaMa purtroppo non riesco a dire "senza motivo". No. Purtroppo un perchè c'è. Ed è a questo che dovremmo pensare se non vogliamo che ricapiti
Capisco il dolore. Lo provo anche io.
RispondiEliminaMa purtroppo non riesco a dire "senza motivo". No. Purtroppo un perchè c'è. Ed è a questo che dovremmo pensare se non vogliamo che ricapiti
Capisco il dolore. Lo provo anche io.
RispondiEliminaMa purtroppo non riesco a dire "senza motivo". No. Purtroppo un perchè c'è. Ed è a questo che dovremmo pensare se non vogliamo che ricapiti
Capisco il dolore. Lo provo anche io.
RispondiEliminaMa purtroppo non riesco a dire "senza motivo". No. Purtroppo un perchè c'è. Ed è a questo che dovremmo pensare se non vogliamo che ricapiti
Capisco il dolore. Lo provo anche io.
RispondiEliminaMa purtroppo non riesco a dire "senza motivo". No. Purtroppo un perchè c'è. Ed è a questo che dovremmo pensare se non vogliamo che ricapiti