giovedì 30 settembre 2004

mercoledì 29 settembre 2004

I semi, i fiori


Enzo Baldoni si occupava di pace con gesti concreti. Volontario della Croce Rossa e giornalista libero nella mente e nel cuore. Enzo doveva vedere, ascoltare, vivere le vicende che raccontava. Era un ricercatore di fatti alla maniera di Erodoto, il primo a usare la parola 'istorìe', che in greco vuol dire appunto 'ricerca' e che in italiano suona 'storia'. E questa era la concretezza eccelsa del suo agire la pace. La sua morte ha segnato un inizio a cui si dovrebbe dar seguito con atti concreti.


Simona Pari e Simona Torretta sono sulla stessa linea. Innanzitutto la scelta concreta di incontrare nella vita quotidiana donne e uomini, bambine e bambini Iracheni. Le abbiamo viste impegnate in tante attività con le signore e con i loro figlioli. Le abbiamo viste giocare con loro. Quei giochi mi sono sembrati sublimi. Forse più di tutto il resto è stata la nostalgia dei giochi a sostenere le bambine e i bambini che con le loro mamme hanno avuto il grande coraggio di manifestare per la liberazione degli ostaggi.


 


Fonte del disegno: http://www.peacelink.it/associazione


La vignetta di Vauro: http://www.ilmanifesto.it/

OSTAGGI NEL MONDO INTERO: LE DONNE


Ostaggi dell'oscurantismo più ingiusto e crudele e della sopraffazione maschile.


Nel momento della festa per le tre giovani donne e il giovane uomo liberati dai terroristi, risalta la tragedia di tutti gli altri ostaggi: singole persone, ineri popoli o il genere femminile. Ognuno di noi dovrà essere pronto a pagare la sua parte di riscatto, che sarà alto in termini di impegno civile e morale.


Due articoli, proprio oggi, evidenziano l'immane problema.


Sentenced to Be Raped


[Condannata per essere stata violentata]


By NICHOLAS D. KRISTOF

New York Times. Published: September 29, 2004



Nicholas D. Kristof - Mukhtaran Bibi, a Pakistani woman whom a tribal council sentenced to be gang-raped.

MEERWALA, Pakistan — [...] Io credo fermamente che la sfida morale centrale di questo secolo, equivalente alla lotta contro lo schiavismo nel 19° secolo o quella contro il totalitarismo nel 20°, sarà diretta contro l'ineguaglianza sessuale nel terzo mondo - e le storie di donne come Ms. Mukhtaran Bibi mi convincono che è così.


continua: http://www.nytimes.com/2004/09/29/opinion/29kris.html?hp


Dowry woman becomes textbook star


By Geeta Pandey
BBC correspondent in Delhi

Nisha Sharma


Nisha Sharma is now happily married to another man


Una giovane sposa che è diventata argomento di discussione in India sedici mesi fa per aver annullato il proprio matrimonio e aver fatto arrestare il suo fidanzato per aver chiesto più denaro per la dote, ora è nel curriculum di scuola.


Il nuovo testo di Inglese per il sesto livello - età dagli 11 ai 12 anni - nelle scuole dirette dal governo nella capitale Indiana, Delhi, include un capitolo su Nisha Sharma.


continua: http://news.bbc.co.uk/2/hi/south_asia/3696562.stm


Incessante e determinata dovrà essere la lotta


CONTRO L'INFIBULAZIONE E L'ESCISSIONE DELLA CLITORIDE


E dovranno essere le donne stesse a lottare. L'informazione, la conoscenza, le prese di posizione decise saranno gli strumenti per aiutarle. Vorrei ricordare che noi non siamo studiosi di antropologia che si limitano a registrare usi e costumi di popolazioni "primitive", senza intervenire e senza esprimere giudizi. Usanze che contemplano la tortura e calpestano i fondamentali diritti umani indicati nella Dichiarazione Universale non possono essere giustificate in nome del rispetto culturale, perché il rispetto dei diritti umani viene sicuramente prima.


Forse la mia posizione non è politicamente corretta. Pazienza! In coscienza, per me, è eticamente corretta.



"Sì, il tema centrale del terzio millennio sarà di restituire alla visione del mondo la sua parte ying, femminile, riflessiva, tenera e compassionevole dopo la prevalenza di yang maschile, i cui risultati sono intorno a noi. Dunque, amore e deferenza verso l'"altra metà del cielo". [tra i commenti di oggi, 29 Settembre 2004]

martedì 28 settembre 2004

Bellezza del Mondo



Green curtain aurora over a field



Quanto è bella Madre Terra!


Quanto è bello respirare un'aurora!


Quanto è bello bere i disegni della luce!





Quanto è bello assorbire l'energia della natura!


Quanto è bello vivere la danza pulsante del cosmo!




"Il Fiore luminoso del Cielo e della Terra riempie mille spazi. Ma anche il Fiore luminoso del Corpo individuale attraversa il Cielo e ricopre la Terra." [da Il mistero del Fiore d'Oro]



Tardo pomeriggio, verso le 18


Sono libere! Liberi! Libere Simona, Simona e Mahnaz, e libero Ra'ad.


Felicità! Buon auspicio per il futuro, piccolo arcobaleno di speranza per altre e


altri ostaggi, per le vittime tutte, perché non vi siano più vittime.



Poco prima della notte


















Il pensiero corre a lui, Enzo Baldoni, volontario e giornalista, ucciso con la facilità con cui si recide una margherita.


E agli altri, trucidati come lui da criminali travestiti, che fingono di essere resistenti, con vigliaccheria si fanno scudo di simboli religiosi, bestemmiano il nome di Dio. E sono, invece, nemici del popolo Iracheno e nostri, della civiltà Islamica e della nostra.


E alle vittime di tutte le età, bambine e bambini, donne e uomini, vecchie e vecchi, ragazze e ragazzi, adolescenti e giovani, tutte le persone uccise dalla guerra, tutte persone che avevano voglia di vivere e che avrebbero resistito anche a grandi durezze, se non fossero state recise come margherite dal tenero gambo.


domenica 26 settembre 2004


Messaggio


di Vita


A imitazione dell'immagine in prima pagina de Il Manifesto di oggi.


Era il regalo di uno sceicco iracheno: una margherita. Simona Pari lo raccontava così: «Di prima mattina avevamo appuntamento con lo sceicco per discutere del progetto scuole. Ci ha raccontato dei suoi fedeli uccisi mentre marciavano pacificamente, padri di famiglia. Io gli ho raccontato di Enzo. Abbiamo pianto sui morti comuni, un cordoglio italiano-iracheno. Ci ha detto di essere forti. In questi giorni rimane poco spazio per sperare; il dolore è dappertutto. Poi alla sera è tornato, ci ha fatto una sorpresa: due piante di margherite. Voleva farci sorridere. “Dopo avervi viste così depresse questa mattina non sono riuscito a riposare tutto il giorno. E lo dice uno che da un anno vede morire amici, conoscenti. Ho scelto questo fiore perché è l'unico che riesce a crescere nella terra salata. È come voi: vive e cresce anche in una condizione negativa. Allora smettetela di essere tristi, siete una delle cose più preziose che abbiamo. E soprattutto voglio riposarmi”. Ci ha fatto sorridere. A me è toccata la margherita rossa solitaria, con lo stelo lungo. A Simo quella rosa e carnosa. Simona».

(La lettera tra i commenti di oggi 27 Settembre 2004.)


la margherita simboleggia la primavera
il candore dei petali ricorda l'alba che annuncia ,con il suo pistillo giallo oro,il sole del nuovo giorno
nel linguaggio dei fiori evoca il candore l'innocenza la grazia la bontà
le sono attribuite anche facoltà profetiche in amore...
un privilegio per chi le dona una speranza per chi le riceve...
il riferimento è chiaro...non servono commenti...
l'anelito che accomuna tutti in ogni attesa....
entro in questo magico cerchio....  Sil [da un commento di oggi]*










sabato 25 settembre 2004










Bello sognare il "centro del mondo" nel sacro cerchio senza confini e senza forma.

La giornata mi si è aperta con nuovi brividi


Un articolo del Guardian di oggi su fatti sconvolgenti di cui non sapevo nulla. I fatti riguardano la famiglia Bush. E' chiaro che le colpe dei padri non devono ricadere sui figli, ma qui si sta parlando del nonno del presidente degli Stati Uniti d'America. Un'amante nel passato o sesso non politicamente corretto (era un democratico ?) o bugie possono impedire una candidatura alla presidenza, portare un presidente in tribunale per mendacio (Clinton), costringere un presidente alle dimissioni (Nixon).


George W. Bush ha detto bugie a manetta, menzogne gravissime su cose gravissime; ha fatto errori tremendi (anche per sua stessa ammissione); non avrà avuto un'amante, ma ha avuto problemi con l'alcolismo; la sua famiglia ha avuto stretti rapporti con la famiglia Bin Laden. Ora viene fuori anche il nonno in affari con la Germania nazista. Nessuno parla di empeachment per le menzogne e gli errori, l'hanno votato una prima volta con tutti i suoi scheletri fuori dell'armadio ... e ora? E' possibile, anzi probabile, che venga ri-portato alla Casa Bianca? "Forse stiamo diventando pazzi".


Le voci sono vecchie di decenni, a quanto dice il Guardian, quindi solo io e pochi altri non ne sapevamo niente. Ma oggi potrebbero essere confermate dalla scoperta di nuovi documenti, sempre secondo il Guardian. Ho paura come se mi trovassi in una ragnatela sempre più vischiosa.


How Bush's grandfather helped Hitler's rise to power


Come il nonno di Bush aiutò l'ascesa al potere di Hiltler


Rumours of a link between the US first family and the Nazi war machine


have circulated for decades. Now the Guardian can reveal how


repercussions of events that culminated in action under the Trading with


the Enemy Act are still being felt by today's president (Voci di un legame tra


la prima famiglia US e la macchina da guerra nazista hanno circolato per


decenni. Ora il Guardian può rivelare come le ripercussioni di eventi che


culminarono nell'azione sotto il Trading with the Enemy Act vengano ancora


sentite dal presidente di oggi)


Ben Aris in Berlin and Duncan Campbell in Washington
Saturday September 25, 2004
The Guardian

Il nonno di George Bush, l'ex senatore US Prescott Bush, è stato un dirigente e socio di compagnie che trassero profitto dal loro coinvolgimento con i finanziatori della Germania nazista.


Il Guardian ha ottenuto conferma da files scoperti di recente nel US National Archives che una ditta di cui Prescott Bush era un dirigente fu coinvolta con gli architetti finanziari del nazismo.I suoi rapporti di affari, che continuarono fino a quando i beni della sua compagnia furono messi sotto sequestro nel 1942 ai sensi del Trading with the Enemy Act, hanno portato oltre 60 anni più tardi a un'azione civile per danni prodotta in Germania contro la famiglia Bush da due lavoratori schiavi ad Auschwitz e a hum (?) di controversia pre-elezione.

L'evidenza ha anche spinto un pubblico ministero US per crimini di guerra nazisti a sostenere che l'azione dell' ex senatore sarebbe dovuta essere motivo per l'accusa di aiuto e assistenza al nemico.

Il dibattito sul comportamento di Prescott Bush ha continuato a ribollire under the surface per qualche tempo. ... Ma i nuovi documenti, molti dei quali sono stati declassificati soltanto l'anno scorso, mostrano che perfino dopo che l'America era entrata in guerra e quando c'era ormai una significativa informazione sui piani e sulle politiche dei nazisti, egli lavorò per (loro) e trasse profitti da compagnie strettamente coinvolte con molte aziende tedesche che avevano finanziato l'ascesa al potere di Hitler. Si è anche sostenuto che il denaro ricavato da queste operazioni abbia contribuito a fondare la fortuna della famiglia Bush e a costituire la sua dinastia politica.


Eccezionalmente, poco delle relazioni di Bush con la Germania ha ricevuto una pubblica indagine, in parte a causa del segreto di stato sulla documentazione che lo coinvolge. Ma ora l'azione legale da un miliardo di dollari per danni intentata da due sopravvissuti all'Olocausto contro la famiglia Bush, e l'imminente pubblicazione di tre libri sul tema minacciano di rendere la storia del business di Prescott Bush un argomento scomodo per suo nipote, George W, mentre è alla ricerca della re-election.

Benché non cia sia suggestion che Prescott Bush fosse sympathetic con la causa nazista, i documenti rivelano che l'azienda per la quale lavorò, Brown Brothers Harriman (BBH), acted as a US base for the German industrialist, Fritz Thyssen, who helped finance Hitler in the 1930s before falling out with him at the end of the decade. The Guardian ha visto la prova che dimostra che Bush era il dirigente di New York-based Union Banking Corporation (UBC) che rappresentava gli interessi US di Thyssen e che continuò a lavorare per la bank dopo che l'America era entrata in guerra.


[continua]



.http://www.guardian.co.uk/usa/story/0,12271,1312540,00.html


Avvertenza


L'articolo è molto lungo ed è accompagnato da altri pezzi che corredano l'informazione. Consiglio a chiunque legga di controllare la correttezza della traduzione (l'ho fatta io e non sono una professionista). Ho lasciato in lingua originale le parti che non sono riuscita a rendere in italiano.


Continua per me, come per tutti, un diluvio di informazioni. Il lavoro di controllo e di giudizio si fa sempre più difficile e, in un certo senso, angoscioso. Per quanto mi riguarda, cerco di valutare l'autorevolezza delle fonti e di confrontare più fonti sugli stessi fatti






venerdì 24 settembre 2004

Un altro mondo è possibile


 23 Settembre 2004. Il Dalai Lama a Puerto Rico.


Da 'The Independent'


La Cina apre la strada a un possibile ritorno del Dalai Lama



24 Settembre 2004


 


Inviati del Dalai Lama in Tibet stanno discutendo la possibilità del suo ritorno alla contesa nazione delle montagne.


Lodi Gyari, il quasi ambasciatore del Dalai Lama a Washington, guida una delegazione di quattro uomini arrivata in Cina una settimana fa.


E' la terza di tali visite da quando il contatto tra le due parti è stato ristabilito nel Settembre del 2002. [...]


continua in Inglese su The Independent -


By Jasper Becker in Beijing




http://news.independent.co.uk/world/asia/story.jsp?story=565107


Si aprono prospettive di libertà e di giustizia per i Tibetani? Dopo circa mezzo secolo di oppressione totale, stragi, distruzioni, violenze, torture, sembra che la Cina voglia riconsiderare la questione tibetana. Il Dalai Lama è riuscito infine a toccare le menti e anche il cuore dei Cinesi? Il cammino potrebbe essere lungo e irto di difficoltà, ma ha avuto inizio, e si può ragionevolmente sperare.

giovedì 23 settembre 2004

Yang chen ma - Tara Bianca



Tara Bianca, la Grande Pacificatrice, spesso associata alla Dea Hindu Saraswati.


Considerata come Madre di tutti i Buddha, rappresenta l'Aspetto Materno della Compassione.


Il Colore Bianco rappresenta l'Emanazione della Purezza della Compassione


e della Completa Indifferenziata Verità del Dharma.


la mano destra - la mano sinistra



L'elaborato fiore di loto blu nella mano sinistra è chiamato Utpala. Contiene tre fiori: il primo, con semi, simbolizza il Buddha Kashyapa (del passato); il secondo, nel pieno della fioritura, simbolizza il Buddha Shakyamuni (del presente); e il terzo, pronto a fiorire, simbolizza il Buddhas Maitreya (del futuro). Questo significa che Tara Bianca è l'essenza di tutti e tre i Buddha, del passato, del presente e del futuro.


E' seduta nella posizione del vajra (folgore) su un disco di luna bianca e un fiore di loto completamente aperto.Ha sette occhi: tre sul viso, compreso quello sulla fronte, e uno su ogni palmo della mano e su ogni pianta dei piedi. I sette occhi di Tara Bianca possano vedere chiaramente tutte le cose in tutti i reami dell'esistenza.


Tutto in Tara Bianca è espressione di sconfinata compassione e di pace profonda.


 


Post su Tara: mercoledì, settembre 15, 2004

Nuovi Vecchi Giochi di Guerra?


Mentre in Iraq l'orrore dei criminali supera di giorno in giorno ogni limite precedente di ferocia e immoralità allargando la dimensione dell'indicibile, mentre l'angoscia soffoca quasi la possibilità di pensare lucidamente, mentre la tensione compassionevole verso le vittime coinvolge quasi completamente la mente e le emozioni, è necessario interessarsi anche ad altre cose che si stanno profilando all'orizzonte, è indispensabile non distrarsi, è doveroso fare uno sforzo di lungimiranza.


Le nostre televisioni non informano, mi pare, sugli sviluppi della politica internazionale, e in particolare di quella dell'amministrazione Bush. Ieri Il Manifesto ha pubblicato un articolo di Manlio Dinucci.Titolo e sottotitolo molto preoccupanti. http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/22-Settembre-2004/art26.html


Wargame nucleare, obiettivo Tehran


Lo scontro Usa con l'Iran somiglia tanto a quello con Saddam Hussein, lo dice anche il New York Times


«Mentre la violenta insurrezione in Iraq mette sotto pressione l'amministrazione Bush, gli eventi possono spingere gli Stati uniti a un ulteriore confronto, questa volta contro l'Iran».


Così scrive The New York Times (21 settembre), rilevando forti analogie con gli «avvertimenti e le minacce che portarono alla guerra per rovesciare Saddam Hussein»: l'amministrazione accusa infatti l'Iran di essere in procinto di costruire armi nucleari e di sostenere il terrorismo e l'insurrezione in altri paesi. A guidare la carica dei fautori della guerra è il «falco» John Bolton, sottosegretario di stato. http://www.nytimes.com/2004/09/21/politics/21diplo.html


Ma anche la «colomba» Colin Powell lancia a Tehran minacciosi avvertimenti, chiamando la comunità internazionale ad assumersi le sue responsabilità.


Su questo versante le cose non vanno tanto bene per Washington: nel consiglio dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Iaea) è prevalsa la posizione di Francia, Germania, Russia e Cina che chiedono a Tehran di congelare il programma di arricchimento dell'uranio e consentire le ispezioni della Iaea, ma rifiutano (come avrebbe voluto Bolton) di portare il caso-Iran al Consiglio di sicurezza dell'Onu. Per di più il direttore della Iaea, El-Baradei, ha smentito Washington, dichiarando che nel complesso iraniano di Parchin non vi sono segni di attività nucleari militari.


Nonostante ciò, l'amministrazione Bush sta affilando le armi. Lo conferma la notizia pubblicata questa settimana su Newsweek:


«La Cia e la Dia (l'Agenzia di intelligence della difesa) hanno effettuato un wargame sulle probabili conseguenze di un attacco preventivo Usa contro gli impianti nucleari iraniani».


Non un gioco, ovviamente, ma una vera e propria esercitazione militare in cui è stato simulato l'attacco. Il risultato non è stato esaltante: secondo fonti dell'aeronautica ed esperti, il wargame ha dimostrato che gli Stati uniti hanno una «formidabile capacità di buttare all'aria le infrastrutture nucleari iraniane», ma «non riuscirebbero a impedire l'allargamento del conflitto», ossia una risposta iraniana.


Per questo i «falchi» dell'amministrazione stanno mettendo a punto un piano alternativo o integrativo: «Cambiare il regime iraniano, preferibilmente con mezzi coperti ma, se necessario, anche con la forza delle armi». Il piano è contenuto in una serie di documenti che stanno circolando a Washington sotto forma di «bozze» informali, per evitare che finiscano sotto la giurisdizione del Congresso. Alla luce della «fallimentare strategia dell'amministrazione in Iraq», sorge però un interrogativo: «Che cosa avverebbe in Iran dopo il rovesciamento dell'attuale regime e la sua sostituzione con un governo filo-Usa?».


Un'altra opzione è quella che a compiere l'«attacco preventivo» sia l'aeronautica israeliana, già esperta in materia: il 7 giugno 1981, con caccia F-16 ed F-15 forniti dagli Stati uniti e guidati dal sistema satellitare statunitense, distrusse il reattore iracheno di Osiraq. Vi è però il problema - scrive Newsweek - che gli impianti nucleari iraniani sono dispersi e, in molti casi, in bunker sotterranei. L'attacco potrebbe avere successo, quindi, solo con il sostegno statunitense.


A questo sta pensando il Pentagono che - informa il quotidiano israeliano Haaretz (21 settembre) - ha deciso (con l'assenso del Congresso) di fornire a Israele 5.000 «bombe intelligenti», per «permettergli di mantenere il vantaggio qualitativo e promuovere gli interessi strategici e tattici statunitensi» in Medio Oriente.


Tra le bombe a guida satellitare fornite all'aeronautica israeliana, vi sono «500 bunker busters da una tonnellata che possono penetrare attraverso pareti di cemento spesse due metri». Come ricorda Newsweek, il capo di stato maggiore dell'aeronautica israeliana, generale Shkedy, ha già dichiarato che «se lo stato decide una soluzione militare per l'Iran, il militare deve fornirla».


Tutto pronto, dunque, per tradurre in realtà il wargame. Magari con qualche «effetto collaterale», tipo quello di Cernobyl.


Non sono notizie da poco. Non si può che sperare che le cose rimangano nell'ambito della 'realtà virtuale'. Ma queste informazioni devono essere diffuse e condivise, perché le persone abbiano il tempo di capire e di formarsi un'opinione o cambiare opinione.


Che cosa si dice oggi, 23 Settembre 2004, a proposito di quanto detto sopra? Mi affido ancora una volta al NEW YORK TIMES, che appunto oggi ha pubblicato il seguente articolo:


Iran Would React to Israeli Nuclear Action - L'Iran potrebbe reagire a un'azione nucleare Israeliana


By THE ASSOCIATED PRESS


UNITED NATIONS (AP) -- L' Iran ha avvertito che reagirà ``most severely'' a qualsiasi azione Israeliana contro i propri impianti nucleari, dopo che Israele ha detto che gli Stati Uniti stavano inviando 500 bunker buster bombs.


Ufficiali dell'esercito Israeliano hanno detto Martedì che lo stato Ebraico ricerverà circa 5,000 smart bombs, incluse 500 bombe da una tonnellata che possono distruggere bunker di cemento armato da sei piedi. Nel 1981, Israele bombardò il reattore nucleare dell'Iraq prima che potesse cominciare a operare.


Il ministro degli Esteri Iraniano, Kamal Kharrazi, interrogato Mercoledì sulla vendita delle bombe, ai reporters ha detto: ``Israel è sempre stato una minaccia, non solo contro l' Iran, ma contro tutti i Paesi.'' ... continua in Inglese: http://www.nytimes.com/aponline/international/AP-UN-Israel-Iran.html


Mi sembra che le notizie siano tali da imporre il dovere di occuparsene, in primo luogo al nostro governo che ha la responsabilità della nostra politica estera. "Stiamo forse diventando pazzi?" o 'siamo già diventati pazzi'? (parafrasando Ulla Berkéwicz - vedi post di martedì 21 settembre 2004)




mercoledì 22 settembre 2004


L’oscurità.
Nell’oscurità aspettiamo!
Venite,voi tutti che ascoltate,
aiutateci nel nostro viaggio notturno:
ora che non brilla nessun sole,
ora che non splende nessuna stella.
Venite, mostrateci il cammino:
la notte non è amica.
Lei chiude le sue palpebre.
La luna ci ha dimenticato.
E noi aspettiamo nell’oscurità.


Lumbee tribe eldersMaurice Cato, an Appalachian Cherokee from West Virginia, stands in front of the US Capitol Building



Il 21 Settembre 2004 è stato aperto dallo Smithsonian Institute nel National Mall, Washington, DC il NATIONAL MUSEUM OF THE AMERICAN INDIAN dedicato alla storia, alla cultura e alle sofferenze del popolo nativo nell' Emisfero Occidentale


Armonia


Le mie parole


sono legate in un solo nodo alle grandi rocce,


agli alberi immensi,


in un solo nodoal mio corpo,


al mio cuore.


Possiate tutti voi aiutarmi


Esseri Celesti,


o Giorno,


o Notte!



guardatemi,


sono una cosa sola


con il mondo! "




 


'L'oscurità' ( poesia Irochese da “ La poesia del mondo” Guanda editore.)l'ho copiata da: http://ilvecchio.splinder.com/, dolcesaggiridescente blogger, mio guru nel web. Da lui guidata, oggi, verso gli Indiani d'America, a lui dedico questo post.


'Armonia' è una poesia Yokut pubblicata in: Il respiro del grande spirito, Canti degli Indiani d'America, Oscar Mondadori


NATIONAL MUSEUM OF THE AMERICAN INDIAN: http://www.nmai.si.edu/index_nmai.cfm


Fotografie: Maurice Cato, a Cherokee from West Virginia, stands after praying to Mother Earth and Grandfather Sky. - Danzatori Apache dello Spirito della Montagna benedicono gli spettatori. - dal sito http://www.washingtonpost.com/?nav=globetop

martedì 21 settembre 2004

"Forse stiamo diventando pazzi"



Questa frase è il titolo di un librino scritto nel 2002 da Ulla Berkéwicz, scrittrice tedesca che a Francoforte dirige le edizioni Suhrkamp.


"Forse stiamo diventando pazzi, ha detto Jaron Lanier, inventore del termine virtual reality. Panico e delirio di onnipotenza uniti in un'unica vertigine". Parole che scolpiscono le terrifiche condizioni di crisi del nostro mondo.


Il sottotitolo Lineamenti di fanatismo comparato informa sui temi intorno ai quali si gioca la nostra possibile o eventuale pazzia. L'analisi e la narrazione di Ulla Berkéwicz ci presentano "una precisa, coraggiosa descrizione dell'attuale confusione religiosa e ideologica in Europa, in Medio Oriente e altrove", come ha commentato lo scrittore Amos Oz.


"Ethos e morale, umanità e diritto, onore, umiltà, pietà, compassione, belle parole antiche, parole della tradizione, parole che forse significano anche nostalgia, rimpianto ... ".


"Dell'esistenza del jihad, la guerra santa islamica, l'Occidente si è ormai accorto. Dell'esistenza dell'herem, la guerra santa ebraica, che Dio fece condurre a Israele la prima volta contro i canaaniti per prendere possesso della Terra promessa, l'Occidente sa poco o nulla. [...]" E i cristiani? Le crociate, l'inquisizione, le violente dittature del colonialismo e della globalizzazione, le guerre imperialistiche a destra e a manca? [...]


Fondamentalismi religiosi e ideologici, fanatismi che si distinguono per il campo di origine e d'azione, ma con obiettivi e armamentari comuni pur nella diversità fenomenica. Uno per tutti, e lo nomino con rispettosa umile reticenza, è Dio. Tutti gli esponenti dei vari fondamentalismi affermano di agire in nome di Dio, e commettono crimini indicibili attribuendoli a ordini direttamente venuti da Dio. Proprio tutti, Bush e neoconservatori compresi, anzi in testa a tutti.


"Forse stiamo diventando pazzi, ha detto Jaron Lanier, inventore del termine virtual reality. Forse, senza che ce ne accorgessimo, la realtà è diventata virtuale, nulla vibra più, nulla si muove, tutto è fissato nella propria fine, rumoroso e vuoto".


Questa non è una conclusione, piuttosto è un avvertimento di fronte al baratro della regressione in atto. Per non caderci dentro, per indifferenza o disperazione. La regressione si impone con tragica sanguinosa evidenza, ma c'è anche una progressione positiva quale forse mai si è vista nella storia.


Ulla Berkéwicz, Forse stiamo diventando pazzi, Laterza



Una 'aggiunta doverosa per la mia coscienza


Vorrei chiarire che una cosa sono i ragionamenti, le analisi, le comparazioni a livello di ricerca e di studio, altra cosa sono le situazion i reali in cui possiamo anzi siamo chiamati a scegliere. Mantengo ferme le mie convinzioni sul dovere morale della non violenza, sulla giustizia e sulla libertà dovute a tutti gli esseri umani, miei fratelli e mie sorelle. Eppure, se dovessi scegliere fra la barbarie assoluta e il cosiddetto Occidente, non avrei dubbi, sceglierei l'Occidente. Le cose non sono mai uguali e anche l'inferno del buon padre Dante aveva diversi gironi. Ho già attraversato di persona un tragico cambiamento di girone, da una dittatura a un'altra, giù verso un baratro indicibile, e so per dolorosa esperienza personale che il peggio è il peggio, e nessuno lo sceglierebbe mai, se solo potesse.


Tanto dovevo per essere sincera, nello sforzo di non "diventare pazza".


domenica 19 settembre 2004

Etica ed economia, ed economia italiana d'oggi


tra menzogne e false promesse


 




I problemi della nostra economia, dopo tre anni di ‘creatività’ tesa a


arantire il ‘particulare’ di pochi (spesso di una sola persona), sono di


tale imponenza che forse perfino il capo dell’unto capo del governo


ha dovuto abbassarsi.


Davanti a fallimenti così esplosivi mi domando quali studi abbiano


fatto questi economisti nostrani, grandi di supponenza e di sostanziale


insipienza. Il primo, maestro di arrogante saccenteria, è stato licenziato


quando ormai aveva fatto danni che sarà dolorosissimo riparare. Il


successore non sembra avviato su una strada finalmente virtuosa. E


questo è un guaio grosso.


L’attuale ministro del Tesoro ha una preparazione di tutto rispetto,


dicono, ma mi piacerebbe sapere se conosce le teorie economiche di


Amartya Sen e se le condivide. Al momento sembra non sottrarsi


all’abbraccio del primo ministro, ma sarebbe bello se d’improvviso gli


venisse voglia di riportare un po’ di etica nelle scelte e nei


comportamenti economici e politici.


Per Amartya Sen, premio Nobel 1998 per l’Economia, una delle


principali carenze nel mondo contemporaneo è imputabile al


“carattere consapevolmente ‘non etico’ dell’economia


oderna”. E insiste sul fatto che “la natura dell’economia moderna


ha subito un sostanziale impoverimento a causa della distanza


venutasi a creare tra l’economia e l’etica”. (p. 14)


Sen sostiene che “l'economia ha avuto due origini alquanto diverse,


entrambe collegate alla politica, ma in modi alquanto diversi, interessati


rispettivamente all' ‘etica’ da una parte, e a quella che potrebbe essere


chiamata l' 'ingegneria' dall'altra”. (p. 9)


L’approccio ‘ingegneristico’, secondo Sen, “è caratterizzato


dall’interesse per i temi prevalentemente logistici più che per i fini


ultimi, e per domande quali: cosa possa promuovere ‘il bene umano’ o


‘come bisogna vivere’”. (p. 11) Sen non rifiuta quest’ultimo approccio,


anzi riconosce che “ci sono molti temi sui quali l'economia ha saputo


darci migliore comprensione e illuminazione proprio grazie al largo


impiego dell'approccio ‘ingegneristico’” (p. 14)


E’ stato trascurato, invece, l’approccio ‘etico’, eludendo ‘l’analisi


normativa’ e ‘l’influenza delle considerazioni di natura etica nella


caratterizzazione del comportamento umano effettivo’. (p. 14)


Amartya Sen, in definitiva, cerca di dimostrare che “l’economia del


benessere può essere sostanzialmente arricchita dal prestare una


maggiore attenzione all’etica, e che lo studio dell’etica può anch’esso


beneficiare da un più stretto contatto con l’economia”. (p. 110)


Ammette Sen che si tratta di compiti molto difficili e che i problemi da


affrontare sono ‘intrinsecamente complessi’, ma è convinto, e io con


lui, che i vantaggi di un maggiore avvicinamento dell’economia


all’etica, ‘siano alquanto cospicui’.


L’unto, in quanto unto, non legge libri, ma al suo ministro del Tesoro


consiglierei senz’altro la lettura di “Etica ed economia”, autore Amartya


Sen, Editori Laterza. Potrebbe venirne fuori una finanziaria più


vantaggiosa e funzionale al bene pubblico e individuale, anche se


lacrime e sangue non credo possano essere evitati, almeno in questa


triste stagione di ‘liberismo reale’.











mercoledì 15 settembre 2004

“Om Taré Tutarré Turiyé Soha”


Wrathful Green Tara (Central Mandala Deity) - Click for Enlargement

  Tara Verde nelle sue Ventuno Emanazioni


Il Mantra di Tara che si apre con il suono cosmico OM e continua con l'invocazione del nome di Tara e si chiude con SOHA (Amen)


Tara Verde è il Principio Femminile dell'Illuminazione


Tara in Sanscrito significa 'Stella', in Tibetano suona 'Dolma'


 


























































































































Tara (nome in tibetano)



colore



significato



Getsun Dolma



Tara Verde



Salvatrice incomparabile



Niurma Pamo



rossa



La veloce eroina



Yan Cenma



bianca



Sarasvati



Sonam Ciò Terma



gialla



Colei che dona la suprema virtù



Nam Ghielma



gialla



Usnishavijaya - completamente vittoriosa



Ri Gema



rosso corallo



Colei che dona l’intelligenza



Gi Gema



bordeaux



La terrifica



Scenki Mi Tumma



nera



L’invincibile



Scenle Nampar Ghielma



bordeaux



La conquistatrice degli altri



Senden Na Dolma



bianca



La salvatrice della foresta profumata



Gigten Sunle Ghielma



rossa



La conquistatrice dei tre regni mondani



Nor Terma



arancione



Colei che dona la ricchezza



Tasci Dongema



arancione



Di buon auspicio



Dapun Sonzema



rosso fuoco



Colei che distrugge le forze ostili



Tonier Cen



nera



L’irata



Rabscima



bianca



La molto pacifica



Barue Ocenma



rossa



La luce che risplende



Panme Nonma



arancione



Soggioga le innumerevoli forze negative



Magiama



bianca



Il pavone



Mipam Ghielma



bianca



L’invincibile regina



Ri Tuma



arancione



La mendicante che dimora in montagna



Oser Cenma



bianca



Raggi di luce






Ventuno qualità inconcepibili


1. Meriti inconcepibili


2. Sapere


3. Saggezza


4. Abili mezzi di salvezza


5. Eloquenza


6. Splendore del sapere


7. Formule (dharani)


8. Esposizioni del Dharma


9. Memoria e intelligenza conformi alla verità


10. Forza dei poteri soprannaturali


11. Penetrazione del linguaggio di tutti gli esseri


12. Penetrazione delle pratiche e delle aspirazioni di tutti gli esseri


13. Visione di tutti i Buddha


14. Erudizione


15. Maturazione degli esseri


16. Potere sulle concentrazioni


17. Creazione di terre pure


18. Bellezza di figure e colori


19. Qualità e sovranità


20. Pratica delle perfezioni


21. Ruota del Dharma senza retrocessione




Nomi delle Ventuno Tara (da: Lodi a Tara, Ist. Lama Tzong Khapa). Elenco delle 21 qualità inconcepibili. Dal sito: http://www.vajra.it/gocce/21.htm  Tangka