Una gragnuola di colpi sulla testa di Mario Luzi

da La Repubblica

Il senatore a vita Mario Luzi

ROMA - Berlusconi bravo a fare la vittima come Mussolini? Dal centrodestra un coro di condanna ha accolto l'intervista concessa dal poeta e senatore a vita Mario Luzi sull'aggressione di Capodanno al premier. "Un po' se l'è cercata", ha commentato il letterato fiorentino al Messaggero, "è molto bravo a fare la vittima". "Anche Mussolini - ha ricordato poi Luzi - si mise un cerotto sul naso, era stato colpito da un proiettile, per certi aspetti si somigliano". Tesi ribadite in serata anche se, a detta del poeta, i giornalisti fanno "dire all'intervistato quello che essi vogliono dire e fa loro piacere sia detto". ( continua: http://www.repubblica.it/interstitial/interstitial2.html )

 

 

Ma, attenzione, c'è una proposta di legge di cui parla il Corriere della Sera:

"ERGASTOLO PER GLI AGGRESSORI - La polemica verbale sull'aggressione del premier va però oltre Luzi e sconfina ancora una volta nel campo della giustizia. Dopo le critiche rivolte al gip per la scarcerazione di Dal Bosco, An prende la balla al balzo per annunciare una proposta di legge che l'opposizione bolla subito «come forcaiola e liberticida». Il testo, che porta la firma del deputato aennino Gennaro Coronella mira infatti a punire l'attentato contro il presidente del Consiglio con l'ergastolo, analogamente a quanto prevede il codice penale per chi attenta al presidente della Repubblica. Il testo, che sarà presentato alla Camera mercoledì prossimo, intende «introdurre i reati di attentato, offesa alla libertà e al prestigio commessi nei confronti del Presidente del Consiglio dei Ministri». L'offesa alla libertà del presidente del consiglio sarà punito con la reclusione da cinque a quindici anni, mentre l'offesa al prestigio con la reclusione da uno a cinque anni." ( Fonte: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/01_Gennaio/03/luzi.shtml; la foto l'ho trovata nel sito de L'Unità )

Certo che l'episodio è deplorevole, certo che non si piglia a treppiediate nessuno, nemmeno chi abbia randellato a dritta e a manca con provocazioni di ogni genere. Non è quasi il caso di dirlo, lo sappiamo bene tutti. Ma dare all'episodio la giusta dimensione e cercare di capire anche un gesto inconsulto ed esprimere delle opinioni sulle reazioni (indefinibili) dovrebbe ancora far parte delle libertà costituzionali.

I miei cerotti non si vedono, ma troppi ho dovuto mettermene sull'anima e sulla mente nel sentire la conferenza-stampa di fine anno del signor primo ministro che ha detto di combattere il male e che la sua è come una lotta tra 'angeli e demòni', tra 'Cristo e l'anticristo'. Chiaramente io sono nella schiera del male, dei demòni e dell'anticristo. Come crede il signor primo ministro che ci si senta quando arrivano randellate di questo genere? Per non parlare dell'eloquio e delle istigazioni dei suoi alleati di governo. Se avessi l'archivio di un giornale ne farei un elenco. Nonostante tutto, persisto nel mio convincimento non violento sia sul piano delle azioni che su quello delle parole. Ma sui discorsi, sulle leggi, sulle idee non smetterò di dire quello che penso.

Sull'episodio ha scritto un pezzo esemplare l'amico blogger Alain, nel suo post di oggi: http://zenblog.splinder.com/