Domenica 30 Gennaio 2005
52° GIORNATA MONDIALE DEI MALATI DI LEBBRA
Con l’amore nulla è impossibile
"La Giornata mondiale dei malati di lebbra (Gml) è la principale ricorrenza promossa dall’Aifo. Fu istituita nel gennaio 1954 da Raoul Follereau. Il giornalista e scrittore francese volle con questa celebrazione dare voce a coloro che più di altri al mondo soffrivano per le conseguenze della malattia e per quelle, non meno dolorose, dell’emarginazione, dell’abbandono, della riduzione ad una condizione meno che umana." ( Fonte: http://www.aifo.it/ )
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Oggi è anche l'anniversario della morte del
Mahatma Gandhi
Cinquantasei anni fa, il 30 gennaio 1948, l'apostolo della non violenza che il poeta Tagore chiamo "Grande Anima", fu ucciso da un fanatico hindu, durante un incontro di preghiera.
C'è un problema oggi a cui Gandhi si dedicò coraggiosamente, il problema dei "dalit", appartenenti alla casta dei diseredati nella società indiana, chiamati "intoccabili" o "fuoricasta". Gandhi li chiamò "harijan", "figli di Dio".
La tradizione imponeva ai dalit di vivere ai margini della società e di essere impiegati, di generazione in generazione, in lavori considerati degradanti, come becchini, ciabattini e lavandai. A tutt'oggi la maggior parte delle famiglie dalit continuano a trovarsi in questa condizione, anche se le caste sono state ufficialmente abolite nel 1947.
Proprio oggi, però, nei giorni della tragedia dello tsunami, il problema dei dalit si è di nuovo imposto alla nostra 'disattenzione'.
Gli “intoccabili” indiani raccolgono i morti dello tsunami
Ancora una volta l'ingiustiza delle caste
Il governo Indiano, all’indomani del disastro dello tsunami, ha dichiarato di avere mezzi e risorse sufficienti per affrontare l'emergenza. Dalle testimonianze appare invece evidente come il potere e la burocrazia indiana siano perfettamente in grado, come nel caso l'ingiustizia verso i dalit, di nascondere i problemi negandone l’esistenza. ... continua ( Fonte: QUI )
e ancora: India - 26.1.2005. Società crudele. India, i fuori casta sono lasciati senza aiuti. Intervista a un'operatrice umanitaria
Da un mese ormai si aggirano tra le macerie e i cadaveri senza guanti e maschere, completamente esposti al rischio di infezioni. Sono tra i dimenticati della tragedia del 26 dicembre: centinaia, forse migliaia di persone che per antiche credenze locali non meritano alcun soccorso. In India li chiamano Dalit, o anche ‘fuori casta’ e ‘intoccabili’, e rappresentano l’ultimo stadio di un sistema sociale fondato sulla discriminazione. Anche nella comune tragedia – nel Paese asiatico sono morte circa 11mila persone - sono stati esclusi da ogni tipo di aiuto e addirittura cacciati dai campi per sfollati. In mano hanno solo bottiglie di alcool che gettano sulle rovine per combattere il puzzo acre.
Grazie per l'informazione: non lo sapevo proprio!!!
RispondiEliminaciao
Si ripete la distorsione di ogni religione quando diventa strumento di oppressione: Islam, Cristianesimo, Induismo hanno conosciuto o conoscono questa involuzione. Che, per fortuna, non è definitiva o irresistibile. Tocca agli Induisti illuminati camminare avanti. Lunga è la strada verso la luce!
RispondiEliminaGrazie, sempre precisa e puntuale nelle informazioni. Non lo sapevo.
RispondiEliminaciao e buon fine settimana
veradafne
ciao dolcissima harmonia....io adoro la filosofia indiana,ma non sopporto le caste....Il tuo post ha messo in evidenza questa incredibile ingiustizia.Un abbraccio e buona domenica
RispondiEliminaripropongo pue pensieri di Gandhi
RispondiEliminache ho postato nei giorni passati
"L'Amore è la forza più grande
che il mondo possiede
E tuttavia la più umile
che si possa immaginare"
"Io non ho messaggi
il mio messaggio è la mia vita"
la testimonianza concreta non ha bisogno di parole per essere compresa
non sfugge nulla alla tua attenzione harmonia ...
con affetto
Sil
tra chi parla e chi ascolta si generano innumerevoli echi di senso, che possono generare, se accolti, una commozione condivisa.
RispondiEliminaConosci quel detto sulle conseguenze sul battito delle farfalle? siamo chiamati ad opporci a un agigantesca entropia della ragione, e non abbiamo che le parole/echi
Ma Ghandi disse anche: "Eliminate le caste e distruggerete l'India".
RispondiEliminaNon è polemica. Solo che la verità va detta tutta.
Un bacione.
Il Vecchio è sempre molto ottimista. Io no. Eppure non riesco ancora a comprendere come un popolo così colto intelligente curioso aperto al nuovo ancora non si sia liberato di questa bruttura.
RispondiEliminadue anni fà sono andata in vacanza a Cret a e sono capitata ( ad alloggiare) per caso davanti un isolotto nella baia di Agios Nicholas che è il più recente lebrosario della storia, l'ultimo lebbroso risale a 50 anni fà! Sono voluta andare a visitare questo isolotto e mi ha commosso il rivivere, tramite i racconti della guida, la vita segregata dei lebbrosi li dentro...
RispondiEliminaFeAu
Certo, mia amabile Harmonia, leggere di caste fa rabbia quanto della manipolazione dei testi sacri.E tu sei divenuta una certezza in un mondo dove il pressapochismo e la disinformazione fanno comodo ai potenti e paiono una moda! GRAZIE
RispondiEliminaHo sentito di questo problema delle caste a chetempochefa di venerdì scorso e mi ha molto colpito.....Un abbraccio, preziosa Harmonia. Alain
RispondiEliminarealtà difficili che tu ci fai approfondire..grazie...^^
RispondiEliminaUn bacio
RispondiEliminaeccezionale il tuo blog per le notizie e l'impegno che profondi
RispondiEliminagli amici vanno trattati bene, indipercui ti giunga il mio dolce besito.
prodissimo Lambert.