sabato 29 gennaio 2005

Domenica 30 Gennaio 2005 


52° GIORNATA MONDIALE DEI MALATI DI LEBBRA


Malato di lebbra in cura con danni alla mano. Copyright - Who/P. Virot



Con l’amore nulla è impossibile


"La Giornata mondiale dei malati di lebbra (Gml) è la principale ricorrenza promossa dall’Aifo. Fu istituita nel gennaio 1954 da Raoul Follereau. Il giornalista e scrittore francese volle con questa celebrazione dare voce a coloro che più di altri al mondo soffrivano per le conseguenze della malattia e per quelle, non meno dolorose, dell’emarginazione, dell’abbandono, della riduzione ad una condizione meno che umana." ( Fonte: http://www.aifo.it/ )




...


Oggi è anche l'anniversario della morte del


Mahatma Gandhi


Cinquantasei anni fa, il 30 gennaio 1948, l'apostolo della non violenza che il poeta Tagore chiamo "Grande Anima", fu ucciso da un fanatico hindu, durante un incontro di preghiera. 




C'è un problema oggi a cui Gandhi si dedicò coraggiosamente, il problema dei "dalit", appartenenti alla casta dei diseredati nella società indiana, chiamati "intoccabili" o "fuoricasta". Gandhi li chiamò "harijan", "figli di Dio".


La tradizione imponeva ai dalit di vivere ai margini della società e di essere impiegati, di generazione in generazione, in lavori considerati degradanti, come becchini, ciabattini e lavandai. A tutt'oggi la maggior parte delle famiglie dalit continuano a trovarsi in questa condizione, anche se le caste sono state ufficialmente abolite nel 1947.


Proprio oggi, però, nei giorni della tragedia dello tsunami, il problema dei dalit si è di nuovo imposto alla nostra 'disattenzione'.


Gli “intoccabili” indiani raccolgono i morti dello tsunami


Ancora una volta l'ingiustiza delle caste


Il governo Indiano, all’indomani del disastro dello tsunami, ha dichiarato di avere mezzi e risorse sufficienti per affrontare l'emergenza. Dalle testimonianze appare invece evidente come il potere e la burocrazia indiana siano perfettamente in grado, come nel caso l'ingiustizia verso i dalit, di nascondere i problemi negandone l’esistenza. ... continua ( Fonte: QUI )


e ancora: India - 26.1.2005. Società crudele. India, i fuori casta sono lasciati senza aiuti. Intervista a un'operatrice umanitaria


Da un mese ormai si aggirano tra le macerie e i cadaveri senza guanti e maschere, completamente esposti al rischio di infezioni. Sono tra i dimenticati della tragedia del 26 dicembre: centinaia, forse migliaia di persone che per antiche credenze locali non meritano alcun soccorso. In India li chiamano Dalit, o anche ‘fuori casta’ e ‘intoccabili’, e rappresentano l’ultimo stadio di un sistema sociale fondato sulla discriminazione. Anche nella comune tragedia – nel Paese asiatico sono morte circa 11mila persone - sono stati esclusi da ogni tipo di aiuto e addirittura cacciati dai campi per sfollati. In mano hanno solo  bottiglie di alcool che gettano sulle rovine per combattere il puzzo acre.



vittima tsunami

 

Come schiavi. Il maremoto ha colpito soprattutto i piccoli villaggi del sud dell’India dove i Dalit sono al servizio dei pescatori. “Nelle zone rurali indiane c’è un villaggio principale abitato da pescatori e contadini e lì vicino un altro agglomerato più piccolo in cui vivono gli intoccabili”, ci spiega Lawrencia Kwark, capo missione in India dell’Ong francese Comité catholique contre la faim et pour le développement (CCFD), che da tempo si occupa dei Dalit. “Sono poverissimi. Non possiedono né un appezzamento di terra né una barca, ma sistemano le reti e puliscono le imbarcazioni. Dipendono quindi anche loro dall’economia della pesca che oggi è in crisi proprio a causa dello tsunami”.

 

Cacciati dai campi. Il 26 dicembre è iniziato un inferno. “Le loro fragili capanne – continua Kwark - sono state tutte distrutte dalla marea, anche se si trovavano a tre chilometri dalla costa. Non hanno resistito a un’onda tanto violenta. I sopravvissuti hanno cercato riparo nei campi profughi, ma i pescatori li hanno costretti ad andarsene quasi subito o addirittura non li hanno fatti entrare. Per paura di rappresaglie i Dalit non hanno opposto resistenza. Alcuni si sono rifugiati presso i parenti, mentre i meno fortunati vagano da settimane per le strade senza cibo e lavoro”. ... continua ( Fonte: http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idart=1125 )





Ho amici indiani che amo e rispetto, ho trovato nobilissime e altissime cose nell'Induismo, che comunque non ritengo responsabile di questa vergogna delle caste, perché nei testi sacri non ho trovato nulla a sostegno di questo orrore sociale.

Gandhi stesso definiva il problema delle caste una terribile macchia sull'Induismo, ma io penso che la macchia sia sulle solite interpretazioni di comodo dei potenti nel corso della storia, anche se non potrei giurarci (per la mia ignoranza).

In rete ho conosciuto un giovane appartenente a una famiglia di dalit che si è convertita al Buddhismo per sfuggire a questo destino sociale. Molti dalit si convertono al Cristianesimo per lo stesso motivo. I miei amici indiani parlano di deviazione dalla legge e di misinterpretazione dei testi sacri, e sono molto in imbarazzo di fronte all'argomento.  


14 commenti:

  1. Grazie per l'informazione: non lo sapevo proprio!!!
    ciao

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  2. Si ripete la distorsione di ogni religione quando diventa strumento di oppressione: Islam, Cristianesimo, Induismo hanno conosciuto o conoscono questa involuzione. Che, per fortuna, non è definitiva o irresistibile. Tocca agli Induisti illuminati camminare avanti. Lunga è la strada verso la luce!

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  3. Grazie, sempre precisa e puntuale nelle informazioni. Non lo sapevo.
    ciao e buon fine settimana
    veradafne

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  4. ciao dolcissima harmonia....io adoro la filosofia indiana,ma non sopporto le caste....Il tuo post ha messo in evidenza questa incredibile ingiustizia.Un abbraccio e buona domenica

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  5. ripropongo pue pensieri di Gandhi
    che ho postato nei giorni passati

    "L'Amore è la forza più grande
    che il mondo possiede
    E tuttavia la più umile
    che si possa immaginare"

    "Io non ho messaggi
    il mio messaggio è la mia vita"

    la testimonianza concreta non ha bisogno di parole per essere compresa

    non sfugge nulla alla tua attenzione harmonia ...
    con affetto
    Sil

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  6. tra chi parla e chi ascolta si generano innumerevoli echi di senso, che possono generare, se accolti, una commozione condivisa.
    Conosci quel detto sulle conseguenze sul battito delle farfalle? siamo chiamati ad opporci a un agigantesca entropia della ragione, e non abbiamo che le parole/echi

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  7. Ma Ghandi disse anche: "Eliminate le caste e distruggerete l'India".
    Non è polemica. Solo che la verità va detta tutta.
    Un bacione.

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  8. Il Vecchio è sempre molto ottimista. Io no. Eppure non riesco ancora a comprendere come un popolo così colto intelligente curioso aperto al nuovo ancora non si sia liberato di questa bruttura.

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  9. due anni fà sono andata in vacanza a Cret a e sono capitata ( ad alloggiare) per caso davanti un isolotto nella baia di Agios Nicholas che è il più recente lebrosario della storia, l'ultimo lebbroso risale a 50 anni fà! Sono voluta andare a visitare questo isolotto e mi ha commosso il rivivere, tramite i racconti della guida, la vita segregata dei lebbrosi li dentro...

    FeAu

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  10. Certo, mia amabile Harmonia, leggere di caste fa rabbia quanto della manipolazione dei testi sacri.E tu sei divenuta una certezza in un mondo dove il pressapochismo e la disinformazione fanno comodo ai potenti e paiono una moda! GRAZIE

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  11. Ho sentito di questo problema delle caste a chetempochefa di venerdì scorso e mi ha molto colpito.....Un abbraccio, preziosa Harmonia. Alain

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  12. realtà difficili che tu ci fai approfondire..grazie...^^

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  13. eccezionale il tuo blog per le notizie e l'impegno che profondi
    gli amici vanno trattati bene, indipercui ti giunga il mio dolce besito.
    prodissimo Lambert.

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