martedì 29 giugno 2004

Poesia di una madre in morte del figlio, soldato Americano in Iraq



"Quando vedo il sangue del mio amato figlio
scorrere sulla sabbia del deserto
prima che gli aiuti siano arrivati, ma troppo tardi.


Là lui rimase disteso per mezz'ora,
dopo che l'elicottero era stato abbattuto in Iraq,
dove, per ragioni di coscienza,
lui non aveva chiesto di essere.


Quando io vedo rosso, io vedo
una pozza che si allarga all'infinito
del prezioso sangue di Brian
e sono accecata da un dolore mai provato prima.


Lui mi chiama, Mamma!
Perchè hai permesso che io venissi fin qui?
Io, il cui cuore battè un ritmo rapido
contro le tue costole?


Perchè sei rimasta ferma a salutarmi?
Perchè non hai gridato "No,non andare"
e non mi hai tenuto fuori dal pericolo
come facevi quando ero piccolo?


Perchè sei rimasta ferma a guardarmi partire?
e ti sei gingillata mentre Bagdad veniva bombardata?
Hai forse pensato che qualche altro ragazzo
sarebbe morto, e non io?


Il mio futuro fu barattato per il petrolio
ora usato per corrompere gli alleati perduti
troppo onesti per un massacro avventato.
Dio non traccia alcuna linea nella sabbia.


Il mio sangue fu versato da uomini incuranti
colmi d'odio, che misero da parte l'UN,
i vecchi alleati, e faranno sì che il buono del mondo
precipiti verso una guerra penosa.


Tu piangi troppo tardi, cara Mamma!
Accendi una candela per il figlio o la figlia
il cui prezioso sangue e futuro
non è stato ancora versato.


Prega per la pace e la liberazione da
falsi leaders che combattono il terrore con il terrore,
fa' che la giustizia scivoli come le acque
e lavi via questa malvagità da tutte le terre!"


Dal blog di http://luckyluc.splinder.it/.


Luc ha trovato questa poesia in un sito Americano dedicato ai familiari dei soldati che combattono in Iraq:


Military Families Speak Out. www.mfso.org

4 commenti:

  1. Struggente...Harmonia. Ti abbraccio. Alain

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  2. E' molto triste. Ma io mi chiedo perché tanti ragazzi hanno accettato di andare in guerra: soldi, fama, sprezzo del pericolo o più semplicemente un forte odio razziale!

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  3. ... questa poesia ha rubato tutte le parole per descrivere l'orrore di una qualsiasi (sic) guerra ...
    speriamo di dormire

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