DOMANI, 29 GIUGNO 2004, A BALLARO'
INTERVISTA AL DALAI LAMA
Martedì 29 Giugno su Rai 3, ore 21, nel corso della trasmissione Ballarò,
andrà in onda l'intervista a Sua Santità il Dalai Lama
a cura di Giovanni Floris.
Associazione Italia Tibet
Quo usque tandem abutere patientia nostra ...?
Ieri ho atteso l'informazione della RAI sui ballottaggi di rilevante importanza
politica in tutta l'Italia. "Frustra tempus contrivi", avrebbe detto Cicerone,
ho sprecato il mio tempo. Con crescente senso di frustrazione e di rabbia ho
constatato il vuoto, a parte qualche sprazzo inconcludente e incomprensibile.
Infine, "Primo piano": 20 minuti d'orologio, con Mannoni affannato tra
le proiezioni Nexus, Castagnetti e l'incredibile La Russa (Ignazio).
Scandalo e vergogna! "Shame to you, Rai"!
Chi ci deruba dell'informazione che ci spetta, in quanto cittadini e
in quanto abbonati (pagato canone)?
La censura è uno dei principali strumenti delle dittature per dominare i popoli
prigionieri.
Ma in Italia, nella nostra Italia, NON c'è una dittatura, NON c'è il rischio della
prigione o della tortura, può esserci un editto di Berlusconi dalla Bulgaria o
qualcosa di simile, non di più. Quale forza avrebbe Berlusconi senza il servilismo
imperante? E poi, via, coloro che gli obbediscono "perinde ac cadaver" non
morirebbero certo di fame. Penso ai componenti del cda RAI e simili.
Di Mediaset non è nemmeno il caso di parlare.
Quanto sopra era la risposta all'appello che segue?
L'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa preoccupata
dalla concentrazione del potere mediatico in Italia
[24/06/04 18:30:00] In una risoluzione adottata il 24 giugno, l’Assemblea
parlamentare del Consiglio d’Europa lancia un appello al Parlamento Italiano
affinché vengano introdotte leggi e prese misure regolamentari che mettano fine
all’ingerenza politica, in atto da tempo, nell’attività dei media e venga adottata una
legge che regoli il conflitto di interessi tra la proprietà e il controllo dell’azienda e
l’esercizio delle funzioni pubbliche.
Tuttavia, sullo stesso argomento, non è stata approvata una
raccomandazione ai governi europei.
Rapporto (versione inglese)
Risoluzione adottata (versione inglese)
AP: l'Italia abroghi la legge Cirami
24.06.2004 - L'Assemblea ha richiesto oggi al governo italiano
l'abrogazione della legge sul legittimo sospetto, conosciuta anche come
legge Cirami. Nel 2002, questa legge ha introdotto nel Codice di
procedura penale italiano la nozione di legittimo sospetto tra i motivi che
possono essere invocati per rinviare un caso da una giurisdizione a
un'altra.
L'Assemblea considera che la legge Cirami rallenta indebitamente alcuni
processi, favorisce la sfiducia sull'insieme della magistratura ed è
contraria al principio di uguaglianza di fronte alla legge. Seguendo le
proposte della relatrice, la tedesca liberale Sabine Leutheusser
Schnarrenberger, i parlamentari hanno invitato le autorità italiane ad
adottare una legislazione conforme ai principi dell'indipendenza del
potere giudiziario.
Risoluzione del Consiglio d’Europa 1388 (2004): la legge italiana sul legittimo sospetto
(Traduzione dal testo inglese di Marco Ottanelli)
1. L'Assemblea parlamentare ricorda l'importanza della gestione adeguata della giustizia, in conformità con la legge quadro della corte europea dei diritti dell'uomo, in un tempo ragionevole e dai giudici indipendenti e imparziali. Attribuisce la stessa importanza alla separazione dei poteri, che è una garanzia della democrazia.
2. È con attenzione particolare, quindi, che segue i cambiamenti fatti all'organizzazione dell'ordinamento giudiziario in uno stato membro del Consiglio d'Europa. Promulgazione nel mese di novembre del 2002 della legge italiana su sospetto legittimo, conosciuta come "la legge Cirami" dal relativo autore, è stata esaminata in questa prospettiva.
3. La legge di Cirami ha introdotto nel codice di procedura penale la nozione di legittimo sospetto come terreno per la richiesta del trasferimento di un caso da una corte all’altra. Il legittimo sospetto è fondato "su serie circostanze locali atte a disturbare il corso del procedimento". Non c’ è limite al numero di richieste per il trasferimento per i motivi di sospetto legittimo. È sufficiente sollevare ulteriori motivi che possono riferirsi a fatti già conosciuti, e che ancora non sono stati esaminati.
4. Semplicemente l’invocare il legittimo sospetto determina una sospensione degli atti, in attesa della decisione della corte della cassazione sul merito. Se la corte della cassazione trova che il sospetto legittimo è fondato, deve fare trasferire il caso ad un'altra corte, che deve riaprire ab initio di atti . Anche se la corte della cassazione trova che il sospetto legittimo è non fondato, se uno dei giudici è sostituito nel corso della processo, gli atti devono ripartire ab initio.
5. Le conseguenze dell'applicazione di questa legge sono le seguenti:
i. ritarda e rallenta il corso della giustizia, nonostante l'Italia sia stata condannata in parecchie occasioni dalla corte europea dei diritti dell'uomo a causa della lunghezza eccessiva dei processi;
II. elimina il caso delle mani del giudice "naturale" e virtualmente affida la scelta del giudice al difensore dell’imputato;
III. insidia la fiducia nei giudici come corpo, in quanto quando l'imparzialità di un giudice specifico è messa in dubbio, il legittimo sospetto appanna la buona reputazione della corte intera;
IV è ostile al principio di uguaglianza davanti alla legge, poichè soltanto quegli imputati in grado di permettersi il costo di azioni giudiziarie lunghe possono servirsi di essa.
6. Di conseguenza, con l’obiettivo di evitare le conseguenze della legge Cirami, l'Assemblea invita il governo italiano :
i. a riportare, quanto prima possibile, la legge interna in questione in linea con tali raccomandazioni di riferimento ed i principii che assicurano la certezza del ruolo della Legge e l'indipendenza dell'ordinamento giudiziario così come sono stati elaborati ed approvati dalle istituzioni del Consiglio d'Europa, compreso le raccomandazioni del comitato dei Ministri, delle risoluzioni dell'Assemblea parlamentare e della legge quadro della corte europea dei diritti dell'uomo;
II. ad abrogare la legge Cirami;
III. a rendere effettive le raccomandazioni del relatore speciale delle Nazioni Unite contenute nel documento E/CN.4/2003/65/Add.4, riguardo, inter alia, la riforma giudiziaria, i processi che riguardano il Primo Ministro ed i suoi soci, i giudizi trasmessi dalle corti e le attività politiche dei giudici.
a cura dello staff tecnico www.democrazialegalita.it - http://www.democrazialegalita.it/risoluzionecirami.htm
Mi piacerebbe conoscere i fondamenti giuridici del canone obbligatorio. Perchè io smetterei volentieri di pagarlo, e insieme di guardare l'inguardabile RAI. E di Mediaset meglio non dire...
RispondiEliminaHarmonia...una pena il comportamento dei media in occasione dei ballottaggi. Nonostante il possesso ed il condizionamento di Raimediaset sempre più elettori abbandonano re Silvio. Incomincio a credere che la televisione fino ad un certo punto riesce a fa dimenticare a tantissimi italiani la difficoltà di arrivare alla fine del mese. Ti abbraccio. Alain
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