martedì 14 aprile 2015

PAPA FRANCESCO I, il GENOCIDIO degli ARMENI nel 1915 e la STORIA.   
Taccio del nostro governo in cui il detentore del comando tace, tranne una ripresa di coscienza molto tardi ieri, in nottata.


Papa FRANCESCO I e la sua lungimiranza all'indietro e in avanti. Da agnostica, credente nei diritti umani e nella giustizia, e nella verità, innanzitutto ricordo la "Storia".

Sono con Francesco in nome della verità e della giustizia: le critiche e gli attacchi sono pretestuosi perché fu l'ONU nel 1973 a definire "gli AVVENIMENTI del 1915 il

"PRIMO GENOCIDIO DEL SECOLO".

Nel 1984 (aprile) "il TRIBUNALE permanente dei popoli - istituzione ufficiosa e morale - emette la propria sentenza, stabilendo che gli avvenimenti in questione (1915) sono

«un CRIMINE IMPERSCRITTIBILE di GENOCIDIO ai sensi della CONVENZIONE del 9 dicembre 1948».

"Seguendo l'esempio dell'ONU, il PARLAMENTO EUROPEO non solo riconosce nel 1987 il crimine di GENOCIDIO, ma stabilisce anche che il suo mancato riconoscimento da parte della Turchia rappresenti «un ostacolo insormontabile» all'esame della candidatura turca alla Comunità europea. ...."

A qualcuno, poi, è venuto in mente qualche pensiero sulla posizione del governo turco nei confronti della guerra del cosiddetto "califfo"? Richiamare le vicende acclarate del 1915, a mio parere, sottolinea delle ambiguità che molti non vedono o fingono di non vedere. Se dico "curdi" e resistenza contro il califfato, a che cosa si pensa? Ma questi sono "cattivi pensieri" sulle intenzioni recondite di uno Stato che agita vessilli di orgoglio nazionale, quindi metto la sordina.

[Bernard Bruneteau, Il secolo di genocidi, il Mulino, 2006, pag. 87-88]

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