mercoledì 3 dicembre 2008

Proposta Europea di condanna delle discriminazioni contro le identità di genere



Lasciate che gli omosessuali e i loro simili vengano discriminati, imprigionati, torturati, messi a morte.
L'omosessualità rimanga pure un reato in molti Paesi del mondo. Nel silenzio. 
A questo testo contro le discriminazioni 
Noi ci opponiamo.


(Ovviamente queste parole non sono mai state pronunciate dal Papa in questo modo, ma così me le sono immaginate io dopo il NO del Vaticano alla proposta di cui riporto il testo. La forma vuole sottolineare la discrepanza violenta tra quel NO e il dettato evangelico sulla eguaglianza di tutti i figli di Dio.)



Le vere frasi in un penoso delirio logico sono queste: CITTA' DEL VATICANO - L’osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, monsignor Celestino Migliore, boccia il progetto di dichiarazione che la Francia intende presentare a nome dell’Unione europea all’Onu per la depenalizzazione universale dell’omosessualità. «Tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale», afferma il vescovo in un’intervista all’agenzia stampa francese "I.Media". «Il catechismo della Chiesa cattolica, dice, e non da oggi, che nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione. Ma qui, la questione è un`altra». «Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi - afferma mons. Migliore - si chiede agli Stati e ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio, gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come "matrimonio" verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni». (Corriere della Sera, 3 dicembre 2008: qui )


Proposta dell’Unione Europea per una dichiarazione ONU che condanni formalmente le discriminazioni contro gli omosessuali


Abbiamo l’onore di presentare questa dichiarazione sui diritti umani realtivamente all’orientamento sessuale e all’identità di genere da parte di […]




  1. Riaffermiamo il principio di universalità dei diritti umani, così come sancito nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo di cui quest’anno si celebra il 60esimo anniversario e che all’articolo 1 proclama che “tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”;




  2. Riaffermiamo che ogni individuo ha diritto a godere dei diritti umani senza distinzioni di alcun tipo, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione, così come stabilito nell’Articolo 2 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e nell’articolo 2 del Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali e nell’articolo 26 del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici;




  3. Riaffermiamo il principio di non-discriminazione che richiede che i diritti umani siano estesi a tutti gli esseri umani indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere;




  4. Siamo profondamente preoccupati per le violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali basate sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere ;




  5. Siamo anche preoccupati che le persone di tutti i paesi del mondo siano oggetto di violenze, persecuzioni, discriminazioni, esclusioni, stigmatizzationi e pregiudizi a causa del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere e che queste pratiche minino la loro integrità e dignità;




  6. Condanniamo tutte le violazioni dei diritti umani basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere ovunque avvengano ed in particolare la loro penalizzazione attraverso la pena di morte, le esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, la pratica della tortura, altre pene o trattamenti crudeli, inumani e degradanti, l’arresto o la detenzione arbitrarie e la privazione dei diritti economici, sociali e culturali, compreso il diritto alla salute;




  7. Richiamiamo la dichiarazione del 2006 emessa di fronte al Consiglio per i Diritti Umani da 54 paesi, per richiedere al presidente del Consiglio di fornire un’occasione per discutere di queste violazioni durante un’appropriata futura sessione del Consiglio;




  8. Accogliamo con favore l’attenzione conferita attraverso speciali procedure a questi temi dal Consiglio dei Diritti Umani e dai soggetti del trattato e li incoraggiamo a continuare a considerare, nell’esercizio dei loro mandati, le violazioni dei diritti umani basate sull’orientamento sessuale;




  9. Accogliamo l’adozione della Risoluzione AG/RES. 2435 (XXXVIII-O/08) su “Diritti umani, Orientamento Sessuale e Identità di Genere” dell’Assemblea Generale dell’Organizzazione degli Stati Americani, emessa durante la 38esima sessione, il 3 giugno 2008;




  10. Richiamiamo tutti gli stati e i maggiori organismi per la protezione dei diritti umani ad impegnarsi a promuovere e proteggere i diritti umani di tutte le persone, indipendentemente dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere;




  11. Esortiamo gli Stati a prendere tutte le misure necessarie, in particolare legislative o amministrative, per assicurare che l’orientamento sessuale o l’identità di genere non possano essere, in nessuna circostanza, la base per l’attuazione di pene criminali, in particolare di esecuzioni, arresti o detenzioni;




  12. Esortiamo gli Stati ad assicurare che le violazioni dei diritti umani legate all’ orientamento sessuale o all’identità di genere siano investigate e che gli autori siano perseguiti e tenuti a renderne conto in termini giudiziari;




  13. Esortiamo gli Stati ad assicurare un’adeguata protezione ai difensori dei diritti umani e a rimuovere gli ostacoli che impediscono loro di portare avanti il loro lavoro relativamente alla tutela dei diritti umani e alla lotta alle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.




Radio Radicale.it, 2 dicembre 2008: qui .


Senza uguaglianza il mondo è un inferno, come tragicamente sanno tutte le vittime che subiscono la violenza dei regimi non democratici, soprattutto quelli teocratici.


Senza uguaglianza in ogni Paese del mondo il percorso di umanizzazione e civilizzazione delle società non può dirsi compiuto. E le religioni costituite dovrebbero essere le più attente all'affermazione della giustizia, se non altro per dettato divino, come per prime affermano.


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8 commenti:

  1. Gli orientamenti del Vaticano sono inammissibili.
    Ciao

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  2. Gli orientamenti del Vaticano sono inammissibili.
    Ciao

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  3. ciao. Penso che stiamo vivendo un periodo piu nero del medioevo. La chiesa invece di pensare ai più deboli, ai bambini dell'Africa, si intromette e comanda ovunque ora anche all'ONU. Poi parla di diritti quando è la prima a non rispettarli, facendo figli e figliastri. Riusciremo mai a liberarci? ciao ciao penny

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  4. Ubuntu anche in questo caso. la chiesa dovrebbe essere dalla parte dei più deboli invece continua nella sua politica poco illuminata, arrogante, non al passo con i tempi.
    Ubuntu sarebbe una bella religione ed ognuno si scelga o meno il padreterno che vuole.
    Ciao Harmonia.

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  5. Ubuntu anche in questo caso. la chiesa dovrebbe essere dalla parte dei più deboli invece continua nella sua politica poco illuminata, arrogante, non al passo con i tempi.
    Ubuntu sarebbe una bella religione ed ognuno si scelga o meno il padreterno che vuole.
    Ciao Harmonia.

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