domenica 26 agosto 2007

   Ciao, Enzo! Sono passati tre anni. Tre sorrisi a te e a Ghareeb.


*


Post scriptum. Ho letto sui giornali di ieri che Vittorio Feltri è stato insignito dal Circolo Mario Pannunzio di Torino del premio, intitolato appunto a Pannunzio. Come vecchio collaboratore del Mondo sono molto stupito: Vittorio Feltri è senza dubbio un buon giornalista ma non ha niente a che vedere con la figura professionale morale e politica di Mario Pannunzio e del Mondo. Anzi è quanto di più lontano possa mai immaginarsi rispetto al premio dato in nome del fondatore di quell'ormai epico settimanale.


Eugenio Scalfari, La Repubblica, 26 agosto 2007 >>> qui <<<


Scusate l'autocitazione, ma oggi il premio a Feltri m'indigna come gli articoli suoi e di Renato Farina (il BETULLA di Pio Pompa) m'indignarono al tempo del rapimento e dell'assassinio di Enzo Baldoni, sorridente uomo di pace e di allegria. Che cosa viene premiato del giornalista Feltri? 




da un post del 25 agosto 2004: Dico no al cinismo



Ieri il direttore del quotidiano Libero, Vittorio Feltri, durante il telegiornale di Rete4, quello delle 19 con Emilio Fede, ha detto che Enzo Baldoni "avrebbe potuto scegliere un altro posto per andare in vacanza", per esempio "avrebbe potuto fare le vacanze a Rimini". (sentito con le mie orecchie, incredule).


Oggi Libero è venuto fuori con un articolo del suo vicedirettore, Renato Farina, incollato qui sotto.


VACANZE INTELLIGENTI di Renato Farina (il Betulla, di cui avremmo saputo dopo)


Alle 16 di ieri, come quarta notizia di Al Jazeera, è stata mostrata la faccia barbuta di un uomo. In inglese ha detto: «Sono Enzo Baldoni». Aveva una polo grigia e l'aria tranquilla. Forse un po' troppo. Pareva un turista per caso. Il comunicato dell'"Esercito islamico in Iraq" (Al-Jeish Al- Islami-si-Iraq) ha posto un ultimatum a Berlusconi: o ritira entro 48 ore le sue truppe, e lo fa in modo chiaro, con un decreto firmato, o «non garantiamo la sicurezza di Baldoni ». Vuol dire che lo ammazzano. Il gruppo ha un simbolo molto simile a quello di Al Zarqawi, il decapitatore professionista per conto di Osama Bin Laden. Si deve questo simpatico esercito l'uccisione di un ingegnere e di un autista pachistani il 28 luglio scorso in Iraq. Al Jazeera non ha trasmesso le immagini dei pachistani perché «sconvolgenti". Abbiamo capito cosa gli hanno fatto. Eppure Baldoni appare straordinariamente rilassato. Come se avesse un asso nella manica.


Lo sappiamo su che cosa conta: sulle proprie idee. In fondo, è un loro simpatizzante. Perché dovrebbero fargli del male? È un giocherellone della rivoluzione.


Repubblica ha pubblicato un suo decisivo reportage: «Le mie vacanze col brivido». Dopo le ferie intelligenti, proviamo a fare quelle sconvolgenti. Ecco il ritratto che dedica sui Linus" al Chapas: «Marcos: culo e carisma». E questo sarebbe giornalismo di sinistra? Vogliamo dirlo: è un simpatico pirlacchione. Lo scriviamo tremando. Sappiamo che ci sono moglie, genitori e fratelli in lacrime. Desideriamo gli sia restituito vivo e vegeto. Evitiamoci le tirate patetiche però. Signori di Al Qaeda, proprio dal vostro punto di vista, non vale la pena di ammazzarlo. continua... (grassetto e colore sono miei per evidenziare ciò che mi ha maggiormente colpito, del tutto soggettivamente). - Libero, 25 Agosto 2004 http://213.145.29.108/libero/LF_main.jsp


Ognuno/a è libero di esprimere le proprie opinioni e convinzioni.
Pertanto esprimo la mia sulle opinioni di Feltri e Farina: sono ciniche e disumane. Sono anche incomprensibili, perché c'è del livore in ciò che dicono, un livore di cui non capisco la causa.
Mi chiedo come sia possibile attaccare con tanto sarcasmo un uomo in pericolo, facendo balenare con chiarezza oscure accuse di connivenza con dei terroristi.
(ricopiato per comodità dal mio post di mercoledì 25 Agosto 2004)
Mi sembra rivoltante trattare con tale irridente superficialità una vicenda in cui un altro uomo, l'autista-interprete di Baldoni è stato ucciso in un agguato.
Si chiamava Ghareeb.



*


Link ai post di quei giorni con pezzi da Libero copiati e incollati:  >>> QUI <<<   - >>> QUI <<< - >>> QUI <<<e un articolo di Nando Dalla Chiesa  Quando il morto è di sinistra - >>> QUI <<<  (titolo poco azzeccato per un articolo impeccabile, da rileggere)


9 commenti:

  1. ciao e grazie della visita..sono tornato sul blog, poco alla volta vediamo se ritorno sempre presente..complimenti per il tuo lavoro qui!!! ciao

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  2. Ricordo tutto benissimo. E l'amarezza per le tante parole spese per offendere, piuttosto che per dare solidarietà, ancora mi bruciano dentro le viscere, con grande sconforto.
    Fu, forse l'unico, a non avere (almeno per quanto se ne sa...) alcun supporto da parte dello Stato italiano 'attivato' per salvargli la vita...
    Tanto che di fronte a tanto disinteresse, i suoi assassini,neppure si presero la briga di mostrarne -e, tanto meno, restituirne -,
    mai, il corpo....
    (per questo mi piace fantasticare che invece una clemenza 'non ufficializzata' lo abbia lasciato libero di andare per la sua via....Liberandolo di un'identità infangata dalla cinica, orrenda insipienza di chi non aveva mostrato alcun rispetto per le sue idee, così come per la sua stessa vita...)

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  3. Onestamente, mi sfuggono le ragioni del premio ad una persona (radiata dall'Ordine dei Giornalisti) che si dimostra ad ogni occasione sempre più sgradevole e volgare, come si evince dagli esempi che riporti. Di Baldoni, ecco: per lui che aveva posto il paradosso come antidoto al pericolo di vivere, essere ammazzato come un cane nella indifferenza (ricordo con raccapriccio lo speaker del tg1 dire che "il ministro ... aveva DOVUTO interompere le sue vacanze a Cortina": mentre ben altra enfasi c'era stata per il mercenario, mesi prima) generale da parte del "potere", deve essere stato l'ultimo sberleffo.

    TpnO.

    (ciao, Leira! bello trovarti qui)

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  4. Che dire?
    Di Feltri ho sempre pensato il peggio possibile, nel senso che non rinvengo in lui nemmeno quel bagaglio minimo per classificarlo fra gli esseri umani.
    Fa parte assieme ad altri pseudo-opinionisti di quel coro assoldato dal Berlusca per poter monopolizzare
    anche la carta stampata dopo le televisioni di questo paese

    Certo, che un morto "di sinistra" valga assai meno di un morto normale, è francamente insopportabile.

    Ciao Enzo e un grazie ancora al tuo originalissimo modo di vedere le cose.
    Da una distanza infinita dalle nostre miserie, so che ancora ci regali il tuo sorriso.

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  5. Feltri e Farina sono fulgidi esempi della professionalità e indipendenza raggiunte dal giornalismo italiano.
    Giusto un premio a questo signore..li rappresenta tutti.

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  6. @alphac61
    Ciao e grazie.
    @Leira
    Anch'io ricordo l'amarezza. E non capisco perché non dare almeno la medaglia d'oro alla memoria.Pensare che ad altri è stata data.
    @Masso57
    Il premio Pannunzio è stato dato a Feltri, non a Farina, ma il tipo di giornalismo è praticamente lo stesso.
    @klimt77
    Una storia di una tristezza senza rimedio. Eppure c'è che può offrire una riparazione sia pure piccolissima: il nostro governo o il presidente Napolitano. Ma che si muovano, per favore!
    @Alderaban
    Diciamo "quasi tutti" ,Alde, perché spero proprio che qualche eccezione ci sia. Ma il ricordo di quei miserabili articoli dovrebbe servire a ricordare quanto si mancò nei confronti di Enzo Baldoni. Le istituzioni responsabili dovrebbero impegnarsi a recuperarne il corpo e a onorarne degnamente la memoria.

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  7. @leira
    Un'ottima iniziativa quella che proponi, cara Leira, sono prontissima a seguirti. Hai ragione: non si può solo parlare. Una bella lezione per me. Coraggio, e andiamo.

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  8. grazie per aver ricordato enzo baldoni..dei signori che hai citato, vincitore uno, di un premio, ognuno hai i lettori che si merita

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  9. Feltri e Farina meritano solo disprezzo, che si sono largamente guadagnato. Farina in particolare è il monumento all'ipocrisia, coi suoi discorsi di fervente cattolico. Baldoni, come tutti gli uomini assolutamente liberi, non era comodo per nessuno. E per di più, sapeva ridere, anche di sè. Se possiamo fare qualcosa insieme, per onorarne la memoria, io ci sto.

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