mercoledì 23 febbraio 2005

In attesa dei fatti 

Il tour di Bush in Europa non può mancare nel mio blog-diario. Per me è stato un trauma non lieve assistere alla sua rielezione. Ora tutto il mondo deve fare i conti con altri quattro anni di politica messianica neocon.

Ho letto vari articoli e resoconti, ma non ci ho ricavato granché. Le mie attese e i miei dubbi, però, li ho trovati espressi in un'intervista a Martin Schulz, il presidente del Gruppo del Pse al Parlamento europeo, che "ha consegnato a "Der Spiegel" una valutazione secca su quello che dovrebbe essere il nuovo corso delle relazioni tra Europa e Usa.

E, in una dichiarazione, pensata insieme ad uno dei suoi vice, l'olandese Jan Marinus Wiersma, ricorda che l'Ue è «area di pace e stabilità a cui vogliono aderire un crescente numero di Paesi» mentre gli Stati uniti «perdono amici e incontrano una crescente resistenza su scala globale».

Ed è anche arrabbiato, Schulz, per il fatto che il presidente Usa, pur ripetutamente invitato, non ha accettato di andare al Parlamento europeo. Il cui presidente, Borrell, ha dovuto faticare le sette proverbiali camice per poter partecipare oggi al summit, accanto ai leader dell'Unione."

Non è proprio un caloroso benvenuto, on. Schulz...
«Per carità. Tutto il nostro rispetto per l'ospite gradito. La campagna di charme che ha preceduto il suo arrivo è da salutare con favore. Dopo quanto è accaduto nei rapporti transatlantici, si tratta di un passo importante. Ma solo un primo passo. Certamente è positivo che il presidente Bush, dopo la rielezione, compia la sua prima visita in Europa. Non nego questo».
Però?
«Però, io aspetto i fatti. Mi interessano i contenuti. Sinora il messaggio degli Usa, anzi di Donald Rumsfeld, ci è stato consegnato con il sorriso di Condoleeza Rice. Quanto alla sostanza, non mi pare che sia cambiato molto».
Prendiamo il cancelliere Schroeder. Sembra esserci una forte disponibilità alla collaborazione…
«Certo. Il cancelliere, per esempio, ha messo sul tappeto la necessità di una riforma della Nato che, così com'è adesso, non va più bene. Le riforme da fare sono tante: c'è l'esigenza di mutare le procedura di decisione sul piano internazionale. Parlo dell'Onu. Ma voglio dire con estrema chiarezza che, per noi europei, il presidente Bush non ha escluso che vi possano essere altre azioni preventive di carattere militare. Noi non siamo d'accordo.
Non lo fummo per l'Iraq, non lo saremo per altre, eventuali e sciagurate iniziative simili».
Lei pensa all'Iran? Arrivato a Bruxelles, Bush ha rivolto dei forti moniti a Iran e Siria.
«Guardi, la politica della guerra preventiva non appartiene agli europei. Non è la linea dell'Unione. E questo il presidente lo sa bene. Poi, esistono altri temi che gli europei pongono all'attenzione degli Usa. Vogliamo parlare o no della firma americana sotto il protocollo di Kyoto? L'Unione lo chiede ufficialmente alla Casa Bianca. Vogliamo affrontare o no il riconoscimento della Corte penale internazionale? Bush assuma un impegno per la firma. Questo gli viene chiesto. E per la riforma dell'Onu sarebbe davvero auspicabile un ruolo costruttivo dell'amministrazione americana. Dunque, è bene che gli europei si confrontino con gli Usa ma deve esser chiaro che non possono accettare un approccio del tipo: noi americani diamo l'indirizzo e voi seguite».
Lei pensa che ci si trovi ancora a questo punto?
«Io penso che gli Usa debbano accettare e rispettare le opinioni degli europei».
Dunque, grande attenzione sulla visita e sui contenuti ma senza facili entusiasmi?
«Ripeto: siamo di fronte ad un primo, nuovo passo nelle relazioni transatlantiche. Ma resta molto su cui discutere e confrontarsi. Sulla strategia della guerra preventiva noi non possiamo né dobbiamo cambiare opinione. Vedo che anche il governo della Gran Bretagna si è associato a questa posizione dell'Unione europea. Mi pare un fatto molto importante che aiuterà nel rapporto con Washington. Sono certo che ciò servirà anche a far progredire gli sforzi della "trojka" europea che sta negoziando con le autorità di Teheran sul nucleare. Gli europei dicono agli Usa che non ci sarebbe alcuna giustificazione per eventuali colpi di forza. Al contrario, l'amministrazione Usa dovrebbe sostenere l'azione degli europei, incoraggiarla piuttosto che osteggiarla. È vero, come dice Bush, che Usa e Europa devono rappresentare i pilastri del mondo. Ma il partenariato si traduce in stessi diritti e stessi livelli. Due livelli che devono accettarsi reciprocamente».
Tuttavia, quando Condoleeza Rice, qualche giorno fa, è arrivata in avanscoperta in Europa, la via dei rapporti Ue-Usa è risultata più sgombra. O si è trattato solo di un'impressione?
«Non v'è dubbio che l'atmosfera è migliorata, si è visto un po' più di sereno. Molto bene. Tuttavia, tutti sanno che la politica non si decide sulla base dell'ambiente più o meno sereno. Può aiutare, senz'altro. Però sono i contenuti del negoziato a risultare decisivi. Ed io non vedo in quale maniera sia cambiata la posizione della prima amministrazione Bush. Per me, sino a prova contraria, il messaggio resta quello di Rumsfeld. E non quello affidato al sorriso della signora Rice».

Fonte: L'Unità, 21 febbraio 2005 -
http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=ARKINT&TOPIC_TIPO=I&TOPIC_ID=41019

Nel pomeriggio

Per quanto riguarda casa nostra, la nostra Italia, ho letto un post molto interessante da Masso57:

http://blueriver.splinder.com/, 23 febbraio 2005

e ancora, mi dispiace di non averci pensato prima

ATTENZIONE!!!

STANNO CERCANDO DI FAR PASSARE IN SORDINA LA SALVAPREVITI

QUESTA NOTTE E DOMANI LA COMMISSIONE GIUSTIZIA
SI RIUNISCE PER DISCUTERE LA SALVAPREVITI E LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA.

LA PROSSIMA SETTIMANA TOCCHERA' ALLA RIFORMA DELLA COSTITUZIONE!!

CAMBIANO OGNI MINUTO L'ORDINE DEL GIORNO PERCHE' SANNO CHE LA SALVAPREVITI E' UNA LEGGE IMPOPOLARE
CHE POTREBBE NUOCERGLI IN PERIODO DI CAMPAGNA ELETTORALE....

NON LASCIAMOLI FARE!!!!

accendiamo i riflettori, facciamoli vergognare!!

23 febbraio a ROMA ore 18 davanti al Senato


portiamo tutti una candela, una torcia, una lampada
per mettere in luce uno scandalo che tentano di far passare nell'ombra


VI PREGHIAMO DI VENIRE NUMEROSI E DI AVVERTIRE PIU' GENTE POSSIBILE

Fonte: http://www.igirotondi.it/


portiamo tutti una candela, una torcia, una lampada
per mettere in luce uno scandalo che tentano di far passare nell'ombra


VI PREGHIAMO DI VENIRE NUMEROSI E DI AVVERTIRE PIU' GENTE POSSIBILE

Fonte: http://www.igirotondi.it/


16 commenti:

  1. "la politica della guerra preventiva non appartiene agli europei"

    purtroppo a qualche europeo di Arcore sì...

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  2. a margine, Harmonia,pochi i commentatori che fanno notare come il nuovo corso di Bush, il ritorno alla normalità nei rapporti con l'Europa, la corresponsabilità e tutto il resto, sia in evidente contrasto con il Bush pre-guerra, quando allegramente se ne è sbattuto dell'ONU, dell'Europa e del diritto internazionale. Ciao e buona giornata. Bacio. Alain

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  3. davvero molto interessante questa intervista. ripasserò presto.
    saluti
    gulliveriana

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  4. Non vorrei che il tour del Belgio fosse un tentativo di riallacciare nodi con Francia e Germania, data la zerbinaggine del governo (?) italico, in base ad un vecchio principio del "se non puoi combattere contro un nemico, combatti al suo fianco".
    L'Europa? In questi termini, è, al di là dell'Oceano, una vaga di idea di personcine un po' pazzoidi...

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  5. Aspettando i fatti, chiediamo sia consolidata questa Unione Europea, tanto più importante ora con Bush al timone degli USA. Ha ragione Prodi quando mette la UE al centro anche della politica italiana.

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  6. Sempre sui fatti. Pare che il ritiro dei giornalisti italiani dall'Irak sia dovuto non a ragioni di sicurezza, ma al fatto che i giornalisti non embedded possano, come in Portogallo, raccontare poi fatti che in campagna elettorale possano "pesare". L'idea non è del geniale 1816, l'omino dell'Antistato, ma del camerata Fini, lui si, "fedele alla linea".

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  7. La visita di Bush sarebbe potuta essere salutata come un fatto positivo se fosse stata accompagnata da atti/fatti chiari sul futuro ruolo degli States in Irak (cioè: quando ve ne andate?), invece così sa solo di presa per il ...

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  8. sebbene i ricordi siano manifestazioni fenomenologiche soggette al divenire e tessute nell'illusorio ordito del maya... tuttavia, la mia mente poco illuminata non è ancora in grado di spogliarli del dolce fascino dell'indeterminato.

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  9. A Bush ora serve riallacciare con l'europa.Stanno cambiando i suoi (abominevoli) rapporti con putin e stanno cambiando i rapporti di putin con l'Asia.Riguardo alla salvapreviti,con questo governo i giochi sono sempre già fatti.E' comunque importante accendere torce sui loro misfatti.

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  10. Certo che se anche la Francia e la Germania (ri)cedono alle lusinghe di Bush, la speranza di vedere gli americani lasciare l'Iraq, si riduce a un lumicino.
    Sorge un dubbio, non è che Bush si è presentato in Europa per chiedere consensi alla sua idea di spostare il tiro sul nuovo nemico Iran?
    Da quanto ho letto recentemente, l'americaBush, non ha nessun interesse economico a terminare la guerra. Anzi, rilanceranno individuando altri obiettivi [v. l'Iran]perché secondo gli esperti economici dell'entourage di Bush, questo è il miglior modo per tenere in scacco l'economia Europea, pronta a decollare con possibili intese economiche allargate anche ai paesi arabi.
    Felice serata, un baciotto*

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  11. Un panorama inquietante, anche tenendo conto di chi ora gioverna la penisola. Credo che una mobilitazione si rende urgente, Harmonia. Grazie di tenere desta l'attenzione con post così ricchi e particolereggiati!

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  12. Questo omaggio è per ringraziarti della tua sollecitudine..:-)

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  13. troppo sfacciato il restyling per non destare sospetti: i commentatori benevoli, che non mancano mai, l'attribuiscono alla pretesamente diversa natura del secondo mandato nella prassi presidenziale usa: a me sembra fumo negli occhi.
    la tesi di masso sul rientro dei giornalisti mi pare acuta ma forse eccessivamente pessimista.

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  14. Grazie, come sempre. Comunque i fatti per ora sono solo la rielezione di Bush e molto poco che faccia sperare ad un cambiamento.

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  15. Harmonia... ho letto, ma non c'è niente da aggiungere, come al solito!
    Sei puntuale, precisa e cogli nel giusto, come sempre!
    Permettimi solo una battutaccia!
    Sai perchè il padre di Condoleza le ha dato quel nome, a dir poco, orribile??? Perchè si era innamorato di un'opera italiana -non ricordo quale- dove si cantava "Con dolcezza..."...Mal interpretando il linguaggio cantato, ha storpiato in 'Condoleza'... e quella, secca e puntuta, d'aspetto, di carattere e di pensiero, ha poco di 'dolce', no???

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  16. Questo governo passera' alla storia politica italiana come quello piu' solerte nel cambiare gli ordini del giorno all'ultimo momento.
    Ma la legge pro-Previti e' talmente faziosa che, questa volta, cozzera' perfino contro i principi dell'elettorato di destra ergo per le prossime elezioni politiche ci saranno delle grosse sorprese almeno cosi' spero.
    Ciao H.

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