venerdì 27 agosto 2004




Il primo post di Enzo Baldoni nel blog 'BLOGHDAD'


http://bloghdad.splinder.com/




sabato, 24 luglio 2004

La terra, il tepore, la morte.


 


 


E' tornato. E' tornato il momento di partire.
Da un po' di tempo la solita vocina insistente tra la panza e la coratella mi
ripeteva: "Baghdad! Baghdad! Baghdad!". Ho dovuto cedere.
Come sempre, quando si prepara un viaggio importante, cominciano a
grandinare le coincidenze. E chissà quanto sono segni e quanto
le provochiamo noi.
Ancora una volta, prima di una partenza, mi sono sdraiato sotto le stelle, nella Romagna dei miei nonni e della mia infanzia, in cima a Monte Bora, sulla terra notturna ancora calda del sole di luglio.
La terra, sotto, mi riscaldava il corpo. La brezza, sopra, lo rinfrescava.
Lucciole, profumo di fieno tagliato, il canto di milioni di grilli.
E' qui che da piccolo studiavo spagnolo su un libro trovato in soffitta. E' qui, davanti a un piatto di tagliatelle, che tre anni fa si è fatta sentire la solita vocina che ripeteva: "Colombia, Colombia, Colombia!"


Si è parlato molto di morte in questi giorni: della morte serena di Zio Carlo, filosofo e yogi, che forse sapeva la data del suo trapasso. Guardando il cielo stellato ho pensato che magari morirò anch'io in Mesopotamia, e che non me ne importa un baffo, tutto fa parte di un gigantesco divertente minestrone cosmico, e tanto vale affidarsi al vento, a questa brezza fresca da occidente e al tepore della Terra che mi riscalda il culo. L'indispensabile culo che, finora, mi ha sempre accompagnato.



di zonker [Enzo G. Baldoni] | 02:53, ora di Baghdad |







"Enzo andava incontro alla vita con un sorriso.


Era un inguaribile ottimista e


i semi di questo ottimismo germoglieranno nel mondo"


Giusy Baldoni

4 commenti:

  1. Leggendo queste parole, quelle di Giusy intendo, mi viene da pensare alla "sapienza" antica, ancestrale, che nella sepoltura vedeva il simbolo di una semenza, affidata alla terra perché nuova vita ne germogliasse....
    Ma se il mio emisfero destro trova in qualche modo così ragione e consolazione, quello sinistro, ancora poco addomesticato alla "sapienza" ancora non si da pace di cose che non riesce a "capire" e ad accettare....
    SEMPRE ti abbraccio anch'io. E ti ammiro.

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  2. Leggendo queste parole, quelle di Giusy intendo, mi viene da pensare alla "sapienza" antica, ancestrale, che nella sepoltura vedeva il simbolo di una semenza, affidata alla terra perché nuova vita ne germogliasse....
    Ma se il mio emisfero destro trova in qualche modo così ragione e consolazione, quello sinistro, ancora poco addomesticato alla "sapienza" ancora non si da pace di cose che non riesce a "capire" e ad accettare....
    SEMPRE ti abbraccio anch'io. E ti ammiro.

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  3. Grazie harmonia, grazie per aver ricordato. ho appena visto in tivù il filmato della famiglia, testa bassa il ragazzo, gli stessi occhi pieni di vita la figlia, la dolcezza a riempire l'incrinazione delle lacrime della signora Giusy ed in molti, in quel momento, abbiamo chiuso le bocche ed aperto, come diceva De Gregori in una sua vecchia canzone, al pianto le finestre del dolore.
    Fotogrammi che mi porterò come una cartolina da un paesaggio che non avrei mai voluto ricevere ma da cuore a cuore.
    Scusami ma devo fermarmi, non vedo più lo schermo...

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  4. Grazie harmonia, grazie per aver ricordato. ho appena visto in tivù il filmato della famiglia, testa bassa il ragazzo, gli stessi occhi pieni di vita la figlia, la dolcezza a riempire l'incrinazione delle lacrime della signora Giusy ed in molti, in quel momento, abbiamo chiuso le bocche ed aperto, come diceva De Gregori in una sua vecchia canzone, al pianto le finestre del dolore.
    Fotogrammi che mi porterò come una cartolina da un paesaggio che non avrei mai voluto ricevere ma da cuore a cuore.
    Scusami ma devo fermarmi, non vedo più lo schermo...

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