venerdì 27 agosto 2004


 



Dubbi



Ho deciso di postare una rassegna di articoli dal quotidiano 'Libero'. Sono perplessa e la cosa per giunta mi ripugna. Non ho alcun intento polemico, ma sono stupita: perché una simile gragnuola di colpi contro un uomo ostaggio di un gruppo terroristico? E, dopo, contro un uomo morto, assassinato?



Stamattina in edicola c'erano tre quotidiani soltanto che non avevano la notizia del crimine in prima pagina: i tre quotidiani della famiglia più ricca d'Italia. Non è strano? In più, il suddetto 'Libero' aveva ancora articoli improntati a un sarcasmo sferzante. Non possono sostenere che non sapevano. La notizia circolava già prima della mezzanotte.



 Sul blog di Baldoni commenti oscurati



Il "Bloghdad" fondato da Enzo Baldoni ha chiuso ieri la sezione Commenti. I " blogger" hanno scelto di restare « in rispettosa, silenziosa attesa » , perché temono che « qualunque cosa appaia sul sito possa risultare dannosa per Enzo. Per rispetto di Enzo e della sua famiglia, la cosa migliore è il silenzio » .



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Ora la finalina sarà uno strazio
di GIUSEPPE BRAGA



 ATENE - L'ultima dalla strana vigilia della strana partita arriva da Claudio Gentile: «Se vinciamo il bronzo lo dedichiamo a Enzo Baldoni» . Italia- Iraq, finale di calcio per il terzo posto alle Olimpiadi, stasera alle 19.30 ora italiana. Che spingeva il nostro ct ad aggiungere, prima della notizia della morte di Baldoni: «Sarebbe bellissimo che, prima di una partita così importante, il giornalista venisse liberato da persone che hanno qui una squadra che li sta rappresentando. Sarebbe un gesto nobile» . Un incontro così importante da invogliare la concessione di non tagliare la gola all'ostaggio italiano, i sequestratori con una squadra che li rappresenta: confusione mentale. Non diamo colpe al povero Gentile, che nel lussuoso hotel Hyatt di Salonicco condiviso con gli avversari si sente sempre più a disagio («Dobbiamo adeguarci, ma avrei preferito incontrarli soltanto allo stadio») : gli azzurri e gli iracheni si guardano, si salutano a gesti incrociandosi nei corridoi, noi nell'austera divisa oltrecortina del Coni, loro in allegre tute verdi, magliette, scarpe eccetera regalate dal Giappone, arricchite con tocchi tricolori da tifosi adolescenti (o da gente che cerca lavoro): un cappellino dell'Inter qua, una spilla della Juve là. Alcuni giocatori iracheni si fanno fotografare con Pirlo, che per qualche motivo è il più popolare dei nostri nei paesi arabi.



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FERIE PERICOLOSE





FERIE PERICOLOSE Dall'America all'Asia, tutte le guerre preferite da Baldoni IN CHAPAS Nel 1996 Enzo Baldoni va in vacanza in Chapas.
 



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IL PACIFISTA COL KALASHNIKOV
di VITTORIO FELTRI







 Se esaminata cinicamente, cioè con lucidità, la disavventura di Enzo Baldoni sconfina nella commedia all'Italiana. Già ieri abbiamo scritto: un uomo della sua età, moglie e due figli a carico, avrebbe fatto meglio a farsi consigliare da Alpitour, anziché dal Diario, la località dove trascorrere vacanze sia pure estreme (si dice così?). Evidentemente, da buon giornalista della domenica egli ha preferito cedere all'impulso delle proprie passioni insane per l'Iraq piuttosto che adattarsi al senso comune. Ciascuno fa come gli garba. E se a lui garbava di mettere a repentaglio la ghirba allo scopo di essere la caricatura dell'inviato speciale, forse sognando di diventare un Oriano Fallaci o un Ettore Mo, c'è poco da obiettare. Molto da obiettare invece c'è sul fatto che adesso tocchi allo Stato italiano di toglierlo dalle pettole (dal milanese: peste). Vabbè. Non facciamoci guardar dietro spendiamo quanto c'è da spendere per riportarlo a casa, questo bauscia simile a certi tizi i quali, durante il week end, indossano la tuta mimetica e giocano ai soldatini nelle brughiere del Varesotto. ... continua
 



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Il pacifista calibro 9
di GIANCARLO LEHNER



 11 settembre 2001 avrebbe dovuto cambiare tutti noi e renderci più razionali e più seri. Non so altrove, ma è certo che in Italia quella funesta azione di guerra pare sia stata rimossa, cosicché tutto, anche le tragedie, ruotano all'interno di un eterno, monocorde girotondo di girotonti. Enzo Baldoni, pacifista calibro 9 (stando all'eloquente foto pubblicata ieri da " Libero") sarebbe andato in Iraq a trascorrere vacanze alternative: ricevimento al kalashnikov, poi albergo, mezzapensione, bevande e tour tutto compreso, anche il sequestro, la prigionia e la decapitazione. "C'è figa a Bagdad", tale sarebbe stata la scoperta vacanziera di codesto pubblicitario, non a caso autore dello slogan: "vent'anni dalla parte del porco". Messa così, e Francesco Merlo su "Repubblica" di ieri così l'ha messa, saremmo all'anticonformismo grullo. Io, però, non lo faccio così fatuo ed uno dei motivi per i quali Baldoni lo voglio vivo è per domandargli come sia riuscito ad entrare in Iraq.
 



Il rapimento sembrava una pagliacciata



 Caro Feltri, mi permetta di dissentire totalmente da questa penosa pagliacciata confezionata ad arte da chi desidera la dittatura per gli iracheni, ed allo stesso tempo mette a repentaglio la vita di tutti i soldati in Iraq. Non è pensabile che una persona normale definisca un viaggio in Iraq una vacanza, ed in questo caso non si tratta soltanto di Baldoni ma di tutto ciò che gli ruota intorno, l'intero universo di sinistra. Pier Mauro Marras - Sassari


 Egregio Direttore, Ha fatto bene il Governo Italiano a respingere il ricatto dei terroristi. I familiari stiano sicuri: è in buone mani tra amici antiamericani. E il governo italiano non sprechi denaro per liberare un pacifista antiamericano, esibizionista. Saranno i suoi amici a rilasciarlo, essendosi coperti di ridicolo, grazie a Libero.
 



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Cronistoria di una tragedia un po' cercata
di CATERINA MANIACI



 ROMA - Ultimatum scaduto, sentenza eseguita. La tv Al Jazeera ha diffuso alle ventitrè e venti la notizia: come annunciato, Enzo Baldoni è stato " giusitiziato" dai terroristi iracheni che lo avevano rapito e che avevano stabilito quarantottore di tempo, poi, se non ci fosse stato il ritiro delle truppe italiane in Iraq, l'esecuzione. Si conclude così, tragicamente, la vicenda del free- lance italiano, di cui si erano perdute la tracce il 21 agosto scorso. Baldoni si trovava in Iraq da un paio di settimane per fare dei servizi giornalistici, collaborava con il settimanale Diaro, ma voleva anche prestare - hanno sempre ripetuto familiari, amici e colleghi di lavoro - la sua opera di " uomo di pace". Una figura, però, dai contorni non ben definiti, equivoci. Il 21 agosto si trova con un convoglio della Croce Rossa, nei pressi di Najaf, la città santa degli sciiti al centro di pesanti scontri a fuoco da molte settimane.



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La sinistra ha fatto di tutto e di più « Salvatelo, è uno di noi » . Invano.
di CATERINA MANIACI



 ROMA - La sinistra rispetta la consegna del silenzio sul caso Baldoni, mentre si agita ed esterna la sinistra estrema. Gli italiani sono tutti un bersaglio, in Iraq, perché sono considerati «rappresentanti di una forza di occupazione militare», afferma Armando Cossutta, presidente del Pdci, mentre il compagno di partito Marco Rizzo sostiene che le ultime dichiarazioni del ministro Frattini sono solo «una presa in giro» . Questo, sul piano delle dichiarazioni politiche. Poi, c'è la stampa. Bisognava farglielo sapere, agli iracheni: Enzo Baldoni era dalla parte loro, non era mica un filogovernativo, un berlusconiano, un guerrafondaio. Questo è quel che si leggeva, sopra e sotto le righe, in molta della stampa nostrana, registrando le ansie della sinistra per la sorte di Baldoni. «Dobbiamo sforzarci di comunicare agli iracheni che lui sta dalla parte degli iracheni.»



 E pensare che Enzo voleva essere rapito
di FRANCESCO RUGGERI



 MILANO - «Sequestrino: Beh, ero quasi offeso. Due viaggi in Colombia, quasi tre mesi nelle città e nelle selve di uno dei Paesi più pericolosi del mondo e mai una rapina, un attacco alla diligenza, un tentativo di rapimento. Appena due tentativi di borseggio andati a vuoto. Che palle. Finalmente sono stato accontentato» . A scrivere questo resoconto era Enzo Baldoni, ucciso ieri notte dai terroristi iracheni, dopo che l'ultimatum di 48 ore era scaduto. Il turista del giornalismo sognava di essere rapito, stando almeno al citato stralcio di un reportage colombiano da lui pubblicato sul blog " Locombia", durante una precedente escursione in zona di guerra nel settembre 2003. Prima di partire si era letto " Notizia di un sequestro" di Garcia Marquez. E nell'occasione Baldoni subì davvero un primo sequestro lampo, insistendo peraltro affinchè accadesse. Nel raccontarlo ai lettori della rete, affermava di aver trovato " teneri" i suoi sequestratori, di averli voluti «coccolare, abbracciare» . Fino al punto da restituirgli il kalashnikov che era riuscito a farsi dare con vecchio trucco.
 



COLPO IN TESTA A BALDONI
di RENATO FARINA



Non c'è rimedio. Non sono serviti i sorrisi suoi e quelli dei suoi cari. Quella è gente che mantiene le promesse: ammazzato. Una consolazione all'orrore: non gli hanno tagliato la testa. E' stato assassinato come Fabrizio Quattrocchi, con proiettili di piombo in testa. Enzo Baldoni è morto alla stessa maniera del suo nemico ideologico. Quattrocchi, nel momento in cui aveva compreso la sua sorte, ha cercato di togliersi la benda nera. E poi, con un'aria di sfida tranquilla, ha detto all'uomo che parlava italiano: «Ti faccio vedere come muore un italiano ». I no globan avevano scritto proprio sul sito di Baldoni il loro schifo per una morte da mercenario. Negli ambienti no global e del Diario si era sussurrato: «Ha detto: "Vi faccio vedere come muore un camerata"». Una menzogna. Ed ora è toccato ad un altro nostro fratello italiano, battezzato. Le idee politiche erano diverse da quelle dei primi sequestrati. Ai terroristi islamici non importa delle nostre opinioni politiche, dei nostri sentimenti sul mondo.



 I pezzi sono nelle versione ridotta che il quotidiano mette a disposizione di chi non è iscritto.



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Dico no al cinismo



Ieri il direttore del quotidiano Libero, Vittorio Feltri, durante il telegiornale di Rete4, quello delle 19 con Emilio Fede, ha detto che Enzo Baldoni "avrebbe potuto scegliere un altro posto per andare in vacanza", per esempio "avrebbe potuto fare le vacanze a Rimini". (sentito con le mie orecchie, incredule).



Oggi Libero è venuto fuori con un articolo del suo vicedirettore, Renato Farina, incollato qui sotto.



VACANZE INTELLIGENTI



di RENATO FARINA



Alle 16 di ieri, come quarta notizia di Al Jazeera, è stata mostrata la faccia barbuta di un uomo. In inglese ha detto: «Sono Enzo Baldoni». Aveva una polo grigia e l'aria tranquilla. Forse un po' troppo. Pareva un turista per caso. Il comunicato dell'"Esercito islamico in Iraq" (Al-Jeish Al- Islami-si-Iraq) ha posto un ultimatum a Berlusconi: o ritira entro 48 ore le sue truppe, e lo fa in modo chiaro, con un decreto firmato, o «non garantiamo la sicurezza di Baldoni ». Vuol dire che lo ammazzano. Il gruppo ha un simbolo molto simile a quello di Al Zarqawi, il decapitatore professionista per conto di Osama Bin Laden. Si deve questo simpatico esercito l'uccisione di un ingegnere e di un autista pachistani il 28 luglio scorso in Iraq. Al Jazeera non ha trasmesso le immagini dei pachistani perché «sconvolgenti". Abbiamo capito cosa gli hanno fatto. Eppure Baldoni appare straordinariamente rilassato. Come se avesse un asso nella manica.



Lo sappiamo su che cosa conta: sulle proprie idee. In fondo, è un loro simpatizzante. Perché dovrebbero fargli del male? È un giocherellone della rivoluzione.



Repubblica ha pubblicato un suo decisivo reportage: «Le mie vacanze col brivido». Dopo le ferie intelligenti, proviamo a fare quelle sconvolgenti. Ecco il ritratto che dedica sui Linus" al Chapas: «Marcos: culo e carisma». E questo sarebbe giornalismo di sinistra? Vogliamo dirlo: è un simpatico pirlacchione. Lo scriviamo tremando. Sappiamo che ci sono moglie, genitori e fratelli in lacrime. Desideriamo gli sia restituito vivo e vegeto. Evitiamoci le tirate patetiche però. Signori di Al Qaeda, proprio dal vostro punto di vista, non vale la pena di ammazzarlo. continua... (grassetto e colore sono miei per evidenziare ciò che mi ha maggiormente colpito, del tutto soggettivamente). - Libero, 25 Agosto 2004 http://213.145.29.108/libero/LF_main.jsp



Ognuno/a è libero di esprimere le proprie opinioni e convinzioni.



Pertanto esprimo la mia sulle opinioni di Feltri e Farina: sono ciniche e



disumane. Sono anche incomprensibili, perché c'è del livore in ciò che



dicono, un livore di cui non capisco la causa.



Mi chiedo come sia possibile attaccare con tanto sarcasmo un uomo in



pericolo, facendo balenare con chiarezza oscure accuse di connivenza



con dei terroristi.



(ricopiato per comodità dal mio post di mercoledì 25 Agosto 2004)



Mi sembra rivoltante trattare con tale irridente superficialità una vicenda



in cui un altro uomo, l'autista-interprete di Baldoni è stato ucciso in un



agguato. Si chiamava Ghareeb.



Mi ricorda un altro attacco che mi sembrò incomprensibile e ancora non



mi è chiaro: quello del capo della Croce Rossa Scelli a Gino Strada e



ai suoi medici, quando furono rapiti altri quattro Italiani.



 



 



 

4 commenti:

  1. "Equivoco", "menzogne", "nemico", "battezzato"? Autocertificazione del proprio (scusa il turpiloquio) non capire un cazzo!!
    Parole che puzzano di odio, disprezzo, ignoranza: parlano di equivoci proprio loro che non hanno MAI detto la verità su tutta la guerra, sui "nostri ragazzi", su Quattrocchi e messa in scena della presunta liberazione degli altri suoi camerati? Di menzogne loro che ci confezionano l'intero giornale? Di nemici commentando l'omicidio di un pacifista? Di battesimi come se fosse la guerra santa, proprio loro che si riempiono di bava la bocca quando la resistenza irakena parla di jihad? Se potessi, li odierei: gli sputo in faccia il massimo del disprezzo. In uno di quei giorni in cui, come spesso avviene da tre anni e mezzo, vorrei essere apolide.

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  2. "Equivoco", "menzogne", "nemico", "battezzato"? Autocertificazione del proprio (scusa il turpiloquio) non capire un cazzo!!
    Parole che puzzano di odio, disprezzo, ignoranza: parlano di equivoci proprio loro che non hanno MAI detto la verità su tutta la guerra, sui "nostri ragazzi", su Quattrocchi e messa in scena della presunta liberazione degli altri suoi camerati? Di menzogne loro che ci confezionano l'intero giornale? Di nemici commentando l'omicidio di un pacifista? Di battesimi come se fosse la guerra santa, proprio loro che si riempiono di bava la bocca quando la resistenza irakena parla di jihad? Se potessi, li odierei: gli sputo in faccia il massimo del disprezzo. In uno di quei giorni in cui, come spesso avviene da tre anni e mezzo, vorrei essere apolide.

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  3. sei una forza harmonia.

    ti abbraccio.

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  4. sei una forza harmonia.

    ti abbraccio.

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