lunedì 6 ottobre 2003











26 Settembre 2003
ZNet | Iraq


Lettera aperta
ai soldati coinv
olti nell'occupazione dell'Iraq


Guy Grossman, James Skelly






Scriviamo questa lettera perché abbiamo prestato entrambi servizio come ufficiali durante conflitti che sono sprofondati in un abisso morale, dal quale è stata una lotta riemergere con la nostra umanità intatta. Conosciamo i conflitti interiori che alcuni di voi hanno cominciato ad affrontare. Quelli di voi che ora sono in Iraq forse stanno cominciando a farsi delle domande sugli scopi della guerra, l'occupazione che ne è seguita, e sul motivo per cui tanta gente in Iraq


vuole che lasciate il paese il prima possibile.


E' chiaro che molti di voi sono stati spinti in situazioni che potrebbero tormentarvi per il resto della vita. Indubbiamente non vi aspettavate di uccidere civili Iracheni come una normale routine, come state facendo ora, a causa delle difficoltà che vi trovate di fronte in un'occupazione che è stata pianificata tanto male dalle autorità sopra di voi. Capiamo la difficoltà di distinguere tra amici e nemici in situazioni tese come quella che ha portato a diversi poliziotti uccisi e feriti vicino a Falluja all'inizio del mese.


Avete indubbiamente cominciato a sentire rabbia per le morti apparentemente insensate dei vostri compagni, e per la vostra incapacità di distinguere i nemici tra i civili che siete venuti a 'liberare'. Qualche volta abbiamo la certezza che alcuni di voi vogliano vendicarsi per la morte dei soldati vostri compagni.


Vi esortiamo a tirarvi indietro di fronte a questi sentimenti, perché la vita di persone innocenti sarebbe ulteriormente messa a rischio, e ad essere minacciata sarebbe proprio la vostra stessa umanità. Sono quei leader politici che pensano che un certo numero di morti tra di voi sono 'accettabili', come lo sono un numero ben più grande di morti tra i civili iracheni, che vi hanno messo in questa situazione bestiale. Ricordatelo, sono loro i responsabili definitivi per avervi messo nelle situazioni che affrontate quotidianamente. Come sapete, nonostante ciò che il Pentagono ha detto a tutti prima dell'attacco, è probabile che il conflitto armato in Iraq continuerà per molto tempo, contrariamente all'apparente 'vittoria' dichiarata da George Bush quando è atterrato sulla portaerei USS Lincoln.


Alcuni dei soldati vostri compagni forse non hanno esperienza di nessun conflitto interiore per ciò che stanno facendo. Come il soldato ritratto sulla prima pagina di un quotidiano inglese subito dopo l'invasione iniziale, con la scritta "UCCIDETELI TUTTI" sull'elmetto, in colore rosso per sembrare sangue, ce ne sono alcuni che potrebbero essere entusiasti di uccidere. Se avete dubbi sulle azioni che vi è ordinato di eseguire, probabilmente sarete tentati di tenervele per voi, in un tale ambiente. Se deste voce ai vostri dubbi, sareste probabilmente sottoposti a tormenti fisici e morali, o persino a procedure disciplinari ufficiali.


In queste circostanze ci sono alcune cose che dovete sapere. La maggior parte delle persone nel mondo ha capito che Saddam Hussein era un dittatore tirannico che ha ucciso e svilito un numero rilevante di persone che hanno vissuto sotto il suo regime. Tuttavia, la maggior parte delle persone ha capito anche che il metodo scelto dal governo statunitense per rimuovere Saddam non ha avuto ratifica internazionale, era ispirato da motivazioni meno nobili, e ha causato l'uccisione di un numero rilevante di persone innocenti. C'erano alternative più pacifiche.


Ci siamo opposti alla guerra, e all'occupazione militare che ne è seguita, non solo perché così tanti innocenti continuano ad essere uccisi, ma perché sta creando un'insicurezza crescente in tutto il mondo. La guerra ha ulteriormente indebolito un ordine internazionale basato sulla legalità ed ha spronato un regime globale di disordine in cui è spesso arbitro l'uso indiscriminato della forza. Proprio come l'occupazione del territorio palestinese da parte dell'esercito israeliano ha contribuito a generare maggior insicurezza nello stato di Israele, così anche l'occupazione dell'Iraq sta creando maggiori minacce alla sicurezza in tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti.


Dovreste anche essere consapevoli del fatto che la gente in tutto il mondo, e in un numero significativo anche negli Stati Uniti, interpreterebbe le vostre azioni come un vero atto di eroismo se diceste "No!" ad un'ulteriore partecipazione sia all'occupazione criminale davanti a cui vi trovate con i vostri compagni, sia alla buia fossa morale che la guerra ha scavato. E' ora chiaro che la giustificazione per la guerra usata dai leader politici di Stati Uniti e Gran Bretagna è scarsamente basata sulla realtà, e che loro erano al corrente che, secondo i servizi di intelligence, la guerra avrebbe probabilmente creato più terrorismo nel mondo, e non di meno.


In più dovreste sapere che una parte considerevole del mondo legale sostiene che l'invasione dell'Iraq è stata illegale secondo la legge internazionale, e, almeno teoricamente, i leader di Stati Uniti e Gran Bretagna potrebbero essere accusati, in futuro, di crimini di guerra. Benché sia poco verosimile che questo accada, a causa del potere delle posizioni che rivestono, se l'uccisione dei civili dovesse diventare così diffusa da rappresentare per loro un problema politico, potete stare sicuri che voi o i vostri compagni sarete messi in mezzo con l'accusa di aver commesso quelli che saranno definiti 'crimini'. Potrebbe succedere oppure no con l'uccisione dei poliziotti a Falluja, ma la nostra impressione è che succederà subito dopo un altro sfortunato incidente.


Philip Caputo, che ha scritto "Rumor of War" sulla sua esperienza in Vietnam a capo di un plotone, è stato accusato di omicidio per l'assassinio di due civili da parte dell'unità che era sotto il suo comando durante il suo servizio in Vietnam. L'esercito ha voluto processarlo come un criminale comune - un assassino - perché la morte dei civili non avrebbe potuto essere riconosciuta come inevitabile prodotto di quella guerra, visto che per fare questo avrebbero dovuto rivelare di più. Caputo ha dedotto che della verità non si poteva parlare perché avrebbe sollevato molte questioni morali, tra cui la "questione dell'eticità dell'intervento americano in Vietnam". Come è stato per quella guerra, dovreste avere pochi dubbi sul fatto che sarete incolpati per qualsiasi azione intrapresa durante il vostro servizio in Iraq, che risulti politicamente scomoda al governo statunitense, perché non è permesso mettere in discussione la giustificazione morale di ciò che il governo sta facendo con la sua invasione ed occupazione dell'Iraq. In altre parole, dovreste "stare in guardia!".


Se i vostri dubbi morali dovessero diventare così forti da rendervi consapevoli, come lo siamo entrambi rispetto al Vietnam, da una parte, e all'occupazione israeliana dei territori palestinesi dall'altra, che la vostra stessa umanità è a rischio, vi esortiamo a prendere in considerazione il rifiuto degli ordini che non potete più eseguire secondo coscienza. Uno di noi ha rifiutato di prestare servizio nei territori occupati da Israele perché sapeva che non avrebbe più potuto eseguire ordini militari che avevano poco a che fare con la sicurezza del suo paese. Non poteva più giustificare l'uso indiscriminato della forza militare in nome di una condotta politica iniqua ben mascherata. Non poteva tollerare che il suo paese lo usasse per servire una causa ingiusta. Non poteva più convivere con le conseguenze delle sue azioni.


Probabilmente sapete che, come soldati americani, il codice penale militare richiede che obbediate solamente a 'ordini legittimi' dei vostri superiori. Di conseguenza rientra nei vostri diritti legali rifiutare 'ordini illegittimi' - queste disposizioni furono inserite nel codice così che i soldati non potessero cercare di assolversi da colpe per crimini di guerra, come fecero i soldati tedeschi dopo la seconda guerra mondiale, dicendo che stavano solamente "eseguendo gli ordini". Potete anche fare richiesta di congedo per obiezione di coscienza alla guerra. Piuttosto che prestare servizio in Vietnam , uno di noi ha rifiutato gli ordini richiedendo il congedo come obiettore di coscienza, e quando il Pentagono ha rifiutato la richiesta, ha denunciato il Segretario della Difesa alla corte federale, per cooptazione illegale nell'esercito statunitense.


Se determinate azioni militari, o la generale condotta dell'occupazione, dovessero colpirvi per la loro dubbia legalità, avete anche altre opzioni. Seguendo l'analisi di Telford Taylor, che era a capo della Giuria Statunitense al Tribunale dei Crimini di Guerra di Norimberga istituito dopo la seconda guerra mondiale, secondo cui, in accordo con gli standard sviluppati a Norimberga, le più alte cariche dell'esercito statunitense (Joint Chiefs of the Staff) avrebbero potuto risultare colpevoli di crimini di guerra in Vietnam, uno di noi, insieme ad altri giovani ufficiali, ha richiesto che il Segretario della Difesa fosse convocato dalla corte militare d'inchiesta per determinare se queste persone potessero essere qualificate criminali di guerra. L'abbiamo richiesto in base all'articolo 135 del codice penale militare. L'articolo 135 fornisce un meccanismo legale che permette a chi è soggetto alla legge militare e che crede che altro personale militare abbia violato il codice, di farlo formalmente inquisire e portarlo definitivamente davanti alla giustizia. Ai vostri superiori non piacerà, come minimo, ma è perfettamente legale, e l'incoraggerà a tenere un comportamento che non sprofondi ulteriormente nel pantano in cui si è trasformato l'Iraq.


Infine, vorremmo esortarvi a rendervi conto che non siete soli nei conflitti interiori che state affrontando. Ognuno di noi due ha affrontato all'inizio questioni morali come individuo. Ma abbiamo capito presto che molti dei nostri compagni avevano scrupoli simili su quello che ci era ordinato di fare. Siamo stati entrambi di valido aiuto nella formazione di organizzazioni di personale militare che si opponevano alle politiche dei nostri rispettivi governi. Mentre l'opposizione tra il personale militare statunitense è stato un fattore significativo nel porre fine alla guerra del Vietnam, ma rimane ancora da vedere se l'organizzazione Courage To Refuse sarà d'aiuto a porre fine all'occupazione israeliana dei territori palestinesi, è certo che questi sforzi sono d'aiuto nel portare alla chiara luce del sole le connesse problematiche politiche e morali.


A livello personale, parlare della verità di ciò che abbiamo visto come esseri umani, ci ha aiutato a preservare la nostra umanità in circostanze che concorrevano a negarla. Qualunque cosa facciate, provate a mantenere un grado di civiltà con i vostri commilitoni ed i vostri superiori. Ci sono dentro anche loro. Ci sono procedure da seguire quando si esprimono preoccupazioni morali, che seguiranno anche loro se sono dei soldati che conoscono la professione. Se agiscono in modo non professionale e vi attaccano verbalmente e fisicamente, rendetevi conto che probabilmente è un risultato delle loro ansietà prodotte dai conflitti interiori che anche loro sono stati costretti ad affrontare dai leader politici.


La nostra speranza è che sarete in grado di confrontarvi con questi conflitti con chiarezza e con il sostegno di tutti quei vostri compagni che avranno un coraggio simile al vostro. Anche se non ci troverete d'accordo, può darsi che decidiate che la corretta condotta morale sia quella di partecipare all'occupazione. Indipendentemente da cosa deciderete, è nostro fervente desiderio che le vostre azioni siano scelte alla luce splendente dell'eticità e della comprensione politica. Speriamo anche che torniate definitivamente a casa con un arricchimento, e non un impoverimento, della vostra umanità.


Guy Grossman è studente di filosofia all'università di Tel Aviv. Ha prestato servizio come tenente nelle forze di riserva israeliane, è stato uno dei fondatori di Courage To Refuse, un gruppo che ora è composto da più di 500 soldati che rifiutano di prestare servizio nei territori palestinesi occupati per ragioni di coscienza.




James Skelly è docente al Baker Institute for Peace and Conflict Studies al Juniata College, e Coordinatore Accademico per i Programmi di Pace e Giustizia al Brethren Colleges Abroad. Come tenente della Marina Statunitense ha intentato una causa contro l'ex Segretario della difesa Melvin Laird, alla corte federale statunitense, piuttosto che adempiere agli ordini che avrebbe dovuto eseguire in Vietnam, ed è stato un fondatore, nella costa occidentale Statunitense, del Concernerd Officer Movement e dei Concerned Military.









Documento originale Open Letter To Soldiers Who Are Involved in the Occupation of Iraq


Traduzione di Barbara Cerboni








5 commenti:

  1. Sto piangendo....esiste ancora la coscienza!!!! lu

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  2. Non piango, preferisco ritirarmi a pensare su queste parole. Un bacio, Harmonia. Percival

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  3. ciao harmonia, ti leggo spesso sai? e la tua presenza scalda il cuore di ogni blog su cui si avverte il tuo passaggio. Oggi hai scaldato il mio cuore, passando dal mio blog. Un abbraccio di Pace, Ipanema

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  4. Una felice serata, Harmonia. Percival

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