TIBET
Ho letto su La Repubblica di ieri che 85 senatori appartenenti a tutti i gruppi hanno inviato una lettera al presidente del Senato, Franco Marini chiedendo di "valutare come il Senato possa attivarsi, aderendo all'iniziativa della Camera o promuovendo un incontro solenne con il Dalai Lama in Senato". Del problema ho già parlato nel post in cui ho pubblicato l'appello della Associazione Italia-Tibet, che ora ripeto per chi non l'avesse ancora letto.
FIRMA ANCHE TU UN APPELLO A PRODI E A NAPOLITANO AFFINCHE' RICEVANO IL DALAI LAMA!
16 Novembre 2007
Il 12-14 dicembre prossimo, il Dalai Lama parteciperà a Roma all’ottavo Summit dei Premi Nobel per la Pace. Sarebbe di grande significato politico e morale se, in tale occasione, il Presidente della Repubblica e/o il Presidente del Consiglio ricevessero il Dalai Lama. Invitiamo i soci e tutti coloro che condividono il messaggio di pace del Dalai Lama a unirsi all’Associazione Italia-Tibet e sottoporre la richiesta sia al Capo dello Stato sia al Presidente del Consiglio.
Cliccando sui rispettivi nomi si apriranno le lettere da inviare al Presidente Napolitano e al Presidente Prodi. Vi chiediamo di stamparle (se volete anche su carta personalizzata), firmarle e spedirle per raccomandata ai rispettivi indirizzi: QUI .
Il Dalai Lama: "Italia, aiutaci con la Cina
di Anas Ginori (La Repubblica, 24 Novembre 2007, pag.17 - Esteri)
«Il sostegno del governo italiano al popolo tibetano sarebbe cruciale in questo momento, tra i più terribili della nostra storia». Il Dalai Lama lancia un appello al premier Romano Prodi, a meno di due settimane dal suo arrivo in Italia. «Un appoggio dell’Italia» spiega il messaggio consegnato a Repubblica dal suo inviato speciale e portavoce, Kelsang Gyaltsen, «potrebbe aiutare a creare un contesto internazionale che incoraggi il governo cinese a riconsiderare la linea dura nei confronti del Tibet e ad aprire un dialogo onesto e serio per trovare una soluzione accettabile da entrambi le parti». (continua...)
Per la BIRMANIA dall'amica blogger Leira ho ricevuto il seguente link:
Ogni anno le multinazionali Total e Chevron danno centinaia di milioni di dollari alla giunta birmana attraverso le loro attività petrolifere nel paese. Questo denaro viene usato per comprare armi per il regime e mantenere il controllo con la violenza. In qualità di consumatori abbiamo il potere e la responsabilità di cambiare le cose: usiamo il nostro potere d'acquisto per porre fine a questo terribile ciclo. ( continua qui )
ecco un modo per Prodi per riacquistare qualche credito..Incredibile che sia necessario firmare per chiedere che cio' avvenga
RispondiEliminache si muova qualcosa sarebbe anche ora, invece di minacciar ritorsioni assurde al Piemonte - e dover constatare amaramente che l'ufficio stampa del Dalai Lama è persino quasi costretto a scusarsi per un legittimo diritto.
RispondiEliminaVi consiglio anch'io l'iscrizione ad Avaaz.org perchè sono sempre puntualissimi con gli aggiornamenti sulle varie situazioni.
Invece il costo dell' "operazione" epistolare per i 2 presidenti è di €. 1,60 + 2 centesimi di inchiostro per la stampante.
aderisco e diffondo, sono nauseato da questa ipocrisia e sudditanza internazionale, nel totale spregio dei diritti umani
RispondiEliminati abbraccio
henry
Gia fatto.
RispondiEliminaBuon inizio settimana ed un salutone da una Mutty un pò assente ;-)
Ma infatti!
RispondiEliminaMai abbassare l'attenzione sulla Birmania!
Ma infatti!
RispondiEliminaMai abbassare l'attenzione sulla Birmania!
Ma infatti!
RispondiEliminaMai abbassare l'attenzione sulla Birmania!
le nostre tre firme sono garantite;la schifezza delle multinazionali e delle armi purtroppo ha tra i colpevoli anche molti nomi made in italy;che vergogna!
RispondiEliminaciao
Lorenzo Anne Veronica
le nostre tre firme sono garantite;la schifezza delle multinazionali e delle armi purtroppo ha tra i colpevoli anche molti nomi made in italy;che vergogna!
RispondiEliminaciao
Lorenzo Anne Veronica
le nostre tre firme sono garantite;la schifezza delle multinazionali e delle armi purtroppo ha tra i colpevoli anche molti nomi made in italy;che vergogna!
RispondiEliminaciao
Lorenzo Anne Veronica
condivido come sempre stef
RispondiEliminaE poi se i cinesi non si compranopiù le ferrari di montezemolo e le sciarpe di prada?
RispondiEliminaPiuttosto mi chiedo com'è che non c'è nessun movimento per boicottare i Giochi di Pechino?
bah..
business is business
E poi se i cinesi non si compranopiù le ferrari di montezemolo e le sciarpe di prada?
RispondiEliminaPiuttosto mi chiedo com'è che non c'è nessun movimento per boicottare i Giochi di Pechino?
bah..
business is business
E poi se i cinesi non si compranopiù le ferrari di montezemolo e le sciarpe di prada?
RispondiEliminaPiuttosto mi chiedo com'è che non c'è nessun movimento per boicottare i Giochi di Pechino?
bah..
business is business
...una giusta iniziativa....
RispondiEliminaFirmato anche io, ottima iniziativa...lo dirò anche ai miei amici! Massimo rispetto ai monaci, ed alla democrazia che purtroppo ancora manca in Birmania.
RispondiEliminaSperiamo per il Dalai Lama in Italia, che la sua visita possa sensibilizzare quanto il più possibile sul problema tibetano.
Per ora, sembra che le istituzioni non gli diano il credito che merita, nè tantomeno il Papa.
Vedremo!
Firmato anche io, ottima iniziativa...lo dirò anche ai miei amici! Massimo rispetto ai monaci, ed alla democrazia che purtroppo ancora manca in Birmania.
RispondiEliminaSperiamo per il Dalai Lama in Italia, che la sua visita possa sensibilizzare quanto il più possibile sul problema tibetano.
Per ora, sembra che le istituzioni non gli diano il credito che merita, nè tantomeno il Papa.
Vedremo!
Firmato anche io, ottima iniziativa...lo dirò anche ai miei amici! Massimo rispetto ai monaci, ed alla democrazia che purtroppo ancora manca in Birmania.
RispondiEliminaSperiamo per il Dalai Lama in Italia, che la sua visita possa sensibilizzare quanto il più possibile sul problema tibetano.
Per ora, sembra che le istituzioni non gli diano il credito che merita, nè tantomeno il Papa.
Vedremo!