venerdì 7 dicembre 2007

Contro ogni discriminazione


Voglio chiarirmi le idee sul rapporto tra le credenze del Papa e la legislazione europea e italiana, senza alcuna intenzione polemica. Il Papa è libero di pensare, credere e dire quel che vuole (superfluo anche affermarlo). Il problema riguarderà, suppongo, gli insegnamenti secondo la Dottrina Cattolica Apostolica Romana sul territorio italiano. La questione nel nostro Parlamento riguarda le norme contro la discriminazione votate ieri in Senato:


Disegno di Legge 1872. Conversione in legge del decreto-legge 1° novembre 2007, n. 181, recante disposizioni urgenti in materia di allontanamento dal territorio nazionale per esigenze di pubblica sicurezza.
Art. 1-bis
1. All'articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, e successive modificazioni, il comma 1, è sostituito dal seguente:
«1. salvo che il fatto costituisca piu' grave reato, anche ai fini dell'attuazione dell'articolo 4 della convenzione è punito:
a) con la reclusione fino a tre anni chiunque, incita a commettere o commette atti di discriminazione di cui all'articolo 13, n. 1 del trattato di Amsterdam;
b) con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, in qualsiasi modo incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per i motivi di cui alla lettera precedente.
Per questo articolo la senatrice Binetti (teodem) ha votato contro la fiducia al governo della coalizione per cui è stata eletta (di quelli di Rifondazione non merita parlare). Perché? Se ne parla QUI . Come al solito, penso che la lettura diretta dei documenti sia il primo passo per farsi delle idee chiare e indipendenti. Ecco di seguito le due dottrine a confronto. Con tutti i problemi che ne conseguono sulla laicità dello Stato, soprattutto quando sono in gioco i diritti umani.


Il trattato di Amsterdam: libertà, sicurezza e giustizia


Diritti fondamentali e non discriminazione



LA LOTTA CONTRO LA DISCRIMINAZIONE


L'articolo 12 del trattato che istituisce la Comunità europea, (articolo 6 nella vecchia numerazione), prevede il divieto di qualsiasi discriminazione fondata sulla nazionalità. Contemporaneamente, l'articolo 141 (articolo 119 secondo la vecchia numerazione) sottolinea il principio di non discriminazione fra uomini e donne, ma solo per quanto riguarda la parità di retribuzione.


Il trattato di Amsterdam cerca di rafforzare il principio di non discriminazione aggiungendo due disposizioni al trattato istitutivo della Comunità europea.


Il nuovo articolo 13


Tale articolo integra l'articolo 12 che menziona la discriminazione fondata sulla nazionalità. Il nuovo articolo prevede che il Consiglio possa prendere le misure necessarie per combattere qualsiasi discriminazione basata sul sesso, la razza o l'origine etnica, la religione o le convinzioni personali, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali.  [ Trattato di Amsterdam _ qui ]


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dalle CONSIDERAZIONI CIRCA I PROGETTI DI RICONOSCIMENTO LEGALE DELLE UNIONI TRA PERSONE OMOSESSUALI - CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE



[...] 4. Non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia. Il matrimonio è santo, mentre le relazioni omosessuali contrastano con la legge morale naturale. Gli atti omosessuali, infatti, « precludono all'atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun modo possono essere approvati ».  4)


Nella Sacra Scrittura le relazioni omosessuali « sono condannate come gravi depravazioni... (cf. Rm 1, 24-27; 1 Cor 6, 10; 1 Tm 1, 10). Questo giudizio della Scrittura non permette di concludere che tutti coloro, i quali soffrono di questa anomalia, ne siano personalmente responsabili, ma esso attesta che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati ».  5) Lo stesso giudizio morale si ritrova in molti scrittori ecclesiastici dei primi secoli  6) ed è stato unanimemente accettato dalla Tradizione cattolica.


Secondo l'insegnamento della Chiesa, nondimeno, gli uomini e le donne con tendenze omosessuali « devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione ».   7) Tali persone inoltre sono chiamate come gli altri cristiani a vivere la castità.   8) Ma l'inclinazione omosessuale è « oggettivamente disordinata »   9) e le pratiche omosessuali « sono peccati gravemente contrari alla castità  ».  10)  [...] Joseph Card. RatzingerPrefetto   - Link a documenti vari in:  "Benedetto XVI (Joseph Ratzinger) e la condanna dell'omosessualità"

1 commento:

  1. spesso i dettami della nostra religione mi lasciano perplessa. Non sono del tutto sicura che la sessualità possa essere considerata peccato quando la coppia, sia etero che omosessuale, è consenziente. Basta guardarsi nel mondo che ci circonda, gli animali non si pongono questioni, soddisfano la necessità di perpetuare la specie , ma inconsciamente, poichè in effetti soddisfano solo un loro bisogno fisico. Noi, certamente, abbiamo in più una coscienza, ma i bisogni rimangono gli stessi, e se guardiamo ai nostri progenitori,ci accorgiamo che essi non si ponevano alcun problema.Perchè Dio non dettò le tavole della legge ad Adamo ed Eva, cominciando a regolare il nostro comportamento, invece di attendere 10000 anni[Punto interrogativo]

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