giovedì 20 dicembre 2007

Laicità dello Stato



Un anno fa la morte di Piergiorgio Welby a conclusione di una lunga odissea tra la malattia estrema e il confronto con i potenti del nostro Stato e dell'altro (Città del Vaticano), a dispetto delle nostre leggi che a lui davano e hanno dato ragione anche in sede giudiziaria ( tutta la storia QUI ). Welby ha impiegato il suo dramma personale e familiare per affermare una libertà fondamentale riconosciuta a tutti noi dalla Costituzione: la libertà di accettare o rifiutare le cure mediche. Si tratta di una di quelle libertà che rientrano nei "diritti umani" e che politici e clero chiamano "temi eticamente sensibili" (con somma ipocrisia).


Mi commossero il coraggio e la coerenza morale di Piergiorgio Welby, di sua moglie e dei suoi amici. Mi stupirono dolorosamente le interferenze delle gerarchie vaticane, sempre loro, e le difficoltà politiche frapposte al rispetto delle nostre leggi, che, insisto, ci sono, anche se mancano le disposizioni per attuarle. Ma di questo è responsabile il Parlamento, non il singolo cittadino. E, infatti, non si parla più di "testamento biologico", né di patti di convivenza, né di legge 40, anzi le interferenze delle gerarchie vaticane si vanno facendo sempre più virulente, mentre sempre più acquiescenti appaiono i rappresentanti del popolo. Non è forse successo il finimondo per l'inserimento della norma contro le discriminazioni solo perché uno dei suoi punti era contro l'omofobia? ( qui e qui ). E a Roma non è forse stato impedito di avere l'anagrafe delle unioni di fatto, perché Roma non è la capitale d'Italia ma la città sacra del Papa?


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Per difendersi dalle "leggi proibizioniste e confessionali, che limitano fortemente la possibilità di curarsi e di esercitare la propria libertà di scelta", l'Associazione Luca Coscioni ha messo in rete il Soccorso civile, il portale per aiutare l'accesso ai servizi civili negati.


Per ricordare è utile leggere Piergiorgio Welby, un anno dopo qui non c'è ancora pietà di Paola Zanca.

7 commenti:

  1. Purtroppo dopo un'anno la proposta di legge sul testamento biologico
    http://www.ignaziomarino.it/Archivio/2/ddl%20marino(1).pdf
    dev'essere ancora discussa dalla commissione Sanità del Senato.

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  2. Hai perfettamente ragione,non so come si potrebbe cambiare, certe volte tutto questo fa rabbia,forse la nuova sinistra, se noi lo vogliamo petrebbe fare un qualcosina.Certe volte, mi sembra di sentire la voce del 'principe di Salina' ricordi il Gattopardo. Modificare tutto per non cambiare niente. Speriamo che non accada, a parte per noi, ma il futuro sono i nostri figli, e ora stanno proprio nella merd!!!! ciao buon natale

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  3. Tristemente vero. Non ti danno nemmeno il diritto di decidere della tua vita. La tua vita appartiene sempre a qualcun altro. E' un'alienazione indegna e totale che, ne son sicura, nemmeno il Padreterno si è sognato di volere...

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  4. Mi accodo sulla tua scia, ammirando il divino che è in te; e l'essenza che riesci ad esprimere nel pensiero diventa filo comune annodante.

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  5. "qui non c'è ancora pietà" e solo questo fa riflettere nelle condizioni nelle quali siamo, e nell'inconsistenza medioevale alla quale ci si dovremo chinare con dignitoso rilascio e iconsistente risultato.
    Le nostre decisioni sono limitate eppure sbandierando forte come Welby possiamo scrollare questi assurdi proseliti ingannatori. Non fu mai scritto così .. e dobbiamo lo stesso correggerlo... doverosamente.

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  6. OT: ti ho dovuta coinvolgere, complice il "simple twist of fate", in un dispettuccio....mi perdonerai, spero...

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  7. Me ne vado per il mondo
    Tra una folla di altri debitori.
    Su alcuni grava l'obbligo
    di pagare le ali.
    Altri dovranno, per amore o per forza,
    rendere conto delle foglie.

    Wislawa Szymborska

    auguri di buoni giorni..

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