domenica 9 dicembre 2007

Post "contro ogni discriminazione": errata corrige.


E considerazioni.


Nell'articolo contro le discriminazioni, contenuto nel "Pacchetto sicurezza" c'è un errore. Si tratta del riferimento all'articolo 13 al Trattato di Amsterdam, che appunto non è il 13, ma il numero 2, comma 7. Il Trattato, inoltre, non ha il valore normativo che hanno le delibere europee per gli Stati membri. Che succede ora? Da una parte Mastella e i teodem vogliono la cancellazione di questo articolo dal pacchetto sicurezza, dall'altra la sinistra "sinistra" vuole blindare il suddetto per il voto alla Camera dei Deputati. Poiché nel post precedente sono caduta nello stesso errore, riporto l'articolo nella sua posizione corretta:


Testo del Trattato di Amsterdam



Articolo 2

Il trattato che istituisce la Comunità europea è modificato in base alle disposizioni del presente articolo.


6) All'articolo 6, il secondo comma è sostituito dal testo seguente: «Il Consiglio, deliberando secondo la procedura di cui all'articolo 189 B, può stabilire regole volte a vietare tale discriminazione.»

7) È inserito il seguente articolo:
«Articolo 6 A
Fatte salve le altre disposizioni del presente trattato e nell'ambito delle competenze da esso conferite alla Comunità, il Consiglio, deliberando all'unanimità su proposta della Commissione e previa consultazione del Parlamento europeo, può prendere i provvedimenti opportuni per combattere le discriminazioni fondate sul sesso, la razza o l'origine etnica, la religione o le convinzioni personali, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali.» ( Il testo integrale del Trattato di Amsterdam si trova QUI ; L'articolo di legge incriminato è QUI )


Chiedo scusa, però penso che la sostanza non cambi, e il problema neppure. Scrive oggi Barbara Spinelli su La Stampa:
"Dicono che la signora Binetti abbia opposto il suo No perché voleva testimoniare la propria fede. Perché non ha ammesso che la «sua coscienza venisse strangolata». Sono parole forti, rumorose, e imprecise. Opporsi a una norma che vieta la discriminazione dei diversi testimonia di che, sempre che il testimoniare cristiano abbia il senso classico? Accettarla, strangola in che modo una coscienza fedele a Gesù? Ci sono gesti centristi che a forza d’esagerare son divenuti banali, e accolti come un nobile credo che nessuno tuttavia discerne: anche quando nascondono opportunistiche manovre. Che questo indigni la sinistra radicale non sorprende. Indigna chiunque sappia che cos’è una coscienza strangolata e, nel cristianesimo, un testimone-martire." ( testo dell'articolo QUI )
Di che cosa si preoccupa la senatrice Binetti? Di non poter incitare alla discriminazione? Spero di no. Lei e i suoi sodali affermano di preoccuparsi della libertà di espressione e di opinione. Viste le opinioni del loro capo, il Papa di Roma, effettivamente fanno bene a preoccuparsi, dal loro punto di vista, non tanto per il Papa che è sovrano assoluto di uno Stato straniero, quanto per i predicatori che devono divulgare la sua dottrina sul territorio italiano. Il magistero cattolico si è modernizzato sotto la spinta dei terribili illuministi, ma qualche pesante ingiuria ancora la contiene verso gli omosessuali "oggettivamente disordinati" ( QUI ) 
 La legge in realtà non parla di opinioni, ma di chiunque "inciti a commettere o commetta atti di discriminazione". E' possibile che considerare reato anche "l'incitamento a commettere..."  faccia temere una limitazione della libertà di opinione? Lascio la risposta ai giuristi.  
Allora, senatrice Binetti, diciamocela tutta con un po' di onestà. La questione non riguarda le opinioni, ma l'apertura al riconoscimento di pari diritti per gli omosessuali anche in campi proibiti, quali la concessione del matrimonio gay e l'adozione da parte di coppie gay. Sa che riesco a capire il suo punto di vista, senatrice Binetti, anche se non lo condivido, così come non condivido i suoi metodi? Non riesco a capire, invece, la sua permanenza nel PD, che non può fondarsi su visioni della politica e del vivere così divergenti, anzi inconciliabili.
Copia e incolla del pomeriggio
"Paola Binetti è senatrice cattolica. Ultracattolica. Di tanto in tanto porta il cilicio (l'ha detto lei) per mortificare il corpo e offrire a Gesù il suo sacrificio.
Questa prassi, ormai desueta, suscita rispetto ma fa anche impressione. Nello smaliziato mondo di oggi può perfino provocare comicità. Infine la Binetti è seguace dell'Opus Dei. Ma si è iscritta al Partito democratico o meglio: viene dai Popolari di Marini, quindi dalla Margherita, per avvenuta fusione è infine approdata al partito di Veltroni.



Sembra che ci si trovi a suo agio. Fa piacere saperlo, la democrazia pluralista del Pd non può che essere rafforzata da questa "contaminazione".
Per i valori che rappresenta, la Binetti è stata inserita nella commissione di quel partito e incaricata di redigere il "manifesto", cioè appunto la carta dei valori. Il presidente della commissione è Alfredo Reichlin, una vita da dirigente del Pci, un intelletto fervido e rispettoso delle diversità, ma certo non un baciapile.

La Binetti e i valori da lei rappresentati saranno indubbiamente contaminanti (utilmente contaminanti) ma dovranno a loro volta venir contaminati dai valori della laicità (utilmente a loro volta contaminanti). Insomma ci dovrà essere una sintesi. Da subito perché il caso Binetti è già scoppiato, rischia di provocare la caduta del governo, il Pd deve dunque prendere una decisione. È evidente che la Binetti non può essere espulsa dal partito: un partito democratico non può, per definizione, sanzionare i casi di coscienza.

Da parte sua la senatrice ultracattolica deve rispondere a due domande. La prima: è vero che alla vigilia del voto ha ricevuto una telefonata dal segretario della Conferenza episcopale che le raccomandava di votare contro? Se è vero, il fatto è molto grave. Non tanto per lei, che avrà certamente seguito la sua coscienza, quanto per monsignor Betori. Lo spazio pubblico di cui la Chiesa gode in abbondanza le dà titolo a propagandare i suoi principi di dottrina, di fede e di morale. Spesso sconfina - e non dovrebbe - nella politica. Ma assolutamente non può intervenire direttamente per condizionare il voto di un membro del Parlamento.

L'intervento del segretario della Cei raffigura una macroscopica lesione delle norme concordatarie. Se l'intervento c'è stato, il ministro degli Esteri della Repubblica italiana dovrà chiedere spiegazioni e scuse formali alla Segreteria di Stato vaticana. Perciò la Binetti ha l'obbligo di dirci la verità su questo punto essenziale.

C'è però una seconda domanda cui deve rispondere. La Costituzione italiana prescrive in modo esplicito che non vi possano essere discriminazioni nei confronti dei cittadini, eguali di fronte alla legge indipendentemente dall'età, dal sesso, dalla religione. Perciò parlare, o peggio ancora legiferare, discriminando gli omosessuali è un atteggiamento anticostituzionale.

L'emendamento inserito nel decreto in questione tende a dare attuazione con legge ordinaria ad un principio essenziale stabilito dalla Costituzione. La senatrice Binetti contesta la stesura di quell'emendamento (che può essere modificato) o contesta il principio sancito in Costituzione? Nel primo caso è giusto che operi per emendare l'emendamento; nel secondo è doveroso che si dimetta dal Partito democratico che tutti può ospitare salvo chi anteponga i suoi principi a quelli della Costituzione.

Non mi pare che sul caso Binetti ci sia altro da dire. C'è solo da attendere le risposte dell'interessata. Se vorrà darle a noi le saremo grati. Comunque le deve dare al suo partito e, più ancora, al Senato della Repubblica. Eugenio Scalfari
( La Repubblica, 9 dicembre 2007. QUI )

9 commenti:

  1. Fatto rimane che oggi come oggi il compito di costruire valori morali a cui ispirarsi non è più la religione o l'ideologia, ma un umanesimo ateo che vede l'uomo come individuo inserito in un contesto sociale. Se vuoi ho approndito meglio questa cosa sul mio blog

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  2. Se ti può consolare non la capisco neppure io la sua permanenza nel PD.
    Ecco, forse sarebbe bene che lei ci spiegasse molte cose.

    Blue

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  3. quello che sconcerta è che si sta complicando come al solito una risoluzione che poteva avere tutte le prerogative per risultare facile, mentre viene strumentalizzata all'incanto dei giusti innesti per le carrozze dei "trenini universali". Sarà il cielo plumbeo che mi porta a certi tristi presagi, non di meno questi signori fanno niente per togliermeli dalla mente.
    sempre acute e puntuali le tue considerazioni documentate Ahimsa, ti ringrazio.

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  4. ciao harmonia.
    ho letto l'articolo di scalfari, molto duro direi
    buona domenica
    stef

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  5. grazie, harmonia
    anche il tuo post è sempre centratissimo
    ti abbraccio
    henry

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  6. Un vero e proprio punto d'informazione, preciso e intelligente;-) e di questo ti ringrazio mia carissima Ahimsa. Sulla libertà d'espressione avrei molto da dire in verità... ma mi limito nel dire che diventeremo (diventeranno...io me ne guardo bene dall'esserlo;-)) taciturni oltremisura...;-)Esco dal tema e me ne scuso, ma solo per invitarti a sognare ancora un po' o a sognare sempre che non e' male come alternativa...;-)))))))) Ti abbraccio forte, mentre sfoglio ancora un po' il tuo journal ...Kiss, cara...^_*

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  7. Beh, carissima, come la penso te l'ho scritto nel commento al post precedente. Lo scritto di Scalfari mi inquieta parecchio, ma ormai in questo paese sembra ci si stia specializzando nello scoprire pozzi senza fondo.
    TpnO, anche sotto cieli plumbei.

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  8. @zarathustra85
    Io proporrei un umanesimo senza aggettivi. E lascerei le confessioni religiose nel privato.
    @timeline
    Temo che la Binetti nel PD ci stia benissimo. Le sue spiegazioni le ha già date e poco le importa che non simo d'accordo.
    @Raymond
    Hai ragione, complicazioni poco comprensibili, se non si tiene conto dell'influenza vaticana.
    @stefanomassa
    Duro nel senso che non sei d'accordo con Scalfari?
    @Tuareg
    Grazie, Henry. Ciao!
    @angelikaramella
    Grazie del contributo e dell'invito.
    @Masso57
    Non solo i cieli sono plumbei, mi pare.
    @klimt77
    Un contributo di grande impegno. Mi ha dato molto da pensare e, se non ho capito male, mi ha colpito per il pessimismo riguardo al PD. Non che io sia ottimista, ma non so dove guardare.
    @pistorius
    Ho sentito parlare di due possibilità: correzione o cancellazione. Spero ancora nella prima.

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  9. Mi meravigliano tutti questi definitivi giudizi, o dubbi e perplessità su un partito che non c'è. Il Partito Democratico ancora NON ESISTE. Esistono diverse caricature o fantasmi o ectoplasmi costruiti da stampa, televisione e futuri avversari politici. Su queste caricatre vogliamo accendere il dibattito? In quanto alla Binetti, il problema non è del Partito Democratico ma della Binetti. Entri (quando conoscerà Statuto e Carta dei Principi, che sono ORA allo studio ) oppure no. Se entra sarà soggetta alla disciplina di partito, senza la quale non partiti si fondano ma bordelli. E se non ci sta, che esca.

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