Post "contro ogni discriminazione": errata corrige.
E considerazioni.
Nell'articolo contro le discriminazioni, contenuto nel "Pacchetto sicurezza" c'è un errore. Si tratta del riferimento all'articolo 13 al Trattato di Amsterdam, che appunto non è il 13, ma il numero 2, comma 7. Il Trattato, inoltre, non ha il valore normativo che hanno le delibere europee per gli Stati membri. Che succede ora? Da una parte Mastella e i teodem vogliono la cancellazione di questo articolo dal pacchetto sicurezza, dall'altra la sinistra "sinistra" vuole blindare il suddetto per il voto alla Camera dei Deputati. Poiché nel post precedente sono caduta nello stesso errore, riporto l'articolo nella sua posizione corretta:
Testo del Trattato di Amsterdam
- «Articolo 6 A
- Fatte salve le altre disposizioni del presente trattato e nell'ambito delle competenze da esso conferite alla Comunità, il Consiglio, deliberando all'unanimità su proposta della Commissione e previa consultazione del Parlamento europeo, può prendere i provvedimenti opportuni per combattere le discriminazioni fondate sul sesso, la razza o l'origine etnica, la religione o le convinzioni personali, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali.» ( Il testo integrale del Trattato di Amsterdam si trova QUI ; L'articolo di legge incriminato è QUI )
Questa prassi, ormai desueta, suscita rispetto ma fa anche impressione. Nello smaliziato mondo di oggi può perfino provocare comicità. Infine la Binetti è seguace dell'Opus Dei. Ma si è iscritta al Partito democratico o meglio: viene dai Popolari di Marini, quindi dalla Margherita, per avvenuta fusione è infine approdata al partito di Veltroni.
Sembra che ci si trovi a suo agio. Fa piacere saperlo, la democrazia pluralista del Pd non può che essere rafforzata da questa "contaminazione".
Per i valori che rappresenta, la Binetti è stata inserita nella commissione di quel partito e incaricata di redigere il "manifesto", cioè appunto la carta dei valori. Il presidente della commissione è Alfredo Reichlin, una vita da dirigente del Pci, un intelletto fervido e rispettoso delle diversità, ma certo non un baciapile.
La Binetti e i valori da lei rappresentati saranno indubbiamente contaminanti (utilmente contaminanti) ma dovranno a loro volta venir contaminati dai valori della laicità (utilmente a loro volta contaminanti). Insomma ci dovrà essere una sintesi. Da subito perché il caso Binetti è già scoppiato, rischia di provocare la caduta del governo, il Pd deve dunque prendere una decisione. È evidente che la Binetti non può essere espulsa dal partito: un partito democratico non può, per definizione, sanzionare i casi di coscienza.
Da parte sua la senatrice ultracattolica deve rispondere a due domande. La prima: è vero che alla vigilia del voto ha ricevuto una telefonata dal segretario della Conferenza episcopale che le raccomandava di votare contro? Se è vero, il fatto è molto grave. Non tanto per lei, che avrà certamente seguito la sua coscienza, quanto per monsignor Betori. Lo spazio pubblico di cui la Chiesa gode in abbondanza le dà titolo a propagandare i suoi principi di dottrina, di fede e di morale. Spesso sconfina - e non dovrebbe - nella politica. Ma assolutamente non può intervenire direttamente per condizionare il voto di un membro del Parlamento.
L'intervento del segretario della Cei raffigura una macroscopica lesione delle norme concordatarie. Se l'intervento c'è stato, il ministro degli Esteri della Repubblica italiana dovrà chiedere spiegazioni e scuse formali alla Segreteria di Stato vaticana. Perciò la Binetti ha l'obbligo di dirci la verità su questo punto essenziale.
C'è però una seconda domanda cui deve rispondere. La Costituzione italiana prescrive in modo esplicito che non vi possano essere discriminazioni nei confronti dei cittadini, eguali di fronte alla legge indipendentemente dall'età, dal sesso, dalla religione. Perciò parlare, o peggio ancora legiferare, discriminando gli omosessuali è un atteggiamento anticostituzionale.
L'emendamento inserito nel decreto in questione tende a dare attuazione con legge ordinaria ad un principio essenziale stabilito dalla Costituzione. La senatrice Binetti contesta la stesura di quell'emendamento (che può essere modificato) o contesta il principio sancito in Costituzione? Nel primo caso è giusto che operi per emendare l'emendamento; nel secondo è doveroso che si dimetta dal Partito democratico che tutti può ospitare salvo chi anteponga i suoi principi a quelli della Costituzione.
Non mi pare che sul caso Binetti ci sia altro da dire. C'è solo da attendere le risposte dell'interessata. Se vorrà darle a noi le saremo grati. Comunque le deve dare al suo partito e, più ancora, al Senato della Repubblica. Eugenio Scalfari
Fatto rimane che oggi come oggi il compito di costruire valori morali a cui ispirarsi non è più la religione o l'ideologia, ma un umanesimo ateo che vede l'uomo come individuo inserito in un contesto sociale. Se vuoi ho approndito meglio questa cosa sul mio blog
RispondiEliminaSe ti può consolare non la capisco neppure io la sua permanenza nel PD.
RispondiEliminaEcco, forse sarebbe bene che lei ci spiegasse molte cose.
Blue
quello che sconcerta è che si sta complicando come al solito una risoluzione che poteva avere tutte le prerogative per risultare facile, mentre viene strumentalizzata all'incanto dei giusti innesti per le carrozze dei "trenini universali". Sarà il cielo plumbeo che mi porta a certi tristi presagi, non di meno questi signori fanno niente per togliermeli dalla mente.
RispondiEliminasempre acute e puntuali le tue considerazioni documentate Ahimsa, ti ringrazio.
ciao harmonia.
RispondiEliminaho letto l'articolo di scalfari, molto duro direi
buona domenica
stef
grazie, harmonia
RispondiEliminaanche il tuo post è sempre centratissimo
ti abbraccio
henry
Un vero e proprio punto d'informazione, preciso e intelligente;-) e di questo ti ringrazio mia carissima Ahimsa. Sulla libertà d'espressione avrei molto da dire in verità... ma mi limito nel dire che diventeremo (diventeranno...io me ne guardo bene dall'esserlo;-)) taciturni oltremisura...;-)Esco dal tema e me ne scuso, ma solo per invitarti a sognare ancora un po' o a sognare sempre che non e' male come alternativa...;-)))))))) Ti abbraccio forte, mentre sfoglio ancora un po' il tuo journal ...Kiss, cara...^_*
RispondiEliminaBeh, carissima, come la penso te l'ho scritto nel commento al post precedente. Lo scritto di Scalfari mi inquieta parecchio, ma ormai in questo paese sembra ci si stia specializzando nello scoprire pozzi senza fondo.
RispondiEliminaTpnO, anche sotto cieli plumbei.
@zarathustra85
RispondiEliminaIo proporrei un umanesimo senza aggettivi. E lascerei le confessioni religiose nel privato.
@timeline
Temo che la Binetti nel PD ci stia benissimo. Le sue spiegazioni le ha già date e poco le importa che non simo d'accordo.
@Raymond
Hai ragione, complicazioni poco comprensibili, se non si tiene conto dell'influenza vaticana.
@stefanomassa
Duro nel senso che non sei d'accordo con Scalfari?
@Tuareg
Grazie, Henry. Ciao!
@angelikaramella
Grazie del contributo e dell'invito.
@Masso57
Non solo i cieli sono plumbei, mi pare.
@klimt77
Un contributo di grande impegno. Mi ha dato molto da pensare e, se non ho capito male, mi ha colpito per il pessimismo riguardo al PD. Non che io sia ottimista, ma non so dove guardare.
@pistorius
Ho sentito parlare di due possibilità: correzione o cancellazione. Spero ancora nella prima.
Mi meravigliano tutti questi definitivi giudizi, o dubbi e perplessità su un partito che non c'è. Il Partito Democratico ancora NON ESISTE. Esistono diverse caricature o fantasmi o ectoplasmi costruiti da stampa, televisione e futuri avversari politici. Su queste caricatre vogliamo accendere il dibattito? In quanto alla Binetti, il problema non è del Partito Democratico ma della Binetti. Entri (quando conoscerà Statuto e Carta dei Principi, che sono ORA allo studio ) oppure no. Se entra sarà soggetta alla disciplina di partito, senza la quale non partiti si fondano ma bordelli. E se non ci sta, che esca.
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