martedì 30 ottobre 2007

INFORMAZIONE E DISINFORMAZIONE (2)


Prodi come Cartagine (2)


E' il caso di soffermarsi sulla creazione mediatica di  un ambiente favorevole alla caduta di un governo legittimo in vista di un ritorno alle urne al chiaro scopo di rimestare nel torbido. Ai rappresentanti di questo governo che hanno infaustamente e improvvidamente contribuito a darne un'immagine fragile e rissosa assegno una responsabilità enorme che non esito a vedere, con disperazione, come "tradimento" del mandato elettorale. E' altrettanto evidente la difficoltà al Senato, dove comunque bisogna prendere atto che il governo va avanti., nonostante la violenza indecorosa dell'opposizione. Questi problemi, però, non hanno impedito agli eletti di mantenere il loro impegno di fronte al popolo sovrano. Sono state diffuse, invece, alcune idee pericolose per la democrazia: Una per tutte, molto amata dal precedente "premier", la sbandierata supremazia dei sondaggi sulle libere elezioni. Ogni giorno, fin dal primo giorno, la ripetizione ossessiva della stessa idea per cui questo governo non è legittimo e che "deve andare a casa" scopiazzando il celebre Catone il Censore. Ci siamo accorti che il capo dell'opposizione e i suoi scherani parlano a nome nostro e affermano di esporre le nostre idee? La frase variamente modulata è molto semplice: "Gli elettori di centro-sinistra sono stanchi, non vogliono più questo governo, vogliono tornare alle urne." Perché non salta agli occhi questa mistificazione? Perché non ci si ribella a questa espropriazione? E' evidente la strategia da marketing deleteria e ingannevole, ma a lungo andare efficace.  Ma è altrattanto evidente l'impotenza di chi non manovre l'informazione. C'è una lettera di Barbara Spinelli che raccoglie molti punti della questione.


Ma il Governo non va delegittimato  30/10/2007


BARBARA SPINELLI


Caro direttore,
ti scrivo perché la linea editoriale che esprimi non mi trova del tutto consenziente. Non è questione di convinzioni diverse, né di diversa collocazione politica.

Che in un giornale libero si esprimano opinioni anche contrastanti mi pare non solo normale, ma arricchente. Quel che sento davanti al tuo articolo, e a tanti che somigliano al tuo nei giornali indipendenti, non è dissenso, ma un disagio molto profondo. Ho l’impressione di assistere a una sorta di disfacimento della democrazia rappresentativa, e di perdita di senso del voto espresso alle urne dagli elettori. Dalla primavera dell’anno scorso l’Italia ha un governo, scelto dagli italiani per la durata di cinque anni, che è stato messo in questione quasi fin dal primo giorno: non dagli elettori tuttavia, ma da un capo dell’opposizione, Silvio Berlusconi, che il giudizio delle urne non l’ha mai accettato e che ogni sera da diciotto mesi annuncia a televisioni e giornali la fine di Prodi: prima negando i risultati, poi denunciando brogli, poi intimidendo i senatori a vita, poi appellandosi al cattivo umore della gente, in dispregio costante dei dettami costituzionali. Una strategia di delegittimazione del tutto anomala, ma che molto rapidamente è stata banalizzata e fatta propria da tutti coloro che fanno opinione, essenzialmente giornali e televisioni pubbliche oltre che private.

Adesso questo governo ha circa un anno e mezzo ed è giudicato spacciato, finito, senza che io come elettore abbia in alcun modo concorso a questo sviluppo. In un certo senso mi sento defraudata del mio voto: organismi intermedi si sono insediati tra l’elettore e la rappresentanza da esso scelta, e sono questi organismi che hanno deciso e decidono tutto: i giornali appunto e questa o quella corporazione sindacale, questa o quella lobby, questo o quel personaggio della maggioranza, ansioso di cambiar casacca per ottenere posti che non ha avuto nel presente governo. Sono questi organi intermedi che stanno decretando che questo governo è caduto (che è «una carcassa che si trascina», scrivi con linguaggio che, ti confesso, mi ha scosso per la violenza che contiene). Sono questi organi che per la seconda volta nella storia recente - e in modo ancor più inquietante che nel 1998 - accettano che il crimine contro il ministero Prodi venga compiuto. E lo decretano prima che il tempo costituzionalmente assegnato al governo sia concluso. Prima che gli italiani siano chiamati a votare, allo scadere normale della legislatura. Non sono defraudata solo del voto. Mi vien tolta anche la sacralità del tempo conferito col mandato, così preziosa nelle democrazie: la certezza che il tempo che ho dato al governo eleggendolo non sarà interrotto da forze interessate e sondaggi senza rapporto con le urne.

Tu scrivi che il centro-sinistra deve andare a casa perché mai c’è stato in Italia governo impopolare come questo. Anche qui provo vero disagio, non fosse altro perché non manca giorno in cui i riformisti chiedono ai governanti di «rischiare l’impopolarità». I governi non vanno a casa perché a un certo punto (dopo una settimana o un mese o un anno) si constata che non si vendono troppo bene: nella democrazia rappresentativa un governo non è un sapone, né un’automobile, e neppure un giornale che conquista o non conquista lettori. È qualcosa di radicalmente diverso, costruitosi lungo i secoli, reso sempre più complesso da una storia lunga. Il disagio cresce se penso ai Paesi europei che mi è capitato di conoscere negli ultimi decenni: tutti hanno prima o poi traversato periodi anche assai lunghi di impopolarità (è stato così per i governi Schmidt, Kohl, Schröder; per i primi ministri e Presidenti francesi; per i premier inglesi a cominciare dal governo Thatcher) e mai ho visto all’opera il tumulto che esiste da noi: il gusto apocalittico che si espande, l’inestinguibile sete di andare alle urne prima del tempo, trascinati da sondaggi e da opinioni che prevalgono nei salotti. Mai ho visto un così vasto schieramento di forze distruttive, che quasi hanno timore di costruire e pazientare. Forze che prese una per una sembrano aver dimenticato il proprio mestiere, oltrepassandolo sempre. Che confondono, in maniera inaudita, il criticare anche severo con l’esigere, perentorio, che il governo cada al più presto. Neppure George W. Bush, eletto grazie a una decisione indecorosa della Corte Suprema che ha escluso il vero vincitore delle presidenziali, nel 2000, ha avuto davanti a sé una sì intensa volontà demolitrice. Mai ho visto tanta gente uniformemente invocare la fine d’una legislatura, e volontariamente servire il disegno di chi parla di democrazia ma non ne rispetta la regolamentazione. Tra la strategia di riconquista apprestata da Berlusconi fin dal 10 aprile 2006 e quel che mi dicono oggi giornali e tv non riesco, per quanto ci provi, a scorgere più differenza alcuna.

Il fatto è che queste forze distruttive si comportano come se non sapessero la storia che stanno facendo, e cosa precisamente vanno disfacendo.
Hanno anzi l’impressione di essere indipendenti, libere come non lo sono state in passato.

Non mi paiono libere. Tranne alcune eccezioni, ancor più luminose perché rare e solitarie, quasi tutti son sedotti da questo desiderio di dissoluzione, che allarga i cuori e trasforma ogni commentatore critico in governatore dell’universo, oltre che dell’Italia. Commentatori che constatano un disastro che essi stessi, giorno dopo giorno, hanno contribuito a creare. Non è l’idea che mi faccio né della democrazia, né della vocazione di testimone e pensatore affidata alla figura del giornalista.
Un caro saluto.   [ QUI ]

11 commenti:

  1. Credo che la minaccia alla democrazia contenuta nel dominio dell'informazione sia stata grossolonamente sottovalutata. Quel dominio non si limita a oscurare o deformare i fatti; crea artatamente un "costume" che sollecita la disinformazione-è l'ingannato che chiede l'inganno, il truffato che aspira alla truffa. Il miglior telegiornale è Euronews, che comunica solo fatti e accadimenti, in modo chiaro,approfondito e documentato. Ma non credo sia visto come un telegiornale ma piuttosto come un notiziario schematico, mancando del pepe del gossip. delle risse. della cronaca nera rimestata fino allo schifo. Naturalmente non tutti ci cascano, ma basta che chi ci casca diventi maggioranza alle elezioni.

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  2. non ce la faccio a starti dietro: sei davvero brava... la prossima volta mi mandi un riassunto però!
    ciao ;)

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  3. non ce la faccio a starti dietro: sei davvero brava... la prossima volta mi mandi un riassunto però!
    ciao ;)

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  4. Grazie di cuore Harmonia, lo pubblico anch'io sul mio blog, di volata. :-))

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  5. Coraggio e lucidità: questo, trovo, nella lettera di Spinelli, oltretutto ammirevole in un paese che vede spesso i giornalisti inginocchiati.
    Sull'assedio a Prodi, non è abbastanza sottolineato un altro fatto, secondo me: non esiste in alcuna democrazia il fatto che il capo dell'opposizione detti l'agenda politica ed istituzionale al Capo dello Stato. Altro brutto segnale.

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  6. Coraggio e lucidità: questo, trovo, nella lettera di Spinelli, oltretutto ammirevole in un paese che vede spesso i giornalisti inginocchiati.
    Sull'assedio a Prodi, non è abbastanza sottolineato un altro fatto, secondo me: non esiste in alcuna democrazia il fatto che il capo dell'opposizione detti l'agenda politica ed istituzionale al Capo dello Stato. Altro brutto segnale.

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  7. cara Harmonia, ti ringrazio tanto per questo post di cui condivido tutto fino all'ultima parola. Una analisi precisa, diretta e chiara che ci avverte del pericolo-truffa dei mass media che stanno sposando la tesi del sig. 1816
    che considero, come già riferito a Masso57, la peggiore anomalia che ci sia stata nello scenario politico italiano di questi ultimi anni.
    Un abbraccio ricco di amicizia e di solidarietà.
    Enzo

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  8. cara Harmonia, ti ringrazio tanto per questo post di cui condivido tutto fino all'ultima parola. Una analisi precisa, diretta e chiara che ci avverte del pericolo-truffa dei mass media che stanno sposando la tesi del sig. 1816
    che considero, come già riferito a Masso57, la peggiore anomalia che ci sia stata nello scenario politico italiano di questi ultimi anni.
    Un abbraccio ricco di amicizia e di solidarietà.
    Enzo

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  9. molòto interessante
    il tuo blog mi permette-sempre-interessanti approfondimenti
    stef

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  10. molòto interessante
    il tuo blog mi permette-sempre-interessanti approfondimenti
    stef

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  11. Sono arrivata in questo "porto" su segnalazione di un amico e già dalle prime spigolature lo trovo un posto interessante davvero. Io ho sete di verità e di onestà, come tanti, tantissimi dei cittadini di questa penisola. Trovo che il giornalismo, certo giornalismo, sia il contrario dell'informazione corretta. Sia uno dei modi, più o meno subdoli, che certo potere ha a sua disposizione per indirizzare l'opinione pubblica. Ma, penso anche, chi ha occhi ed orecchie e cervello comincia ad avvertirlo...

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