lunedì 22 agosto 2005

Le parole del Papa  (sursum corda)


 e le parole del Pera   (ahimè!!!)


Discorso di Benedetto XVI ai rappresentanti di alcune Comunità musulmane (20 agosto 2005)


Cari amici musulmani,

è motivo di grande gioia per me accogliervi e porgervi il mio cordiale saluto. Sono qui per incontrare i giovani venuti da ogni parte d’Europa e del mondo. I giovani sono il futuro dell’umanità e la speranza delle nazioni. Il mio amato predecessore, il Papa Giovanni Paolo II, disse un giorno ai giovani musulmani riuniti nello stadio di Casablanca (Marocco): "I giovani possono costruire un futuro migliore, se pongono innanzitutto la loro fede in Dio e si impegnano poi a costruire questo mondo nuovo secondo il disegno di Dio, con saggezza e fiducia" (Insegnamenti, VIII/2, 1985, p. 500). E’ in questa prospettiva che mi rivolgo a voi, cari amici musulmani, per condividere con voi le mie speranze e mettervi a  parte anche delle mie preoccupazioni in questi momenti particolarmente difficili della storia del nostro tempo.


Sono certo di interpretare anche il vostro pensiero nel porre in evidenza, tra le preoccupazioni, quella che nasce dalla constatazione del dilagante fenomeno del terrorismo. Continuano a ripetersi in varie parti del mondo azioni terroristiche, che seminano morte e distruzione, gettando molti nostri fratelli e sorelle nel pianto e nella disperazione. Gli ideatori e programmatori di questi attentati mostrano di voler avvelenare i nostri rapporti, servendosi di tutti i mezzi, anche della religione, per opporsi ad ogni sforzo di convivenza pacifica, leale e serena. Il terrorismo, di qualunque matrice esso sia, è una scelta perversa e crudele, che calpesta il diritto sacrosanto alla vita e scalza le fondamenta stesse di ogni civile convivenza. Se insieme riusciremo ad estirpare dai  cuori il sentimento di rancore, a contrastare ogni forma di intolleranza e ad opporci ad ogni manifestazione di violenza, freneremo l’ondata di fanatismo crudele che mette a repentaglio la vita di tante persone, ostacolando il progresso della pace nel mondo. Il compito è arduo, ma non impossibile. Il credente infatti sa di poter contare, nonostante la propria fragilità, sulla forza spirituale della preghiera.
 
Cari amici, sono profondamente convinto che dobbiamo affermare, senza cedimenti alle pressioni negative dell’ambiente, i valori del rispetto reciproco, della solidarietà e della pace. La vita di ogni essere umano è sacra sia per i cristiani che per i musulmani. Abbiamo un grande spazio di azione in cui sentirci uniti al servizio dei fondamentali valori morali. La dignità della persona e la difesa dei diritti che da tale dignità scaturiscono devono costituire lo scopo di ogni progetto sociale e di ogni sforzo posto in essere per attuarlo. E’ questo un messaggio scandito in modo inconfondibile dalla voce sommessa ma chiara della coscienza. E’ un messaggio che occorre ascoltare e far ascoltare: se se ne spegnesse l’eco nei cuori, il mondo sarebbe esposto alle tenebre di una nuova barbarie. Solo sul riconoscimento della centralità della persona si può trovare una comune base di intesa, superando eventuali contrapposizioni culturali e neutralizzando la forza dirompente delle ideologie.


Nell’incontro che ho avuto in aprile con i Delegati delle Chiese e Comunità ecclesiali e con i rappresentanti di varie Tradizioni religiose dissi: "Vi assicuro che la Chiesa vuole continuare a costruire ponti di amicizia con i seguaci di tutte le religioni, al fine di ricercare il bene autentico di ogni persona e della società nel suo insieme" (in: L’Osservatore Romano, 25 aprile 2005, p. 4). L’esperienza del passato ci insegna che il rispetto mutuo e la comprensione non hanno sempre contraddistinto i rapporti tra cristiani e musulmani. Quante pagine di storia registrano le battaglie e le guerre affrontate invocando, da una parte e dall’altra, il nome di Dio, quasi che combattere il nemico e uccidere l’avversario potesse essere cosa a Lui gradita. Il ricordo di questi tristi eventi dovrebbe riempirci di vergogna, ben sapendo quali atrocità siano state commesse nel nome della religione. Le lezioni del passato devono servirci ad evitare di ripetere gli stessi errori. Noi vogliamo ricercare le vie della riconciliazione e imparare a vivere rispettando ciascuno l’identità dell’altro. La difesa della libertà religiosa, in questo senso, è un imperativo costante e il rispetto delle minoranze un segno indiscutibile di vera civiltà.


A questo proposito, è sempre opportuno richiamare quanto i Padri del Concilio Vaticano II hanno detto circa i rapporti con i musulmani. "La Chiesa guarda con stima anche i musulmani che adorano l’unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini. Essi cercano di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti di Dio anche nascosti, come si è sottomesso Abramo, al quale la fede islamica volentieri si riferisce... Se nel corso dei secoli non pochi dissensi e inimicizie sono sorti tra cristiani e musulmani, il sacrosanto Concilio esorta tutti a dimenticare il passato e ad esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonché a difendere e promuovere insieme, per tutti gli uomini, la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà" (Dichiarazione Nostra Aetate, n. 3).


Voi, stimati amici, rappresentate alcune Comunità musulmane esistenti in questo Paese nel quale sono nato, ho studiato e ho vissuto una buona parte della mia vita. Proprio per questo era mio desiderio incontrarvi. Voi guidate i credenti dell’Islam e li educate nella fede musulmana. L’insegnamento è il veicolo attraverso cui si comunicano idee e convincimenti. La parola è la strada maestra nell’educazione della mente. Voi avete, pertanto, una grande responsabilità nella formazione delle nuove generazioni. Insieme, cristiani e musulmani, dobbiamo far fronte alle numerose sfide che il nostro tempo ci propone. Non c’è spazio per l’apatia e il disimpegno ed ancor meno per la parzialità e il settarismo. Non possiamo cedere alla paura né al pessimismo. Dobbiamo piuttosto coltivare l’ottimismo e la speranza.


Il dialogo interreligioso e interculturale fra cristiani e musulmani non può ridursi ad una scelta stagionale. Esso è infatti una necessità vitale, da cui dipende in gran parte il nostro futuro. I giovani, provenienti da tante parti del mondo, sono qui a Colonia come testimoni viventi di solidarietà, di fratellanza e di amore. Vi auguro con tutto il cuore, cari amici musulmani, che il Dio misericordioso e compassionevole vi protegga, vi benedica e vi illumini sempre. Il Dio della pace sollevi i nostri cuori, alimenti la nostra speranza e guidi i nostri passi sulle strade del mondo.


Non nego di essere stata infastidita dalla ormai consueta ossessiva attenzione mediatica a un evento cattolico, tuttavia ho cercato di capire il senso dei discorsi del Papa, senza cedere a stereotipi e pregiudizi. E ben me ne incolse. Il discorso ai musulmani contiene una serie di analisi e di proposte che è difficile sentire in questi tempi di violenza e di guerra.


"Il dialogo interreligioso e interculturale fra cristiani e musulmani" : finalmente  qualcuno usa i termini coerenti con una politica di pace. Di solito si sente usare il termine "multiculturalismo" , infatti,  intendendo, più o meno consapevolmente, un allineamento delle culture e non un incontro delle culture, mentre il termine del dialogo è "interculturalismo", come giustamente ha detto Benedetto XVI. Le parole del papa costituiscono un punto fermo nel contesto attuale di violenza culturale e di chiamata alle armi, anche non metaforiche. E riporto a questo proposito, con dolore, dal meeting di Rimini


Le parole del Pera  (21 agosto 2005)


«Chi rinnega le nostre origini tradisce la propria identità. Contro i terroristi dobbiamo difenderci, anche con la forza delle armi». Il presidente del Senato parla anche del partito unico: «Prima dobbiamo sapere qual è la nostra identità e chi sono i nostri avversari»


L'Occidente oggi è in grave crisi morale perché è la cultura dominante attualmente in Occidente a mettere in pericolo l'Occidente stesso. È l'opinione del presidente del Senato, Marcello Pera, intervenuto all'apertura del meeting di Comunione e liberazione a Rimini. «Fino a quanto si può relegare la religione nel privato, isolarla dalla politica, confinarla nella gabbia della soggettività?».


«relativismo, la dottrina per la quale tutte le culture sono uguali, che non si possono comparare e non si possono porre su alcuna scala per giudicare se una è meglio dell'altra»,


 «I relativisti scherzano con il fuoco», «C’è ancora chi crede che la democrazia sia la faccia istituzionale del relativismo morale. Questo è un errore pericoloso. Una democrazia relativista è vuota, ci fa perdere identità collettiva e ci priva di qualunque senso obiettivo del bene. Provate a togliere qualche agio a questi intellettuali relativisti, provate ad approvare in modo democratico qualche misura che li riguardi (magari la riforma dell'università) e vedrete che passeranno agli strilli, ai girotondi e magari alla resistenza. Tanti laicisti, liberali, socialisti, comunisti e anche qualche cattolico cosiddetto 'adulto' hanno provato a dare un violento colpo di forbice ai valori: ora si accarezzano la guancia per lo schiaffo ricevuto al referendum».


«In Europa si diffonde l'idea relativistica che tutte le culture hanno la stessa dignità etica; si pratica il multiculturalismo come diritto di tutte le comunità, e non importa se genera apartheid, risentimenti e terroristi di seconda generazione. In Europa si alzano le bandiere arcobaleno anche quando si è massacrati e si ritirano le truppe dal fronte della guerra contro il terrorismo anche quando il terrorismo fa vittime in casa nostra: il riferimento è alle marce della pace contro l'America e alla decisione spagnola sull'Iraq».


«In Europa la popolazione diminuisce, si apre la porta all'immigrazione incontrollata e si diventa "meticci"». Per Pera è necessaria un’alleanza seria e salda fra laici e credenti «per riaffermare e salvare la nostra identità occidentale, democratica e liberale perché contro di noi è stata dichiarata "una guerra santa"».


«Dobbiamo difendere l'Occidente», ha aggiunto Pera, «perché le nostre libertà e democrazia non sono questioni locali, ma riguardano l'essenza della natura umana. Dobbiamo accettare la sfida e fare la nostra parte».


Mi dispiace che il Pera non si sia ancora sintonizzato sul pensiero del papa. Lo scarto fra la nobile ricerca del dialogo e la cieca ricerca dello scontro è evidente.


Noto, inoltre, con indignazione, che questa seconda carica del nostro attuale infelice Stato si permetta di schiaffeggiare una parte del popolo italiano in quanto risultata minoritaria in un referendum.  Ma come si permette l'uomo?


E poi l'appiattimento improprio del termine "relativismo" su un unico significato negativo, cosa che non è. Che cosa propone quell'uomo? Una "democrazia assolutista"?


Ha paura del "meticciato" l'acculturato Pera. Mi spieghi una cosa allora: sta proponendo una rinnovata difesa della purezza della razza e della cultura? Spero di no, spero che si sia lasciato prendere la mano dall'estasi degli applausi. Gia! Gli applausi dei cattolici di Rimini, cattolici che evidentemente non hanno ancora letto il discorso del papa ai musulmani.


Possa il Papa salvarci dal Pera!!!


Ho letto gran parte dei documenti di Colonia. Contengono posizioni teologiche e pastorali, affermano verità religiose assolute, ma con un'apertura che non impedisce il dialogo e senza la sindrome paranoica dei teocon.




Avvenire, 20 agosto 2005 (http://www.avvenireonline.it/NR/exeres/E89B3CC1-7516-4F7F-BFF8-60BB296817B9.htm)


Il Corriere della Sera, 21 agosto 2005 (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/08_Agosto/21/pera.shtml)


31 commenti:

  1. Ma quali amici musulmani! Guerra all'Islam! Sede vacante...

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  2. Il Papa predica bene e razzola male; Pera predica male e razzola peggio...

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  3. Inquietanti, tutti e due.

    ti lascio un abbraccio e una buona giornata harmonia

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  4. Inquietanti, tutti e due.

    ti lascio un abbraccio e una buona giornata harmonia

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  5. Inquietanti, tutti e due.

    ti lascio un abbraccio e una buona giornata harmonia

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    ti lascio un abbraccio e una buona giornata harmonia

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  7. Harmonia, il papa ha adoperato parole su cui non si può non essere d'accordo, spero che non restino parole....Su Pera stenderei un velo pietoso. Buona giornata. Ti abbraccio. Alain

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  8. Le parole del Papa non mi hanno sorpreso, malgrado rigetti lui e la chiesa... Non poteva fare altrimenti. Il Natzinger sostiene la teoria che fu di Giussani (fondatore di CL) secondo la quale ragione e fede sono inscindibili, concetto di base che è quanto più lontano dalla mia formazione personale.
    Per quanto concerne Pera, devo ammettere che certe cose non le avevo sentite neanche da Andreotti Giulio... I meeting di CL sono inquietanti sempre!
    Un abbraccio alla padrona di casa.

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    Per quanto concerne Pera, devo ammettere che certe cose non le avevo sentite neanche da Andreotti Giulio... I meeting di CL sono inquietanti sempre!
    Un abbraccio alla padrona di casa.

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    Per quanto concerne Pera, devo ammettere che certe cose non le avevo sentite neanche da Andreotti Giulio... I meeting di CL sono inquietanti sempre!
    Un abbraccio alla padrona di casa.

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  11. Le parole del Papa non mi hanno sorpreso, malgrado rigetti lui e la chiesa... Non poteva fare altrimenti. Il Natzinger sostiene la teoria che fu di Giussani (fondatore di CL) secondo la quale ragione e fede sono inscindibili, concetto di base che è quanto più lontano dalla mia formazione personale.
    Per quanto concerne Pera, devo ammettere che certe cose non le avevo sentite neanche da Andreotti Giulio... I meeting di CL sono inquietanti sempre!
    Un abbraccio alla padrona di casa.

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  12. ciao Harmonia!!!
    bello questo post....e fa pensare anche il fatto che attorno al Papa si stringano migliaia di persone, mentre attorno a Pera molto meno; va bene che sono due personaggi di tutt'altro calibro,..ma la mente aperta del primo è tutt'altra cosa rispetto alla mentalità chiusa e limitata del secondo .
    E questo lo dico io che non seguo bene nè l'uno nè l'altro.
    Ma il primo approccio leggendo i discorsi è proprio questo.
    Grazie di tutto e...buona giornata!!!
    claudio

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  13. ciao Harmonia!!!
    bello questo post....e fa pensare anche il fatto che attorno al Papa si stringano migliaia di persone, mentre attorno a Pera molto meno; va bene che sono due personaggi di tutt'altro calibro,..ma la mente aperta del primo è tutt'altra cosa rispetto alla mentalità chiusa e limitata del secondo .
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    claudio

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    claudio

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  15. ciao Harmonia!!!
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    claudio

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  16. Un palco su cui parlare e migliaia di pazzi invasati che lo applaudono, un cocktail di fine estate davvero allucinogeno per il viscido voltagabbana che presiede abusivamente il Senato della Repubblica Italiana!

    Peduncolorosso

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  17. Un palco su cui parlare e migliaia di pazzi invasati che lo applaudono, un cocktail di fine estate davvero allucinogeno per il viscido voltagabbana che presiede abusivamente il Senato della Repubblica Italiana!

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    Peduncolorosso

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  20. come dite? quale pezzo?

    mi pareva di essere stato esplicito

    ..quel pezzo di M.. usica lì !!!

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  21. come dite? quale pezzo?

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  24. Pera...pera chi era costui?
    tra i tanti tromboni della Cdl dovrebbe essere uno dei più eleganti (intellettualmente parlando) invece riesce ad essere sgradevole e idiota quanto un calderolo qualsiasi.
    Meno male che siamo in fin di carriera.

    RispondiElimina
  25. Pera...pera chi era costui?
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