sabato 29 novembre 2003


Il Cammino verso la Libertà



 



"Sono un essere umano come voi,sono solo un uomo maturo, nato 68 anni fa, che ha passato la maggior parte della vita in esilio".



Con queste parole si è presentato il Dalai Lama, capo politico e spirituale del Tibet, alle migliaia di persone accorse all'Auditorium di Roma, il 26 Novembre scorso.



"Abbiamo coltivato troppo gli aspetti materiali, l'economia e la tecnologia, cercando un maggiore benessere. Ma questo ci ha impedito di sviluppare qualità diverse che ci avrebbero arricchito di più umanamente".





Tenzin Gyatso, XIV reincarnazione del Dalai Lama del Tibet, ha detto parole di luce e di pace, presentando progetti concreti e proposte pragmatiche, in una grandiosa dimensione etica.
Indimenticabile la mano tesa alla Cina, il gigante oppressore del popolo Tibetano:



«La Cina è il paese più popoloso del pianeta e una potenza economica: non deve essere isolata, ma integrata nella comunità internazionale. All'interno di un rapporto di amicizia, principi come i diritti umani e la democrazia (in Tibet e nella stessa Cina) possono migliorare».



Ormai da tempo il Dalai Lama ritiene raggiungibile un solo obiettivo: non più l'indipendenza del Tibet, né la separazione dalla Repubblica Popolare Cinese, ma un'autonomia che salvaguardi l'identità e la cultura del popolo Tibetano. 

3 commenti:

  1. un buon fine settimana.....grazie di esserci a ricordarmi queste belle cose....

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  2. Mia carissima, la gioia di averti incontrata è pari solo alla tua delicatezza, alla tua costanza nel portare avanti battaglie ideologiche di gran respiro.Grazie di tutte le tue sollecitazioni

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  3. Harmonia, coincidenza di citazioni e perfino di slogan! NON MI DIRE CHE C'ERI ANCHE TU! Un abbraccio.

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